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Sopwith Baby
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Il Sopwith Baby fu un idrovolante a scarponi monomotore, monoposto e biplano, sviluppato dall'azienda aeronautica britannica Sopwith Aviation Company negli anni dieci del XX secolo e prodotto, oltre che dalla stessa, su licenza sia in patria, dalla Blackburn Aircraft, che all'estero, dall'italiana SA Aeronautica Gio Ansaldo e dalla norvegese Marinens Flyvebaatfabrikk.
Derivato dal precedente Sopwith Schneider, venne utilizzato come idrocaccia (o più propriamente come idroscout) e come idrobombardiere leggero durante e dopo il termine della prima guerra mondiale.
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Storia del progetto
Riepilogo
Prospettiva
Le origini del progetto sono da far risalire ad uno sviluppo del Sopwith Schneider, una variante monoposto del Tabloid a carrello fisso realizzata per concorrere, aggiudicandosela, all'edizione del 1914 della Coppa Schneider, il quale entrò in servizio con il Royal Naval Air Service (RNAS), la componente aerea della Royal Navy, dopo l'inizio della Grande Guerra.
Il Baby, altrimenti identificato come Admiralty 8200 Type, fu elaborato dalla Sopwith Aviation per rispondere ad un'esigenza dell'Ammiragliato britannico, ed inizialmente differiva marginalmente dall'impostazione del vincitore della Coppa Schneider.[3]
In seguito all'aggiornamento delle specifiche, rese più restrittive per adeguare la flotta aerea alle mutate prestazioni dei modelli avversari, il modello venne interessato da una serie di modifiche migliorative da parte della Blackburn Aircraft di Leeds.
Dal modello venne inoltre ricavata un'ulteriore variante, il Fairey Hamble Baby, che fu costruita sia dalla Fairey che dalla Parnall.
Il Royal Naval Air Service emise un ordine complessivo per 286 Sopwith Baby dei quali 100 unità vennero realizzate dalla Sopwith a Kingston e 186 dalla Blackburn Aircraft a Leeds, ed il resto della produzione venne realizzata per l'esportazione. Il modello fu inoltre realizzato su licenza, nell'allora Regno d'Italia dalla SA Aeronautica Gio Ansaldo di Torino, che ne costruì 100 esemplari su commissione della Regia Marina[4], e in Norvegia, dalla Marinens Flyvebaatfabrikk, che lo realizzò per conto della Kongelige Norske Sjøforsvaret, la marina militare norvegese.
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Utilizzatori
- Armada de Chile
- Servicio de Aviación Naval de Chile
- Marinens flygevåpen
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Note
Bibliografia
Altri progetti
Collegamenti esterni
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