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Kenyanthropus platyops

specie di animali della famiglia Hominidae Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

Kenyanthropus platyops
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Kenyanthropus platyops Leakey et al., 2001 è una specie di ominide estinta del Pliocene, vissuta tra 3,2 e 3,5 milioni di anni fa.

I resti fossili sono stati rinvenuti a Lomekwi in Kenya nel 1999. È l'unica specie conosciuta di questo genere.

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Ritrovamenti

Fu scoperto da Justus Erus dell'équipe di Meave Leakey, nel 1999 a Lomekwi in Kenya.[1] I resti fossili (molto deformati) appartenenti a questa nuova specie consistono in una trentina di frammenti di un cranio molto largo e dalla faccia piatta provvisto di piccoli denti. L'età dello strato in cui sono stati ritrovati stimata è tra 3,5 e 3,2 milioni di anni.

Etimologia

Il nome Kenyanthropus platyops, derivante dal greco, fu attribuito dalla Leakey e significa Uomo del Kenya dalla faccia piatta.

Caratteristiche e ipotesi evolutive

Riepilogo
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Il cranio del Kenyanthropus platyops.

I fossili mostrano una larga faccia piatta e ossa del piede che sembrano indicare un'andatura eretta. I denti sono intermedi tra quelli delle scimmie antropomorfe e quelli umani.

Il Kenyanthropus aveva un foro uditivo piccolo, come quello dei moderni scimpanzé e altre caratteristiche comuni agli ominidi primitivi come il cervello piccolo; si differenzia però per le ossa mandibolari alte e un piano piatto dietro all'osso del naso che gli conferisce il caratteristico aspetto a faccia piatta.

Secondo alcuni paleoantropologi il Kenyanthropus non rappresenterebbe un taxon a sé stante, in quanto il reperto di riferimento (KNM-WT 40000)[2] è così deformato e mineralizzato che non è possibile identificare con certezza le sue caratteristiche morfologiche. Potrebbe essere una varietà di Australopithecus afarensis, vissuto nello stesso periodo e nelle stessa area,[3] o una specie di Australopithecus e quindi da classificare come A. platyops. Secondo altri, la faccia piatta è simile al reperto KNM ER 1470 dell'Homo rudolfensis, e quindi sarebbe già un antenato del genere Homo.[4] In attesa di ulteriori e più significativi ritrovamenti il dibattito rimane aperto.

Secondo l'antropologo Daniel Lieberman della George Washington University, tra 3,5 e 2 milioni di anni fa c'erano parecchie specie di umanoidi ben adattate alla vita del particolare ambiente in cui vivevano e che si evolsero attraverso una complessa serie di diversificazioni nota come radiazione adattativa.[5]

Note

Bibliografia

Voci correlate

Altri progetti

Collegamenti esterni

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