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Prospettiva

Festival di Sanremo 2003

53º Festival della canzone italiana Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

Festival di Sanremo 2003
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Il cinquantatreesimo Festival di Sanremo si svolse al teatro Ariston di Sanremo dal 4 all'8 marzo 2003 con la conduzione, per la seconda volta consecutiva, di Pippo Baudo, affiancato dalle attrici Serena Autieri e Claudia Gerini. La direzione artistica fu curata dallo stesso Baudo.[1]

Voce principale: Festival di Sanremo.
Dati rapidi Edizione, Periodo ...

L'edizione fu vinta da Alexia con il brano Per dire di no per la sezione Campioni e da Dolcenera con il brano Siamo tutti là fuori per la sezione Giovani.

Polemiche furono causate dalla presenza, tra i Giovani, di Alina, in gara con la canzone Un piccolo amore, dovute all'età che lei aveva all'epoca, appena 12 anni (divenendo così la cantante in gara più giovane dell'intera storia della kermesse canora), da molti ritenuta troppo piccola per partecipare a una manifestazione di tale importanza e proporzioni. Dalle edizioni successive verrà introdotta nel regolamento del festival una disposizione per cui i partecipanti dovranno avere compiuto almeno 14 anni di età.[1]

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Partecipanti

Vincitore
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La vincitrice di Sanremo 2003 Alexia, insieme ad Alex Britti (2º classificato) e a Sergio Cammariere (3º posto)

Sezione Campioni

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Sezione Giovani

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Classifica finale

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La scenografia di Sanremo 2003 con l'illuminazione standard.
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La scenografia illuminata usando 12 proiettori "Stark 1200 Broadcast".[2]

Sezione Campioni

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Sezione Giovani

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Regolamento e serate

Riepilogo
Prospettiva

Prima serata

Esibizione di 10 Campioni e 8 Giovani, con votazione della giuria demoscopica e della Giuria specializzata.

Campioni

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Giovani

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Ospiti

Seconda serata

Esibizione di 10 Campioni e 8 Giovani con votazione della giuria demoscopica e della Giuria specializzata.

Campioni

Ulteriori informazioni Ordine di uscita, Artista ...

Giovani

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Ospiti

Terza serata

Esibizione di tutti i 20 Campioni con votazione della giuria demoscopica e della Giuria specializzata.

Campioni

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Ospiti

Quarta serata

Esibizione finale dei 16 Giovani con votazione della giuria demoscopica e della Giuria specializzata: venne infine resa nota la classifica e furono premiati i primi tre classificati. Inoltre, i 20 Campioni eseguirono il ritornello della propria canzone.

Giovani

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Ospiti

Quinta serata - Finale

Esibizione finale dei 20 Campioni con votazione della Giuria Demoscopica e della Giuria Specializzata: venne infine resa nota la classifica e furono premiati i primi tre classificati.

Campioni

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Ospiti

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Premi

Sezione Campioni

Sezione Giovani

Altri premi

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Scenografia

La scenografia del festival, disegnata da Gaetano Castelli, era caratterizzata dall'orchestra posta a semicerchio su un palco candido, da un cielo nero stellato con una grande scritta "Sanremo" sullo sfondo e, come da tradizione, da varie decorazioni floreali.

Orchestra

Riepilogo
Prospettiva
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Il compositore d'orchestra Massimo Morini al Festival.

L'orchestra, che da quest'edizione è composta dai musicisti dell'orchestra sinfonica di Sanremo[3], è stata diretta dal maestro Pippo Caruso. Durante le esibizioni dei cantanti è stata diretta da:

  • Antonio Annona per Marco Fasano
  • Mike Applebaum per Alex Britti
  • Giuliano Boursier per i Negrita e Roberto Giglio
  • Roberto Colombo per Antonella Ruggiero e Giuni Russo
  • Vittorio Cosma per Cristiano De Andrè
  • Pino Di Pietro per Enrico Ruggeri e Andrea Mirò
  • Lucio Fabbri per Dolcenera
  • Guido Facchini per Lisa
  • Marco Falagiani per Anna Oxa
  • Umberto Iervolino per Daniele Stefani
  • Gianfranco Lombardi per Iva Zanicchi e Manuela Zanier
  • Max Longhi per Fausto Leali
  • Flavio Mazzocchi per Amedeo Minghi
  • Max Minoia per Verdiana
  • Massimo Morini per Alina
  • Mario Natale per Silvia Salemi, gli Eiffel 65 e gli Allunati
  • Lorenzo Pagliei per Filippo Merola
  • Adriano Pennino per Bobby Solo e Little Tony
  • Bruno Santori per Luca Barbarossa e Syria
  • Mario Simeoli per Gianni Fiorellino
  • Vince Tempera per gli Zurawski
  • Nuccio Tortora per Nino D'Angelo
  • Peppe Vessicchio per Alexia, Sergio Cammariere, Patrizia Laquidara, Jacqueline Ferry e Maria Pia & SuperZoo
  • Fio Zanotti per Anna Tatangelo e Federico Stragà, Elsa Lila e Daniela Pedali
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Sigla

E va be'... Cantiamo interpretata da Claudia Gerini e Serena Autieri con, in conclusione, il tradizionale Perché Sanremo è Sanremo.

Giuria di qualità

Ascolti

Risultati di ascolto delle varie serate, secondo rilevazioni Auditel.[4]

Ulteriori informazioni Serata, Messa in onda ...

Il picco di share si è avuto alle ore 1:15 della serata finale con il 78,47%

Dopofestival

Il Dopofestival andò in onda dal teatro del Casinò di Sanremo. Fu designato inizialmente quale presentatore Vittorio Sgarbi che avrebbe voluto accanto a sé l'ex Presidente della Repubblica Francesco Cossiga e l'attrice transgender Cristina Bugatty.[1] La Rai non approvò la presenza della Bugatty, causando le proteste delle associazioni LGBTQ, e l'incarico di conduttore passò a Pippo Baudo (non senza uno strascico di polemiche tra lui e Cossiga), con la partecipazione di Giancarlo Magalli, Simona Izzo, Pino Massara, Gianni Ippoliti, Gianfranco Vissani, Monica Setta, Marco Maccarini, Michelle Bonev e Adriano Aragozzini. La Bonev fu uno dei "casi" dell'edizione: totalmente sconosciuta all'epoca, annunciò la sua partecipazione come co-conduttrice del Dopofestival assieme a Baudo; l'affermazione, non smentita dalla Rai, destò non poche perplessità tra il pubblico e i giornalisti. Il ruolo dell'attrice bulgara alla fine risultò in realtà limitato a poche e piccole apparizioni.[1]

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Piazzamenti in classifica dei singoli

Ulteriori informazioni Artista, Singolo ...

Compilation

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Curiosità

  • In quest'edizione ci furono Nino Frassica e il piccolo Alex Polidori come ospiti fissi nel ruolo delle parodie di TeleScasazza.
  • La Gialappa's Band in quest'edizione partecipò con il tormentone Situation, parola usata tante volte al Dopofestival e raffigurata su adesivi da alcuni cantanti al termine della serata finale.

Note

Altri progetti

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