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Matthiola incana

specie di pianta della famiglia Brassicaceae Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

Matthiola incana
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La violacciocca rossa (non violaciocca, forma diffusa comunemente)[1] (Matthiola incana (L.) W.T.Aiton) è una pianta erbacea perenne della famiglia della Brassicacee, originaria delle regioni mediterranee.[2] Il genere Matthiola prende il nome da Pietro Andrea Mattioli (1501-1578), medico e botanico senese.

Dati rapidi Come leggere il tassoboxViolacciocca, Classificazione APG IV ...
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Descrizione

La violacciocca è alta 30-60 cm, ha il fusto cilindrico, rigido, contorto e legnoso alla base, con cicatrici delle foglie degli anni precedenti. La pelosità va dal glabrescente al bianco-tomentoso per peli ramificati, a volte con rari peli ghiandolari.

Le foglie sono di colore cenere, lanceolate (1-3 × 5-12 cm) e vellutate; il margine è intero o con denti ottusi. Sono a volte presenti lacinie basali ottuse, oppure le foglie possono presentarsi sinuate, ondulate o pennatosette.

Il fiore è composto da un calice di quattro sepali di 9-15 mm bordati di violetto e piegati a sacco nella parte inferiore; una corolla di quattro petali violetti, spatolati, lunghi 17-24 mm, con larghezza massima di 8 mm. Fiorisce da marzo a maggio.

Il frutto è una siliqua appiattita lunga 60-100 mm e larga 3 mm, con apice acuto e due bitorzoli laterali che si notano soprattutto prima della maturazione. È sorretta da un peduncolo di 10-20 mm.

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Distribuzione e habitat

La violacciocca predilige suoli calcarei, e cresce spesso su rupi a picco sul mare, o su vecchi muri. È una pianta del litorale, ma si può trovare, naturalizzata, anche nell'entroterra fino a 600 m di altitudine.

È una pianta steno-mediterranea, diffusa cioè lungo le coste del mar Mediterraneo, all'incirca nell'areale dell'olivo. In Italia è comune lungo tutta la costa tirrenica, dalla Liguria alla Calabria, lungo le coste del mar Ionio e Adriatico a sud del Conero, e sulle isole. In altre parti d'Italia si trovano individui coltivati, o sfuggiti alla coltivazione e naturalizzati.

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Tassonomia

In Italia esistono due sottospecie di Matthiola incana: la sottospecie incana e la sottospecie rupestris.

  • M. incana subsp. incana: è la sottospecie più diffusa, si riconosce dalle foglie inferiori ad apice acuto, larghe al massimo 22 mm, dal tomento color cenere e dalla lunghezza dei sepali (9-13 mm);
  • M. incana subsp. rupestris (Rafin.) Nyman: si trova raramente, in Sicilia, nelle isole Egadi e a Gozo (Stato di Malta), si distingue dalla sottospecie nominale per le foglie inferiori ad apice acuto e larghe anche 20-40 mm, dalla scarsità di peli e dai sepali che sono lunghi 11-15 mm.

Sull'isola di Pantelleria è presente una varietà di M. incana (M. incana var. pulchella (Tineo) Fiori) caratterizzata da una particolare abbondanza di peli ghiandolari.

Usi

Si coltiva in piena terra per l'ornamento primaverile dei giardini oppure in vaso; si utilizzano anche i fiori recisi. È molto indicata per le fessure degli scogli delle località marine. Le varietà coltivate, per lo più annuali, possono avere fiori di diversi colori (bianco, rosa, rosso o violetto), diverso periodo di fioritura o fiore con petali raddoppiati.

Altre notizie

La violacciocca è il simbolo della bellezza durevole.

La violacciocca, insieme all'euforbia, è la pianta maggiormente citata da Grazia Deledda nel suo celebre romanzo Canne al vento, ambientato a Galtellì, in Sardegna.

Note

Bibliografia

Altri progetti

Collegamenti esterni

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