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Reti transeuropee dei trasporti

insieme di infrastrutture di trasporto integrate previste per sostenere il mercato unico, garantire la libera circolazione delle merci e delle persone e rafforzare la crescita, l'occupazione e la competitività dell'Unione europea Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

Reti transeuropee dei trasporti
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Le reti transeuropee dei trasporti (in inglese Trans-European Networks - Transport, abbreviato TEN-T) sono un insieme d'infrastrutture di trasporto integrate previste per sostenere il mercato unico, garantire la libera circolazione delle merci e delle persone e rafforzare la crescita, l'occupazione e la competitività dell'Unione europea.

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Mappa dei 9 corridoi terrestri prioritari definiti nel 2013 dai regolamenti EU 1315/2013 e 1316/2013 (TEN-T Core Network Corridors), nonché della rete estesa, aggiornata al 2024

In passato, i sistemi di trasporto europei si sviluppavano per lo più secondo criteri nazionali, con la conseguente scarsità o completa assenza di interconnessioni ai confini o lungo corridoi strategici. La debolezza delle interconnessioni di trasporto ostacola la crescita economica. Sin dagli anni novanta, la politica RTE-T ha orientato i fondi europei al sostegno della realizzazione di progetti infrastrutturali fondamentali per l'Europa.[1]

La base giuridica delle reti si fonda sul Trattato di Maastricht siglato nel 1992, benché si possano individuare dei primi documenti di lavoro sin dai primi anni ottanta, in special modo quelli prodotti dalla Tavola rotonda europea dell'industria[2][3]. Un altro documento importante è stato libro bianco sui Trasporti, lo sviluppo futuro della politica comune dei trasporti, pubblicato nel dicembre del 1992, modificato poi dai successivi documenti del 2001[4] e del 2011[5]. La decisione formale sullo sviluppo delle TEN-T avvenne con decisione 1692/96[6] del Parlamento europeo e del Consiglio dell'Unione europea.

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Descrizione

Riepilogo
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Le reti di trasporto trans-europee sono definite come una delle tre classi costituenti le reti trans-europee (TEN), previste dall'Unione europea con l'articolo 129b titolo XII[7] del Trattato di Maastricht del 1992. Il Trattato ha l'obiettivo di creare un mercato interno europeo e di sviluppare la coesione economica e sociale, e tale mercato unico, con libertà di movimento per beni, persone e servizi, necessita di infrastrutture efficienti e moderne. Le reti TEN sono state dunque definite anche a questo scopo, oltre che per garantire l'interconnessione e l'interoperabilità delle reti nazionali. Inoltre, la costruzione delle reti trans-europee è anche vista come un importante elemento di crescita economica e occupazionale.

La Commissione europea ha quindi sviluppato delle linee-guida relative ad obiettivi, priorità, identificazione dei progetti di interesse comune e linee maestre per i tre settori coinvolti (trasporti, energia e telecomunicazioni). Il Parlamento europeo ed il Consiglio dell'Unione europea hanno approvato tali linee-guida dopo essersi consultati con il Comitato economico e sociale e con il Comitato delle regioni.

A partire dal 2006, la responsabilità per l'implementazione e la gestione del programma TEN-T è affidato all'Agenzia esecutiva per la rete transeuropea di trasporto.[8]

Il trattato ha definito tre classi di infrastrutture:

  • Reti di trasporto trans-europee (TEN-T), suddivise in:
    • rete stradale trans-europea;
    • rete ferroviaria trans-europea (che a sua volta include sia la rete ferroviaria convenzionale trans-europea che la rete ferroviaria ad alta velocità trans-europea);
    • rete fluviale trans-europea e porti per la navigazione interna;
    • rete di porti marittimi trans-europea;
    • rete marittima trans-europea (detta anche "autostrade del mare") (aggiunta all'elenco dalla Direttiva N. 884/2004/CE)
    • rete aeroportuale trans-europea;
    • rete combinata di trasporto trans-europea;
    • rete di informazione e gestione delle spedizioni trans-europea;
    • rete di gestione del traffico aereo trans-europea che comprende:
  • Reti energetiche trans-europee (TEN-E), che includono i progetti prioritari[9]:
    • Northern Seas offshore grid;
    • North-South electricity interconnections in Western Europe;
    • North-South electricity interconnections in Central Eastern and South Eastern Europe;
    • Baltic Energy Market Interconnection Plan in electricity;
    • North-South gas interconnections in Western Europe
    • North-South gas interconnections in Central Eastern and South Eastern Europe;
    • Corridoio meridionale del gas, che include i:
    • Baltic Energy Market Interconnection Plan in gas;
    • Priority Thematic Area Smart Grids Deployment;
  • Reti di telecomunicazioni trans-europee (eTEN), che include la:
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La rete stradale

Riepilogo
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La rete stradale trans-europea è un complesso progetto di rete stradale costituito sia dall'insieme delle grandi direttrici che attraversano le singole nazioni europee sia i progetti di interconnessione prioritari; questi sono state individuati e determinati con la Decisione n. 629[10] del 29 ottobre 1993. Rinnovata con la Decisione n.1692[11] del 23 luglio 1996, è stata rivista con la Decisione n. 661[12] del 7 luglio 2010

Descrizione

La rete stradale trans-europea, secondo l'articolo 9 della Decisione 661/2010/EU, include le autostrade o le strade ad alta qualità, esistenti, nuove o da adattare, le quali:

  • hanno un importante ruolo per il traffico a lunga distanza;
  • permettono di aggirare i principali centri urbani in prossimità dell'evento direttrici individuate
  • provvedono l'interconnessione con altri mezzi di trasporto
  • connettono le regioni isolate e periferiche con il resto del territorio europeo.

L'Unione europea promuove, attraverso finanziamenti e provvedimenti legislativi, un grande insieme di progetti di sviluppo, di interconnessione, di adeguamento dell'esistente e di realizzazione ex novo, lungo le (o per accedere alle) direttrici strategiche individuate, allo scopo di favorire la comunicazione e lo scambio commerciale tra le nazioni europee.

Le infrastrutture finora realizzate o adeguate sono:

In aggiunta ai specifici progetti prioritari si affiancano i "progetti di interesse comune", il quale soddisfano comunque i criteri stabiliti nell'articolo 7 della decisione 661/2010/EU, la cui implementazione dipende dal grado di maturità e della disponibilità delle risorse finanziarie.

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La rete ferroviaria

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La rete ferroviaria trans-europea è un complesso progetto di rete ferroviaria costituito dall'insieme delle grandi direttrici che attraversano le singole nazioni; queste sono state individuate e determinate la prima volta con l'adozione della decisione 1962/96/CE del 23 luglio 1996,[13] per essere ridefinite nel 2004 e nel 2013.[1]

Descrizione

Con l'atto del 1996, partendo dalle singole reti ferroviarie nazionali dei 15 paesi che allora ne erano membri, l'Unione europea ha delineato delle specifiche volte a costituire una grande rete di trasporto, sovranazionale, a cui è stato dato il nome di TEN (Trans European Network). Successivamente la decisione 884/2004/CE ne ha estesa l'applicazione ai nuovi paesi aderenti. Lo scopo della TEN-T è quello di procedere per assicurare, razionalizzando e rendendo compatibili ed interoperabili le infrastrutture, il riequilibrio del trasporto merci tra i singoli vettori stradale e ferroviario allo scopo di contribuire alla riduzione del divario economico tra le regioni del continente europeo e promuoverne lo sviluppo.

L'UIC si è poi impegnato nello sviluppo del progetto EURAILINFRA (European Infrastructure Market Capacity and Investment) in sinergia tra i vari gestori ferroviari principali europei per studiare gli interventi opportuni allo scopo di eliminare i cosiddetti colli di bottiglia della rete TEN basandosi sull'analisi strutturale dei singoli corridoi internazionali.

Ciò a causa della diversa genesi delle singole ferrovie nazionali e della differente evoluzione tecnica che danno luogo a serie disomogeneità tecniche e di capacità, generando in molti casi strozzature che rallentano il trasporto delle merci e dei passeggeri, ne degradano lo standard qualitativo e in definitiva ne compromettono la capacità di attrarre clientela dalle altre modalità di trasporto.

Le disomogeneità (o colli di bottiglia) sono individuate di massima nei seguenti motivi:

  • limitazioni di tipo tecnico
  1. peso assiale
  2. sagoma limite o gabarit
  3. tipo di energia elettrica
  4. qualità del materiale rotabile
  5. massima lunghezza possibile dei treni
  6. massima massa totale dei treni
  • limitazioni funzionali connesse con l'andamento plano-altimetrico del tracciato
  • limitazioni di capacità (tracce orarie disponibili)

È evidente che l'omogeneizzazione delle elencate caratteristiche richiede enormi investimenti e un notevole lasso di tempo dato che, tra l'altro, in specie nel caso della penisola italiana, comporterebbe imponenti interventi sul territorio a causa della difficile orografia. Esempi sono la costruzione del ponte sullo stretto di Messina o la ricostruzione della ferrovia Tirrenica Meridionale per quanto riguarda il corridoio TEN 1 o gli interventi sulla direttrice del Brennero o ancora l'adeguamento della ferrovia Adriatica.[14]

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Assi e progetti prioritari

Riepilogo
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A seguito della revisione della mappa Ten-T del 2011 e l’approvazione del regolamento UE 1315/2013 dell 17 ottobre 2013, sono stati definiti 9 progetti e assi di collegamento:[1]

Ulteriori informazioni Nº asse, Corridoio / progetto prioritario ...

Si tratta di un progetto complessivo che dovrebbe divenire funzionale entro il 2030.[16] La rete ferroviaria centrale si articola in linee ad alta velocità, convenzionali, miste rispondenti a parametri di prestazione (velocità, capacità di traino, profili) e specifiche tecniche di interoperabilità (pendenze, sagoma, raggi di curvatura) comuni. Nella Pianura Padana il corridoio Mediterraneo (n. 3) interseca tre corridoi di direttrice nord-sud (nn. 1, 5, 6).[17]

Nel luglio 2021, con il Regolamento (UE) 2021/1153 (Meccanismo per collegare l'Europa 2), i 9 corridoi della rete Core sono stati estesi, in parte in modo significativo (ad esempio Atlantico, Mar Baltico settentrionale, Scand-Med), mentre il Mare del Nord-Med, a causa della Brexit, è cambiato in Irlanda-Belgio-Paesi Bassi e Irlanda-Francia.

Nel dicembre 2021, la proposta della Commissione europea per un nuovo regolamento sugli orientamenti TEN-T (COM 2021/821) propone, tra l'altro, per il futuro lo scioglimento di alcuni corridoi della rete centrale (Oriente/Est-Med, Mare del Nord-Mediterraneo), la sua integrazione in altri corridoi (Reno-Danubio, Mare del Nord-Alpino) e la creazione di nuovi corridoi allineati (Baltico-Mar Nero-Egeo, Balcani occidentali).[18]

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Collegamenti con i paesi limitrofi

Lo sviluppo delle Ten-T nei Balcani (Albania, Bosnia-Erzegovina, Kosovo, Montenegro, Macedonia settentrionale e Serbia) è stato affidato nel 2017 alla Comunità dei trasporti dell'Europa sud-orientale.

Nel 2017 è stato deciso che le Reti di trasporto transeuropee sarebbero state estese ulteriormente nell'Europa orientale e avrebbero incluso gli Stati membri del Partenariato orientale.[19][20] L'espansione più orientale della Rete di trasporto transeuropea ha raggiunto l'Armenia nel febbraio 2019.[21]

Secondo la proposta del 2021, le connessioni dovranno portare anche al Regno Unito, alla Svizzera, al Mediterraneo meridionale, alla Turchia e ai Balcani occidentali.

Nel luglio 2022 è stato deciso di collegare quattro corridoi di trasporto europei con la Moldavia e l'Ucraina e di escludere la Russia e la Bielorussia dalla mappa della TEN-T.[22] Un rapporto dell'agosto 2023 raccomandava di estendere la TEN-T alla Moldavia e all'Ucraina con una linea ferroviaria a scartamento standard (1435 mm), per favorire la loro integrazione con le reti ferroviarie dell'UE, con alcune linee che corrono accanto a quelle da 1520 mm per evitare interruzioni durante la costruzione.[23]

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Precedenti progetti prioritari

Riepilogo
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Il Consiglio europeo di Essen del 1994 aveva approvato un elenco di 14 specifici progetti TEN-T elaborato da un gruppo presieduto dall'allora vicepresidente della Commissione europea Henning Christophersen.

In seguito alle raccomandazioni del 2003 del gruppo ad alto livello sulle TEN-T di Karel Van Miert,[24] la Commissione europea aveva compilato nel 2005 un elenco di 30 progetti prioritari da avviare prima del 2010.[25]

Qui di seguito sono elencati i 30 assi e progetti prioritari:[26]

Ulteriori informazioni N., Asse o progetto prioritario ...

La NLTL e i corridoi transeuropei TEN-T

Nel 2004 la NLTL fu inglobata nel Progetto prioritario europeo n. 6, inizialmente asse ferroviario Lione-frontiera ucraina denominato “corridoio 5”.[57] A sua volta questo tracciato era concepito come parte di un corridoio più esteso, che nelle ipotesi formulate alle conferenze di Creta (1994) e di Helsinki (1997) si estendeva fino a Kiev. Successivamente la politica comunitaria si limitò a definire corridoi “transeuropei”, inquadrati nella Trans-European Network-Trasport (TEN-T).[58]

Mappe

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Assi ferroviari e marittimi TEN-T 2005. Sono evidenziati gli assi 1, 6 e 24 che interessano l'Italia. Le "autostrade del mare" costituiscono il progetto prioritario 21.
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Mappa generale
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Note

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Bibliografia

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Voci correlate

Altri progetti

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Collegamenti esterni

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