Timeline
Chat
Prospettiva

Dendrocnide moroides

specie di pianta Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

Dendrocnide moroides
Remove ads

Dendrocnide moroides (Wedd.) Chew, nota comunemente come la pianta dei suicidi, gympie o gympie gympie, è una pianta della famiglia delle Urticaceae.[1]

È conosciuta per i peli urticanti che ricoprono l'intera pianta e che rilasciano una potente neurotossina quando vengono toccati. È la più tossica delle specie australiane di Dendrocnide.[2] Il frutto, dopo aver rimosso i peli urticanti che lo ricoprono, risulta commestibile per l'uomo.[3]

Remove ads

Descrizione

Thumb
Frutti di D. moroides

D. moroides di solito cresce come una pianta a stelo singolo e può raggiungere i 3 metri d'altezza. Ha grandi foglie cuoriformi lunghe dai 12 ai 22 cm e larghe dagli 11 ai 18 cm, con margini finemente dentati.

La specie è unica nel genere Dendrocnide nell'avere infiorescenze monoiche in cui i pochi fiori maschili sono circondati da fiori femminili.[4] I fiori sono piccoli e, una volta impollinati, il loro gambo si gonfia per formare il frutto. I frutti sono succosi, simili al gelso e sono di colore dal rosa brillante al viola. Ogni frutto contiene un singolo seme esterno al frutto stesso.[5]

Remove ads

Biologia

La specie è uno dei primi colonizzatori nelle radure della foresta pluviale; i semi germinano in piena luce solare.[6]

Distribuzione e habitat

La specie è diffusa nell'est dell'Australia, nelle Piccole Isole della Sonda e a Vanuatu[1]. Sebbene relativamente comune nel Queensland, la specie è rara nella sua fascia più meridionale ed è elencata come specie in via di estinzione nel Nuovo Galles del Sud.[7]

Tossicità

Riepilogo
Prospettiva

Il contatto con le foglie o lo stelo fa penetrare i peli cavi con punta di silice nella pelle. I peli provocano una sensazione di bruciore estremamente dolorosa che può durare da alcune ore a 1-2 giorni; tale sensazione può ripresentarsi, seppur in misura minore per diversi mesi o più ogni volta che l'area viene toccata, esposta all'acqua o soggetta a variazioni di temperatura. I peli vengono anche dispersi nell'aria dalla pianta e, se inalati, possono causare problemi respiratori.[8] Ernie Rider, che fu colpito in faccia e sul busto con il fogliame nel 1963, disse:

Per due o tre giorni il dolore era quasi insopportabile; Non riuscivo a lavorare o dormire, ricordo di aver avuto la sensazione di mani giganti che cercavano di schiacciarmi il petto... poi un dolore piuttosto forte è continuato per altre due settimane circa. La puntura persistette per due anni e si ripeteva ogni volta che facevo una doccia fredda. Non c'è niente di paragonabile; è dieci volte peggio di ogni altra cosa.[9]

La puntura non impedisce a diverse piccole specie di marsupiali, tra cui il pademelon dalle zampe rosse, gli insetti e gli uccelli di mangiare le foglie.[5]

La moroidina, un octapeptide biciclico contenente un insolito legame C-N tra triptofano e istidina, è stata inizialmente isolata dalle foglie e dagli steli di questa pianta, e successivamente si è dimostrato il principale composto responsabile della lunga durata delle punture.[10]

Thumb
Struttura chimica della moroidina, l'ottapeptide biciclico responsabile del dolore di lunga durata causato dal contatto con Dendrocnide moroides

Ci sono state prove aneddotiche di alcune piante con i peli, ma non più urticanti suggerendo un cambiamento chimico della tossina.[11]

Remove ads

Trattamento

Il trattamento raccomandato per la pelle esposta ai peli è applicare acido cloridrico diluito (1:10)[12] e rimuovere i peli con una striscia strappacera di epilazione.[13] Se non disponibile, è possibile utilizzare una striscia di nastro adesivo e una pinzetta. Bisogna fare attenzione a rimuovere tutti i peli intatti, senza romperli, poiché le punte dei peli, se rimangono conficcate, aumenteranno solo il livello di dolore.

Remove ads

Note

Bibliografia

Altri progetti

Collegamenti esterni

Loading related searches...

Wikiwand - on

Seamless Wikipedia browsing. On steroids.

Remove ads