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Divinità egizia

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Divinità egizia
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Le divinità egizie potevano rappresentare i fenomeni naturali, quelli sociali oppure i concetti astratti[1]. Questi dei e dee appaiono virtualmente in ogni aspetto della civiltà egizia, e più di 1500 di loro sono conosciuti per nome.

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Il faraone Micerino (ca. 2530 - 2510 a.C.) affiancato da Hathor e dalla personificazione del VII nomo dell'Alto Egitto Museo egizio del Cairo.

Molti testi egiziani menzionano i nomi delle divinità senza indicare il loro carattere o un ruolo specifico, mentre altri testi si riferiscono a ben definite divinità senza nemmeno indicare il proprio nome, perciò una lista completa di essi è assai difficoltosa da stilare[2]. Non risulta però che gli Egizi abbiano mai avvertito il bisogno di stabilire un inventario delle proprie divinità - a differenza di altri popoli dell'antichità, quali gli Ittiti, che realizzarono laboriose liste di concordanze fra i loro dei e quelli delle nazioni vicine[3]. Nel pantheon egizio, difatti, le divinità apparivano, scomparivano, cambiavano nomi, attributi, caratteristiche e funzioni a seconda delle circostanze: si ha traccia altresì di alcuni repertori di divinità, ma si riferiscono a un contesto limitato e sono finalizzati ad applicazioni ben precise[3]. La tomba del faraone Ramses VI (1144 - 1136 a.C.), la KV9 della Valle dei Re, è un monumento dedicato a "tutti gli dei della Duat", cioè del mondo dei morti, per cui il re avrebbe composto un catalogo per "rinnovare" i loro nomi[3]. A tale genere di lista corrispondono liste di dèi, l'ordine e la natura dei quali sono sempre variabili - come le serie di divinità stilate nell'ambito di culti locali e i manuali di geografia religiosa come il "Libro del Fayyum", il papiro geografico di Brooklyn e il Papiro Jumilhac. Nel Tempio funerario di Seti I ad Abido compaiono due liste sotto forma di litania, complessivamente di 113 divinità raggruppate per cappelle o santuari[3]. Era comune che, in epoca tarda, le pareti nei naos contenenti le effigi delle divinità riportassero rappresentazioni che inventariavano le immagini divine della località (cataloghi simili sono stati scoperti a Tod e Dendera); similmente, la grande lista di divinità sulle pareti del santuario di Amon a Hibis, nell'oasi di Kharga, elenca le immagini di divinità onorate nei grandi centri di culto raggruppati in base al nomo di appartenenza - senza la pretesa di comporre un quadro esaustivo del pantheon egizio[3].

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Lista parziale delle divinità

Riepilogo
Prospettiva

La lista che segue si propone di elencare, fra quelle fatte oggetto di culto nel corso della plurimillenaria storia egizia, quante più divinità, creature mitologiche e persone e astrazioni divinizzate possibile - ferma restando l'oggettiva difficoltà nello stilarne una lista completa: si tratta di un elenco necessariamente parziale.

Ulteriori informazioni Nome, Caratteristiche ...
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Rilievo sul soffitto della grande sala ipostila del Tempio di Dendera raffigurante una processione di divinità verso il disco lunare sorretto da un pilastro, contenente l'Occhio di Horo e adorato da Thot[178].
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Gruppi di divinità

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Note

Bibliografia

Voci correlate

Altri progetti

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