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Rodolfo Gonzaga (1569-1593)
nobile italiano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Rodolfo Gonzaga (Castiglione delle Stiviere, 7 marzo 1569 – Castel Goffredo, 3 gennaio 1593) è stato un nobile italiano, secondo marchese di Castiglione dal 1586: nel 1592 si impadronì con la forza del feudo di Castel Goffredo, facendo uccidere lo zio Alfonso Gonzaga, ma finendo poi anche lui assassinato l'anno successivo.
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Biografia
Riepilogo
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Marchese di Castiglione

Secondogenito di Ferrante Gonzaga, I marchese di Castiglione delle Stiviere, e di Marta Tana di Santena, nobildonna piemontese, nel 1586 ereditò il feudo paterno di Castiglione poiché, il 2 novembre dell'anno precedente, il fratello maggiore, Luigi, aveva solennemente rinunciato al titolo per abbracciare la vita religiosa nella Compagnia di Gesù,[3] dopo esserne stato autorizzato dall'imperatore Rodolfo II con atto del 29 ottobre 1584.[4]
Nel 1587 morì, senza eredi diretti, anche suo zio Orazio Gonzaga, signore di Solferino: secondo le leggi feudali dell'Impero, suo fratello Alfonso, signore di Castel Goffredo, e lo stesso Rodolfo, suo nipote, erano gli eredi legali, ma Orazio aveva invece indicato come successore testamentario il duca di Mantova, Guglielmo Gonzaga, il quale era morto alcuni mesi dopo Orazio ed a cui era succeduto il figlio Vincenzo I.[5] La contesa tra i vari pretendenti si protrasse per qualche anno, non priva neanche di scontri cruenti, finché la mediazione condotta nel 1589 dal già menzionato fratello maggiore di Rodolfo, Luigi, futuro santo, e sancita con decreto imperiale del 21 giugno 1590, non stabilì il passaggio del titolo feudale di Solferino a Rodolfo stesso.[4]
Anche l'altro zio, Alfonso, era privo di eredi maschi diretti. Come era stato probabilmente tra loro convenuto in anticipo per le vie brevi, Alfonso era intenzionato a dare in moglie la sua unica figlia ancora "al secolo", Caterina, a Rodolfo, ma questi il 29 ottobre 1588 sposò segretamente Elena Aliprandi, figlia del ricco banchiere Giovanni Antonio di rango patrizio di Castiglione,[6] della quale si era infatuato, e, dopo oltre un anno di apparente concubinato, il matrimonio fu reso infine noto alla fine di febbraio 1590. Quando ne venne a conoscenza, considerato che Rodolfo rimaneva comunque il suo primo erede legale secondo le regole della successione feudale, Alfonso si mise in azione al fine di ottenere dall'imperatore che Caterina fosse riconosciuta marchesa alla sua morte,[7] introducendo in tal modo la successione femminile nel feudo di Castel Goffredo, ma Rodolfo lo prevenne e, non più tenuto a freno dal fratello maggiore deceduto l'anno prima,[4] lo fece assassinare con un colpo di archibugio alla Corte Gambaredolo il 7 maggio 1592, occupando quindi militarmente il feudo.[8]
Rodolfo "dominò in Castelgoffredo col terrore"[9] e commise "crudeltà senza esempio";[10] fece imprigionare la vedova di Alfonso, Ippolita Maggi, e la figlia Caterina: papa Clemente VIII inviò da Roma Settimio Borsari, vescovo di Casale, che convinse il marchese di Castiglione a consegnare Ippolita e Caterina a Vincenzo I Gonzaga. Essendo stato informato del fatto che Alfonso era stato assassinato da dei sicari di Rodolfo e che questi aveva fatto coniare monete contraffatte ai tipi di papa Sisto V e di Sede vacante (le "baiocchelle"),[11][12] il pontefice nel dicembre 1592 scomunicò Rodolfo.[13][14]
Assassinio a Castel Goffredo

Neppure l'imperatore, tempestivamente informato dal duca di Mantova, riconobbe l'usurpazione da parte di Rodolfo e contro di lui fu aperto un processo di fronte agli organi della giustizia imperiale,[10] ma non ci furono i tempi per espletarlo. Rodolfo, che alternava in quel periodo la sua residenza tra Castiglione e Castel Goffredo, venne infatti colpito da un colpo di archibugio il 3 gennaio 1593, per mano di Michele Volpetti (o Volpati) già suo domestico, mentre si recava a messa con la moglie e la figlia Cinzia, all'ingresso della chiesa prepositurale di Sant'Erasmo a Castel Goffredo e morì sul colpo: la folla fece scempio del suo cadavere e i rivoltosi, appropriatisi della piazza e del suo palazzo, tennero prigioniere per giorni Elena e la figlia.
La salma di Rodolfo venne trasportata a Castiglione e sepolta nell'oratorio di San Sebastiano, annesso al castello. Ma dopo quattro settimane, su disposizione del vescovo di Brescia Gianfrancesco Morosini, fu dissepolto, perché scomunicato e posto fuori dalla chiesa.[15] Sua madre Marta Tana ricorse al papa Gregorio XV per far ribenedire il defunto e ottenne di seppellirlo in terra consacrata solo nel 1600[16]

Rodolfo aveva avuto dalla moglie solo quattro figlie femmine. Per espiare le colpe del padre, consigliate dal padre gesuita Virgilio Cepari, le tre figlie superstiti fondarono il collegio delle nobili Vergini di Gesù e vi si ritirarono emettendo voto di castità.[17]
Elena Aliprandi nel 1596 si risposò a Borgoforte con Claudio Gonzaga ed ebbe sei figli, quattro maschi e due femmine.
Il marchesato di Castiglione dal 1593 passò al fratello minore di Rodolfo, Francesco[18] e Castel Goffredo fu nel 1600 inglobato nel ducato di Mantova in cambio di Medole, ponendo così fine all'autonomia statuale del piccolo feudo.
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Discendenza
Rodolfo ed Elena ebbero quattro figlie:[19]
- Cinzia (1589 – 1649), monaca e fondatrice del Collegio delle Vergini di Gesù a Castiglione delle Stiviere;
- Elena (1590 – 1593);
- Olimpia (1591 – 1645), monaca e fondatrice del Collegio delle Vergini di Gesù a Castiglione delle Stiviere;
- Gridonia (1592 – 1650), monaca e fondatrice del Collegio delle Vergini di Gesù a Castiglione delle Stiviere. Fu anche tutrice con Cristierno del minore Luigi Gonzaga e governò per alcuni anni sia il feudo di Castiglione (Cristierno, morendo, lasciò erede il figlio Carlo ancora minorenne) che il feudo di Solferino.
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Ascendenza
Genitori | Nonni | Bisnonni | Trisnonni | ||||||||||
Rodolfo Gonzaga | Ludovico II Gonzaga | ||||||||||||
Barbara di Brandeburgo | |||||||||||||
Aloisio Gonzaga | |||||||||||||
Caterina Pico | Gianfrancesco I Pico | ||||||||||||
Giulia Boiardo | |||||||||||||
Ferrante Gonzaga | |||||||||||||
Gian Giacomo Anguissola | Giovanni Carlo Anguissola | ||||||||||||
Caterina Torelli d'Aragona | |||||||||||||
Caterina Anguissola | |||||||||||||
Angela Radini Tedeschi | Daniele Radini Tedeschi | ||||||||||||
... | |||||||||||||
Rodolfo Gonzaga | |||||||||||||
Ercole Tana | Baldassarre Tana | ||||||||||||
... | |||||||||||||
Baldassarre Tana | |||||||||||||
Elena Benso di Mondonio | Bartolomeo Benso | ||||||||||||
Tommasina Vignati | |||||||||||||
Marta Tana | |||||||||||||
Girolamo della Rovere | Stefano della Rovere | ||||||||||||
Luchesia della Rovere | |||||||||||||
Anna della Rovere | |||||||||||||
Maria Grimaldi | Giovanni II di Monaco | ||||||||||||
Libera Portoneri | |||||||||||||
Ascendenza patrilineare diretta
- Filippo Corradi, XII secolo
- Abramino Corradi, 1140 ca.-1200 ca.
- Guidone Corradi, ?-1271/1272
- Antonio Corradi, ?-1283
- Guido Corradi, ?-1318
- Luigi I Gonzaga, I capitano del popolo di Mantova, 1268-1360
- Guido Gonzaga, II capitano del popolo di Mantova, 1290-1369
- Ludovico I Gonzaga, III capitano del popolo di Mantova, 1334-1382
- Francesco I Gonzaga, IV capitano del popolo di Mantova, 1366-1407
- Gianfrancesco Gonzaga, I marchese di Mantova, 1395-1444
- Ludovico III Gonzaga, II marchese di Mantova, 1412-1478
- Rodolfo Gonzaga, signore e poi marchese di Luzzara, 1452-1495
- Aloisio Gonzaga, marchese di Castel Goffredo, 1494-1549
- Ferrante Gonzaga, marchese di Castiglione, 1544-1586
- Rodolfo Gonzaga, 1569-1593
Genealogia
Rodolfo (1452-1495) | |||||||||||||||||||||
Gianfrancesco (1488-1525) | Aloisio (1494-1549) | ||||||||||||||||||||
Ramo di Luzzara![]() | Alfonso (1541-1592) | Orazio (1545-1587) | Ferrante (1544-1586) | ||||||||||||||||||
Ferdinando | Caterina 1 sp. Carlo Trivulzio (1574-1615?) | Giulia (1576-?) | Ginevra (1578-?) | Giovanna | Maria | Luigia | Luigi (naturale, 1550-?) | Ramo di Solferino![]() | Rodolfo (1569-1593) | Francesco (1577-1616) | |||||||||||
Ramo di Castel Goffredo (estinto) | Ramo di Castiglione![]() |
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Note
Bibliografia
Voci correlate
Altri progetti
Collegamenti esterni
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