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Quargnento

comune italiano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

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Quargnento (Quargnent in piemontese) è un comune italiano di 1 349 abitanti[1] della provincia di Alessandria nella piana di Alessandria, in Piemonte, al confine nord occidentale con le colline del Monferrato casalese.

Fatti in breve Quargnento comune, Localizzazione ...

Oltre all'abitato sono presenti sul territorio comunale molte cascine sparse, costruite per lo sfruttamento agricolo delle terre.

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Storia

Riepilogo
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Origini

L'origine romana di Quargnento è testimoniata, oltre che da citazioni storiche anche da alcuni ritrovamenti archeologici, tra i quali una lapide sepolcrale di epoca romana che cita la "gens Posilla", famiglie romane stabilmente insediate nella non lontana Derthona intorno al 200 a.C. Sorto presumibilmente come guarnigione militare romana in posizione strategica per controllare la tribù degli Statielli, che occupava ampie zone dell'Appennino e del Monferrato, Quargnento fu conservato come insediamento stabile dei Romani anche dopo la fine della guerra Gallica e si trasformò a poco a poco in un grosso borgo agricolo, cui certamente ricorrevano per le loro necessità le vicine città romane di Hasta Pompeia, Derthona, Augusta Taurinorum.

X secolo

Con la caduta dell'Impero romano d'Occidente Quargnento divenne appannaggio del vescovo-conte di Asti, che rappresentava il più vicino centro di potere costituito. Verso la fine di questo periodo storico, nel 907 si verificò un episodio importante, la traslazione delle reliquie del martire cristiano Dalmazio a Quargnento, ordinata dal Vescovo di Asti, Audace, essendo Pedona soggetta alle scorrerie dei Saraceni. Anche in questo caso, pur essendo certo il fatto (le reliquie sono tuttora custodite e venerate in Quargnento), esistono contrasti sulla data dell'avvenimento, da alcuni fatto risalire ad epoca anteriore.

XI secolo

Quargnento fu oggetto di importanti privilegi regali ed imperiali: Berengario e Adalberto, entrambi Re d'Italia a dei Longobardi, con atto del 25 maggio 935[non chiaro] istituirono un mercato alle Calende di ogni mese; l'Imperatore Enrico III, con atto del 19 gennaio 1041[non chiaro] , confermato poi da papa Eugenio III il 16 maggio 1158[non chiaro] , individuava fra le terre in possesso del Vescovo di Asti, Quargnento con castello, chiesa e pertinenze.

Fondazione di Alessandria

Quargnento fu uno degli otto insediamenti, chiamati statielli[4], che contribuirono alla fondazione della città di Alessandria nella seconda metà del XII secolo[biblio 1]. Quaranta famiglie, per disposizione del Vescovo di Asti, si stabilirono dunque nella civitas nova.

Nata la città di Alessandria[6], essa si fondò in un primo momento dall'unione demica di Gamondium (Gamondio), Marenghum (Marengo) e Bergolium (Bergoglio). Questo si evince nel testo dei reclami contro Cremona del 1184 dell'imperatore Federico ove indica i promotori ed autori della fondazione della nuova città: de tribus locis, Gamunde vicelicet et Meringin et Burgul. Non è descritto il nome del luogo dell'incontro, anche se pare già indicato con una certa precisione nella specificazione del sito sul Tanaro dove il trasferimento fu più breve: Bergoglio[biblio 2]. Ai tre luoghi citati si aggiunsero in seguito Roboretum (Rovereto), Solerium (Solero), Forum (Villa del Foro), Vuilije (Oviglio) e Quargnentum. In questo le popolazioni furono supportate, economicamente, dalla "Superba" e dai comuni della Lega Lombarda in contrasto con il marchesato del Monferrato, principale alleato di Federico Barbarossa.

La data ufficiale di fondazione di Alessandria è il 3 maggio 1168, anche se in quel momento ha già raggiunto una configurazione topografica, urbanistica ed amministrativa definita. Il nome "Alessandria", confermato in seguito, sarà assunto in onore di papa Alessandro III, ampio sostenitore delle azioni della Lega Lombarda contro il Sacro Romano Impero e che aveva scomunicato Federico Barbarossa.

XIII secolo

Nel XIII secolo trovarono definitiva conclusione le annose controversie tra le giurisdizioni vescovili di Asti ed Alessandria sulla "mensa vescovile" di Quargnento, con l'assunzione del territorio quargnentino ad Alessandria.
Da questo momento la storia di Quargnento segue quella del vicino capoluogo: Comune contro Federico Barbarossa, che pare avesse stabilito proprio a Quargnento il suo quartier generale, subì la rappresaglia dell'Imperatore il quale, adirato per l'insuccesso nell'assedio di Alessandria, distrusse ed incendiò il castello di Quargnento al punto che di tale costruzione non rimase traccia, salvo il detto dialettale "an castè" (al castello) per indicare la zona ove questo sorgeva.

XV secolo

Quargnento passò in seguito sotto la dominazione dei Visconti-Sforza di Milano, al cui Ducato fu dato in feudo nel 1467.

XVI-XVII secolo

Nei secoli XVI e XVII seguì le alterne vicende delle guerre franco-ispane; una circostanza miracolosa (ancor oggi ricordata ogni anno con una cerimonia religiosa detta delle "Allegrezze" in onore della Madonna del Rosario) fece sì che Quargnento fosse immune dalla peste del 1630.

XVIII secolo

Nel 1723 Quargnento, divenuto parte del Regno di Sardegna, fu assegnato alla Marchesa Vittoria Ghilini Cuttica di Cassine, la cui ultima discendente, Giulia, si imparentò nei primi anni del XX secolo con la nobile casata dei Baroni Guidobono Cavalchini Garofoli di Tortona, tuttora proprietaria dei terreni e della settecentesca villa edificata nel 1763.

Tempi recenti

Il 5 novembre 2019 il paese è stato teatro di un grave episodio delittuoso di cronaca nera che ha visto come vittime tre vigili del fuoco, evento che prese il nome di “strage di Quargnento”.

Simboli

Lo stemma e il gonfalone del comune di Quargnento sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 22 ottobre 1987.[7]

«D'oro, al biscione d'azzurro, ondeggiante in palo e ingollante il putto di carnagione, con le braccia aperte; al capo partito: nel primo, di rosso, alla croce d'argento, accompagnata nel canton sinistro del capo dalla mitra vescovile dello stesso; nel secondo, d'argento, alla croce di rosso. Ornamenti esteriori da Comune.»

Nello stemma sono simboleggiati i periodi più importanti della storia del Comune: sotto la giurisdizione vescovile di Asti (la croce d’argento e la mitra vescovile in campo rosso) e sotto quella di Alessandria (d'argento, alla croce di rosso) e in seguito sotto i Visconti-Sforza di Milano (il biscione).[8]

Il gonfalone è un drappo di azzurro.

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Monumenti e luoghi d'interesse

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La Basilica minore di San Dalmazio
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Società

Evoluzione demografica

Abitanti censiti[10]

Cultura

Manifestazioni

  • Cinemacorto a Quargnento, festival annuale del cortometraggio iniziato nel 1999 e sospeso nel 2006 per difficoltà economiche. Il Primo Premio è stato intitolato alla sociologa Maria Teresa Torti.
  • Premio di narrativa e poesia "Gian Stefano Primo Raiteri", in memoria dell'omonimo poeta quargnentino. Concorso annuale iniziato nel 1998, biennale dal 2004, 2006, 2008, 2010 (10ª edizione con la pubblicazione del libro "Cantano le Muse…" Florilegio del Concorso Letterario G.S.P. Raiteri) e 2012.
  • Estemporanea di pittura La strada di casa dedicata al famoso pittore quargnentino Carlo Carrà. Edizioni 2005, 2008, 2010, 2012, 2014, 2015, 2016 e 2017.
  • Simposio di Scultura in tufo del Monferrato, edizioni 2007, 2009, 2011 e 2013.

Sagre e feste

  • Festa patronale/sagra della melanzana (prima edizione nel 2005), a cura della Pro loco e del Comune. Ultimo fine settimana di agosto
  • Festival della Spiga d'Oro. A cura della Pro loco e del Comune. Il 1º week-end di giugno
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Infrastrutture e trasporti

Tra il 1883 e il 1935 Quargnento fu servita dalla tranvia Alessandria-Altavilla.

Amministrazione

Di seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune.

Ulteriori informazioni Periodo, Primo cittadino ...

Gemellaggi

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Galleria d'immagini

Note

Bibliografia

Voci correlate

Altri progetti

Collegamenti esterni

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