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Cheilio inermis
specie di pesce Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Cheilio inermis (Forsskål, 1775), unica specie appartenente al genere Cheilio, è un pesce di acqua salata appartenente alla famiglia Labridae[2].

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Distribuzione e habitat
Proviene dalle barriere coralline dell'oceano Atlantico, dell'oceano Pacifico e del Mar Rosso[3]. Ha un areale ampio, ed è stato localizzato alle Hawaii, dall'Isola di Pasqua e dall'Isola di Lord Howe, lungo le coste del Giappone, del Gibuti, della Somalia, del Kenya, del Mozambico e del Sudafrica, dalle Isole Chagos, Aldabra, Seychelles, attorno al Madagascar[2], Figi e Nuova Caledonia. Si trova spesso in luoghi ricchi di vegetazione acquatica, come le praterie di fanerogame marine o dove presente Sargassum, di solito a profondità intorno ai 30 m[1].
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Descrizione
Il corpo è estremamente allungato, la testa dal profilo affusolato, gli occhi grandi. La pinna dorsale e la pinna anale sono bassissime e trasparenti, la prima presenta fino a 23 raggi, di cui i primi 8-9 spiniformi[4]. La pinna caudale non è biforcuta, ha il margine dritto o appena arrotondato e la sua colorazione è giallastra. Le pinne pettorali sono trasparenti e dietro di esse possono essere presenti macchie colorate. La lunghezza media di C. inermis è di 35 cm, ma alcuni esemplari raggiungono i 50[3].
La livrea cambia tra giovani e adulti. Gli esemplari giovani possono essere striati ma la loro colorazione si mantiene sempre sul verde-grigiastro[3], mentre il colore dei maschi adulti è decisamente più variabile: alcuni esemplari possono essere grigi, più o meno pallidi, altri gialli o gialli-verdastri. Sul ventre possono essere presenti screziature rossastre.
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Biologia
Comportamento
Escluso il periodo riproduttivo, durante il quale gli adulti si raccolgono in banchi a volte anche molto ampi, è una specie prevalentemente solitaria, soprattutto gli esemplari giovani, mentre è più facile trovare gli adulti in piccoli gruppi[1].
Alimentazione
Ha una dieta prevalentemente carnivora, composta sia, anche se raramente, da pesci ossei più piccoli che, più frequentemente, da invertebrati marini come crostacei (gamberi, stomatopodi, granchi, soprattutto Portunidae[5]), molluschi (gasteropodi e bivalvi), vermi, in particolare policheti[6].
Riproduzione
È oviparo e la fecondazione è esterna[7]; non ci sono cure verso le uova, che vengono deposte quando gli adulti si raccolgono in grandi gruppi[1].
Conservazione
Questa specie viene classificata come "a rischio minimo" (LC) dalla lista rossa IUCN perché a parte la saltuaria pesca per l'acquariofilia, non è minacciata da particolari pericoli[1].
Note
Bibliografia
Altri progetti
Collegamenti esterni
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