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Cormons

comune italiano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

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Cormons (in friulano Cormons[6], in sloveno Krmin[7], in tedesco Kremau) è un comune italiano di 7 007 abitanti[2] del Friuli-Venezia Giulia.

Dati rapidi Cormons comune, Localizzazione ...
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Geografia fisica

Situata ai piedi del monte Quarin (274 m s.l.m.) a settentrione del Carso goriziano, nella zona pianeggiante del Collio, dista circa 3 chilometri dal confine con la Slovenia, circa 40 chilometri dal capoluogo di regione Trieste, 10 dal capoluogo di provincia Gorizia, circa 25 da Udine e circa 90 da Pordenone.

Origini del nome

Il nome Cormons ha un substrato linguistico prelatino: deriva probabilmente da un nome proprio di persona o di popolo (Carmo) da cui avrebbe avuto origine anche il nome di una tribù, i Galli Carmones o Carmonenses. La tribù doveva il proprio nome a una donnola o a un ermellino (rispettivamente carmùn in lingua reto-romanza e harmo in antico tedesco), di cui aveva fatto il proprio totem.[8]

Storia

Riepilogo
Prospettiva

Le prime tracce di insediamenti nel territorio di Cormons si hanno in epoca romana, legata alla colonia diAquileia. Il luogo fu fortificato nel II secolo come stazione militare a difesa delle invasioni barbariche da parte di Quadi e Marcomanni. La rocca (Castrum) sul monte fu probabilmente eretta nel 610 da parte dei Longobardi per resistere agli attacchi degli Avari.

In età alto-medievale, dal 628 divenne per più di un secolo sede dei patriarchi di Aquileia come conseguenza dello “scisma dei Tre Capitoli”. Infatti, furono eletti contemporaneamente due patriarchi: uno si rifugiò a Grado; l’altro trasferì la sede patriarchina a Cormons, più sicura e non troppo distante da Aquileia, ancora titolare della provincia metropolitica. Lo scisma fu superato sancendo nel 731 la legittimità di entrambe le sedi patriarcali. Nel 737, il patriarca di Aquileia trasferì la propria sede a Cividale, sede dei duchi longobardi.

Il castello sul monte Quarin offrì probabilmente riparo alle popolazioni durante le incursioni degli Ungari, tra IX e X secolo. Nel 964, durante la riorganizzazione del potere imperiale, questi territori furono donati dall’imperatore Ottone I al patriarca di Aquileia. Cormons venne a lungo contesa in virtù della propria importanza strategica sulla via di accesso a Gorizia e per diverse vie di pellegrinaggio.

Nel corso dei secoli XI e XII, Cormons fu contesa fra i patriarchi di Aquileia e i conti di Gorizia, che nel 1277 se ne impadronirono. Dopo una breve occupazione veneziana nel 1308, tornò ai conti di Gorizia.[9] Nel 1497 il conte Leonardo di Gorizia fu costretto da Massimiliano I d'Asburgo a firmare un lascito ereditario a suo favore per evitare la guerra. Alla morte di Leonardo, Cormons, come tutta la contea di Gorizia, passò all'Impero Asburgico che, salvo un breve periodo di occupazione da parte della Repubblica di Venezia (1508-1509) e la breve parentesi napoleonica, la mantennero fino alla prima guerra mondiale. Dal 1563 al 1570 vi si tennero incontri politico-militari tra Venezia e l'Impero, che però diedero scarsi risultati.

Concluse le guerre napoleoniche e ridefiniti i confini degli stati europei al Congresso di Vienna, nel 1816 Cormons ed il Goriziano entrano far parte del Regno d'Austria. Nel 1849, per volontà dell’Imperatore Francesco Giuseppe, il territorio di Gorizia ottiene lo status di Land ed assunse il nome di Contea Principesca di Gorizia e Gradisca, diventando in tal modo uno dei 17 Paesi rappresentati al Consiglio dell’Impero.

A conclusione della terza guerra di Indipendenza, il 12 agosto 1866 il generale di Corpo d’armata Petitti di Roreto ed il plenipotenziario austriaco, generale Moring, sottoscrivono a Cormons, a villa Tomadoni, l’armistizio fra Regno d’Italia e Impero d’Austria.[10]

Con la bolla del 4 agosto 1910, Francesco Giuseppe I d'Austria concesse a Cormons il titolo di città.[11] Ne riconosceva così l'importante crescita economica, dovuta alla ferrovia Südbahn che dal 1860 collegava Cormons a Vienna e alla rete ferroviaria italiana e che dal 1866 divenne dogana del confine tra l'Impero austroungarico e l'Italia.

Nel corso della prima guerra mondiale passò subito in mano agli italiani (25 maggio 1915), poi venne riconquistata dagli austriaci (28 ottobre 1917, XII battaglia dell'Isonzo), per tornare definitivamente all'Italia al termine della prima guerra mondiale; in ogni modo, fu in parte danneggiata durante la guerra.

Durante la seconda guerra mondiale, Cormons fu invasa dai tedeschi dopo l'armistizio. Nel corso dell'occupazione nazi-fascista a Cormons nacquero dei nuclei partigiani, come il battaglione Garibaldi e Mazzini, che nei due anni fecero sabotaggi e imboscate contro i nazi-fascisti in tutto il territorio cormonese provocando la perdita di numerosi soldati tedeschi e miliziani fascisti. A seguito di questi fatti, i tedeschi risposero con terribili rappresaglie e molti civili persero la vita nei campi di concentramento, come tragico fu un episodio in un locale cormonese dove, a seguito di un'azione partigiana e la perdita di un soldato tedesco, i tedeschi risposero con una terribile rappresaglia deportando un gran numero di civili innocenti nei campi di concentramento e molti di loro non fecero più ritorno, ma comunque si registrano altre rappresaglie fatte dai tedeschi soprattutto nella zona della piazza 24 maggio perché la zona venne coinvolta 2 volte da scontri tra tedeschi e partigiani che causarono la morte anche ad alcuni soldati, dove anche nel palazzo Locatelli c'era il comando del reparto tedesco a Cormons, il comandante Hans Von Graevenitz, comandante anche della 237^ divisione granatieri che aveva stanza nella caserma Amadio. Cormons fu spesso colpita dai bombardamenti alleati, siccome era presente un importante scalo ferroviario con a presidio un treno militare tedesco e diversi bunker nelle vicinanze. Molti civili persero la vita durante gli attacchi e la stazione subì danni pesanti, i bombardamenti più significativi che causarono più vittime e distruzione si ricordano il bombardamento del 18 marzo 1944, dove persero la vita dei civili e si contano anche feriti e distrusse numerose case, e si ricorda il 27 settembre 1944, quando la stazione ferroviaria fu colpita durante un bombardamento, causando il danneggiamento del treno militare e provocando numerosi morti e feriti tra i militari tedeschi. Cormons venne liberata due volte. La prima volta avvenne il 28 aprile 1945 grazie all'azione partigiana, resistendo alla controffensiva tedesca del giorno successivo dove però persero la vita numerose guardie civiche ma comunque resistettero . Il 1 maggio arrivarono i Cetnici, soldati serbi fedeli a re Pietro e al servizio dei tedeschi, che perpetuarono diverse rappresaglie e saccheggi. Solo il 3 maggio Cormons venne liberata dal contestuale intervento delle formazioni partigiane italiane, di quelle del IX Korpus sloveno e dei reparti della II Divisione neozelandese.

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Simboli

Riepilogo
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Lo stemma comunale con il capo del Littorio riconosciuto nel 1936

Stemma

Lo stemma comunale venne concesso dall'imperatore Francesco Giuseppe il 16 marzo 1869[12][13], per poi essere riconosciuto ufficialmente dallo Stato italiano con DCG del 7 agosto 1936.[14]

«Semipartito troncato: nel 1° partito di argento e di rosso alla mezzaluna montante dell'uno sull’altro; nel 2° d'azzurro al castello diruto di argento fondato su di un monte di verde sormontato da un cuore di rosso. Capo del Littorio di rosso (porpora) al Fascio Littorio d'oro circondato da due rami di quercia e di alloro annodati da un nastro dai colori nazionali. Ornamenti esteriori da Comune.»

Gonfalone

Il gonfalone è stato adottato con delibera del consiglio comunale concessione del 16 novembre 1953.[16]

«Drappo partito, di rosso e di bianco. Drappo riccamente ornato di ricami di argento e caricato dell'Arma Civica. Ornamenti esteriori con l'iscrizione centrata in argento "Comune di Cormons", le parti di metallo, cordoni e nappe di argento. Asta verticale ricoperta di velluto rosso e bianco. Cravatta e nastri tricolori nazionali frangiati di argento.»

Onorificenze

Il 4 agosto 1910 l'imperatore Francesco Giuseppe concesse a Cormons il titolo di città (Stadt).[11]

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Monumenti e luoghi d'interesse

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Chiesa di San Lorenzo
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Villa Tomadoni

Architetture religiose

Architetture civili

  • Casa dell'antica Pieve, che ospita il museo del Duomo.
  • Palazzo Locatelli, sede municipale e dal 2002 del museo civico del territorio e l'enoteca comunale.
  • Palazzo Taccò-Aita.
  • Villa Tomadoni, situata in via Piave, dove fu firmato l'armistizio di Cormons.
  • Piazza Libertà con la statua dell'imperatore Massimiliano I d'Asburgo.
  • Parco Naturale del Bosco di Plessiva.
  • Palazzetto dello Sport "PalaPlet".

Architetture militari

Dimore storiche

  • Villa Locatelli, storica dimora che dall’inizio del XVIII secolo si trova nel centro della Tenuta di Angoris.[18]
  • Villa Feresin, villa storica che sorge isolata nella campagna di Cormons, nella località di San Quirino. Costruita nel corso dell’Ottocento è stato oggetto di numerosi interventi che ne hanno modificato la morfologia tipologica e strutturale originaria.[19]
  • Palazzo Taccò, De Blunfeld, Visca, Aita, palazzo storico costruito tra il XVII e il XVIII secolo[20]. Si trova nel centro storico di Cormons.
  • Palazzo Neuhaus
  • Villa Mian, villa dell'ottocento, si trova nella frazione "Brazzano"[21]
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Società

Evoluzione demografica

Abitanti censiti[22]

Etnie e minoranze straniere

Al 31 dicembre 2024 gli stranieri residenti nel comune sono 420, ovvero il 5,7% della popolazione. Di seguito sono riportati i gruppi più consistenti[23]:

  1. Romania, 64
  2. Slovenia, 53
  3. Cina, 43
  4. Marocco, 33
  5. Serbia, 23

Lingue e dialetti

A Cormons, accanto alla lingua italiana, la popolazione utilizza la lingua friulana. Ai sensi della deliberazione n. 2680 del 3 agosto 2001 della Giunta della Regione autonoma Friuli-Venezia Giulia, il Comune è inserito nell'ambito territoriale di tutela della lingua friulana ai fini della applicazione della legge 482/99, della legge regionale 15/96 e della legge regionale 29/2007[24].

È ufficialmente tutelata inoltre la lingua slovena[25], storicamente presente nelle frazioni di Plessiva e Zegla, già parti del comune di Medana, oltre che in piccoli centri abitati come quello di Novali.[26]

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Cultura

Riepilogo
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In città è stato aperto (2002), nei locali di palazzo Locatelli, il museo del territorio, che racchiude un'interessante collezione dello scultore friulano Alfonso Canciani (1863-1955) particolarmente attivo nella Vienna di fine Ottocento e dei primi del Novecento.

Eventi

  • "Fieste da Viarte", la terza domenica di maggio sul monte Quarin, che si svolge nei cortili delle case contadine con degustazione di vini e piatti tradizionali della cucina friulana e slovena. Diverse iniziative sono legate alla scoperta del territorio attraverso itinerari naturalistici e storico-artistici, rassegne di musica e poesia.
  • Festa provinciale dell'uva, a settembre, con rassegna di vini e sfilata di carri allegorici.
  • Il Festival Jazz & Wine of Peace, a fine ottobre, è un evento internazionale, ambasciatore delle bellezze, delle atmosfere e delle tradizioni del Collio, che richiama numerosi spettatori da mezza Europa (Armenia, Bulgaria, Austria, Slovenia, Germania, Inghilterra e Italia). Sono giorni intensi di musica, ricchi di concerti in teatro e in luoghi suggestivi, con interessanti eventi collaterali, dagli incontri con i musicisti moderati da critici di jazz, a mostre e convegni che dalla musica sconfinano in altre discipline, alle visite guidate in cantine ed enoteche.[27]

Eventi non più in corso

  • Rievocazione storica della concessione dello statuto di città da parte dell'imperatore Massimiliano I d'Asburgo.
  • Cormònslibri, un festival del libro e dell'informazione.
  • Goal a Grappoli, manifestazione su calcio e comunicazione che si svolgeva negli ultimi giorni di maggio e annoverava Bruno Pizzul, originario del luogo, tra i partecipanti fissi.
  • Ecomaratona del Collio Brda, una corsa di 46 km con 1200 m di dislivello tra il Collio italiano e sloveno (Brda).
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Geografia antropica

Frazioni

Dei vari sobborghi, solo Borgnano e Brazzano sono considerate frazioni.

  • Borgnano (Borgnan in friulano, Bornjan in sloveno): 481 ab.
  • Brazzano (Breçan in friulano standard, Brezan in friulano locale, Bračan in sloveno): 577 ab.

Altre località del territorio

  • Giassico (Insic in friulano, Jasih in sloveno): 75 ab.
  • Monte (Mont in friulano)
  • Monticello (Montisel in friulano standard, Muntisel in friulano locale): 27 ab.
  • Novali (Novali in friulano, Novalje in sloveno)
  • Plessiva (Plessive in friulano, Plešivo in sloveno)
  • Pradis (Pradis in friulano, Pradež in sloveno)
  • San Quirino (San Quarin in friulano, Krminska gora in sloveno): 28 ab.
  • Subida (la Subide in friulano, Subida in sloveno)
  • Villaorba (Vilevuarbe in friulano): 20 ab.
  • Zegla (Zegla in friulano, Ceglo in sloveno): 21 ab.
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Economia

Cormons è un vivace centro agrituristico del Friuli orientale, noto per la sua produzione di vini conosciuti a livello internazionale, prosciutto crudo e formaggi anche biologici. È uno dei dieci comuni premiati "Gusto Circolare" per il loro valore ambientale e quello enogastronomico, nell'ambito della manifestazione Golosaria Milano 2025.[28]

Amministrazione

Sindaci dal 1989

Ulteriori informazioni Periodo, Primo cittadino ...

Gemellaggi

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Sport

  • Cormonese
  • Compagnia Arcieri Cormons, una associazione che promuove la pratica del tiro con l'arco, lo sport e lo svago.[30]

Note

Voci correlate

Altri progetti

Collegamenti esterni

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