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Prospettiva
Matilde Siracusano
politica italiana (1985-) Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Matilde Siracusano (Messina, 26 aprile 1985) è una politica italiana.
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Biografia
Figlia di Salvatore Siracusano, imprenditore messinese, proprietario di un'emittente televisiva siciliana negli anni '80, e politico per la Democrazia Cristiana, consigliere comunale dal 1985 al 1990 e assessore provinciale ai lavori pubblici di Messina[1]. Ricopre ruoli dirigenziali nell'azienda di famiglia, la Italiana Costruzioni.
Dopo la laurea in scienze politiche all'Università di Messina, si trasferisce a Roma, dove prosegue gli studi presso la LUISS School of Government conseguendo il master in affari politici italiani (MAPI).
Ha lavorato come responsabile delle risorse umane in imprese edilizie e ha collaborato con alcune reti televisive siciliane.[2]
Collabora con Il Tempo di Roma, per il quale scrive articoli di cronaca politica.[3][4]
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Attività politica
Riepilogo
Prospettiva
Nel 2012 inizia il proprio percorso professionale all'interno della Camera dei deputati lavorando presso i gruppi parlamentari dell'UDC e di Scelta Civica per l'Italia, e, successivamente, con i parlamentari del Gruppo misto della Camera dei deputati Giovanni Monchiero, Edoardo Nesi e Andrea Vecchio.
Dal 2013 al 2017 si occupa di coordinamento ed organizzazione eventi dei gruppi giovanili di Scelta Civica per l'Italia, all'interno dell'ufficio rapporti con il territorio.
Elezione a deputata
Nel 2017 aderisce a Forza Italia, con cui alle elezioni politiche del 2018 viene candidata alla Camera dei deputati sia nel collegio uninominale Sicilia 2 - 01 (Messina), sostenuta dalla coalizione di centro-destra, che come capolista nel collegio plurinominale Sicilia 1 - 02; nell'uninominale raccoglie il 29,49% dei voti e viene sconfitta dal candidato del Movimento 5 Stelle Francesco D'Uva (45,33%), mentre nel plurinominale risulta eletta deputata[5]. Nel corso della XVIII legislatura ha fatto parte della 4ª Commissione Difesa (2018-2019) e della 2ª Commissione Giustizia (2019-2021; 2021-2022), oltreché brevemente della 11ª Commissione Lavoro pubblico e privato (2021) e della 9ª Commissione Trasporti, poste e telecomunicazioni (2021), in sostituzione del sottosegretario di Stato per i rapporti con il Parlamento nel governo Draghi Deborah Bergamini.
Sottosegretaria ai rapporti col Parlamento
Alle elezioni politiche anticipate del 2022 viene ricandidata alla Camera sia nel collegio uninominale Sicilia 2 - 06 (Messina), sostenuta dalla coalizione di centro-destra, che tra le liste di Forza Italia nei collegi plurinominali Sicilia 2 - 02 come capolista[6], Puglia - 04 e Piemonte 2 - 02 in seconda posizione[7]; nell'uninominale raccoglie il 29,07% dei voti e viene sconfitta dal candidato di Sud chiama Nord Francesco Gallo (32,25%), mentre nel plurinominale viene rieletta a Montecitorio in tutti e tre i collegi, optando per quello in Piemonte[8]. Nella XIX legislatura è membro della 7ª Commissione Cultura, scienza e istruzione, venendo sostituita per l'incarico di governo che occupa da Stefano Benigni prima e Rosaria Tassinari poi.
Con la vittoria del centro-destra alle politiche del 2022 e la seguente nascita del governo presieduto da Giorgia Meloni, il 31 ottobre seguente viene nominata dal Consiglio dei Ministri come sottosegretaria di Stato ai rapporti con il Parlamento nel governo Meloni[9], entrando in carica dal 2 novembre.[10]
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Vita privata
È stata sposata con Salvatore Zanna, ufficiale dell'Aeronautica[11]; dal 2021 ha una relazione con Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria, dal quale ha avuto un figlio: Tommaso (2022).[12]
Note
Voci correlate
Altri progetti
Collegamenti esterni
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