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LIII Esposizione internazionale d'arte di Venezia

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LIII Esposizione internazionale d'arte di Venezia
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La 53ª edizione dell'Esposizione Internazionale d'Arte si è tenuta a Venezia dal 7 giugno al 22 novembre 2009 (con pre-apertura il 4, 5 e 6 giugno), sotto la direzione artistica di Daniel Birnbaum[N 1][1] che ha scelto come titolo della manifestazione Fare Mondi / Making Worlds.[2]

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Ingresso dei Giardini della Biennale

La conferenza stampa di presentazione si è tenuta a Roma il 23 marzo 2009 presso il Ministero per i beni e le attività culturali,[3] quella inaugurale il 4 giugno al Teatro Piccolo Arsenale.[4]

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Biennale Arte 2009

Riepilogo
Prospettiva

Il presidente della Biennale Paolo Baratta ha segnalato le novità della 53ª Biennale Arte: il Palazzo delle Esposizioni, ex Padiglione Italia, resterà a disposizione della Biennale in via continuativa; in un'ala del Palazzo delle Esposizioni, dopo i lavori di restauro, veniva inaugurata la biblioteca dell'Archivio storico delle arti contemporanee (ASAC); all'Arsenale il Padiglione Italiano, ingrandito a 1800 , aveva la nuova denominazione di Padiglione Italia; l'apertura di un nuovo ponte tra il Giardino delle Vergini e il Sestiere di Castello.[5]

Il direttore Daniel Birnbaum è stato assistito da Jochen Volz, in qualità di organizzatore artistico, con il supporto di un team internazionale che si componeva di Savita Apte, Tom Eccles, Hu Fang, Maria Finders.[1]

Nelle intenzioni di Birnbaum «Fare Mondi / Making Worlds è una vasta mostra, non divisa in sezioni, che articola temi diversi assemblati in un'unica struttura», nella quale erano presenti tutti i linguaggi: installazioni, video e film, scultura, performance, pittura e disegno, e anche una parata.[6] La pittura e il linguaggio astratto erano indagati da artisti di differenti generazioni, come Tony Conrad, Ulla von Brandenburg, Cildo Meireles, Michelangelo Pistoletto e Wolfgang Tillmans.[7] Erano inoltre presenti numerose e ambiziose installazioni site-specific. La mostra era ancorata alla storia dell'arte contemporanea grazie alla presenza di artisti come André Cadere, Öyvind Fahlström, Gordon Matta-Clark, Yoko Ono, Blinky Palermo e Lygia Pape, fonti di ispirazione per gli artisti più giovani.[6][7]

Il Palazzo delle Esposizioni, ex Padiglione Italia, ai Giardini, era stato attrezzato di nuove strutture e il relativo compito era stato affidato a Massimo Bartolini per lo spazio educational,[8] a Tobias Rehberger per il bar-caffetteria[9] e a Rirkrit Tiravanija per il bookshop.[10] Nel Giardino delle Vergini, al termine dell'Arsenale, le opere di alcuni artisti – Simone Berti, Bestué & Vives, Nikhil Chopra, Lara Favaretto, William Forsythe, Dominique Gonzalez-Foerster, Tamara Grcic, Miranda July, Koo Jeong A, Att Poomtangon e Sara Ramo – erano valorizzate dalla vegetazione che caratterizzava quello spazio.[11]

Un altro obiettivo di Fare mondi / Making Worlds era l'interdisciplinarità come, per esempio, Keywords School di Xu Tan, attività educational ai Giardini;[12] la parata danzante di Arto Lindsay avvenuta il 5 giugno tra le diverse sedi espositive;[13] il Moscow Poetry Club, progetto letterario che coinvolgeva vari poeti riconosciuti a livello internazionale;[14] gli specchi di Twenty-two Less Two rotti dall'autore Michelangelo Pistoletto all'inaugurazione del 5 giugno,[15][16] la ricerca architettonica e visionaria di Yona Friedman era un modello per gli artisti più giovani, presente nei disegni di Marjetica Potrč e nella grande scultura di Tomas Saraceno presentata allo spazio centrale del Palazzo delle Esposizioni.[7] La volontà di andare contro l'ossessione per l'aura attribuita all'originalità dell'opera d'arte è evidente in Instruction Pieces di Yoko Ono,[17] nei primi multipli di Öyvind Fahlström, nelle decorazioni riprodotte meccanicamente nelle carte da parati di Thomas Bayrle e nei lavori di Aleksandra Mir che esplora nuove forme di espressione del proprio immaginario visivo.[7]

Artisti invitati

Il curatore Birnbaum ha invitato 90 artisti o gruppi di artisti da tutto il mondo a partecipare alla Biennale Arte 2009.[18]

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Partecipazioni nazionali

Riepilogo
Prospettiva

L'esposizione Fare mondi / Making Worlds è stata affiancata da 77 Partecipazioni nazionali negli storici Padiglioni ai Giardini, all'Arsenale e nel centro storico di Venezia. Per la prima volta sono stati presenti Comore, Emirati Arabi Uniti, Gabon, Montenegro e Principato di Monaco.[19]

Il Padiglione Italia, nei nuovi spazi delle Tese delle Vergini all'Arsenale, a cura di Beatrice Buscaroli e Luca Beatrice, aveva il titolo Collaudi. Omaggio a F. T. Marinetti in occasione del centenario del Manifesto del Futurismo scritto da Filippo Tommaso Marinetti. L'esposizione presentava le opere realizzate appositamente per la Biennale da giovani artisti italiani.[20][21][22]

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Istituto Italo-Latino Americano

Venerdì 5 giugno è stato inaugurato il Padiglione dell'Istituto Italo-Latino Americano (IILA), con la partecipazione di 12 artisti provenienti da 10 paesi dell'America Latina.[24] L'esposizione aveva per titolo Mundus Novus - Arte Contemporáneo de América Latina, ultima curatela dell'argentina Irma Arestizábal,[25] che l'aveva presentata con queste parole: «Gli artisti che creano dall'America Latina lo fanno tenendo sempre ben presente la storia, l'ambiente, il mondo vegetale e quello animale della loro terra, le città, la propria storia e anche la storia mondiale. Le credenze, gli dei, le religioni precolombiane e il cattolicesimo imposto dal conquistatore costituiscono anch'essi degli spunti per nuove opere, mentre numerose creazioni racchiudono in sé tic, vizi sociali e problemi socio-politici».[26]

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Central Asia Pavilion

Palazzo Molin ha ospitato il Padiglione dell'Asia centrale che presentava le opere di sei artisti di quattro repubbliche dell'Asia centrale ex sovietica. Il titolo scelto dalla curatrice, Making Interstices, voleva indicare il modo di lavorare e produrre arte nei paesi dell'Asia Centrale attraverso le numerose turbolenze politiche ed economiche che ne hanno segnato gli ultimi trent'anni di storia.[27][28]

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Padiglione Venezia

Il Padiglione Venezia, ai Giardini della Biennale, a cura dell'architetto Ferruccio Franzoia, con il titolo dantesco ...fa come natura face in foco[N 2] era dedicato all'arte del vetro. La rassegna, che voleva mostrare lo «scenario più sperimentale dell'arte del vetro, dimostrando come fosse un settore ancora molto fertile e capace di costante rinnovamento»,[29] era divisa in due sezioni: la sala della memoria con le opere realizzate tra gli anni venti e gli anni sessanta del XX secolo (artisti: Ercole Barovier, Fulvio Bianconi, Dino Martens, Napoleone Martinuzzi, Flavio Poli, Carlo Scarpa, Archimede Seguso, Paolo Venini, Vinicio Vianello, Vittorio Zecchin)[30] e il percorso con le realizzazioni di otto artisti contemporanei (Cristiano Bianchin, Alessandro Diaz de Santillana, Laura Diaz de Santillana, Ritsue Mishima, Yoichi Ohira, Maria Grazia Rosin, Lino Tagliapietra, Toni Zuccheri);[31] all'esterno del Padiglione: Mille Fiori Venezia dello statunitense Dale Chihuly, una scultura in vetro soffiato costituita da cinquecento pezzi colorati.[32]

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Eventi collaterali

44 eventi collaterali, approvati dal curatore Birnbaum e promossi da enti e istituzioni pubbliche e private senza scopo di lucro, sono stati organizzati in numerose sedi della città di Venezia, proponendo un'ampia offerta di contributi e partecipazioni.[33]

Giuria

La Giuria è stata presieduta da Angela Vettese (Italia), direttrice del Corso di Laurea Specialistica in Arti Visive dello IUAV di Venezia, e composta inoltre da:[34]

  • Jack Bankowsky (Stati Uniti), critico d'arte ed Editor-at-Large della rivista “Artforum”;
  • Homi K. Bhabha (India), direttore del Centro Studi Umanistici dell'Università di Harvard;
  • Sarat Maharaj (Sudafrica), professore alla Humboldt University di Berlino e ricercatore alla Jan Van Eyck Akademie di Maastricht;
  • Julia Voss (Germania), scrittrice, giornalista e critico del “Frankfurter Allgemeine Zeitung”.
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Premi

Riepilogo
Prospettiva

Il 6 giugno 2009 la Giuria ha assegnato i seguenti premi ufficiali della 53ª Esposizione internazionale d'arte:[35]

  • Leone d'oro per la migliore Partecipazione Nazionale agli Stati Uniti d'America (Padiglione ai Giardini)
Bruce Nauman: Topological Gardens
Commissari: Carlos Basualdo, Michael R. Taylor
  • Leone d'oro per il miglior artista della Mostra Fare Mondi a Tobias Rehberger
(Germania, al Palazzo delle Esposizioni ai Giardini)
Was du liebst, bringt dich auch zum Weinen
  • Leone d'argento per il più promettente giovane artista della Mostra Fare Mondi a Nathalie Djurberg
(Svezia, al Palazzo delle Esposizioni ai Giardini)
Experimentet

La Giuria ha inoltre assegnato quattro Menzioni speciali:

  • Rifare Mondi: Menzione speciale assegnata a Lygia Pape
(Brasile, 1927-2004; alle Corderie dell'Arsenale: Ttéia I, C)
Curatori del Padiglione della Danimarca e dei Paesi Nordici (Finlandia, Norvegia, Svezia) ai Giardini: The Collectors
  • Mondi Emergenti: Menzione speciale alla Partecipazione nazionale di Singapore per Life of Imitation di Ming Wong
a Palazzo Michiel del Brusà
  • Tradurre Mondi: Menzione speciale assegnata a Roberto Cuoghi
(Italia, al Palazzo delle Esposizioni ai Giardini, Giardino Carlo Scarpa: Mei Gui)

I Leoni d'oro alla carriera sono stati attribuiti dal Consiglio di amministrazione della Biennale a:[36]

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Pubblicazioni

  • Daniel Birnbaum, Jochen Volz (a cura di), Fare Mondi / Making Worlds - 53. Esposizione Internazionale d'Arte - Guida breve, Venezia, Marsilio, 2009.
  • (IT, EN) Luca Beatrice e Beatrice Buscaroli (a cura di), Padiglione Italia. Collaudi. Omaggio a F.T. Marinetti, Cinisello Balsamo, Silvana Editoriale, 2009, ISBN 978-88-366-1388-5.
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Note

Altri progetti

Collegamenti esterni

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