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Masgalano

premio per la comparsa migliore al Palio di Siena Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

Masgalano
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Il Masgalano è il premio che nella città toscana di Siena viene assegnato alla Contrada la cui Comparsa risulta essere la "migliore" per eleganza, dignità di portamento e coordinazione nel corso di entrambi i cortei storici che precedono il Palio.

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Il Masgalano sfila con il corteo (agosto 2006)

Il premio

Il nome è una derivazione dallo spagnolo mas ("più"), e galante ("elegante").

Per antica tradizione, il premio consiste in un vassoio d'argento sbalzato, o un bacile, ma si sta lentamente trasformando in una vera e propria scultura in argento realizzata in genere da deformazioni spaziali di un vassoio. In esso devono obbligatoriamente figurare gli stemmi del Comune di Siena, del Magistrato delle Contrade e del Comitato Amici del Palio.

Viene assegnato da una giuria composta da due rappresentanti per ciascuna delle 17 Contrade e riuniti nel Comitato Amici del Palio. Ogni Contrada nomina annualmente i propri rappresentanti, in genere tra ex-alfieri ed ex-tamburini.

Il Masgalano viene messo in palio dall'amministrazione comunale, ma può essere offerto da enti pubblici, associazioni senesi o da altre istituzioni, la cui veste o funzione sia particolarmente legata alla storia della città.

Ogni forma di pubblicità e propaganda è esclusa.

Il Masgalano, secondo l'antica consuetudine, viene presentato in occasione della presentazione del Drappellone.

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Storia

Riepilogo
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Cena di celebrazione per la vittoria del Masgalano nella Contrada della Chiocciola, 25 settembre 2004

In antichità questo premio era importante quanto il Drappellone messo in palio per la carriera. Veniva assegnato come premio per la migliore "macchina" o la migliore prestanza dei componenti del gruppo armato della Contrada, per la sfarzosità dei costumi. La Contrada della Torre conserva un Masgalano vinto intorno alla metà del XVII secolo.

Dopo una lunga interruzione, il premio è stato ripristinato in occasione del Palio del 16 agosto 1950, al fine di mantenere la disciplina ed accrescere il prestigio del corteo storico.

A partire dal ripristino e fino a tutto il 1959, per ogni Palio (ordinario o straordinario) disputato nel medesimo anno veniva assegnato un Masgalano.

Dal 1960 al 1969 è stato conferito un Masgalano per ogni biennio, e quindi in relazione a quattro Palii ordinari, più un ulteriore Masgalano per ogni Palio straordinario.

A partire dal 1970 fino ad oggi, il Masgalano viene assegnato annualmente e fa riferimento ai Palii ordinari di quell'anno; per ogni Palio straordinario viene attribuito un ulteriore Masgalano.

L'idea di sostituire il tradizionale bacile con un prezioso oggetto-scultura che sfila nella passeggiata storica, nasce all'inizio degli anni ottanta dall'intuizione dell'intellettuale senese Aldo Cairola che volle fortemente questo radicale cambiamento nella tradizione del corteo per adeguare la dignità artistica del Masgalano a quella del Drappellone, che veniva da qualche anno dipinto da artisti internazionali di chiara fama. Il progetto venne approvato e da allora numerosi artisti (senesi e non, come ad esempio Pietro Cascella) si sono confrontati con questo tema.

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Vittorie

Cronistoria

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Altre città

Riepilogo
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Il Masgalano era il premio che si aggiudicava nelle feste rituali, in specie tra il XVI e il XVII sec., il cavaliere o altre rappresentanze che dimostravano maggior eleganza, portamento o sfarzo (pompa) nelle proprie vestizioni, esibizioni o esercizi. Difatti, con la fine del medioevo le giostre, tornei, pali andarono ad ingentilirsi nelle forme, limitando le pericolosità degli scontri o delle sfide, fino in alcune realtà a perdere il valore competitivo, divenendo pure a volte delle vere e proprie teatralizzazioni o rappresentazioni.

Nella tradizione della Giostra del Saracino di Arezzo in occasione della giostra ad burattum corsa il 30 settembre 1612 in onore della visita di Cosimo II con un Masgalano verrà premiato il cavaliere più elegante. Questa Giostra è succintamente descritta da Dimiurgo Lambardi, aretino storiografo granducale, che annota svolta dinanzi al palazzo ove dimoravano il Granduca e la consorte Maria Maddalena d'Austria, nello slargo adiacente alle scalinate del sagrato del Duomo, che svolsero la funzione di platea. Si contesero la vittoria “sei Cavalieri Gentilhuomini aretini molto bene et riccamente ornati con bei cavalli bardati, con paggi e lance”, il primo premio consegnato dallo stesso Granduca consistette in “tre collane d'oro e una bottoniera d'oro con gioie di diversa natura”. Ripristinato in epoca moderna oggi è destinato al Quartiere che durante la marcia degli armati che percorre la città prima dell'entrata in piazza per correr Giostra ha condotto le sue compagini nel modo più attinente e adeguato secondo i parametri descritti fin dal 1932. Oggi è intitolato alla memoria del regista Fulvio Tului che agli inizi degli anni '60 rinnovò il percorso della sfilata.

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Note

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