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Via Santo Spirito

strada di Firenze Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

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Via Santo Spirito è una strada urbana del centro di Firenze, situata in Oltrarno, più o meno parallela al fiume, tra piazza dei Frescobaldi (angolo via Maggio) e piazza Nazario Sauro (angolo via dei Serragli). Lungo il tracciato si innestano via del Presto di San Martino, via de' Coverelli (con il canto de' Vettori), via de' Geppi e via Maffia. La strada è inoltre da considerarsi il tratto intermedio del tracciato che dalla coscia del Ponte Vecchio conduce fino alla porta San Frediano, tramite borgo San Jacopo, via Santo Spirito e borgo San Frediano.

Fatti in breve Nomi precedenti, Localizzazione ...
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Storia

Riepilogo
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La zona nella pianta del Buonsignori (1584)

La denominazione è in riferimento alla vicina presenza dell'omonima basilica dei frati agostiniani, il cui convento confinava con la via, in particolare il retro della basilica e gli orti.

In epoca medievale la strada era relativamente periferica e tortuosa, tanto da appellarsi "fondaccio", ma con l'ampliamento delle mura e soprattutto con la creazione della imponente basilica brunelleschiana, la zona divenne tra le più ambite dal patriziato fiorentino, che qui iniziò a erigere una serie di palazzi gentilizi. Gli abitanti della strada si opposero al progetto del Brunelleschi di ruotare il senso della basilica ponendo la facciata su una piazza affacciata sull'Arno, che avrebbe comportato la distruzione delle loro proprietà[1].

Oggi entrambi i lati sono occupati da importanti dimore storiche dall'aspetto sobrio e severo tipico dell'architettura civile fiorentina; in particolare i palazzi sul lato nord si affacciano anche sul lungarno, dal lato opposto, e furono spesso risistemanti nell'Ottocento quando furono allestite le passeggiate lungo il fiume. Con deliberazione del consiglio comunale del settembre 1866 il termine 'fondaccio', precedentemente in uso e a lungo rimasto nel parlato, fu cambiato in quello di 'via'.

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Descrizione

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Veduta della strada

Del tracciato ha lasciato una affettuosa testimonianza Aldo Palazzeschi, che qui ha passato parte dell'infanzia, ricordando la strada come "armoniosa, rimasta testimone severo di una vita d'altro stile, e dove le grandi e bellissime case non fanno vergognare le piccole e modeste, né quelle si sentono da quelle umiliate"[2]. A distanza di circa ottant'anni da questo scritto la strada non sembra aver subito cambiamenti sostanziali e soprattutto non sembra aver perso quel carattere antico e armonioso, anche grazie allo scarso traffico che la interessa e che, nonostante si sia in pieno centro, le consente di mantenersi silenziosa e appartata. Segnata da una serie di nobili palazzi (il riferimento di Aldo Palazzeschi alle più modeste case è da intendersi come riferito essenzialmente agli edifici delle traverse) presenta facciate che rimandano - nonostante gli interventi sette e ottocenteschi - alla tradizione architettonica fiorentina quattro/cinquecentesca. Anche i fondi destinati ad attività commerciali contribuiscono al decoro dello spazio, ospitando laboratori artigianali o negozi tradizionali e storici. Per quanto detto la strada è da considerare di eccezionale valore urbanistico, storico e artistico.

Edifici

Partendo da piazza Frescobaldi al numero 4 si incontra la facciata posteriore di palazzo Capponi-Vettori, affiancato da palazzo Segni dove nel 1558 morì lo storico Bernardo Segni.

Sul lato opposto, si trovano palazzo Venturi Magalotti, dove visse il letterato Lorenzo Magalotti, e l'elegante palazzo Machiavelli, caratterizzato dagli sporti sul lato sinistro. All'angolo con via de' Coverelli si trova il palazzo Coverelli, con graffiti sul prospetto laterale. Seguono palazzo Frescobaldi (11-13), dal giardino interno che dà sull'abside di Santo Spirito, e la Casa Pitti (15), cinquecentesca, con resti di affreschi di Bernardino Poccetti nell'atrio, un tempo collocati sulla facciata. Sul lato opposto si trova l'ingresso posteriore di palazzo Bardi-Guicciardini, noto per il giardino pensile con vista sull'Arno.

All'angolo con via Geppi si vede il retro di palazzo Lanfredini nel quale è incassata l'antica torre di famiglia. Al 23 palazzo Manetti, caratterizzato dalla facciata quattrocentesca in pietra forte e dall'amplissimo portale, nel settecento fu sede della legazione britannica a Firenze. Memorabili le feste dell'ambasciatore Horace Mann nel salone del piano nobile, con illustri invitati dalla nobiltà europea di passaggio a Firenze, al giovane Mozart. Degno di nota il cortile con capitelli scolpiti in pietra serena.

Al 32 una targa ricorda Francesco Ferrucci, che qui sarebbe nato il 14 agosto 1489. Al 58 rosso si trova il palazzetto Medici, con l'inconfondibile stemma con le "palle", e all'angolo con via de' Serragli chiude la via palazzo Rinuccini, opera di Giovanni Caccini e Ludovico Cigoli, che conserva all'interno ricche decorazioni, tra cui a un teatro privato del XVIII secolo.

Ulteriori informazioni Immagine, N° ...

Tabernacoli

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Tabernacolo sulla cantonata di via del Presto di San Martino

Sulla cantonata di palazzo Venturi Magalotti con via del Presto di San Martino è un tabernacolo con lanterna costituito da una notevole cornice con angeli in terracotta, databile al XVII secolo, nella cui nicchia è ora conservata una modesta Madonnina di fattura novecentesca. Nella parte inferiore del tabernacolo, quale parte integrante della cornice di terracotta, è uno scudo con l'arme (scalpellata ma ancora leggibile grazie ai profili del disegno) della famiglia Michelozzi (trinciato d'argento e di rosso, a due monti di sei cime dell'uno nell'altro, ciascuno cimato da una stella a otto punte dello stesso). Il tabernacolo risulta restaurato nel 1998 da Daniela Valentini per le cure del Seroptimist Club di Firenze, in memoria di Luisa Becherucci.

Lapidi

Nell'androne di palazzo Machiavelli al numero civico 7 una la lapide ricorda i restauri del 1863, sotto una nicchia con busto in gesso raffigurante Filippo Brunelleschi:

QUESTE CASE GIÀ DE MACHIAVELLI
IL CAVALIER ANTONIO FALARDEAU
RESTAURAVA NEL MDCCCLXIII

Al n. 32 una lapide ricorda la casa di Francesco Ferrucci:

FRANCESCO FERRUCCI
NACQUE IN QUESTA CASA
IL DI XIV. AGOSTO MCCCCLXXXVIIII.
MORÌ DA FORTE A GAVINANA
IL DI III. AGOSTO MDXXX.
E CON LUI CADDE LA LIBERTÀ FIORENTINA

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Nell'androne del palazzetto Medici si trova, sotto un doppio stemma Medici-Firidolfi, una lapide del 1759 metà in italiano e metà in latino:

QVESTA FABBRICA
DAI FONDAMENTI AL TETTO
AERE PROPRIO
EXTRVENDAM CVRAVIT
OTTAVIANO GIVSEPPE DE MEDICI
BALI DEL DELFINATO
NECESSITATE COACTVS
NEL ANNO 1759
A SEMPITERNA RICORDANZA

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La traduzione e adattamento in italiano corrente è: «Questa fabbrica dalle fondazioni al tetto a proprie spese ne curò la [ri-]costruzione Ottaviano Giuseppe de' Medici, balì del Delfinato, costretto dalla necessità, nell'anno 1759, a perpetua memoria [pose questa lapide]».

Presso il 39, su palazzo Rinuccini, un lapide ricorda il cantante Odoardo Spadaro (omaggioato anche in una lapide in piazza del Giglio):


QUI NACQUE
IL 16 GENNAIO 1893

ODOARDO SPADARO

ATTORE, CANTAUTORE E AUTORE
DELLA CELEBRE "LA PORTI UN BACIONE A FIRENZE"

IL COMUNE POSE NELL'ANNO 2020

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Note

Bibliografia

Altri progetti

Collegamenti esterni

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