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Rodolfo Gonzaga (1569-1593)

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Rodolfo Gonzaga (1569-1593)
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Rodolfo Gonzaga (Castiglione delle Stiviere, 7 marzo 1569Castel Goffredo, 3 gennaio 1593) è stato un nobile italiano, secondo marchese di Castiglione dal 1586 e marchese di Castel Goffredo dal 1592.

Fatti in breve Marchese di Castiglione, In carica ...
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Biografia

Riepilogo
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Rodolfo Gonzaga ritratto in tenera età.

Marchese di Castiglione

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Torre del Castello di Castiglione

Secondogenito di Ferrante Gonzaga, I marchese di Castiglione delle Stiviere, e di Marta Tana di Santena, nobildonna piemontese, nel 1586 ereditò il feudo paterno di Castiglione poiché il fratello maggiore, Luigi, aveva rinunciato al titolo per abbracciare la vita religiosa nella Compagnia di Gesù.[1]

Nel 1589 morì, senza eredi diretti, anche suo zio Orazio Gonzaga, marchese di Solferino: Rodolfo, parente maschio più prossimo, avrebbe voluto annettere il marchesato ai suoi domini, ma Orazio lasciò Solferino a Vincenzo Gonzaga, principe di Mantova.[2]

Anche l'altro fratello del padre di Rodolfo, il marchese di Castel Goffredo Alfonso Gonzaga, era privo di eredi maschi diretti. Alfonso avrebbe voluto dare in moglie la sua unica figlia, Caterina, a Rodolfo, ma questi il 29 ottobre 1588 sposò segretamente Elena Aliprandi, figlia del ricco banchiere Giovanni Antonio di rango patrizio di Castiglione[3] e il matrimonio reso noto solo alla fine di febbraio 1590. Essendolo venuto a sapere, Alfonso cercò di ottenere dall'imperatore che Caterina fosse riconosciuta marchesa alla sua morte,[4] ma Rodolfo fece uccidere lo zio con un colpo di archibugio alla Corte Gambaredolo il 7 maggio 1592 e occupò militarmente Castel Goffredo.[5]

Rodolfo "dominò in Castelgoffredo col terrore"[6] e commise "crudeltà senza esempio";[7] fece imprigionare la vedova di Alfonso, Ippolita Maggi, e la figlia Caterina: papa Clemente VIII inviò da Roma Settimio Borsari, vescovo di Casale, che convinse il marchese di Castiglione a consegnare Ippolita e Caterina a Vincenzo Gonzaga. Essendo stato informato del fatto che Alfonso era stato assassinato da dei sicari di Rodolfo e che questi aveva fatto coniare monete contraffatte ai tipi di papa Sisto V e di Sede vacante (le "baiocchelle"),[8][9] il pontefice nel dicembre 1592 scomunicò Rodolfo.[10]

Assassinio a Castel Goffredo

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Castel Goffredo, porta della chiesa prepositurale di Sant'Erasmo sulla quale venne colpito Rodolfo Gonzaga
Lo stesso argomento in dettaglio: Assassinio di Rodolfo Gonzaga.

Rodolfo, che alternava in quel periodo la sua residenza tra Castiglione e Castel Goffredo, venne colpito da un colpo di archibugio il 3 gennaio 1593, per mano di Michele Volpetti (o Volpati) già suo domestico, mentre si recava a messa con la moglie e la figlia Cinzia, all'ingresso della chiesa prepositurale di Sant'Erasmo a Castel Goffredo e morì sul colpo: la folla fece scempio del suo cadavere e i rivoltosi, appropriatisi della piazza e del suo palazzo, tennero prigioniere per giorni Elena e la figlia.

La salma di Rodolfo venne trasportata a Castiglione e sepolta nell'oratorio di San Sebastiano, annesso al castello. Ma dopo quattro settimane, su disposizione del vescovo di Brescia Gianfrancesco Morosini, fu dissepolto, perché scomunicato e posto fuori dalla chiesa.[11] Sua madre Marta Tana ricorse al papa Gregorio XV per far ribenedire il defunto e ottenne di seppellirlo in terra consacrata solo nel 1600[12]

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Castiglione delle Stiviere, basilica di San Sebastiano

Rodolfo aveva avuto dalla moglie solo quattro figlie femmine. Per espiare le colpe del padre, consigliate dal padre gesuita Virgilio Cepari, le tre figlie superstiti fondarono il collegio delle nobili Vergini di Gesù e vi si ritirarono emettendo voto di castità.[13]

Elena Aliprandi nel 1596 si risposò a Borgoforte con Claudio Gonzaga ed ebbe sei figli, quattro maschi e due femmine.

Il marchesato di Castiglione dal 1593 passò al fratello minore di Rodolfo, Francesco[14] e Castel Goffredo fu inglobato nel ducato di Mantova nel 1600 in cambio di Medole e Solferino, ponendo fine ai "Gonzaga di Castel Goffredo".

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Discendenza

Rodolfo ed Elena ebbero quattro figlie:[15]

  • Cinzia (1589 – 1649), monaca e fondatrice del Collegio delle Vergini di Gesù a Castiglione delle Stiviere;
  • Elena (1590 – 1593);
  • Olimpia (1591 – 1645), monaca e fondatrice del Collegio delle Vergini di Gesù a Castiglione delle Stiviere;
  • Gridonia (1592 – 1650), monaca e fondatrice del Collegio delle Vergini di Gesù a Castiglione delle Stiviere. Fu anche tutrice con Cristierno del minore Luigi Gonzaga e governò per alcuni anni sia il feudo di Castiglione (Cristierno, morendo, lasciò erede il figlio Carlo ancora minorenne) che il feudo di Solferino.
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Ascendenza

Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
Rodolfo Gonzaga Ludovico II Gonzaga  
 
Barbara di Brandeburgo  
Aloisio Gonzaga  
Caterina Pico Gianfrancesco I Pico  
 
Giulia Boiardo  
Ferrante Gonzaga  
Gian Giacomo Anguissola Giovanni Carlo Anguissola  
 
Caterina Torelli d'Aragona  
Caterina Anguissola  
Angela Radini Tedeschi Daniele Radini Tedeschi  
 
...  
Rodolfo Gonzaga  
Ercole Tana Baldassarre Tana  
 
...  
Baldassarre Tana  
Elena Benso di Mondonio Bartolomeo Benso  
 
Tommasina Vignati  
Marta Tana  
Girolamo della Rovere Stefano della Rovere  
 
Luchesia della Rovere  
Anna della Rovere  
Maria Grimaldi Giovanni II di Monaco  
 
Libera Portoneri  
 

Genealogia

 Rodolfo
(1452-1495)
 
  
 Gianfrancesco
(1488-1525)
 Aloisio
(1494-1549)
  
    
 Ramo di Luzzara
Alfonso
(1541-1592)
 Orazio
(1545-1587)
 Ferrante
(1544-1586)
   
           
Ferdinando
Caterina 1 sp. Carlo Trivulzio
(1574-1615?)
Giulia
(1576-?)
Ginevra
(1578-?)
Giovanna
Maria
Luigia
Luigi
(naturale, 1550-?)
Ramo di Solferino
Rodolfo
(1569-1593)
Francesco
(1577-1616)
  
  
 Ramo di Castel Goffredo
(estinto)
Ramo di Castiglione
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Note

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Bibliografia

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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