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Gummo
film del 1997 diretto da Harmony Korine Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Gummo è un film statunitense del 1997 di genere drammatico e grottesco, scritto e diretto da Harmony Korine. È stato coprodotto dalla Independent Pictures e dalla Fine Line Features.[1]
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Titolo
Il titolo allude a Gummo Marx,[2] membro del gruppo comico dei Fratelli Marx che li abbandonò prima del successo.
Trama
Riepilogo
Prospettiva
In Gummo si intrecciano le storie di diversi personaggi. La narrazione si basa su una premessa: il 3 aprile 1974 la città di Xenia, in Ohio, è stata colpita da un tornado devastante. La catastrofe ha ridotto i cittadini ad una comunità white trash dominata da noia, nichilismo e razzismo.[3]
In questo contesto agiscono i personaggi:
- Tummler e Solomon sono due ragazzini che cacciano gatti randagi rivendendoli a un macellaio. Con i soldi guadagnati in questo modo, pagano una ragazza affetta dalla sindrome di Down per avere rapporti sessuali con lei e sniffano inalanti domestici. A un certo punto anche Jarrod, un loro coetaneo, inizia ad uccidere gatti. Per punirlo, Tummler e Solomon entrano a casa sua mentre è assente e staccano la macchina che tiene in vita sua nonna, costretta a letto in stato catatonico.[4]
- Dot ed Helen sono due sorelle adolescenti. Sono sensuali e attente alla propria bellezza. Hanno una gatta di nome Foot-foot che viene uccisa da Tummler e Solomon. Dot ed Helen riescono a scampare alle molestie di un adulto che ha offerto loro un passaggio.[5]
- Bunny Boy è un ragazzino che indossa sempre un copricapo rosa con orecchie da coniglio. Non parla mai con nessuno e spesso viene ignorato o insultato, assiste al degrado che lo circonda pur senza prenderne parte. In una delle scene finali bacia Dot ed Helen.[6]
- Ellen è una ragazza con autismo amica di Dot ed Helen. La madre la rimprovera continuamente e la opprime.[7]
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Cast
La scelta del cast, secondo le dichiarazioni del regista, è stata determinata da due fattori: l'aspetto degli attori e le emozioni che suscitano. Il modo di leggere le battute è passato in secondo piano.[8]
Korine ha inserito nel cast alcuni abitanti di Nashville con cui è cresciuto.[9] Nella sua visione, solo gli attori non professionisti possono restituire allo spettatore parti dello stesso.
Interpretazioni
Riepilogo
Prospettiva
Gummo si presta a più interpretazioni.
Lettura nietzschiana
Roberto Correa Scienza e Eduardo Yuji Yamamoto hanno interpretato il film come una critica alla società occidentale di fine Novecento.[10] Nella loro lettura, il film esemplifica diversi concetti[11] della filosofia di Nietzsche:
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Colonna sonora
Riepilogo
Prospettiva
La colonna sonora comprende sia brani registrati appositamente per il film che composizioni non originali.
La maggior parte delle canzoni sono riconducibili al metal estremo e affini (heavy metal, hardcore punk, black metal, death metal, power violence, grindcore, stoner metal, sludge metal, industrial metal).
Le altre rientrano nei generi del dark ambient, della drum and bass, del bluegrass, del folk e della musica classica.
Il CD Gummo con la colonna sonora è stato rilasciato negli Stati Uniti d'America il 7 novembre 1997 dalla London Records e dalla PolyGram Records.[2] È stato pubblicato nel Regno Unito il 29 giugno 1998 dalla Domino Records.
È stato ristampato nel 2007 dalla EMI.[16]
Tracce
- Absu – The Gold Torques of Ulaid – 3:50
- Eyehategod – Serving Time in the Middle of Nowhere – 3:34 (Mike Williams) – da Southern Discomfort
- Electric Hellfire Club – D.W.S.O.B. – 4:10
- Spazz – Gummo Love Theme – 2:52 (Chris Dodge, Max Ward, Dan Boleri)
- Bethlehem – Schuld Uns'res Knöch'rigen Faltpferd – 4:35 (Klaus Matton, Jürgen Bartsch, Rainer Landfermann)
- Burzum – Rundgang um Die Transzendentale Säule Der Singularität – 6:24 (Varg Vikernes; edizioni musicali Amozonian Music) – da Filosofem
- Bathory – Equimanthorn – 3:38 (Quorthon) – da Under the Sign of the Black Mark
- Dark Noerd – Smokin' Husks – 4:59 (Ian Christe)
- Sleep – Dragonaut – 5:42 (Al Cisneros, Matt Pike, Chris Hakius) – da Sleep's Holy Mountain
- Brujeria – Matando Gueros '97 – 3:14 (Brujeria) – da Marijuana
- Namanax – The Medicined Man – 5:27 (William J. Yurkiewicz Jr.)
- Nifelheim – Hellish Blasphemy – 3:25 – da Devil's Force
- Mortician – Skin Peeler – 3:16
- Mystifier – Give the Human Devil His Due – 5:29 (Mystifier)
- Destroy All Monsters – Mom's and Dad's Pussy – 2:00 (Mike Kelley, Cary Loren; edizioni musicali Destroy All Monsters 3)
- Bethlehem – Verschleierte Irrelgiosität – 5:35 (Jürgen Bartsch, Rainer Landfermann, Klaus Matton, Steinhoff) – da Dictius Te Necare
- Mischa Maisky – Suite n. 2 per violoncello solo in re minore - Preludio – 4:24 (musica: Johann Sebastian Bach)
- Sleep – Some Grass – 0:49 (Al Cisneros, Matt Pike, Chris Hakius) – da Sleep's Holy Mountain
- Rose Shephard / Ellen M. Smith – Jesus Loves Me – 0:41 (Scott Wesley Brown; edizioni musicali BMG Songs, Inc.)
Tracce escluse dalla tracklist
Le tracce escluse dalla tracklist del CD sono:
- Almeda Riddle - My Little Rooster
- Flesh 'N' Bone - Nothing But Da Bone in Me
- Buddy Holly - Everyday
- Brighter Death Now - Little Baby
- The Hoosier Hotshots - My Bonnie
- Burzum, Rite Of Cleansure
- Madonna - Like a Prayer
- Ben Webster & Coleman Hawkins - La Rosita
- Roy Orbison - Crying
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Distribuzione
La distribuzione di Gummo[17] come film indipendente nelle sale cinematografiche internazionali è avvenuta soprattutto nel 1997 e nel 1998.
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Accoglienza
Critica
Presentato il 4 settembre 1997 alla Settimana internazionale della critica, Gummo scatenò una reazione negativa nel pubblico. Per la crudezza delle scene e delle tematiche affrontate, i primi recensori lo ritennero freddo e spietato.[18]
«Questa specie di versione underground dei Peanuts, intrisa di umori anni ’60 è molto astuta nel coniugare la finzione con il documentario, il candore con l’estetica dello schifo.»
«A rivederlo, Gummo mi è sembrato quasi una profezia: proprio il Midwest in cui è ambientato il film è stato il teatro, pochi anni fa, di una crisi economica e sociale profonda. […] Ritorna il razzismo, si torna ad ammazzare i gatti e a giocare tra le carcasse delle auto, come nelle zone di guerra.»
Incassi
Il film è stato realizzato con il budget di $1,3 milioni.[19] Ha incassato nelle sale del Nord America $116.799.[20]
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Riconoscimenti
- 1997 - Gijón International Film Festival
- Vincitore dello Special Jury Award[21]
- Candidatura per il Grand Prix Asturias Best Feature Award
- 1997 - Settimana internazionale della critica.
- Vincitore del premio della Fédération internationale de la presse cinématographique – Menzione Speciale (noto come Premio FIPRESCI)
- 1998 - Gotham Independent Film Awards
- Vincitore dell’Open Palm Award – Menzione Speciale
- 1998 - International Film Festival Rotterdam
- Vincitore del KNF Award
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The Diary of Anne Frank II
Quello stesso anno Korine montò per un'esposizione artistica The Diary of Anne Frank Part II, un corto di 40 minuti proiettato su tre schermi contemporaneamente realizzato assemblando scene originariamente concepite per Gummo, lo stesso Korine lo ha definito un seguito ed un'opera complementare a Gummo aggiungendo inoltre di avere abbastanza materiale non inserito nella versione finale che basterebbe per realizzare altri due lungometraggi[22][23].
Curiosità
- Korine ha definito il genere di Gummo “realismo surrealista”. Tutto viene presentato allo spettatore come reale, sebbene le scene siano volutamente provocatorie o ricostruite.[9]
- La sceneggiatura del film era completa solo per tre quarti, prima di iniziare le riprese. Il cast, quasi interamente composto da amici di Korine senza alcuna esperienza di recitazione, poteva scegliere quando interrompere ogni scena. Se il risultato non era soddisfacente, era Korine a dare indicazioni agli attori.
- Tutte le abitazioni in cui sono state effettuate le riprese sono state lasciate intatte, così come si vedono nel film, senza alcuna modifica.
- Molte delle sequenze inserite nel film sono state girate con veri abitanti del posto, realizzate come prova durante la pre-produzione e la ricerca dei luoghi delle riprese.
- I personaggi di Dot e Helen sono una citazione alle omonime chitarrista e batterista della band The Shaggs. Il loro gatto inoltre prende il nome dalla loro canzone My Pal Foot Foot che tratta appunto di un gatto smarrito. Un altro brano delle Shaggs, Who Are Parents? verrà ripreso per la scena finale di Ken Park (2002) diretto da Larry Clark e sceneggiato da Korine[24].
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Note
Bibliografia
Voci correlate
Collegamenti esterni
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