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Pippo Baudo

conduttore televisivo, autore televisivo e conduttore radiofonico italiano (1936-2025) Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

Pippo Baudo
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Giuseppe Raimondo Vittorio Baudo, detto Pippo (Militello in Val di Catania, 7 giugno 1936Roma, 16 agosto 2025[1][2]), è stato un conduttore televisivo, autore televisivo e conduttore radiofonico italiano.

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Pippo Baudo nel 1987

Considerato uno dei volti più rappresentativi della televisione italiana, ha legato gran parte della sua carriera alla Rai, conducendo numerosi programmi di intrattenimento e tredici edizioni del Festival di Sanremo, di cui è stato più volte anche direttore artistico. Ha lanciato artisti, come Beppe Grillo, Loretta Goggi, Heather Parisi, Lorella Cuccarini, Eros Ramazzotti, Laura Pausini, Andrea Bocelli, Giorgia e altri ancora. Grazie al suo stile e al suo carisma, è diventato un punto di riferimento per la cultura popolare italiana, capace di coniugare spettacolo, intrattenimento e approfondimento televisivo.[3][4][5]

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Biografia

Riepilogo
Prospettiva

Nacque il 7 giugno 1936 a Militello in Val di Catania, all’epoca in provincia di Catania, oggi città metropolitana,[6] figlio unico dell'avvocato Giovanni Baudo e della casalinga Innocenza Pirracchio.[7] Fu compagno di scuola, alle elementari, del cantautore Franco Trincale,[8][9] che lo ricorderà in una ballata.[10]

Baudo mosse i primi passi sul palco del Cine Teatro Tempio della sua città, di proprietà dell'amico di famiglia cavaliere Salvatore Tempi, intrattenendo il pubblico negli intervalli con prose, liriche e pianoforte.[11] Frequentò per un anno il IV ginnasio del liceo classico "Secusio" di Caltagirone, poi si trasferì con la famiglia a Catania, dove completò gli studi al Liceo classico statale Nicola Spedalieri.[12] Qui mise in scena, insieme ai compagni di classe, la commedia L'ex alunno di Giovanni Mosca.[13]

Dopo il diploma, rimase a Catania e iniziò gli studi universitari. In questo periodo conobbe Tuccio Musumeci e insieme intrapresero la carriera nello spettacolo, rispettivamente come presentatore e come comico.[14]

Si laureò in giurisprudenza all'Università degli Studi di Catania, anche se non esercitò mai la professione forense.[15] La notte precedente alla discussione della tesi, prese parte in qualità di presentatore al concorso di bellezza Miss Sicilia che si tenne nei pressi di Ragusa. All’alba fece ritorno a Catania a bordo di un camioncino carico di frutta e verdura, raggiungendo la sede dell'università appena in tempo.[16]

Anni 1950: gli esordi teatrali e televisivi

Nel novembre del 1955, Baudo fu scritturato a Catania dalla «Brigata d'Arte» di Turi Ferro e Ida Carrara per la quarta e quinta stagione di prosa del Circolo Artistico, utilizzando lo pseudonimo «M. Baudi». Tra le varie produzioni prese parte anche alla messinscena di Tutto per bene di Luigi Pirandello.[17]

Nel 1956 partecipò con Tuccio Musumeci a uno spettacolo delle Radiotelesquadre allestito da Luciano Rispoli a Ragalna, segnando il loro debutto in televisione.[18] Fondò inoltre il Centro Universitario Teatrale (C.U.T.). Nell'aprile dello stesso anno, la compagnia con la sua regia, presentò al Teatro Massimo Vincenzo Bellini di Catania la prima rappresentazione in Italia svolta in ambito accademico di Aspettando Godot di Samuel Beckett.[19] Sempre in quell'anno scrisse e interpretò lo spettacolo di rivista 4 in matrimonio al Teatro Argentina di Catania.[20]

Il Gruppo artistico universitario (G.A.U.) di Catania organizzò una formazione artistica nell'agosto del 1957 da portare in giro per la Sicilia: Baudo scrisse la commedia musicale in due atti Donna presente... sconfitta imminente,[21] riprendendo le musiche di Gorni Kramer.[22] Per tre anni consecutivi (1957-1959) fu pure protagonista della rivista goliardica itinerante Il Ficcanaso, a puntate, nei mesi estivi sulla costa ionica (Lido Galatea di Acitrezza, Lido dei Ciclopi di Acicastello).[23] A settembre del 1957 fa lo speaker per varie manifestazioni di gare automobilistiche sull'Etna e presenta un gran ballo di premiazione ad Acireale, dov'è «animatore dinamico e instancabile».[24]

Nel 1958, insieme al G.A.U., propose lo spettacolo teatrale A carte scoperte.[25]

Alla fine del decennio si unì come pianista e cantante all'orchestra Moonlight, con cui nel 1959 esordì in televisione nel varietà La conchiglia d'oro, programma condotto da Enzo Tortora.[26][27]

Anni 1960: le prime conduzioni, il Carosello, il successo con Settevoci e l'esordio a Sanremo

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Baudo, Mike Bongiorno, Corrado ed Enzo Tortora a Sabato sera (1967)

Nel 1960 Baudo sostenne un provino in Rai, dove Antonello Falqui e Lino Procacci lo giudicarono «adatto per programmi minori».[28][29] In seguito esordì come conduttore televisivo nel programma Guida degli emigranti, esperienza che si rivelò fondamentale nella sua formazione professionale. Laureato in diritto del lavoro, fu incaricato dal direttore del telegiornale di realizzare servizi all'estero sulle comunità italiane. I viaggi lo condussero dall'Africa al Belgio, dove ebbe modo di osservare da vicino le condizioni di vita degli emigranti italiani, comprese le difficili realtà dei minatori di Marcinelle, occasione in cui incontrò anche il padre del futuro cantante Adamo. Queste esperienze contribuirono a rafforzarne la sensibilità giornalistica e la capacità di raccontare storie con empatia e precisione.[30]

Successivamente condusse Primo piano e Telecruciverba, oltre a diverse manifestazioni musicali, tra cui il Festival calabrese della Canzone Italiana di Vibo Valentia (1961), il Gran Festival di Piedigrotta (1962), il Festival di Napoli (1963, 1965 e 1966 – dove appare, in una scena, anche nel film Operazione San Gennaro, mentre presenta il Festival), CantaItalia (1964) e Il grande beat show / Ciao amici-Lancia a Torino (1966).[31]

Nel 1965 Baudo prese parte, in tournée teatrale, alla rivista Scanzonatissimo di Dino Verde e Bruno Broccoli, insieme a Alighiero Noschese, Antonella Steni ed Elio Pandolfi.[32] Prese anche parte a un episodio di Carosello per la Simmenthal, intitolato "La famiglia senza guai", realizzato da Luciano Emmer, e in cui compariva, tra gli altri, Alberto Rabagliati.[33]

Il successo arrivò con Settevoci (1966), la cui affermazione è spesso attribuita a un episodio fortuito: il 6 febbraio di quell'anno, la bobina del telefilm Le avventure di Rin Tin Tin non sarebbe giunta in tempo e la Rai fu costretta a mandare in onda la puntata pilota del programma, fino ad allora giudicata «intrasmissibile». La trasmissione ottenne immediato consenso e fu confermata per quattro stagioni, lanciando la carriera del conduttore, che in seguito dichiarò ironicamente: «Io devo il mio successo a un cane, lo devo a Rin Tin Tin».[34][35]

Nel 1967 partecipò al Carnevale di Oleggio come presentatore (poi nuovamente nel 1977), considerato un periodo d'oro del carnevale oleggese.[36] Nello stesso anno in TV condusse Eccetera, eccetera, insieme a Gino Bramieri e Marisa Del Frate. Il 17 giugno partecipò alla trasmissione Sabato sera, condotta da Mina, prendendo parte a un momento rimasto celebre della televisione italiana insieme a Corrado, Mike Bongiorno ed Enzo Tortora.[37] Ancora in Carosello, fu testimonial dei prodotti Motta fino ai primi anni Settanta, dal biscotto integrato Graal al panettone; quei celebri episodi scritti da Enrico Vaime e Marcello Marchesi, lo videro anche nei panni di Tarzan nell’episodio "Sulle piante".[33]

Nel 1968 presentò per la prima volta il Festival di Sanremo, accanto a Luisa Rivelli. Nello stesso anno fu anche il conduttore di Un disco per l'estate, manifestazione che aveva inaugurato quattro anni prima e che presentò nuovamente nel 1969, 1986, 1992 e 1993.[38]

Musicista con radici jazz, nello 1969 compose, insieme a Luciano Fineschi, la canzone Donna Rosa, con testi di Sergio Paolini e Stelio Silvestri. Il brano è un valzer dal ritmo orecchiabile e dal testo ironico, che racconta la storia di una donna affascinante e misteriosa. Fu presentato come sigla di chiusura di Settevoci, dove venne interpretato da Nino Ferrer, divenendo uno dei momenti più apprezzati della trasmissione.[39] L'anno successivo il brano ispirò il musicarello Il suo nome è Donna Rosa, diretto da Ettore Maria Fizzarotti, in cui Baudo recitò nel ruolo del "duca Pippo", firmando anche le musiche insieme a Fineschi.[40]

Anni 1970: quiz, varietà e Domenica In

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Baudo nel 1975

Dopo il successo ottenuto con Settevoci, ricevette dalla Rai l'incarico di condurre Canzonissima nelle edizioni del 1972 e 1973, affiancato rispettivamente da Loretta Goggi[41] e Mita Medici.[42]

Nel 1972 Baudo tornò in veste di attore come protagonista in teatro con la commedia musicale L'ora della fantasia,[43] tratta dall'opera di Anna Bonacci e liberamente tradotta da Maurizio Costanzo, accanto a Sandra Mondaini, mentre le musiche furono firmate da Pippo Caruso. Le liriche delle canzoni furono scritte da Paolo Limiti, mentre scenografia e costumi furono opera di Carlo Tommasi e Corrado Colabucci, con la regia affidata a Davide Montemurri. Lo spettacolo univa musica e recitazione, segnando un'importante esperienza teatrale nel percorso artistico di Baudo.

In radio dal 2 dicembre 1974 al 4 gennaio 1975 Baudo fu il padrone di casa per quel mese dello storico programma d'intrattenimento radiofonico del mattino Voi ed io, in onda sul Programma Nazionale Radiorai (oggi Radio 1) tutti i giorni, dal lunedì al sabato dalle 9 alle 11,10, riscuotendo vasti consensi in termini di ascolto.

Nel 1975 condusse il gioco a premi Spaccaquindici,[44] che sostituì nel palinsesto del Secondo Programma lo storico Rischiatutto di Mike Bongiorno; nello stesso anno fu con Paola Tedesco alla guida di Un colpo di fortuna, quiz domenicale abbinato alla Lotteria Italia.[45] Nello stesso anno, scrisse il brano La tartaruga, interpretato da Bruno Lauzi, con arrangiamenti e direzione orchestrale di Pippo Caruso. La canzone, destinata a un pubblico infantile, racconta la storia di una tartaruga che, un tempo velocissima, decide di rallentare per godersi meglio la vita. Il brano divenne la sigla dell'anteprima del programma televisivo Un colpo di fortuna, condotto dallo stesso Baudo, e della serie animata Cari amici animali. Il singolo, pubblicato dall'etichetta Numero Uno, ottenne un notevole successo commerciale, entrando nella classifica dei più venduti in Italia.[46]

Nel 1976 fu la volta di Chi?, altro quiz trasmesso all'interno della Domenica in, condotta da Corrado, in cui Baudo fu affiancato dall'attrice Elisabetta Virgili.

Nel 1977, sempre nello stesso contenitore domenicale, condusse Secondo voi, il suo primo programma a colori, anch'esso abbinato alla Lotteria Italia, nel quale lanciò gli attori Beppe Grillo, Fioretta Mari, Tullio Solenghi e Jinny Steffan. Nel corso dello stesso anno, scrisse la canzone Isotta, interpretata da Pippo Franco,[47] con arrangiamenti di Pippo Caruso.[48] Racconta le avventure di una regina che sogna di tornare giovane e rivivere i suoi giorni di gloria. Divenne rapidamente popolare tra il pubblico, grazie al suo ritmo coinvolgente e al testo fantasioso. Fu utilizzato come sigla dell'anteprima del programma televisivo Secondo voi, condotto sempre da Baudo su Rai 1, andato in onda dal 2 ottobre 1977 al 6 gennaio 1978, abbinato alla Lotteria Italia e trasmesso all'interno del contenitore domenicale pomeridiano Domenica in.

Nel 1979 condusse il varietà del sabato sera Luna Park, in cui fu affiancato da Tina Turner e che vide il debutto televisivo della soubrette italo-statunitense Heather Parisi; nell'autunno dello stesso anno succedette nuovamente a Corrado al timone di Domenica in, programma con cui raggiunse la definitiva consacrazione, conducendolo fino al 1985.[49] Con l'avvento della televisione privata collaborò all'avvio dell'emittente catanese Antenna Sicilia per la programmazione del palinsesto e presentò personalmente alcuni spettacoli TV tra cui, per diversi anni, il Festival della nuova canzone siciliana, Goal e I siculissimi, insieme all'amico Tuccio Musumeci. Durante l'anno scrisse la canzone Cicciottella, interpretata da Loretta Goggi, con arrangiamenti di Pippo Caruso: racconta la storia di una bambina simpatica e vivace, con un testo ironico e un ritmo coinvolgente, destinata a un pubblico infantile. Il brano fu utilizzato come sigla del programma televisivo Fantastico Bis, trasmesso all'interno di Domenica in e condotto da Baudo.

Anni 1980: Sanremo, Fantastico e il passaggio a Canale 5

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Baudo con Carlo Frisi (a sinistra) durante la serata finale di Fantastico 7

Nel 1982 presentò la manifestazione musicale estiva Vota la voce, che andò in onda su Canale 5, e dalla primavera del 1983 all'anno successivo condusse su Rete 4 (emittente all'epoca di proprietà del Gruppo Mondadori e non ancora appartenente a Fininvest) per due edizioni il gioco a premi Un milione al secondo. Dal 1984 al 1986 condusse tre edizioni di Fantastico, storico varietà del sabato sera di Rai 1 abbinato alla Lotteria Italia, contribuendo al rilancio del programma (dopo lo scarso successo ottenuto dalla quarta edizione del 1983) e lanciando nuove star dello spettacolo, come Lorella Cuccarini, Galyn Görg, Alessandra Martines e il mezzosoprano Cecilia Bartoli.[49] Alla conduzione di Fantastico, in onda nella stagione autunnale, alternò, in quel periodo, quella di Serata d'onore, varietà in onda il venerdì sera sempre su Rai 1, trasmesso nella primavera dal 1983 al 1986.[50]

Nel 1984 tornò a condurre il Festival di Sanremo, affiancato da Edy Angelillo, Elisabetta Gardini, Iris Peynado e Tiziana Pini. L'edizione si distinse per l'introduzione della sezione "Nuove proposte" accanto ai "Big", un format che avrebbe caratterizzato le edizioni successive. Il festival registrò circa 80 milioni di telespettatori complessivi e oltre 6 milioni di votanti tramite il Totip. L'allestimento scenografico fu grandioso e costoso, con ben 2700 pass per giornalisti e commentatori accreditati.[51]

Nel 1985 condusse nuovamente il Festival di Sanremo, questa volta affiancato da Patty Brard. Durante la presenza dei Duran Duran, ospiti della serata finale, si verificarono scene di isteria collettiva e svenimenti che non si vedevano in Italia dai tempi dei Beatles.[52] Lasciata la conduzione di Domenica in, la cui ultima puntata fu trasmessa il 23 giugno, nell'autunno dello stesso anno fu nuovamente al timone del sabato sera con lo spettacolo abbinato alla Lotteria Italia 1985-1986 Fantastico 6, dove lanciò una nuova showgirl Lorella Cuccarini, insieme a Galyn Görg.

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Baudo con Giorgio Faletti al Festival di Sanremo 1987

Nella primavera del 1986 dopo una pausa televisiva di alcuni mesi tornò in video il martedì sera con Ottantasei, 18 puntate trasmesse fino all'inizio dell'estate. Venne richiamato in Rai in quota PSI, dopo l’allontanamento di Beppe Grillo in seguito a una battuta su Bettino Craxi durante la puntata del 15 novembre di Fantastico 7; la vicenda generò ampie polemiche nell’opinione pubblica e nel mondo politico.[53]

Il 6 gennaio 1987, durante la serata finale di Fantastico 7, Baudo rispose in diretta alle dichiarazioni del presidente della Rai, Enrico Manca, che aveva definito i suoi programmi «nazionalpopolari» per poi aggiungere «e non lo si prenda come un complimento», dicendosi offeso dalla definizione e annunciando che avrebbe condotto programmi più regionali e meno popolari. La polemica, unita al caso Beppe Grillo, in cui il conduttore si dissociò pubblicamente dalle battute del comico, evidenziò le crescenti tensioni con la direzione.[54] Questi episodi portarono successivamente Baudo a lasciare l'azienda per approdare a Canale 5, la televisione commerciale di Silvio Berlusconi.[55] Nel mese di febbraio 1987 Baudo condusse per la quarta volta il Festival di Sanremo, affiancato da Carlo Massarini. Per la prima volta, la durata della manifestazione venne estesa da tre a quattro serate, una decisione voluta dai vertici della Rai e avallata dal comune di Sanremo sotto le forti "pressioni" delle case discografiche e dei pubblicitari, i quali desideravano una lunghezza maggiore dell'evento e più visibilità per gli artisti. Con il 68,95% di share medio, fu l'edizione più seguita di sempre.[56] Nell'autunno dello stesso anno firmò con la Fininvest un contratto esorbitante in esclusiva di tre anni e venne nominato direttore artistico di Canale 5, iniziando a condurre il varietà Festival, accanto a Lorella Cuccarini, in onda il venerdì sera. Nello stesso periodo condusse, sempre su Canale 5, anche la rubrica Tu come noi, all'interno del contenitore domenicale La giostra. Il successo di Festival, però, fu di molto inferiore alle aspettative prefissate: nel gennaio 1988, terminata la trasmissione, Baudo decise così di rescindere il contratto in esclusiva che aveva in essere con Fininvest, pagando una cospicua penale (cedette a Silvio Berlusconi un palazzo nel centro di Roma, sede attuale di Medusa Film e del TG5, come dichiarato nel 2015 in un'intervista al Grand Hotel Chiambretti.) e restando inattivo per un anno, come prevedeva una clausola del contratto in caso di rescissione. L'anno dopo rientrò in Rai grazie all'intervento dell'amico Ciriaco De Mita, allora presidente del Consiglio, ricominciando da Rai 2 il 7 aprile 1989 con una nuova edizione di Serata d'onore.[49][57]

Il 10 ottobre 1989 debutto' su Rai 3, il martedì in prima serata alle 20,40, con un nuovo programma Uno su cento, 12 puntate trasmesse fino al 26 dicembre, dove erano ospiti personaggi che si erano distinti in vari campi e votati dal pubblico in sala, in una di queste, il 14 novembre 1989, ci fu in diretta un alterco tra Roberto D'Agostino e Vittorio Sgarbi, moderato dallo stesso Baudo.

Nel 1989 divenne direttore artistico del Teatro Stabile di Catania, incarico che mantenne fino al 1997, per poi assumerne la presidenza a partire dal 2000.[58]

Anni 1990: ancora Sanremo, Domenica In e le nuove sfide televisive

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Baudo (secondo da destra) con Il Trio nella miniserie parodistica I promessi sposi (1990)

Nella stagione 1991-1992 Baudo tornò alla conduzione di Domenica in.[59] In questa edizione, il conduttore siciliano fu affiancato, tra gli altri, da Nino Frassica, mentre Simona Ventura curò i collegamenti esterni. Il programma si distinse per l'introduzione del gioco "Il castello", che divenne un elemento iconico della trasmissione. La scenografia, ispirata al quadro Une dimanche à la Grande Jatte, del pittore francese Georges Seurat, contribuì a creare un'atmosfera unica, mentre il segmento "Talent Scout Show" offriva una vetrina a nuovi talenti scoperti da Baudo nel locale romano "Talent Scout".

Il 2 novembre 1991 subì un attentato dinamitardo che distrusse completamente la sua villa di Santa Tecla in Sicilia,[60] compiuto da Cosa nostra come ritorsione per la sua dura presa di posizione espressa contro l'organizzazione durante la celebre puntata del 26 settembre 1991 del Maurizio Costanzo Show:[61][62] Baudo ricostruirà e venderà la villa anni dopo.[63][64]

Nel 1994 fu nominato direttore artistico di Rai 1, fino alle dimissioni avvenute due anni dopo;[65] nello stesso anno ideò e condusse il quiz Luna Park, che rilanciò la fascia preserale della rete, superando negli ascolti il seguitissimo quiz di Canale 5 La ruota della fortuna.[49]

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Baudo tra Claudia Koll e Anna Falchi, conduttori del Festival di Sanremo 1995

In questo periodo condusse altri programmi di prima serata di successo, tra cui Gran Premio (1990), Fantastico '90, Partita doppia (1993), Numero Uno (1994-1995) e i varietà nostalgici Papaveri e papere (1995) e Mille lire al mese (1996). Condusse inoltre cinque edizioni consecutive del Festival di Sanremo, dal 1992 al 1996, e nel 1994 ne venne nominato anche, per la prima volta, direttore artistico, ruolo che mantenne per i successivi due anni; si trattò delle prime occasioni in cui la direzione artistica del Festival fu affidata ad uno dei conduttori.[49]

A gennaio del 1997 passò nuovamente a Canale 5, ma questa esperienza fu poco positiva: i suoi programmi ottennero risultati deludenti e nel 1998 concluse l'avventura a Mediaset, in parte a causa della vicenda delle telepromozioni, che portò a un patteggiamento con condanna e risarcimenti.[49] Nello stesso anno debuttò in teatro con il musical L'uomo che inventò la televisione, scritto appositamente per lui da Garinei e Giovannini. Lo spettacolo, che celebrava la sua carriera televisiva, lo vedeva protagonista accanto, tra gli altri, a Gigliola Cinquetti e Lello Arena. La regia era di Garinei, con scene di Uberto Bertacca, musiche di Claudio Mattone e coreografie di Gino Landi.[66]

Nel 1999 Rai 3 gli affidò la conduzione di Giorno dopo giorno, quiz pomeridiano in onda alle 16,30 sugli eventi del XX secolo, successivamente promosso in prima serata con il titolo Novecento su Rai 1 grazie ai buoni ascolti.[49]

Anni 2000: varietà e anniversari televisivi

Nel 2002 fu nuovamente chiamato alla conduzione e direzione artistica del Festival di Sanremo; grazie ai buoni risultati venne confermato in entrambi i ruoli anche per l'edizione successiva, che tuttavia non ottenne lo stesso riscontro. Nello stesso anno condusse su Rai 3 il programma Cinquanta. Storia della TV di chi l'ha fatta e di chi l'ha vista, che si concluse con uno spettacolo in prima serata intitolato Buon compleanno TV, trasmesso a reti Rai unificate il 3 gennaio 2004, giorno del cinquantesimo anniversario dell'inizio ufficiale delle trasmissioni televisive in Italia.[49]

Nel 2005 tornò su Rai 1 con il varietà Sabato italiano,[67] che non riuscì a superare gli ascolti della concorrenza di Mediaset. Il 24 luglio presentò la serata finale dedicata alla "Sezione Big" della decima edizione del Premio Lunezia, evento dedicato al valore musical-letterario delle canzoni italiane, che si svolse ad Aulla.[68]

In autunno tornò per l'ottava volta alla conduzione di Domenica in e gli fu affidato il preserale Ieri, oggi e domani (poi 7 giorni dall'autunno 2008), che mantenne anche nelle quattro stagioni successive con ottimi risultati:[38] nella puntata del 13 novembre 2005, con ospiti Roberto Benigni e Claudio Baglioni, il programma fu seguito da oltre 10 milioni di telespettatori, mentre quella del 27 dicembre 2009 superò i 4 milioni con punte del 32% di share.[49]

Nel 2007 tornò a presentare e dirigere artisticamente il Festival di Sanremo per la dodicesima volta, diventando il conduttore più presente nella storia della manifestazione.[69] Nonostante le polemiche per gli elevati compensi, gli ottimi ascolti ottenuti portarono la Rai a confermarlo come conduttore e direttore artistico anche per l'edizione successiva (l'ultima da lui presentata), che però non riscosse un grande successo.

Il 27 febbraio 2008, dopo la seconda serata del festival segnata da un calo di circa tre milioni di spettatori, Baudo espresse in conferenza stampa la propria frustrazione con un linguaggio insolito, criticando il crescente sensazionalismo televisivo a scapito della qualità. Le sue parole divisero l’opinione pubblica: criticate da alcuni esponenti politici, furono invece difese da colleghi come Mike Bongiorno, che ne sottolinearono l’intento riflessivo. Secondo la giornalista Elisa Messina, l’episodio costituisce una rara eccezione al consueto stile misurato del conduttore e può essere letto come una precoce autocritica sulle derive della televisione italiana.[70]

Nell'autunno dello stesso anno ripropose su Rai 1 il varietà Serata d'onore, che ottenne ascolti inferiori rispetto a C'è posta per te, condotto da Maria De Filippi.

Il 29 dicembre 2009, condusse su Rai 1 il Gran Galà del Made in Italy, un evento ideato dal produttore televisivo Nicola Paparusso e dalla giornalista Emanuela Gentilin, con l'obiettivo di celebrare le eccellenze italiane nei settori della cultura, dell'arte e dello spettacolo. La manifestazione fu insignita della Medaglia di Rappresentanza del Presidente della Repubblica Italiana conferita da Giorgio Napolitano, un riconoscimento attribuito a iniziative di particolare interesse culturale, artistico o sociale.[50] Il 18 dicembre fu ospite di una puntata speciale de I migliori anni, programma di Carlo Conti in onda in prima serata, dove celebrò i suoi cinquant'anni di carriera televisiva.[49]

Anni 2010: ospitate e grandi celebrazioni

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Baudo nel 2011

Nel marzo 2010 Baudo annunciò che avrebbe lasciato la conduzione di Domenica in, dopo cinque stagioni consecutive, concordando con Rai 1 di «voler accettare nuove sfide».[71] Tuttavia, dopo che gli furono bocciate varie proposte di programmi, fu annunciato il passaggio di Baudo a Rai 3 per la conduzione di una nuova edizione di Novecento.[72] Nel mese di settembre, durante la conferenza stampa di presentazione della trasmissione, Baudo si sfogò contro i vertici Rai, dichiarando di "aver avuto la sensazione di essere stato fatto completamente fuori dalla Rai".[73][74]

Nel 2011 Baudo tornò in onda su Rai 1 insieme a Bruno Vespa per condurre Centocinquanta, programma dedicato al 150º anniversario dell'Unità d'Italia: dopo il successo iniziale della prima puntata (circa il 24 % di share), gli ascolti calarono in modo significativo negli appuntamenti successivi. La trasmissione fu così chiusa anticipatamente dopo la quarta puntata, caratterizzata da palesi dissapori tra i due conduttori durante la diretta, oltre a un violento litigio dietro le quinte tra Baudo e l'autore Claudio Donat Cattin.[75]

L'8 marzo 2012 condusse eccezionalmente su Italia 1 una puntata del programma Le Iene, affiancando Ilary Blasi ed Enrico Brignano al posto di Alessandro Gassmann, assente per motivi di salute;[76] in autunno tornò in prima serata su Rai 3 con il programma inedito Il viaggio, che poi ripropose con una seconda edizione nell'estate successiva.[77]

Nel biennio 2014-2015, ricoprì il ruolo di giurato nelle prime due edizioni del talent show Si può fare!, condotto da Carlo Conti su Rai 1.[78] Nello stesso periodo approdò su San Marino RTV con il programma Una serata sul Titano, un talk-show in cui incontrò personalità del mondo dello spettacolo e della cultura italiana. Ogni puntata fu arricchita da materiale d'archivio delle Teche Rai e da approfondimenti su temi legati alla musica, al teatro e alla storia della televisione italiana.[79]

Lo show-evento di Laura Pausini, le polemiche a Ballarò e il ritorno al timone di Domenica In

Il 20 maggio 2014, aprì lo show-evento Stasera Laura: ho creduto in un sogno, trasmesso in diretta su Rai 1 dal Teatro antico di Taormina. Laura Pausini, per celebrare il ventennale della sua carriera, lo invitò a inaugurare la serata, ricordando la sua vittoria al Festival di Sanremo nel 1993 con La solitudine. Pausini poi dichiarò: «Mi ha inventata lui! Il mio primo programma TV non può iniziare senza di te!»[80]

Il 24 marzo 2015 fu ospite di una puntata di Ballarò, durante la quale ebbe un duro confronto con il segretario della Lega Nord Matteo Salvini sul tema dell'immigrazione e della politica del Mezzogiorno, accusando il politico lombardo di presentarsi nelle regioni meridionali solo per fini elettorali.[81] Il 20 luglio andò in onda una puntata della rubrica estiva di Rai 1 Techetechetè intitolata "Pippo, la discobambina e i Fratelli Blues" che ripercorse momenti iconici della sua carriera.[82]

Il 12 gennaio 2016, Baudo fu ospite al programma Ballarò, partecipando a una discussione sul rapporto tra l'Islam e le donne. Durante questa puntata, tentò di baciare su una guancia un'ospite musulmana, gesto poi fermato dal conduttore Massimo Giannini e criticato dal direttore de Il Giornale, Alessandro Sallusti, che sottolineò l'inopportunità dell'azione in diretta televisiva.[83] Il 7 giugno, in occasione del suo 80º compleanno, intervenne alla prima serata dei Wind Music Awards, condotti da Carlo Conti e Vanessa Incontrada, dove fu festeggiato dal pubblico dell'Arena di Verona.[84] Il 2 ottobre tornò a condurre Domenica in, per la tredicesima e ultima volta, consolidando il suo record di edizioni condotte. L'edizione, la quarantunesima, ebbe una durata ridotta a 100 minuti a causa dell'allungamento de L'Arena, fu priva di cronaca nera e politica, dedicata completamente allo spettacolo, alla televisione, al teatro, al cinema e alla musica, con un'atmosfera vivace e moderna, pur nel rispetto della tradizione consolidata.[85] Dal 19 ottobre partecipò al programma di Rai 2 I fatti vostri, conducendo una rubrica quindicinale intitolata "Storie della televisione". In questa sezione, ripercorse la storia della Rai, dei suoi personaggi e dei programmi più celebri.[86]

In un’intervista pubblicata il 19 febbraio 2017 sul Corriere della Sera a firma di Aldo Cazzullo, Baudo ricordò la sua visita a Padre Pio, oggi santo, raccontando che il frate lo allontanò con un deciso «Iatevenne!» quando confessò di essere lì per curiosità.[87] A giugno partecipò, assieme a Francesco Mandelli, al videoclip del tormentone estivo L'esercito del selfie di Takagi & Ketra, con Arisa e Lorenzo Fragola. Il 30 ottobre fu ospitato in studio nel programma I fatti vostri, condotto da Giancarlo Magalli, come testimone della ricerca e ideatore, nel 1995, di “Storie al microscopio”, il format della campagna a sostegno della ricerca sul cancro che ancora oggi è un esempio di buona televisione.[88]

Ospite speciale a Sanremo, autobiografia e la "strana coppia"

Il 7 gennaio 2018, fu ospite di Fabio Fazio a Che tempo che fa, programma in onda su Rai 1. Durante quella puntata ripercorse la sua lunga carriera televisiva, con particolare attenzione al Festival di Sanremo, dove deteneva il record di conduzioni.[89] In quell'occasione ammise anche di aver chiesto e ottenuto direttamente dal presidente della Repubblica Sandro Pertini l'onorificenza di Commendatore[90] per il padre Giovanni,[91] sebbene questa onorificenza venga concessa per « [...] ricompensare benemerenze acquisite verso la Nazione nel campo delle lettere, delle arti, della economia e nel disimpegno di pubbliche cariche e di attività svolte a fini sociali, filantropici e umanitari, nonché per lunghi e segnalati servizi nelle carriere civili e militari».[92] Il 25 gennaio gli fu conferito il "premio alla Carriera" dall'Università eCampus, un riconoscimento che celebrava la sua lunga e versatile carriera nel mondo dello spettacolo e della cultura italiana.[93] Il primo febbraio fu ospite della puntata de L'intervista, condotta da Maurizio Costanzo su Canale 5. Durante l'incontro, trasmesso il 1º febbraio, Baudo ripercorse la sua lunga carriera televisiva, condividendo aneddoti e riflessioni sulla sua esperienza nel mondo dello spettacolo. L'intervista si svolse in un'atmosfera intima e riflessiva, tipica del programma, offrendo al pubblico uno spaccato personale e professionale del conduttore siciliano.[94] Dopo sei giorni partecipò al Festival di Sanremo 2018 come ospite speciale nella seconda serata, accogliendo l'invito del direttore artistico Claudio Baglioni. Sul palco, ripercorse la sua lunga carriera televisiva e il suo legame con Sanremo, leggendo una lettera aperta al Festival in cui raccontava la sua esperienza e le sue emozioni legate a quell'importante appuntamento. Il suo intervento fu caratterizzato da un'atmosfera di grande affetto e riconoscimento da parte del pubblico e degli addetti ai lavori.[95] Il 16 marzo fu ospite della puntata finale di Sanremo Young, il talent show condotto da Antonella Clerici e trasmesso in diretta dal Teatro Ariston di Sanremo, dove fu accolto con affetto dal pubblico e dai giovani concorrenti.[96] Il 15 aprile fu ospite di Fabio Fazio, insieme a Lorella Cuccarini, in una puntata di Che tempo che fa, programma in onda su Rai 1. Ripercorse la sua lunga carriera televisiva, condividendo aneddoti e riflessioni sulla sua esperienza nel mondo dello spettacolo.[97] Nel mese di novembre, pubblicò la sua autobiografia Ecco a voi. Una storia italiana, scritta con Paolo Conti ed edita da Solferino. Il libro offre uno spaccato della sua lunga carriera televisiva, raccontando aneddoti, incontri e riflessioni personali che hanno segnato la sua vita professionale, e si distingue per il suo tono personale e intimo.[98] A dicembre tornò a condurre Sanremo Giovani in coppia con Fabio Rovazzi. Questa edizione del concorso, ideata da Baudo nel 1993, rappresentò una novità, poiché per la prima volta due dei finalisti furono promossi direttamente al Festival di Sanremo 2019, passando dalla sezione "nuove proposte" alla categoria "campioni".[99] La scelta di Baudo e Rovazzi come conduttori fu definita una "strana coppia" dalla stampa, unendo l'esperienza del veterano Baudo alla freschezza e popolarità di Rovazzi tra i giovani. Il direttore artistico Claudio Baglioni sottolineò come questa combinazione rappresentasse una fusione tra tradizione e innovazione.[100]

Il premio David Zard e le celebrazioni per i 60 anni di carriera

Il 6 febbraio 2019 fece un'apparizione di soli due minuti (cosa che fece indignare i suoi fan) al 69º Festival di Sanremo nella seconda serata, tornando sul palco dell'Ariston per il secondo anno consecutivo, in un momento dedicato a Lelio Luttazzi, con un duetto tra Claudio Baglioni e Virginia Raffaele sulle note di Il mio tipo ideale.[101] Nello stesso giorno presso la sala stampa del Teatro Ariston ricevette il "premio speciale David Zard" da Assomusica, istituito in memoria di David Zard, uno dei più grandi produttori e promoter di spettacoli dal vivo, scomparso nel 2018, per la sua rilevante attività di talent scout e per aver contribuito alla scoperta e alla valorizzazione di molte stelle del panorama musicale italiano.[102] Il 2 aprile ha raccontato durante la trasmissione Meraviglie - La penisola dei tesori, condotta da Alberto Angela, di aver riscoperto con orgoglio la bellezza barocca di Militello Val di Catania, il suo paese natale, incluso nel patrimonio dell'umanità UNESCO.[103][104] Il 7 giugno, in occasione del suo 83º compleanno e dei 60 anni di carriera, fu celebrato con uno show-evento in prima serata su Rai 1 intitolato Buon compleanno... Pippo. La serata vide la partecipazione di numerosi ospiti illustri.[105][106] Il 5 settembre partecipò allo speciale del Maurizio Costanzo Show, intitolato "Allegria!", trasmesso in prima serata su Canale 5, per celebrare Mike Bongiorno nel decennale della sua scomparsa.[107] Il 4 novembre fu ospite della prima puntata dello show Viva RaiPlay! condotto da Fiorello, trasmesso eccezionalmente in access prime time su Rai 1.[108] A dicembre fu membro della giuria televisiva di Sanremo Giovani 2019, partecipando alla selezione dei giovani artisti destinati alla sezione Nuove Proposte del Festival di Sanremo 2020.[109] Nello stesso mese intervenne in studio da Caterina Balivo a Vieni da me[110] e da Pierluigi Diaco a Io e te.[111]

Anni 2020: il ritiro progressivo, le apparizioni simboliche e la morte

Il 7 gennaio 2020 Baudo fu ospite di Paola Saluzzi a L'ora solare su TV2000,[112] e nel febbraio successivo prese parte a Skianto, lo spettacolo televisivo ideato e condotto da Filippo Timi su Rai 3.[113] Il 14 giugno, pochi giorni dopo aver compiuto 84 anni, partecipò all'iniziativa Domenica con… su Rai Storia: in quell'occasione vestì i panni di direttore di rete per un giorno, incarico simbolico che gli consentì di costruire e firmare un intero palinsesto personalizzato, in onda dalle ore 9 del mattino fino alla mezzanotte.[114]

Nel marzo 2021 giudicò (a distanza) le esibizioni degli allievi di Amici 20 per assegnare i due premi TIM da 5 000 euro ciascuno – uno per il canto e uno per il ballo.[115] Durante l'estate, in tre martedì consecutivi — 27 luglio, 3 agosto e 10 agosto — approdò in prima serata su Rai 3 come commentatore insieme ad Antonio Di Bella nello speciale ciclo La grande opera all’Arena di Verona, una serie di appuntamenti ideati per immergere il pubblico televisivo nell’esperienza dell’opera lirica nel celebre anfiteatro veronese. Seduti tra il pubblico, introdussero ogni opera: raccontando le trame, i retroscena, le curiosità e valorizzarono il fascino del monumentale anfiteatro, definito il “più grande teatro d’opera a cielo aperto del mondo”.[116] Il 16 ottobre partecipò alla prima puntata della sedicesima edizione di Ballando con le stelle, nella veste di “ballerino per una notte”. Con la sua eleganza e ironia commentò: «La TV è casa mia. In studio, con i riflettori e le telecamere, mi sento a casa».[117] Fu l'ultima apparizione di persona in uno studio televisivo.[118] Il 18 dicembre comparve nella terza e ultima puntata di Uà - Uomo di varie età, il varietà musicale di Claudio Baglioni trasmesso in differita su Canale 5, interpretando il ruolo di ospite d’eccezione fra artisti, cantanti e performer su un grande palco scenico.[119]

Nel 2023 tornò in video attraverso una serie di videomessaggi: due li rilasciò al TG2 — il primo per ringraziare il pubblico in occasione del suo 87º compleanno (7 giugno)[120] e il secondo per ricordare l’amico Toto Cutugno subito dopo la sua scomparsa (23 agosto),[121] — un altro fu inviato al programma La volta buona per salutare il mezzosoprano Cecilia Bartoli (27 settembre),[122] e infine ne trasmise tre a Domenica in, per omaggiare Brigitte Nielsen (24 settembre),[123] Laura Pausini (26 novembre)[124] e Vincenzo Mollica (10 dicembre).[125]

il 3 gennaio 2024, in occasione del 70º anniversario della Rai, intervenne in collegamento nella prima puntata di Rischiatutto 70, condotta da Carlo Conti, esordendo con una stoccata ironica ad Amadeus e ai suoi Sanremo («io ne ho fatti 13… hai voglia a camminare tu!») e ripercorrendo i suoi inizi in Rai.[126] Il 28 febbraio fu nuovamente in collegamento a La TV fa 70 – lo show-evento condotto da Massimo Giletti – salutato con parole di stima dall’amministratore delegato della Rai, Roberto Sergio, come uno dei “giganti nella storia della TV”.[127] Fu la sua ultima apparizione televisiva.

Il 27 settembre 2024 partecipò alla festa per il 90º compleanno di Pier Francesco Pingitore, storico regista e ideatore de Il Bagaglino. L'evento si tenne nella villa di Maurizio Martufello a Sezze, in provincia di Latina, e vide la presenza di numerosi volti noti dello spettacolo italiano.[128] Nonostante i problemi di salute che lo avevano tenuto lontano dalle scene, Baudo non volle mancare all'appuntamento. Apparve in sedia a rotelle, ma sorridente e circondato dagli amici di una vita. Le immagini dell'evento, condivise sui social, fecero il giro del web, suscitando emozione tra i fan e i colleghi.[129]

A febbraio 2025 scrisse una lettera pubblica al Festival di Sanremo, esprimendo il suo affetto e la sua gratitudine per la manifestazione. Definì il Festival un "rito collettivo" e "specchio della nostra società", sottolineando come, per una settimana, l'Italia si fermi, ascolti e si ritrovi. Baudo attribuì al Festival un autentico valore culturale, riconoscendogli il ruolo di accompagnare il Paese nel raccontare la propria storia. Egli ricordò anche il suo primo incontro con Sanremo nel 1958, quando Domenico Modugno, con la sua Nel blu dipinto di blu, cambiò il volto della manifestazione e fece decollare i sogni di un'intera nazione. Nel suo messaggio espresse gratitudine per aver avuto l'opportunità di scoprire e lanciare numerosi talenti, citando artisti come Eros Ramazzotti, Laura Pausini, Andrea Bocelli e Giorgia.[130] La lettera fu pubblicata sul quotidiano La Stampa il giorno 12 dello stesso mese.

È morto a Roma il 16 agosto 2025, all'età di 89 anni, al policlinico Campus Bio-Medico.[131][132] La camera ardente è stata allestita, due giorni dopo, al Teatro delle Vittorie di Roma.[133][134][135][136] I funerali si sono svolti il 20 agosto seguente a Militello in Val di Catania nel santuario di Santa Maria della Stella; è stato poi sepolto nella cappella di famiglia del locale cimitero, come da lui richiesto.[137][138]

Qualche giorno dopo la morte del presentatore, Heather Parisi ha reso noto un video del 2008 in cui Baudo, ospite a casa sua, parlava con franchezza delle proprie paure, confessando il timore dell'oblio e il desiderio di rinascere come una farfalla; nell'intervista definì lo spettacolo un “mercato delle illusioni”, giudicò la televisione vecchia e volgare, invitò ad accettare l'età senza ricorrere a ritocchi estetici e sostenne inoltre che un eventuale suo ritorno in TV dipendeva dal pubblico e dalla capacità di rinnovarsi.[139]

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L'attività di scopritore di talenti

Talent scout di lungo corso, Baudo ha lanciato numerosi artisti, cantanti, showgirl e comici di successo, tra cui Al Bano, Fausto Leali, Beppe Grillo, Tullio Solenghi, Heather Parisi, Barbara D'Urso, Patrizia Rossetti, Eros Ramazzotti, Lorella Cuccarini, Laura Pausini, Andrea Bocelli, Giorgia, Irene Grandi, Michelle Hunziker, Gigi D'Alessio, Anna Tatangelo, Fabrizio Moro e Bianca Guaccero. Fu inoltre lui a scoprire le doti di soubrette di Loretta Goggi, sebbene quest'ultima fosse già nota al grande pubblico come attrice di sceneggiati televisivi, e riconobbe di aver commesso l'errore di scartare Fiorello a un provino (quest'ultimo anni dopo però lo giustificò, ammettendo di esservi arrivato non abbastanza preparato).[140][141] Per tale ragione, quando Baudo era parodiato durante gli spettacoli comici o nelle vignette, gli veniva spesso attribuita la frase "L'ho inventato io!" in riferimento, appunto, ai numerosi artisti e personaggi che aveva introdotto nel mondo dello spettacolo nel corso degli anni.[142]

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Il rifiuto di esercitare l'attività politica

Nel 2005 declinò l'invito a candidarsi con il centro-sinistra a presidente della Regione Siciliana per le elezioni del 2006,[143] candidatura che fu poi accettata da Rita Borsellino (sorella del magistrato Paolo, ucciso da Cosa nostra), la quale perse la competizione elettorale contro il candidato di centro-destra Salvatore Cuffaro.

Nel 2012 il centro-sinistra siciliano offrì nuovamente a Baudo la candidatura alla presidenza regionale in vista delle elezioni anticipate dell'autunno dello stesso anno, ma il conduttore catanese rifiutò per la seconda volta,[144] e al suo posto fu scelto l'europarlamentare ed ex sindaco di Gela Rosario Crocetta, che risultò eletto presidente.

Procedimenti giudiziari

Riepilogo
Prospettiva

Nel maggio 1996, Baudo fu coinvolto in un’indagine del tribunale di Milano che ebbe grande risonanza mediatica, accusato di avere percepito compensi personali aggiuntivi per interpretare in maniera più convincente telepromozioni pubblicitarie, tra cui quelle relative al Festival di Sanremo,[145] nonché dei programmi Numero Uno, Luna Park e Partita doppia.[146] L’accusa principale riguardava la concussione per aver ricevuto circa un miliardo di lire “in nero” da diverse aziende, tra cui la Sperlari e la Barilla.[146] Baudo fu inoltre indagato per associazione a delinquere e altri reati.[147] L’inchiesta coinvolse anche Mara Venier e Rosanna Lambertucci.[148] Due anni dopo, Baudo patteggiò una pena di un anno e nove mesi per concussione, frode fiscale, falso in bilancio ed evasione fiscale, dopo aver risarcito il fisco e le aziende danneggiate.[149] La pena, tuttavia, fu sospesa con la condizionale.

Baudo fu poi coinvolto anche in altre vicende giudiziarie minori. Nel 2013 fu citato al tribunale di Pistoia per aver affermato, durante la trasmissione Il viaggio, che l’ex sindaco di Montecatini si era separato dalla moglie e aveva sposato una donna di origini russe.[150] Nel 2016 fu indagato per diffamazione nei confronti di Federica Gagliardi, arrestata per traffico di droga.[151] Infine, nel 2018 fu condannato a versare al fisco 257 000 euro a titolo di IRPEF e ILOR relativi all’anno d’imposta 1996.[152]

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Vita privata

Baudo ha abitato per molti anni a Roma[153][154] ed è sempre stato piuttosto riservato riguardo alle sue vicende private.[155] Nel corso della sua vita ha avuto cinque compagne e due figli: da Mirella Adinolfi è nato Alessandro nel 1962, riconosciuto dal padre nel 1996 dopo una breve vicenda legale, mentre dal matrimonio con Angela Lippi (1944) è nata Tiziana nel 1970, che in seguito è diventata sua segretaria e assistente. Era nonno di Nicholas e Nicole (2010), figli gemelli di Tiziana, e di Sean (1990), figlio di Alessandro; Sean ha reso Baudo bisnonno nel 2010.

Dopo una relazione di sette anni con Alida Chelli e una più breve con Adriana Russo,[156] il 18 gennaio 1986 si sposò con la cantante lirica Katia Ricciarelli, da cui si separò nel 2004 e divorziò nel 2007. All'inizio della loro relazione Ricciarelli rimase incinta, ma Baudo la convinse ad interrompere la gravidanza, ritenendo che fosse troppo presto per avere un figlio.[157][158]

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Curiosità

  • All'inizio della carriera ebbe un nomignolo popolare: era chiamato il "Pennellone", in modo scherzoso e affettuoso, per via della sua corporatura longilinea e l'altezza della statura. Più tardi, come personaggio "Pennellone" era il padre di Lucia, nella parodia televisiva de I Promessi Sposi, realizzata nel 1990 dal Trio Marchesini-Solenghi-Lopez. Questo soprannome è rimasto nella cultura pop come un riferimento iconico alla sua figura e al suo stile.[159]
  • La sua figura entra nel mondo dei fumetti. Negli anni ottanta compare in parodie disneyane nella storia Pippo e le mele verdi (1989), ribattezzato Pippo Miaudo.[160] Nel 2014 supervisionò una storia celebrativa per i 60 anni della Rai, Topolino e il Collezionista di Stelle, scritta da Francesco Artibani e disegnata da Alessandro Perina:[161] riappare Pippo come alter ego di Pippo Bau, cugino di Pippo Disney, archivista della Radiotelevisione Topolinese.
  • Tra i vignettisti e illustratori che si sono occupati di Pippo Baudo, è stato raffigurato in numerose caricature e vignette create da diversi artisti, per fare solo qualche nome, come Giorgio Forattini per La Repubblica (1988), quelle firmate dal pittore Alvaro Corghi nel 1986, Danilo Interlenghi (1987) per riviste,[162] Nico Pillinini per le nozze con la Ricciarelli, le caricature di Bruno Prosdocimi nelle Figurine Panini n. 48 per la serie "Cantanti e personaggi dello spettacolo" (1968) e n. 4 per serie "Cantanti" (1969), le caricature per gli album TV Sorrisi e Canzoni.
  • Leonardo Sciascia menziona e critica di «sentimentalismo televisivo», curiosamente, le nozze del conterraneo Baudo e Ricciarelli in un testo storico sulla festa di nozze dell'8 maggio 1604 a Militello di un esponente della famiglia Branciforti che preferì un feudo di piccole dimensioni, Militello, alla vita nella capitale del Regno, Palermo, poi principe di Pietraperzia, marchese di Militello e conte di Mazzarino. Lo scritto fu più volte rivisto, intitolato Il ritratto di Pietro Speciale, confluito nel 1989 in Fatti diversi di storia letteraria e civile, nella serie «La Diagonale» n. 45, Palermo, Sellerio, pp. 135-137. Era apparso precedentemente sul periodico «Casa Vogue Antiques», supplemento al n. 194 di Vogue Italia, Edizioni Condé Nast, marzo 1988, pp. 82-83 e ss., con il titolo Un oggetto, un personaggio. Il ritratto di Pietro Speciale. In realtà, il testo di Sciascia, contenuto nell'ultimo libro di saggi del racalmutese, era già apparso in precedenza con il titolo Viaggio a Militello, L'Espresso, Roma, a. XVII, f. 42, 25 ottobre 1981, p. 241. Fra l'altro nel testo si fa riferimento a Francesco Laurana come autore della scultura funeraria citata, in alternativa a Domenico Gagini, sebbene emerga la preferenza di Sciascia per il primo. La seconda vista del documentato scrittore siciliano fu quella di reputare la moglie del Branciforte appartenente alla stirpe dei Sovrani d'Austria, quando invece era la figlia naturale di un diplomatico tedesco, tal Giovanni d'Austria.
  • Leone di Lernia fece nel 1995 una cover parodistica del brano dance Think About the Way di Ice MC, celebre canzone dance degli anni novanta, cambiandola in "Think About The Way (Pippo Baudo Uè)".[163]
  • La costante presenza televisiva e il notevole successo di quasi tutti i suoi programmi gli sono valsi l'appellativo di "Super Pippo".
  • Come pubblicamente promesso,[164] il 4 settembre 2025 Gerry Scotti e Canale 5 l'hanno omaggiato con un'intera puntata de La ruota della fortuna, andata in onda nella fascia serale dell'access prime time e caratterizzata da quiz e domande sulla storia della televisione e sui programmi di Pippo Baudo.
  • Mara Venier, assieme a Massimo Giletti, Al Bano, Vincenzo Modica, Tommaso Cerno, Pierfrancesco Pingitore, Luciana Littizzetto, Enzo Miccio e Giorgio Assumma (l'avvocato e amico di una vita di Baudo), gli ha reso un commosso omaggio con «Grazie Pippo!», uno "speciale" collocato all'interno della prima puntata dell'edizione 2025-2026 del programma televisivo Domenica In (che, nell'occasione, ha festeggiato il 50° anniversario), puntata andata in onda il 21 settembre 2025 su Rai 1. In tale spazio, sono state riproposte delle interviste e dei battibecchi di Baudo con Ugo Tognazzi, Giuliano Ferrara, Maria Beatrice di Savoia, Renato Vallanzasca e Indro Montanelli.[165][166]
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Programmi televisivi

1959 – 1980

  • Guida degli emigranti (Programma Nazionale, 1959)
  • Primo piano (Programma Nazionale, 1959)
  • La canzone nova (Programma Nazionale, 1960, 1961, 1963)
  • Auguri di Mezzanotte (Programma Nazionale, 1961-1962)
  • Giugno della Canzone Napoletana (Programma Nazionale, 1961)
  • Zirkus Hagenbeck (Programma Nazionale, 1961)
  • Galà Internazionale (Programma Nazionale, 1961)
  • Spettacolo di Varietà (Programma Nazionale, 1961)
  • Sei giorni della canzone (Programma Nazionale, 1961)
  • Rassegna di Canzoni Natalizie (Programma Nazionale, 1962)
  • Gran Festival di Piedigrotta (Programma Nazionale, 1962)
  • Pomeriggio al Circo (Programma Nazionale, 1962)
  • Festival di Castrocaro (Programma Nazionale, 1962-1963, 1969)
  • Befana al Circo (Programma Nazionale, 1963)
  • Sera di Luglio (Programma Nazionale, 1963)
  • Festival di Napoli (Programma Nazionale, 1963, 1965-1966)
  • Pomeriggio sul Ghiaccio (Programma Nazionale, 1964)
  • TiCiVi - Telecruciverba (Programma Nazionale, 1964-1965)
  • Cantagiro (Programma Nazionale, 1964)
  • Taccuino del 3º Cantagiro (Programma Nazionale, 1964)
  • Piccola ribalta (Programma Nazionale, 1964-1967)
  • Carnet di Musica (Programma Nazionale, 1964)
  • Un disco per l'estate (Programma Nazionale, 1964, 1968-1969; Rai 1, 1986, 1992-1993)
  • Quindici minuti con... (Programma Nazionale, 1964)
  • Festival Internazionale dei Giocolieri (Programma Nazionale, 1965, 1967)
  • Primo Arcobaleno d'Oro (Secondo Programma, 1965)
  • Serenata a Napoli (Secondo Programma, 1965)
  • Buon Natale (Programma Nazionale, 1965)
  • Canzoni d'Inverno (Secondo Programma, 1966)
  • Settevoci (Programma Nazionale, 1966-1970)
  • Euroflora 1966 (Secondo Programma, 1966)
  • Tiritì Tiratommola (Programma Nazionale, 1966)
  • Punto Interrogativo (Programma Nazionale, 1966)
  • Piccola Ribalta (Programma Nazionale, 1967)
  • Incontro con... (Programma Nazionale, 1967)
  • Eccetera, eccetera (Programma Nazionale, 1967-1968)
  • Napoletanissimo (Secondo Programma, 1967)
  • Musica Ragazzi (Secondo Programma, 1968)
  • Festival di Sanremo (Programma Nazionale, 1968, 1984, 1985, 1987, 1992, 1993, 1994, 1995, 1996, 2002, 2003, 2007, 2008)
  • Rivediamoli insieme (Programma Nazionale, 1970-1972, 1974)
  • Settevoci Sera (Secondo Programma, 1970)
  • La freccia d'oro (Programma Nazionale, 1971)
  • Canzonissima (Programma Nazionale, 1972-1974)
  • Fine dell'anno allo Studio 3 (Programma Nazionale, 1974)
  • Senza rete (Programma Nazionale, 1974)
  • Spaccaquindici (Programma Nazionale, 1975)
  • Un colpo di fortuna (Programma Nazionale, 1975-1976)
  • Premio della Critica Radio Tv (Rete 1, 1975, 1976, 1977, 1979, 1980; Rai 1, 1993)
  • Chi? (Rete 1, 1976-1977)
  • Miss Italia (Rete 1, Rete 2; 1976)
  • Uno dei tre (Rete 1, 1976-1977)
  • Rassegna Internazionale dei complessi (Rete 2, 1977)
  • Secondo voi (Rete 1, 1977-1978)
  • Una fra tanti (Rete 1, 1977)
  • Montecatini folies (Rete 1, 1977)
  • Incontri a Campione (Rete 1, 1977-1978)
  • Girofestival (Rete 2, 1978)
  • Friuli Anno Nuovo (Rete 1, 1978)
  • Mostra internazionale di musica leggera (Rete 1, 1978)
  • Cabaret '78 (Rete 1, 1978)
  • Vota la voce (Circuito Tv private, 1978; Canale 5, 1980, 1982, 1998)
  • Galà d'inaugurazione di Antenna Sicilia (Antenna Sicilia, 1979)
  • Luna Park (Rete 1, 1979)
  • Fantastico bis (Rete 1, 1979, 1981; Rai 1, 1983-1986, 1990)
  • Domenica in (Rete 1, 1979-1982; Rai 1, 1983-1985, 1991-1992, 2005-2010, 2016-2017)
  • Musica in monoscopio (Antenna Sicilia, 1979)
  • Festival della nuova canzone siciliana (Antenna Sicilia, 1980-1984)

1981 – 2000

2001 – 2021

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Filmografia

Cinema

Televisione

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Teatro

Radio

  • Applausi... a (Radio Rai, 1961)
  • Gran Galà (Radio Rai, 1961)
  • Il mondo del varietà (Radio Rai, 1961)
  • Viaggio Azzurro (Radio Rai, 1961)
  • Motivi di Festa (Radio Rai, 1962-1964)
  • Musica all'aria aperta (Radio Rai, 1962)
  • Domenica Insieme (Radio Rai, 1962-1965)
  • Festival della canzone napoletana (Radio Rai, 1963, 1965-1966)
  • Un anno in parata (Radio Rai, 1964)
  • Caccia grossa (Radio Rai, 1965-1966)
  • Carnet d'estate (Radio Rai, 1965)
  • Carnet d'autunno (Radio Rai, 1965)
  • Ma voi capirete... (Radio Rai, 1966) - Radiocommedia
  • Le sette belle (Radio Rai, 1968)
  • Caccia alla voce (Radio Rai, 1968-1970)
  • Juke Box (Radio Rai, 1968)
  • Riusciranno gli ascoltatori a seguire questo nostro programma senza addormentarsi prima della fine? (Radio Rai, 1969)
  • Baudo... settete! (Radio Rai, 1970)
  • Braccio di Ferro (Radio Rai, 1971)
  • Bellissime (Radio Rai, 1970-1972)
  • Jockey Man (Radio Rai, 1971-1972)
  • Un complesso per telefono (Radio Rai, 1972)
  • Settimana corta (Radio Rai, 1973)
  • Ragazzi organizzatevi (Radio Rai, 1974)
  • Voi ed io, (Radio Rai, 1974-1975)
  • Musiche da Venezia (Radio Rai, 1975)
  • Il Domenicone (Radio Rai Sicilia, 1976)
  • Miss Italia (Radio Rai, 1976)
  • Oh che peccato quanto mi dispiace (Radio Rai Sicilia, 1977)
  • Stadio quiz, (Radio Rai, 1978-1979)
  • Permette cavallo? (Radio Rai, 1982)
  • Questa è l'arena: qui è nata Maria Callas (Radio Rai, 1986)
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Discografia

Album

  • 1966 – Pippo Baudo racconta..... (Équipe, EQLP 1002, LP)

Singoli

  • 1971 – Gingi/La freccia d'oro (Philips, 6025 026, 7")
  • 1979 – Le ricette in musica (Fonola/Althea, 7")

Brani scritti per altri artisti

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Pubblicità

Riepilogo
Prospettiva

Le partecipazioni a Carosello

Pippo Baudo ha partecipato a numerose serie di sketch della rubrica pubblicitaria televisiva Carosello:[167]

Testimonial nelle campagne pubblicitarie

  • Nel 1979 è testimonial dei Surgelati Althea, per i quali incide anche l'LP Pippo Baudo presenta le ricette in musica
  • Dal 1985 al 1986 è testimonial per la stampa e la Tv delle Pagine Gialle
  • Dal 1989 al 1997 è testimonial per la stampa e la Tv del Kimbo Caffè
  • Nel 1990 è testimonial delle Bibite Tomarchio Naturà
  • Nel 1991 è testimonial dei Supermercati Sma
  • Dal 2001 al 2002 è testimonial nella campagna pubblicitaria per l'introduzione dell'euro
  • Dal 2003 al 2006 è testimonial dell'Acqua minerale Santa Croce
  • Nel 2006 è testimonial con Claudio Amendola ed Elisabetta Gregoraci della 3 Italia
  • Dal 2006 al 2009 è testimonial del Caffè Palombini
  • Nel 2018 è testimonial della REA (Radiotelevisioni Europee Associate) per la manifestazione di Roma in favore delle emittenti televisive e radiofoniche locali[168]
  • Nel 2020 è testimonial di A Catania turismo è... per l'Università degli Studi di Catania

Opere letterarie

  • Pippo Baudo, Secondo voi. Manuale dei mille quiz televisivi, Torino, PEA, 1977.
  • Pippo Baudo, Il «sorridivacanze». Pretesti da sorriso selezionati da Pippo Baudo, Milano, Rusconi Libri (collana "Playbook"), 1977.
  • Pippo Baudo e Giorgio Cajati, Un anno in...sieme, Milano, Arnoldo Mondadori Editore, 1984.
  • Pippo Baudo, La mia tv. Quarant'anni di televisione italiana, Torino, La Stampa, 1996, ISBN 978-88-7783-102-6.
  • Pippo Baudo e Paolo Conti, Ecco a voi. Una storia italiana, Milano, Solferino, 2018, ISBN 978-88-282-0066-6.

Onorificenze

Cavaliere di gran croce dell'Ordine al merito della Repubblica italiana - nastrino per uniforme ordinaria
«Di iniziativa del Presidente della Repubblica»
 21 luglio 2021[169][170]
Cittadinanza onoraria della città di Castelraimondo - nastrino per uniforme ordinaria
 27 luglio 2013[172]
Cittadinanza onoraria della città di Pachino - nastrino per uniforme ordinaria
 17 ottobre 2003[173]
Cittadinanza onoraria della città di Sori - nastrino per uniforme ordinaria
Cittadinanza onoraria della città di Sori
 1º marzo 2002[174]
Medaglia d'oro della città di Militello in Val di Catania - nastrino per uniforme ordinaria
 28 gennaio 1967[175]

Riconoscimenti

Principali

  • Gran Premio Internazionale dello Spettacolo
    • 1981 – Telegatto per Domenica in
    • 1985 – Telegatto per Fantastico 5
    • 1985 – Telegatto per Domenica in
    • 1986 – Telegatto al personaggio maschile dell'anno
    • 1987 – Telegatto al personaggio televisivo dell'anno nel concorso I Magnifici Sette
    • 1987 – Telegatto al personaggio maschile dell'anno
    • 1987 – Telegatto per Festival di Sanremo 1987
    • 1995 – Telegatto al personaggio maschile dell'anno
    • 1995 – Telegatto per Festival di Sanremo 1995
    • 1996 – Telegatto al personaggio maschile dell'anno
    • 1996 – Telegatto per Luna Park
    • 2002 – Telegatto per Festival di Sanremo 2002
    • 2003 – Telegatto per Telegatti 2002
    • 2007 – Telegatto alla carriera (Telegatto di Platino)
  • Premio Regia Televisiva
    • 1984 per Domenica In
    • 1985 come personaggio maschile dell'anno
    • 1986 come personaggio maschile dell'anno
    • 1987 come personaggio maschile dell'anno
    • 1987 per Fantastico 7
    • 1996 per Festival di Sanremo 1996 nella categoria Eventi Tv
    • 1996 per Festival di Sanremo 1996 nella categoria Grandi Ascolti
    • 2000 alla carriera
    • 2001 per Novecento
    • 2002 per Festival di Sanremo 2002
    • 2003 per Festival di Sanremo 2003
    • 2007 per Festival di Sanremo 2007

Altri riconoscimenti

Record

Riepilogo
Prospettiva

Pippo Baudo detiene il record di partecipazioni come conduttore al Festival di Sanremo, essendo tra i volti più longevi e influenti della manifestazione. La tabella seguente elenca tutte le edizioni da lui condotte, indicando anno, numero dell'edizione, co-conduttori e vallette, vincitori e eventuali note su eventi o curiosità di rilievo.

Ulteriori informazioni #, Anno ...

Note

Bibliografia

Voci correlate

Altri progetti

Collegamenti esterni

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