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Pandemia di COVID-19 in Russia
pandemia virale in Russia Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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I primi due casi della pandemia di COVID-19 nella Federazione Russa sono stati confermati il 31 gennaio 2020, uno a Tjumen', e l'altro a Čita nel Territorio della Transbajkalia. In entrambi i casi si trattava di cittadini cinesi. La Russia, con 21 803 547 casi, di cui 21 213 085 guariti e 393 762 morti, risulta al 1º gennaio 2023 il decimo paese al mondo più colpito, in termini di casi totali.[4]
Ad aprile del 2022, il Ministero della Salute della Federazione Russa ha dichiarato che il 40% dei russi hanno avuto la dose del vaccino anti-COVID.[5]
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Antefatti
Il 12 gennaio 2020, l'Organizzazione mondiale della sanità (OMS) ha confermato che un nuovo coronavirus era la causa di una nuova infezione polmonare che aveva colpito diversi abitanti della città di Wuhan, nella provincia cinese dell'Hubei, il cui caso era stato portato all'attenzione dell'OMS il 31 dicembre 2019.[6][7]
Sebbene nel tempo il tasso di mortalità del COVID-19 si sia rivelato decisamente più basso di quello dell'epidemia di SARS che aveva imperversato nel 2003,[8] la trasmissione del virus SARS-CoV-2, alla base del COVID-19, è risultata essere molto più ampia di quella del precedente virus del 2003, ed ha portato a un numero totale di morti molto più elevato.[9]
Il 5 maggio 2023, l'Organizzazione mondiale della sanità dichiara ufficialmente la fine della pandemia[10][11][12][13][14].
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Andamento dei contagi
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Cronistoria
Riepilogo
Prospettiva
Oblast' di Mosca

Il primi casi della pandemia di Covid-19 nella Oblast' di Mosca è stato confermato il 13 febbraio 2020,[15] si trattava di cittadini cinesi rientrati dal Canton.
Successivamente scoppio un focolaio a Troick (Nuova Mosca), probabilmente importato dall'Italia, ed è attualmente il focolaio più forte della Federazione Russa. Si tratta della seconda città con più contagi al mondo, superata solo da New York.
San Pietroburgo e Oblast 'di Leningrado
Il primo caso di COVID-19 a San Pietroburgo è stato confermato il 6 marzo, cittadino russo rientrato da Yichang, ed è stata la terza città russa a registrare casi di Coronavirus, dopo Čita, Tjumen' e Mosca. Successivamente, a fine marzo, scoppia un focolaio, tra contagi locali (probabilmente importati precedentemente dalla Cina) e contagi importati da Mosca. Il 20 aprile i contagiati totali a San Pietroburgo (insieme alla sua oblast) oltrepassano i mille casi, nel giro di un mese la cifra aumenta drasticamente. Attualmente è il terzo soggetto federale più colpito dalla pandemia dopo Mosca e omonima oblast.
Cronologia
Riepilogo
Prospettiva
Gennaio
Il 31 gennaio sono stati confermati i primi due casi nel Paese, uno a Tjumen' e un altro a Čita. Entrambi erano cittadini cinesi.[17]
Febbraio
Il 13 febbraio, la polizia ha arrestato una donna che ha violato i protocolli di quarantena dopo essere stata espulsa dalla Cina e testata negativa al virus.
Il 23 febbraio, otto passeggeri russi della nave da crociera Diamond Princess sono stati evacuati a Kazan' nella Repubblica del Tatarstan, dove sono stati ricoverati in ospedale.[18]
Questi casi sono stati elencati come presenti su "trasporto internazionale" e non inclusi nelle statistiche ufficiali russe del Rospotrebnadzor[19]. Queste otto persone, inclusi i tre pazienti guariti, sono state dimesse dall'ospedale l'8 marzo.
Successivamente alcuni cittadini russi all'estero sono stati confermati infetti: il 28 febbraio è stato confermato che un uomo russo è risultato positivo in Azerbaigian dopo aver visitato l'Iran. Alcuni giorni dopo il ministero della Salute degli Emirati Arabi Uniti ha annunciato che due russi hanno ottenuto il virus negli Emirati.
Marzo
Il 2 marzo sono stati registrati i primi casi di contagio nella capitale Mosca, gli infetti erano 2 persone provenienti dall'Italia, sono risultati positivi al tampone per il virus SARS-CoV-2
Il 5 marzo è stato confermato il primo caso di Coronavirus a San Pietroburgo. Uno studente italiano tornato in Russia dall'Italia il 29 febbraio, successivamente ricoverato in ospedale il 2 marzo.
Il 6 marzo sono stati confermati altri sei casi, cinque dei quali erano a Mosca e uno a Nižnij Novgorod.
Il 7 marzo sono stati confermati quattro casi, tre a Lipeck e uno a San Pietroburgo. Tutti sono tornati dall'Italia.
L'8 marzo sono stati confermati tre nuovi casi a Belgorod, Mosca e Kaliningrad, anche essi tutti rientrati dall'Italia.
Il 9 marzo sono stati confermati altri tre casi a Mosca, tutti provenienti dall'Italia.
L'11 marzo sono stati confermati otto nuovi casi, tutti nell'Oblast' di Mosca, tutti provenienti dall'Italia.
Il 12 marzo sono stati confermati sei casi, di cui quattro a Mosca, uno nell'Oblast' di Kaliningrad e il primo caso nel Territorio di Krasnodar.
Il 13 marzo c'è stato il primo focolaio in Russia (nella capitale) e sono stati confermati 11 nuovi casi: tutti erano stati infettati localmente.
Il 15 marzo sono stati confermati 5 nuovi casi, di cui tre nella regione di Mosca e uno a Tjumen'. I pazienti avevano da poco visitato Spagna, Italia e Svizzera.
Il 16 marzo sono stati confermati 30 nuovi casi, portando il numero totale di casi a 94. Il vice primo ministro Tat'jana Golikova ha annunciato che 8 casi erano in contatto con altri pazienti mentre gli altri 86 erano stati importati. Successivamente si sono registrati tre nuovi casi nell'oblast' di Samara, con i primi casi all'oblast' di Kirov e nella Repubblica dei Komi.
Il 17 marzo sono stati confermati altri 21 casi: quattro a Mosca, due nell'oblast' di Samara, nell'oblast' di Kaliningrad, nell'oblast' di Tver', uno nell'oblast' di Mosca, nel territorio di Krasnojarsk, nell'oblast' di Tambov, nell'oblast' di Kaluga, nell'oblast' di Nižnij Novgorod, nell'oblast' di Penza, nella repubblica del Tatarstan, nella repubblica di Chakassia, nell'oblast' di Sverdlovsk, nell'oblast' di Arcangelo. Solo un paziente è guarito.
Il 18 marzo sono stati confermati 33 nuovi casi, di cui 31 a Mosca, uno nuovo a Novosibirsk e a Tomsk.
Il 20 marzo è stato confermato il primo decesso.
Il 21 marzo è stato firmato il decreto proposto dal ministro dell'istruzione Sergej Kravcov di chiudere scuole e università dal 23 marzo al 13 aprile.
Il 23 marzo viene registrato il secondo decesso per COVID-19.

Il 24 marzo il Presidente della Federazione Russa Vladimir Putin visita i pazienti COVID-19 nell'ospedale di malattie infettive di Mosca. Nello stesso giorno viene registrato il terzo decesso.
Poi successivamente sono stati confermati 112 nuovi casi a Mosca e comune e 57 nuovi casi al di fuori della capitale, tra cui i primi nel Territorio del Litorale, nell'oblast' di Orël, nella Repubblica di Cecenia, nell'oblast' di Volgograd e nella repubblica dei Baschiri.
Il 27 marzo i contagi superano quota mille nella Federazione.
Il 28 marzo viene registrato il primo decesso fuori Mosca, nell'Oblast' di Orenburg. Nello stesso giorno vengono dichiarate zona rossa Mosca e la sua oblast', non si potrà più né entrare né uscire.

Il 29 marzo, vengono registrati altri tre decessi fuori dall'oblast' di Mosca, due a San Pietroburgo e uno a Penza.
Il 30 marzo, arrivano altri 6 decessi, 4 dei quali, nella città di Mosca, uno nell'omonima oblast' e uno nell'oblast' di Pskov.
Il 31 marzo, anche San Pietroburgo viene dichiarata zona rossa. Tutte le attività, tranne quelle alimentari, sanitarie e di sicurezza, sono sospese.
Aprile
Il 1 aprile, in tutta la Russia (escluse le repubbliche federali) è stata imposta la quarantena, nello stesso giorno vengono registrati altri 411 positivi alla COVID-19 e il primo decesso al di fuori della Repubblica di Russia, in Cecenia.
Il 2 aprile la situazione peggiora, in 24 ore sono stati registrati ben 817 nuovi casi, portando il numero totale a 3 777 casi. Nello stesso giorno il governo russo manda aiuti sanitari agli Stati Uniti.
Il 3 aprile viene registrato un lieve calo dei contagi, 525 nuovi positivi in 24 ore, ma viene registrato il tasso più alto dei decessi giornalieri, 9. Viene annunciato lo stato di piena pandemia.
Il 4 aprile, l'incremento giornaliero sale, 588 nuovi positivi registrati, portando a un totale di 4 732 casi, nello stesso giorno viene firmato il decreto del divieto di uscire se non assolutamente necessario.
Il 5 aprile viene registrato il terzo decesso al di fuori della Repubblica di Russia, nella Repubblica dei Komi, e altri due a Mosca e l'incremento giornaliero di 540 nuovi contagi portando a un totale di 5 274 contagiati con una mortalità di 0,95%.
Il 6 aprile vengono registrati 938 nuovi casi di COVID-19 e 9 decessi. La Repubblica dei Komi decide di imporre la quarantena nel proprio territorio, prima repubblica della Federazione a farlo dopo la Repubblica di Russia.

Il 7 aprile viene registrato un boom di contagiati, 1 147 nuovi casi, per la prima volta oltre quota mille l'incremento giornaliero, e il maggior incremento di decessi, 11, soprattutto nell'Oblast' di Mosca con 7 nuovi decessi (di cui due nel capoluogo Mosca), e poi San Pietroburgo con due nuovi decessi, Territorio di Krasnodar con un decesso e Territorio del Litorale con uno. Nello stesso giorno viene imposta la quarantena nelle repubbliche federali di Daghestan e di Buriazia dove vengono registrati 15 nuovi positivi e un decesso.
L'8 aprile viene dichiarata zona rossa tutta l'oblast' di Leningrado.
Il 9 aprile vengono registrati nuovi 1 266 casi, segnando un nuovo picco. Nello stesso giorno anche la Repubblica dei Komi viene dichiarata zona rossa.
Il 10 aprile i casi aumentano, salendo di 1 827 casi.
L'11 aprile nella lista delle zone rosse entra Nižnij Novgorod dove sono stati registrati 164 casi di positività alla COVID-19.
Il 12 aprile viene comunicato dalle autorità cinesi che nella città di Suifenhe, al confine con la Federazione, è stato registrato un focolaio importato dalla Russia. Ad oggi il focolaio ha causato 322 contagi e 5 decessi.
Il 13 aprile è il giorno con l'incremento giornaliero più alto, infatti, vengono registrati 2 537 nuovi casi di COVID-19. Nello stesso giorno Vladimir Putin dichiara durante un discorso alla nazione: "Purtroppo, la situazione nella Federazione peggiora, prepariamoci allo scenario italiano".[20]
Il 14 aprile viene registrato un lieve calo dei contagi giornalieri, ma comunque restando molto alto. Nello stesso giorno si terrà una conferenza per decidere se valutare tutta la Russia come zona protetta, come in Italia, oppure no.
Il 15 aprile tutte le repubbliche della Federazione impongono la quarantena totale.
Al 17 aprile tutte le oblast' della Russia registrano almeno un caso e viene registrato un record di nuovi contagiati, +4 307 in un giorno, e 24 nuovi decessi. Nello stesso giorno, il premier Michail Mišustin annuncia un possibile coprifuoco a Mosca nella settimana.
Al 20 aprile tutte le regioni della Russia registrano decessi, mentre i contagi salgono di 6.000 unità.
Il 26 aprile, il sindaco di Mosca, Sergej Sobjanin propone il coprifuoco che ha subito provocato varie manifestazioni nella città, tutt'oggi la proposta ancora non è stata valutata.
Il 27 aprile viene registrato il tasso più alto di decessi giornalieri, +79 nelle 24 ore. Il giorno seguente i casi di contagio in Russia superano quelli della Cina (dati dal governo).
Maggio

Il 1 maggio, la Russia ha sfondato quota 100.000 casi, quest'ultimi erano raddoppiati in soli 11 giorni.
Il 2 maggio, il premier Michail Mišustin annuncia di essere positivo al virus, il giorno seguente si dimette temporaneamente dalla sua carica per aggravamento e viene sostituito dal vice-presidente Andrej Rėmovič Belousov.
Il 3 e 4 maggio la Russia registra un numero record di nuovi contagiati con oltre 10.000 infetti giornalieri.
Il 5 maggio viene annunciato che non sarà imposto nessun coprifuoco a Mosca. Nello stesso giorno vengono registrati altri 10.103 casi confermati, classificandosi seconda per andamento giornaliero al mondo.
Il 6 maggio, Putin annuncia che ci saranno 4 fasi: il 13 maggio sarà l'inizio del passaggio dalla fase 0 alla fase 1, mentre l'inizio della fase 3 finale sarà la fine della quarantena; tale iniziativa veloce di riapertura è stata presa per le numerose manifestazioni e impopolarità del Capo dello Stato. Il giorno seguente viene segnato un record d'incremento registrando oltre 11.000 casi in 24 ore.
Il 9 maggio è annullata la parata militare del Giorno della Vittoria della Grande Guerra Patriottica (festa celebrata dalle nazioni del ex URSS dopo la vittoria nel Fronte orientale durante la Seconda guerra mondiale).
Il 12 maggio la Russia supera l'Italia per numero di contagiati diventando il quarto paese più colpito al mondo.
Il 13 maggio, inizia la fase 1 nella Federazione (escluse Mosca e oblast' e San Pietroburgo e oblast' di Leningrado) che determina il passaggio dalla quarantena forzata al auto-isolamento. Oltre a quest'ultime, l'obbligo di mascherine e guanti sono state imposte anche nelle regioni dove la quarantena è stata annullata come nelle oblast' di Samara, Nižnij Novgorod, Murmansk e in Ossezia del Nord. Il giorno seguente i contagi totali in Russia superano quelli della Gran Bretagna.
Il 17 maggio viene registrato un picco di decessi giornalieri con 134 nuovi morti segnalati.
Secondo il servizio di Apple, Mobility Trends, la Russia ha uno dei più alti indici di movimento tra gli stati in quarantena in Europa (superati sola da Ucraina, Bielorussia e Svezia), determinando un indice di basso rispetto della quarantena in piena emergenza. A seguire la Grecia.
Il 18 maggio, la Federazione supera la Spagna e diventa il secondo paese per contagiati.
Il 20 maggio, il tasso di mortalità nel paese supera per prima volta l'1%.
Il 21 maggio viene superata la soglia dei 300.000 contagi.
Il giorno seguente vengono registrati altri 8.788 nuovi contagiati e un anti-record di decessi, 155 nuovi morti.
Il 24 maggio, la Russia (332.660) viene superata dal Brasile (341.056). Nello stesso giorno nella Federazione vengono segnalati altri 159 decessi, che porta il tasso della mortalità dal 1% al 1,20%. Il giorno seguente, a causa di nuovi focolai epidemici, l'Oblast' di Rostov ritorna alla fase 0 e viene reimposta la quarantena forzata.
Il 26 maggio, il presidente Vladimir Putin, in una conferenza ha annunciato che il picco della pandemia in Russia, secondo gli esperti è considerato superato.[21]
Il 28 maggio viene registrato il tasso più alto di decessi COVID-19, con 179 nuove morti, mentre l'andamento giornaliero dei contagi continua a calare.
Il 29 maggio vengono segnalati 8.321 nuovi contagi, 7.990 nuovi guariti e una cifra record di 232 decessi che aumenta il tasso di mortalità del paese.
Il 30 maggio arriva la conferma del inizio della fase 2 il 2 giugno, che determinerà la fine del lockdown. Nello stesso giorno la Russia supera la Cina per totale dei decessi COVID-19.
Il 31 maggio l'oblast' di Rostov e l'oblast' di Leningrado (escluso il capoluogo San Pietroburgo) escono dalla lista delle zone rosse e passano alla fase 1, cioè il passaggio dalla quarantena forzata al auto-isolamento. Nello stesso giorno i nuovi contagi risalgono, registrando 9.112 nuovi casi confermati e raggiunge la soglia dei 400.000 contagi.
Giugno
Il 1º giugno, il premier Michail Vladimirovič Mišustin torna alla carica di Capo del Governo dopo i due test negativi al COVID-19 della settimana precedente.
Il 2 giugno, la Federazione Russa (escluse Mosca e San Pietroburgo) passa alla fase 2 (fine del lockdown), si ci spostare nel paese e riaprono i parrucchieri, grandi supermercati e ripartiranno regolarmente i treni notturni.
Il 4 giugno viene confermata la data del 24 giugno come giorno della parata militare per festeggiare la vittoria contro il nazismo annullata precedentemente il 9 maggio.
Il 9 giugno, San Pietroburgo e l'oblast' di Mosca escono dalla quarantena, in lockdown rimangono solo Mosca e Daghestan.
Il 14 giugno, la Russia, escluse Mosca, Podmoskov'e, Daghestan, San Pietroburgo, oblast' di Rostov e il Territorio della Transbajkalia, passa alla fase 3 che consiste nella riapertura della maggior parte delle attività.
Il 21 giugno, tutta la Federazione Russa esce dalla quarantena, e la maggior parte della Russia passa alla fase 3.
Il 24 giugno viene eseguita la parata militare, in cui parteciparono (oltre ai ex paesi sovietici) anche leader internazionali come i capi di stato di Cina, Serbia e Francia. A tutti i spettatori venne introdotto l'obbligo della mascherina protettiva. Il giorno successivo iniziano le votazioni al referendum costituzionale, precedentemente rinviato per la pandemia.[22]
Il 26 giugno i contagi giornalieri scendono, per prima volta da due mesi, sotto i 7.000 contagi.
Luglio
Al 9 luglio sono stati registrati in totale oltre 700 000 mila casi di contagio e circa 11 000 decessi con una mortalità del 1,72%.[23]
La Russia, dopo Stati Uniti e Cina è il paese che ha effettuato il maggior numero di tamponi al mondo con oltre 18 milioni di test.[23]
Agosto

Il 1º agosto è stato riaperto il confine russo-abcaso.[24] Il ministro della Salute, Michail Muraško, ha detto che le vaccinazioni di massa sono previste a partire da ottobre.[25] I voli tra la Svizzera e la Russia ripresero il 15 agosto, con un volo settimanale da Ginevra e Mosca e viceversa.[26][27]
L'11 agosto, Putin ha dichiarato in un incontro che il vaccino sviluppato dall'istituto di edipemiologia e microbiologia Gamaleja è stato il primo vaccino contro il coronavirus ad essere registrato. Ha detto che una delle sue figlie è stata vaccinata.[28]
Il 20 agosto, il vice primo ministro per l'edilizia, l'edilizia abitativa e i servizi pubblici e lo sviluppo regionale Marat Chusnullin ha annunciato di essere stato vaccinato con il vaccino sviluppato dal Centro Gamaleya.[29]
Il 29 agosto, Putin ha dichiarato che l'anno scolastico inizierà normalmente il 1º settembre e ha chiesto il rispetto delle linee guida sanitarie.[30]
Il ministro della scienza e dell'istruzione, Valerij Fal'kov, ha detto che le università russe stavano organizzando l'insegnamento a distanza per gli studenti stranieri che non possono partecipare a causa della chiusura delle frontiere. Fal'kov aveva anche detto che la maggior parte delle lezioni inizierà il 1º settembre e sarà soggetta a misure sanitarie. Anche il vice primo ministro Tat'jana Golikova aveva affermato che gli istituti di istruzione superiore avrebbero potuto posticipare l'inizio dell'anno scolastico di un massimo di due mesi. Il 92% delle università riaprirono il 1º settembre.[31]
Alla fine del mese, il tasso di mortalità in Russia era del 4,6%.[32]
Settembre
Il 1º settembre, il numero di casi confermati della Russia ha superato il milione, diventando il quarto Paese a raggiungere questa cifra.[33]
Ottobre
Il 2 ottobre sono morte più di 45 000 persone con il coronavirus in Russia.[32]
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Impatto sanitario
Il 19 marzo 2020, il governo russo ha comunicato i seguenti dati. Sono stati distribuiti oltre 55.000 letti per pazienti COVID-19, tra cui oltre 12.000 unità di terapia intensiva e 396 osservatori. Le organizzazioni mediche hanno oltre 40.000 dispositivi per la ventilazione polmonare artificiale, 124 dispositivi per l'ossigenazione extracorporea della membrana (ECMO). Il governo della Federazione Russa ha stanziato risorse per l'acquisto aggiuntivo di oltre 500 dispositivi, tra cui 17 dispositivi ECMO. Oggi, 6.000 medici in malattie infettive e quasi 2.000 pneumologi, oltre 18.000 infermieri sono pronti a fornire assistenza medica.
La Russia è prima in Europa per numero di posti in terapia intensiva/rianimazione con 30.000 letti e terza pro capite dopo la Germania e Francia dopo aver superato quest'anno la Grecia.
Secondo l'OCSE, la Russia è al terzo posto per numero di posti letto (ricovero) pro capite dopo Germania e Corea del Sud (a seguire il Giappone, la Francia e l'Italia). Tuttavia, l'attrezzatura da letto varia da un ospedale all'altro. In termini di attrezzature - ad esempio dispositivi CT e MRI - la Russia è al 27º posto.
La qualità del sistema sanitario è abbastanza alta, la Russia infatti si posiziona 5º in Europa dopo Francia, Italia, Germania e Spagna e 11º al mondo, secondo Nambeo nel 2019, la Federazione, ha superato il Regno Unito.[senza fonte]
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Impatto socioeconomico
Riepilogo
Prospettiva
Impatto religioso
Il 17 marzo, il Santo Sinodo della Chiesa ortodossa russa ha incaricato il clero di usare tazze, guanti e mascherine usa e getta durante i sacramenti e le celebrazioni, di disinfettare regolarmente i piatti e i locali della chiesa e di astenersi dal farsi baciare la mano. I fedeli sono stati incoraggiati ad astenersi dal baciare le icone e la croce. Il 30 marzo il patriarca Cirillo I ha invitato le persone a non visitare le chiese.
Successivamente varie comunità musulmane hanno chiuso le loro moschee. A Mosca, la Moschea della Cattedrale, la Vecchia Moschea e la moschea commemorativa sulla collina Poklonnaja vengono chiuse il 18 marzo. Il 23 marzo vengono chiuse le moschee in Crimea. Il giorno successivo vengono chiuse anche tutte le moschee nei Territori di Krasnodar e di Adighezia. Stesse misure vengono attuate in Daghestan.
Il 18 marzo, il rabbino Berel Lazar ha chiuso le sinagoghe di Bol'šaja Bronnaja e di Mar'ina Roša a Mosca, e il centro ebraico di Žukovka.
Impatto economico
Febbraio
Il 20 febbraio, il ministro delle finanze Anton Siluanov ha detto che la Russia perdeva circa 1 miliardo di rubli ogni giorno a causa della diminuzione del commercio con la Cina.[34]
Marzo
Il 5 marzo, il capo dell'Associazione Russa del turismo ha detto che il settore del turismo russo aveva già preso un 27 miliardi di rubli per via del coronavirus.[35]
A seguito della pandemia, la produzione delle fabbriche e la domanda di trasporto sono diminuite, facendo scendere anche la domanda complessiva di petrolio e facendo scendere i prezzi del petrolio. Il 5 marzo, a Vienna, l'OPEC ha deciso di ridurre la produzione di petrolio di altri 1,5 milioni di barili al giorno per tutto il secondo trimestre dell'anno.[36] L'OPEC ha invitato la Russia a rispettare la decisione dell'OPEC.[37] Il 6 marzo, la Russia rifiutò, segnando la fine del partenariato, con il prezzo del petrolio che è sceso del 10%.[38][39] L'8 marzo, l'Arabia Saudita ha iniziato una guerra per il prezzo del petrolio con la Russia, innescando un forte calo del prezzo del petrolio di circa il 30%.[40] La guerra economica è una delle cause principali del crollo del mercato azionario globale attualmente in corso. Come risultato del crollo del prezzo del petrolio, il rublo russo ha subito una caduta che ha toccato il minimo storico di quattro anni contro il dollaro statunitense.[41]
Il 17 marzo, Aleksandr Neradko ha detto che la cancellazione dei voli internazionali durante la pandemia minacciava di far fallire diverse compagnie aeree russe. Le compagnie aeree russe hanno perso circa 1,7 miliardi di rubli a causa della cancellazione dei voli per la Cina nel mese di febbraio. Secondo Neradko, le compagnie aeree potrebbero perdere altri 100 miliardi di rubli di entrate entro la fine del 2020.[42]
Il 24 marzo, Sergej Semënovič Sobjanin ha emesso ordini per sostenere le imprese che includono il rinvio dei pagamenti delle imposte sulla proprietà e sulla terra delle organizzazioni, il rinvio dei pagamenti degli affitti, la riduzione dei pagamenti fissati nei contratti commerciali e l'estensione delle scadenze per il pagamento delle tasse commerciali. Il 25 marzo, Vladimir Putin ha annunciato le seguenti misure per le microimprese, le piccole e medie imprese: il rinvio dei pagamenti delle imposte (tranne l'imposta sul valore aggiunto russa) per i successivi sei mesi, la riduzione a metà dell'ammontare dei contributi previdenziali, il rinvio dei contributi previdenziali, il rinvio del rimborso dei prestiti per i sei mesi successivi, una moratoria di sei mesi sulle multe, il recupero dei crediti e le domande di fallimento dei creditori delle imprese debitrici. Inoltre, nel 2021 sarà introdotta una nuova imposta sul reddito da depositi di grandi dimensioni e sarà aumentata l'imposta sulle filiali.[43][44][45][46]
Il 30 marzo i proprietari di alberghi e ristoranti hanno chiesto al governo il differimento dei termini d'imposta di un anno ed altre misure fiscali.[47]
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Misure preventive
Statistiche


Note
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