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Solo Acoustic Tour

tournée di Bruce Springsteen Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

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Solo Acoustic Tour è stata una tournée mondiale intrapresa dal cantautore statunitense Bruce Springsteen tra la fine del 1995 e la metà del 1997 in concomitanza con la pubblicazione del suo album The Ghost of Tom Joad.

Fatti in breve Tour di Bruce Springsteen, Album ...

A differenza delle sue precedenti e monumentali tournée e ricalcando lo stile minimalista e sostanzialmente acustico del suo nuovo disco, Springsteen si esibì da solo senza nessun gruppo di supporto e prevalentemente in teatri o piccole sale da concerto accompagnandosi con la chitarra acustica e l'armonica a bocca.[1] La tournée, conosciuta anche come The Ghost of Tom Joad Tour, portò il cantautore per la prima volta in paesi mai precedentemente visitati, come la Polonia, l'Austria e la Repubblica Ceca e contribuì ad aumentare la sua reputazione presso la critica e il pubblico, specialmente nei paesi europei.[2][3]

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Itinerario

Riepilogo
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Il teatro Count Basie di Red Bank dove iniziò la tournée.

Il tour iniziò il 21 novembre 1995 con una prova generale a New Brunswick nel New Jersey e con la prima data ufficiale il giorno dopo a Red Bank. Proseguì per circa due mesi negli Stati Uniti d'America, con qualche data in Canada, prevalentemente nelle grandi metropoli come Los Angeles, Washington, New York, Filadelfia, Boston, Montréal e Toronto. Dopo una breve pausa, Springsteen si spostò oltre oceano per una lunga serie di concerti nelle principali città e capitali dell'Europa occidentale.[4] Il 19 febbraio 1996 si esibì durante la prima serata del Festival di Sanremo interpretando The Ghost of Tom Joad.[5] Fu la sua prima apparizione in una trasmissione televisiva in Europa e secondo alcuni fu realizzata solo per obblighi contrattuali con la Sony Music che voleva promuovere un disco considerato poco commerciale nei paesi non anglofoni e che faticava ad imporsi al di fuori degli Stati Uniti d'America. L'esibizione sanremese valse comunque a Springsteen la prima posizione nella classifica degli album in Italia.[6]

Durante un'interruzione dello spezzone europeo, il cantautore partecipò a Los Angeles alla cerimonia di premiazione dei primi Oscar del 1996, dove interpretò Dead Man Walkin', candidata come miglior canzone e presente nella colonna sonora dell'omonimo film di Tim Robbins.[7]

Dopo la pausa estiva il tour ricominciò negli Stati Uniti d'America dove il cantautore si esibì prevalentemente in città di provincia fino alla fine del 1996. Suonò tra l'altro a Youngstown in Ohio, cittadina che aveva dato il titolo a una delle canzoni contenute nell'album The Ghost of Tom Joad. Il 29 settembre partecipò a un evento benefico in memoria di Woody Guthrie a Cleveland dove interpretò diverse canzoni del repertorio del celebre folk singer insieme a Pete Seeger, Arlo Guthrie, Joe Ely, Billy Bragg e altri cantanti folk.[4] L'8 novembre Springsteen tenne un concerto di beneficenza nella sua vecchia scuola elementare St. Rose of Lima a Freehold accompagnato dalla moglie Patti Scialfa e dalla violinista Soozie Tyrell. Alla fine dello stesso mese tenne tre spettacoli, anch'essi per scopi benefici, nello storico teatro Paramount di Asbury Park. Per l'occasione ospitò sul palco amici e collaboratori come Steven Van Zandt, Danny Federici, Vini Lopez, Richiard Blackwell, percussionista che aveva suonato nel secondo disco del cantautore, Lisa Lowell, oltre a Soozie Tyrell e Patti Scialfa.[8][9]

La quarta parte del tour, nell'inverno del 1997, si svolse in Giappone e in Australia. Infine si concluse in maggio con una serie di concerti in Europa con due date a Parigi al Palazzo dei congressi.[10] Il 26 febbraio, dopo le date australiane, Springstreen partecipò alla cerimonia di premiazione dei Grammy Award dove The Ghost of Tom Joad vinse come miglior album di folk contemporaneo.[11] Il 5 maggio, prima delle ultime date europee, gli fu assegnato a Stoccolma il Polar Music Prize.[12]

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Lo spettacolo

Riepilogo
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Per questa tournée Sprinsteen si presentò al pubblico in una veste inedita, del tutto diversa da quella del muscolare rocker che caratterizzava gli scatenati spettacoli con la E Street Band nel decennio precedente e a cui il pubblico era abituato. Concerti più intimi, con uno scarno accompagnamento di chitarra e armonica, focalizzando l'attenzione degli ascoltatori sui testi delle sue canzoni, in teatri e sale che poteva accogliere due o tremila persone al massimo.[9] Una chitarra acustica Takamine nera prendeva il posto della iconica Telecaster elettrica. Musicalmente solo in qualche canzone Springsteen era accompagnato dalle note di un sintetizzatore suonato, fuori scena, dal suo tecnico Kevin Buell.[13] Prima e durante i concerti chiedeva al pubblico di ascoltare in silenzio i brani, inframezzati spesso da lunghi monologhi. Si trattava, nelle intenzioni, del modo migliore per presentare i pezzi del nuovo album, ma allo stesso modo il cantautore rilesse le canzoni del suo repertorio.[14]

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Il Teatro Augusteo di Napoli dove Springsteen si esibì nella terz'ultima tappa della tournée.

Lo stile musicale variava notevolmente a seconda della canzone: alcuni classici del repertorio, come Darkness on the Edge of Town o la più recente Murder Inc. erano interpretate con un vigoroso cantato e un potente accompagnamento di chitarra, ma la maggior parte delle canzoni, tra cui quasi tutte quelle di Tom Joad, erano quasi sussurrate con un sapiente uso dei momenti di silenzio e delle pause.[9] Per contrastare l'interpretazione diffusa e errata che era stata data al brano, Springsteen tornò a eseguire Born in the U.S.A. in versione acustica, del tutto simile a come era stata inizialmente concepita ai tempi dell'album Nebraska.[15] Si trattava in effetti di un'amara riflessione sul destino dei veterani della guerra del Vietnam e non di un inno gingoista e il cantautore la presentò «in una versione che non poteva essere fraintesa».[16]

L'abbigliamento stesso di Springsteen, che richiamava quello dei lavoratori degli anni trenta e dei personaggi di Furore di John Steinbeck, si accordava con il tema della maggior parte delle canzoni, incentrate sulle difficoltà delle parti più deboli della società americana e che ne erano ai margini.[9][17]

Springsteen, nel corso del tour, presentò anche diverse nuove canzoni; The Hitter e Long Time Comin', escluse dalla scaletta definitiva di The Ghost of Tom Joad, fecero il loro esordio durante il tour per essere poi ripescate dieci anni dopo in Devils & Dust. Altre erano di carattere quasi umoristico, come In Michigan, dedicata alla gente di quello stato e che poi divenne In Freehold, un ironico omaggio al luogo dove era cresciuto, Sell It and They Will Come, un graffiante presa in giro delle pubblicità televisiva e Pilgrim in the Temple of Love, che ha come protagonista un Babbo Natale cattivo.[18] Contemporaneamente, presentò brani con espliciti riferimenti sessuali, come Red Headed Woman o It's the Little Things That Count, e ripescò vecchie canzoni mai suonate dal vivo in precedenza, come The Angel tratta dal suo primo album del 1973.[9] Per la prima volta da quando era stato pubblicato, Springsteen non interpretò nessuna canzone tratta da Born to Run .[13] Solo in una delle ultime date, a Napoli, dopo aver omaggiato il pubblico partenopeo con 'O sole mio, Springsteen, terminato il concerto, si affacciò alla terrazza del Teatro Augusteo improvvisando Thunder Road per la folla radunata nella piazzetta sottostante.[19][20]

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Concerti

Ulteriori informazioni Data, Città ...
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Scaletta

Riepilogo
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La scaletta tipica dei concerti aveva come nucleo centrale le canzoni dell'album The Ghost of Tom Joad, in particolare nella sequenza costituita da Youngstown, Sinaloa Cowboys, The Line, Balboa Park, The New Timer e Across the Border, ma nel corso del tour Springsteen spaziò in gran parte del suo repertorio e fece esordire un gran numero di nuove canzoni. A queste si devono aggiungere brani di altri artisti, tra cui alcune cover di Woody Guthrie.[2][21][22]

Canzoni originali

Greetings from Asbury Park, N.J.

The Wild, the Innocent & the E Street Shuffle

Darkness on the Edge of Town

  • Adam Raised a Cain
  • Darkness on the Edge of Town
  • The Promised Land
  • Racing in the Street

The River

  • I Wanna Marry You
  • Independence Day
  • Point Blank
  • The River
  • Two Hearts
  • You Can Look (But You Better Not Touch)

Nebraska

  • Atlantic City
  • Highway Patrolman
  • Johnny 99
  • Mansion on the Hill
  • My Father's House
  • Nebraska
  • Open All Night
  • Reason to Believe
  • State Trooper
  • Used Cars

Born in the U.S.A.

Tunnel of Love

  • All That Heaven Will Allow
  • Spare Parts
  • Tougher Than the Rest
  • When You're Alone

Human Touch

  • Pony Boy

Lucky Town

  • If I Should Fall Behind

Greatest Hits

The Ghost of Tom Joad

  • Across the Border
  • Balboa Park
  • Dry Lightning
  • Galveston Bay
  • The Ghost of Tom Joad
  • Highway 29
  • The Line
  • My Best Was Never Good Enough
  • The New Timer
  • Sinaloa Cowboys
  • Straight Time
  • Youngstown

Altre

  • Brothers Under the Bridge
  • Dead Man Walkin'
  • The Hitter
  • I'm Turning Into Elvis
  • In Freehold
  • In Michigan
  • It's the Little Things That Count
  • Long Time Comin'
  • Pilgrim in the Temple of Love
  • Red Headed Woman
  • Seeds
  • Sell It and They Will Come
  • Shut Out the Light
  • There Will Never Be Any Other for Me But You
  • The Wish

Cover

Altre canzoni provate o fuori scaletta

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Formazione

con:[2]

Ospiti

Durante il tour Springsteen ha occasionalmente ospitato sul palco amici musicisti e collaboratori.[2]

  • Joe Ely – duetto su Blowin' Down This Road (Austin, 25 gennaio 1996)
  • Joe Grushecky e Elliott Murphy – duetto su Blowin' Down This Road, (Londra, 25 aprile 1996)
  • Joe Grushecky – duetto su Homestead (Pittsburgh, 16 settembre 1996)
  • Nils Lofgren – duetto su No Surrender (Tempe, 21 ottobre 1996)
  • Dion DiMucci – duetto su If I Should Fallm Behind (Miami, 2 dicembre 1996)
  • Steven Van Zandt, Danny Federici, Vini Lopez, Richard Blackwell, Lisa Lowell - vari pezzi nei concerti di Asbury Park del 24, 25, 26 novembre 1996
  • Elliott Murphy – duetto su Diamonds by the Yard e Blowin' Down This Road, (Parigi, 26 maggio 1997)
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Trasmissioni radio e discografia

Una porzione dei concerti dell'8 e 9 dicembre 1995 fu registrata professionalmente e trasmessa attraverso le radio AOR statunitensi del syndication Columbia Records Radio Hour e che poi fu utilizzata per la realizzazione di alcuni bootleg.[23]

Dal 2017 le registrazioni restaurate digitalmente di alcuni concerti furono rese disponibili per il download attraverso il sito ufficiale di Springsteen nei formati MP3, lossless con qualità CD-Audio e in alta definizione a 24 bit/192 kHz oppure come tradizionali album in formato CD nell'ambito dell'iniziativa Springsteen Archive Series.[24]

  • 2017 Bruce Springsteen, King's Hall, Belfast, March 19, 1996, download digitale, live.brucespringsteen.net, registrato al King's Hall, Belfast l'8 settembre 1996
  • 2018 Bruce Springsteen, Freehold, NJ 1996 Saint Rose of Lima School Gym, download digitale, live.brucespringsteen.net, registrato alla Saint Rose of Lima School di Freehold l'8 novembre 1996
  • 2019 Bruce Springsteen, Asbury Park 11/24/96, download digitale, live.brucespringsteen.net, registrato al Paramount Theatre di Asbury Park il 24 novembre 1996
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Note

Bibliografia

Voci correlate

Collegamenti esterni

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