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Tecomeae

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Tecomeae
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Tecomeae Endl., 1839 è una tribù di piante angiosperme appartenenti alla famiglia Bignoniaceae (ordine delle Lamiales).[1]

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Etimologia

Il nome della tribù deriva dal suo genere tipo (Tecoma Juss., 1789) la cui etimologia deriva a sua volta dall'abbreviazione del nome messicano (tecomaxochitl) per questo tipo di piante.[2][3] Il nome scientifico della tribù è stato definito per la prima volta dal botanico, numismatico e orientalista austriaco Stephan Ladislaus Endlicher (Pressburg, 24 giugno 1804 – Vienna, 28 marzo 1849) nella pubblicazione "Genera Plantarum Secundum Ordines Naturales Disposita"[4] (Gen. Pl.: 711) del 1839.[5][6]

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Descrizione

Riepilogo
Prospettiva

Portamento

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Il portamento
Campsis radicans

Le piante di questa tribù hanno un portamento arbustivo, arboreo oppure lianoso. Non sono presenti ghiandole tra picciolo e picciolo e neppure pseudostipole (presenti invece in altre specie della stessa famiglia). Sono presenti iridoidi e glicosidi fenolici. Sono inoltre piante che possono svilupparsi con una copertura densa e ampia.[1][2][5][7]

Foglie

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Le foglie
Incarvillea delavayi

Le foglie lungo il caule in genere sono a disposizione opposta, hanno delle forme pennate, o imparipennate, o palmate, oppure sono semplici (con contorno continuo). Le foglioline sono dentate e membranose.

Infiorescenze

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Infiorescenza
Campsis radicans

Le infiorescenze in genere sono costituite da pochi fiori su strutture di tipo cimoso, racemoso, tirsoide o corimboso sia terminale che ascellare.

Fiori

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Il fiore
Pandorea jasminoides

I fiori sono ermafroditi, zigomorfi e tetraciclici (ossia formati da 4 verticilli: calicecorollaandroceogineceo) e più o meno pentameri (ogni verticillo ha 5 elementi). I fiori in genere sono grandi e vistosi a forma più o meno campanulata.

* K (5), [C (2 + 3), A (2 + 2 + 1)], G (2), supero, capsula[8]
  • Il gineceo ha un ovario supero bicarpellare (biloculare) con placentazione assile, ossia sono presenti due placente con un setto separatore centrale. Il nettare forma un anello discoide attorno all'ovario. Lo stilo è bilobato (a 2 stigmi sensitivi che si chiudono immediatamente a contatto con l'impollinatore). Gli ovuli sono da uno a numerosi, multiseriati per loculo e in genere di tipo anatropo; hanno un tegumento e sono tenuinucellati (con la nocella, stadio primordiale dell'ovulo, ridotta a poche cellule).[9]

Frutti

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Il frutto
Campsis radicans

I frutti sono delle capsule con deiscenza perpendicolare al setto (deiscenza loculicida). I semi sono usualmente piatti, privi di endosperma. I cotiledoni sono profondamente bilobati.

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Biologia

Le specie di questo raggruppamento si riproducono per impollinazione tramite insetti (impollinazione entomogama) oppure uccelli (impollinazione ornitogama) oppure pipistrelli (impollinazione chirotterogama).

La dispersione dei semi avviene inizialmente a causa del vento (dispersione anemocora); una volta caduti a terra sono dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (mirmecoria).

Distribuzione e habitat

La distribuzione di questa tribù è varia: dal Nord America al Sud America, Africa (soprattutto Madagascar) e Asia tropicale con habitat da temperati e subtropicali a tropicali.

Tassonomia

Riepilogo
Prospettiva

La famiglia Bignoniaceae comprende 8 tribù, 79 generi e circa 850 specie.[1][5][10][11] La tribù Tecomeae è una delle otto tribù nella quale attualmente è suddivisa la famiglia.[1][10]

Generi

La tribù comprende 40 generi e circa 280 specie:[5][10][11]

  • Astianthus D.Don, 1823 (1 sp.)
  • Catophractes D.Don, 1839 (1 sp.)
  • Campsidium Seem., 1862 (1 sp.)
  • Campsis Lour, 1790 (2 spp.)
  • Cybistax Mart. ex Meisn., 1840 (1 sp.)
  • Deplanchea Vieill., 1862 (7 spp.)
  • Dinklageodoxa Heine & Sandwith, 1962 (1 sp.)
  • Dolichandrone (Fenzl.) Seem., 1862 (11 spp.)
  • Ekmanianthe Urb. (2 spp.)
  • Fernandoa Welw. ex Seem., 1865 (15 spp.)
  • Godmania Hemsl., 1879 (2 spp.)
  • Handroanthus Mattos, 1970 (36 spp.)
  • Heterophragma DC., 1838 (2 spp.)
  • Incarvillea Juss., 1789 (18 spp.)
  • Kigelia DC., 1838 (1 sp.)
  • Lamiodendron Steenis (1 sp.)
  • Markhamia Seem. ex Baill., 1888 (5 spp.)
  • Mayodendron Kurz (1 sp.)
  • Neosepicaea Diels, 1922 (4 spp.)
  • Newbouldia Seem. ex Bureau, 1864 (1 sp.)
  • Pajanelia DC., 1838 (1 sp.)
  • Pandorea (Endl.) Spach, 1840 (9 spp.)
  • Paratecoma Kuhlm., 1931 (1 sp.)
  • Pauldopia Steenis, 1969 (1 sp.)
  • Podranea Sprague, 1904 (2 spp.)
  • Radermachera Zoll. & Moritzi, 1855 (17 spp.)
  • Rhigozum Burch., 1822 (7 spp.)
  • Romeroa Dugand, 1952 (1 sp.)
  • Santisukia Brummitt, 1992 (2 spp.)
  • Sparattosperma Mart. ex Meisn., 1840 (2 spp.)
  • Spathodea P.Beauv., 1805 (1 sp.)
  • Spirotecoma Baill. ex Dalla Torre & Harms, 1904 (4 spp.)
  • Stereospermum Cham., 1833 (26 sp.)
  • Tabebuia Gomes ex DC., 1838 (74 spp.)
  • Tecoma Juss., 1798 (7 spp.)
  • Tecomanthe Baill., 1888 (6 spp.)
  • Tecomaria (Endl.) Spach (2 spp.)
  • Tecomella Seem., 1863 (1 sp.)
  • Zeyheria Mart., 1826 (2 spp.)

Filogenesi

Una recente ricerca di tipo filogenetico[10] ha suddiviso la famiglia in 8 cladi principali. La tribù Tecomeae ha una posizione "basale" nella famiglia: è "gruppo fratello" della tribù Bignonieae insieme al "core" delle Bignoniaceae formato dai tre gruppi: Catalpeae/Oroxyleae, "Tabebuia alleanza" e il "Clade paleotropicale".

La tribù Tecomeae nelle classificazioni del passato comprendeva un grande numero di generi (43[5]) ma così era parafiletica. Ora comprende 12 generi e con questa nuova circoscrizione è monofiletica. Altri quattro piccoli generi (Neosepicia, Pajanella, Pauldopia e Santisukia), non campionati negli ultimi studi, rientrano probabilmente nella stessa circoscrizione. Il genere Tecomaria, normalmente incluso in Tecoma, risulta più vicino al genere Podranea per cui è opportuno tenere le sue specie separate da Tecoma.[10]

Il cladogramma tratto dallo studio citato, e semplificato, mostra la struttura filogenetica interna della tribù.[10]

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Cladogramma della tribù

Specie della flora italiana

Nella flora spontanea italiana di questa tribù è presente solamente la specie Campsis radicans (L.) Seem. presente in Italia settentrionale e Lazio. In genere è coltivata per ornamento, altrimenti è considerata subspontanea.[12] Nella "Flora d'Italia" di Sandro Pignatti questa pianta è indicata come Tecoma radicans (L.) Juss.[13]

Alcune specie

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Note

Bibliografia

Altri progetti

Collegamenti esterni

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