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Governo Cossiga I

36º esecutivo della Repubblica Italiana Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

Governo Cossiga I
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Il Governo Cossiga I è stato il trentaseiesimo esecutivo della Repubblica Italiana, il primo dell'VIII legislatura.

Fatti in breve Stato, Presidente del Consiglio ...

Il governo rimase in carica dal 5 agosto 1979[1][2][3][4] al 4 aprile 1980[5][6], per un totale di 243 giorni, ovvero 7 mesi e 30 giorni.

Ottenne la fiducia della Camera sabato 11 agosto 1979 con 287 voti favorevoli (DC, PSDI, PLI, SVP e Union Valdôtaine), 242 voti contrari (PCI, PR, PdUP, MSI, Indipendenti di Sinistra e il rappresentante dell'Associazione per Trieste) e 65 astenuti (PSI e PRI).

Il Senato gli votò la fiducia domenica 12 agosto con 153 voti favorevoli (DC, PSDI, PLI, SVP e Union Valdôtaine) e 118 voti contrari (PCI, PR, MSI e Indipendenti di Sinistra). Poiché per il regolamento del Senato l'astensione valeva come voto contrario, PSI e PRI uscirono dall'aula e non parteciparono al voto.

Il Governo Cossiga I diede le dimissioni il 19 marzo 1980[7][8] dopo la svolta del "Preambolo".

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Compagine di governo

Riepilogo
Prospettiva

Sostegno parlamentare

Appartenenza politica

Provenienza geografica

La provenienza geografica dei membri del Consiglio dei Ministri si può così riassumere:

Ulteriori informazioni Regione, Presidente ...
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Composizione

Riepilogo
Prospettiva
Ulteriori informazioni Presidenza del Consiglio dei ministri, Carica ...
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Cronologia

1979

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Partiti maggioritari nelle singole circoscrizioni elettorali

Giugno

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Partiti maggioritari nelle singole circoscrizioni elettorali
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Risultati delle elezioni europee del 1979 in Italia

Luglio

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Giorgio Ambrosoli
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Boris Giuliano
  • 21 luglio: A Palermo la mafia uccide il capo della squadra mobile e vicequestore Boris Giuliano.
  • 22 - 23 luglio: Bettino Craxi predispone il documento che illustra il 23 luglio ai cinque partiti che dovrebbero formare il governo da lui presieduto. La bozza si compone di tre parti: la formula di governo, dalla Democrazia Cristiana al Partito Liberale Italiano; i rapporti con le forze politiche; il programma. Non si consolida nessun impegno sulle giunte locali.
  • 24 luglio: Bettino Craxi, di fronte alla decisione della direzione della Democrazia Cristiana, è costretto a rinunciare all'incarico conferitogli dal capo dello Stato.
  • 25 - 26 luglio: Il capo dello Stato, dopo rapide consultazioni, il 25 convoca al Palazzo del Quirinale Arnaldo Forlani che rinuncia all'incarico come forma di protesta contro la segreteria delle Democrazia Cristiana ed il 26 alle 10 assegna l'incarico a Filippo Maria Pandolfi.
  • 27 luglio: Il presidente incaricato inizia le consultazioni con le forze politiche.
  • 28 luglio: Il comitato interministeriale per i prezzi, sulla base delle decisioni assunte dal Consiglio dei ministri, aumenta di 50 lire la benzina. Si tratta del nono ritocco dalla crisi petrolifera del 1973, e di 27 lire il gasolio. Il presidente incaricato Filippo Maria Pandolfi consulta le forze politiche con l'obiettivo di formare un governo di tregua composto dalla Democrazia Cristiana, dal Partito Socialista Democratico Italiano, dal Partito Repubblicano Italiano e forse anche dal Partito Liberale Italiano, partecipazione per cui si manifestano le riserve del Partito Repubblicano Italiano. La cosiddetta tregua dovrebbe servire a preparare le condizioni per una partecipazione organica del Partito Socialista Italiano al governo. Il Partito Comunista Italiano conferma le posizioni espresse nelle consultazioni con Giulio Andreotti, prima, e con Bettino Craxi, poi. Denuncia la gravità della situazione economica e il fatto che il Paese sia ancora senza un governo.
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Herbert Marcuse
  • 29 luglio: Muore a Bonn il filosofo Herbert Marcuse, che, con i suoi scritti, ha avuto un ruolo decisivo nelle rivolte studentesche.

Agosto

Settembre

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Paolo Baffi (a sinistra) e il suo successore Carlo Azeglio Ciampi (a destra)
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Prospero Gallinari

Ottobre

Novembre

Dicembre

  • 6 dicembre: Alla Camera dei deputati si svolge la discussione sulle comunicazioni del governo e sulle mozioni concernenti installazioni missilistiche in Europa. Al termine del dibattito viene approvata, a scrutinio segreto, la risoluzione presentata da Gerardo Bianco che autorizza l'installazione dei missili Pershing sul territorio italiano.
  • 7 dicembre: Giorgio Mazzanti è sospeso dall'incarico di presidente dell'Eni in seguito allo scandalo Eni-Petromin. L'ente petrolifero nazionale è commissariato ed è affidato ad Egidio Egidi.
  • 10 dicembre: Il Senato della Repubblica approva in via definitiva la disponibilità dell'Italia all'installazione sul suo territorio dei missili Pershing e Cruise.
  • 11 dicembre: A Torino Prima Linea assalta la Scuola di amministrazione aziendale e sono feriti alle gambe cinque docenti e cinque studenti.
  • 14 dicembre: A Torino viene ucciso in un conflitto a fuoco un attivista di Prima Linea. Il governo vara una serie di misure antiterrorismo: l'estensione a quarantotto ore della durata del fermo di polizia con la possibilità di interrogatorio, l'inasprimento delle pene, l'introduzione di particolari benefici di legge e sconti di pena per i "terroristi pentiti" che forniscano informazioni utili per le indagini per lo smantellamento delle organizzazioni eversive.
  • 15 dicembre: Seguono gli sviluppi dello scandalo Eni-Petronim. Sono coinvolti vari esponenti del Partito Socialista Italiano. Alcuni intellettuali e collaboratori della rivista Mondoperaio, tra cui Giuliano Amato, Franco Bassanini e Norberto Bobbio, firmano un appello con il quale denunciano le "forme degradanti" a cui è giunto il dibattito interno al Partito Socialista Italiano.
  • 16 dicembre: Si scioglie Costituente di Destra - Democrazia Nazionale, nata dalla scissione del Movimento Sociale Italiano nell'inverno del 1976.
  • 17 dicembre: Un gruppo di neofascisti uccide a Roma lo studente di sinistra Antonio Leandri.
  • 23 dicembre: Il segretario del Partito Comunista Italiano Enrico Berlinguer concludendo la XIII Conferenza regionale dei comunisti siciliani delinea i requisiti di un governo di rinnovamento.
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Rudi Dutschke

1980

Gennaio

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Pietro Nenni

Febbraio

  • 2 febbraio: A Monza un commando di Prima Linea uccide Paolo Paoletti, responsabile della produzione dell'ICMESA.
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Giuseppe Arcaini
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Patrizio Peci

Marzo

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Willy Brandt
  • 12 marzo: A Strasburgo si svolge l'incontro fra il presidente del Partito Socialdemocratico di Germania Willy Brandt ed Enrico Berlinguer.
  • 13 - 14 marzo: Si riunisce il comitato centrale del Partito Comunista Italiano. In conclusione è approvato un documento in cui si afferma che dopo il ritiro dell'astensione del Partito Socialista Italiano e le prese di posizione del Partito Repubblicano Italiano il governo non ha più le basi parlamentari che gli consentono l'esistenza e la legittimità. Invita, pertanto, il presidente del Consiglio Francesco Cossiga a presentarsi alle Camere. Afferma, inoltre, che se ciò non accadesse i gruppi parlamentari comunisti assumeranno tutte le iniziative per determinare il dibattito parlamentare e le decisioni conseguenti. Nella relazione e nel dibattito si tiene un duro attacco alla maggioranza della Democrazia Cristiana che con l'approvazione al suo congresso del Preambolo ha chiuso a ogni trattativa con il Partito Comunista Italiano. Non si parla dunque di nessun coinvolgimento del partito in trattative per un governo da cui sia pregiudizialmente escluso. Altri punti all'ordine del giorno sono il lancio di una campagna di reclutamento al partito e alla Federazione Giovanile Comunista Italiana, di cui è relatore Giorgio Napolitano, responsabile dell'organizzazione, e una informativa sulle questioni internazionali, il cui relatore è Gian Carlo Pajetta.
  • 14 marzo: Si riunisce la direzione del Partito Socialista Italiano. Alla viglia della riunione Riccardo Lombardi si dimette da presidente del partito dopo una dura polemica con il segretario Bettino Craxi che accusa di aver condotto in modo "anomalo" la fase politica. Nella lettera di dimissioni critica i metodi di direzione che vanno affermandosi nel partito che lo fanno giungere alla conclusione che la funzione di presidente si è ormai ridotta a "presiedere il comitato centrale nel senso di regolare l'ordine degli interventi". Si rompe il fragile equilibrio fra la maggioranza craxiana e il cartello delle sinistre che si era realizzato durante il comitato centrale.
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Nicola Giacumbi

Aprile

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Note

Voci correlate

Altri progetti

Collegamenti esterni

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