Variazione percentuale del PIL italiano e dell'Unione europea a prezzi costanti rispetto all'anno precedente. Dati: Eurostat e Istat.
Il grafico riporta le variazioni in termini reali, ovvero al netto dell'effetto dell'inflazione, del Prodotto interno lordo dell'Italia rispetto all'anno precedente a partire dal 2000.
Durante tale periodo, l'Italia è stata caratterizzata da bassi tassi di crescita, anche in confronto alla già non elevata media dei Paesi occidentali ed, in particolare, europei. Il tasso medio di crescita del PIL è stato infatti in media tra il 2000 ed il 2007 dell'1,6%, contro il 2,5% dell'Unione europea nel suo complesso.
Inoltre, l'Italia ha fortemente risentito della crisi del 2008-2009, con una pesante contrazione della domanda interna, non compensata dalle esportazioni, sulle quali si basa una parte consistente della sua economia, per via del rallentamento globale. In particolare, l'Italia è stata uno dei pochi Paesi a registrare una crescita negativa già nel dato del 2008 (-1,3%) e, nel 2009 è stato tra i Paesi del G7 che ha subito una maggiore contrazione del Prodotto interno lordo (-5,5%). Dopo una leggera ripresa nel biennio 2010-2011, il Paese è entrato in una nuova fase di contrazione dell'economia, fino al 2014.
Serie storica dei PIL regionali
La tabella che segue riporta il PIL[5] ai prezzi di mercato, espresso in milioni di euro, prodotto nelle diverse regioni italiane negli anni 1995, 2000, 2005, e dal 2010 al [ 2012. L'ultima colonna riporta il tasso medio di crescita nel periodo considerato. Poiché però i dati sono ai prezzi di mercato (anziché a prezzi costanti) occorre considerare l'effetto dell'inflazione, che ha nei fatti diminuito la reale crescita del Prodotto interno lordo.[6]
Ulteriori informazioni Var annua '95-'00, Var annua '00-'05 ...
Le regioni sono state ordinate per il PIL prodotto nel 2011; la voce extra considera le attività economiche non attribuibili a specifiche regioni, come ad esempio le ambasciate italiane all'estero o le piattaforme marine per l'estrazione di petrolio.
Rispetto ai dati sopra esposti occorre osservare che il PIL espresso in termini assoluti è un indicatore di ricchezza dell'entità geografica, piuttosto che degli abitanti.
Serie storica dei PIL pro-capite regionali
Il PIL pro-capite è un indicatore della ricchezza che, oltre a considerare la produzione complessiva dell'area, tiene conto anche della numerosità della popolazione. Nel 2012, secondo i dati del Fondo Monetario Internazionale, l'Italia era, in termini nominali, 27º al mondo e 12° tra gli Stati membri dell'Unione europea, con un valore di 33.115 $.[8] Tuttavia, in termini di parità di potere d'acquisto, ossia considerando le differenze nel livello generale dei prezzi tra i diversi Paesi, l'Italia è 30º al mondo (13° nell'UE) con 29.812 $.[8]
Occorre tuttavia considerare che esistono marcate differenze a livello regionale, come mostrato nella tabella sottostante.
I dati sono espressi ai prezzi di mercato (euro correnti).[5]