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azienda che pubblica e distribuisce libri o media digitali Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Una casa editrice è una società o un'associazione la cui attività principale consiste nella produzione e distribuzione di libri, periodici o di testi stampati in genere. Oggi l'attività editoriale comporta anche la pubblicazione di opere consultabili attraverso vari tipi di computer (dal PC fisso allo smartphone).
Le più antiche case editrici tuttora esistenti sono nate nel mondo accademico. Sono la Cambridge University Press (fondata nel 1583) e la Oxford University Press (1586).
Al di fuori del mondo accademico, le prime case editrici comparvero alla metà del XVIII secolo. È da notare che nella lingua dell'epoca erano chiamate ancora “librerie”, pur se avevano tutti i caratteri di un'impresa commerciale.
I rapporti economici con gli autori erano tutti a favore del libraio: questi riservava per sé i diritti esclusivi di edizione, corrispondendo all'autore una cifra prestabilita per ciascuna opera. Molti librai commissionavano a uno stampatore la realizzazione materiale del libro. La diffusione e la distribuzione erano affidate a professionisti esterni (commercianti e ambulanti).
Il processo di accorpamento di tipografia, libreria e uffici commerciali in seno alla stessa impresa si verificò in un periodo che va (a seconda delle aree geografiche) dal 1780 agli anni '40 del XIX secolo:
In questo periodo si affermano: in Gran Bretagna l'inglese Richard Bentley (1794-1871, editore di Charles Dickens) e gli scozzesi Adam e Charles Black (già redattori dell'Encyclopædia Britannica) e John Murray; in Francia Charles Joseph Panckoucke; in Germania Friedrich Christoph Perthes; in Italia (a Torino) Giuseppe Pomba. Nel 1840 Louis Hachette, libraio-editore parigino, avvia un servizio di distribuzione di libri in tutta la Francia attraverso accordi con le ferrovie nazionali. I libri di Hachette sono acquistabili in tutte le stazioni francesi.
Nel corso della prima metà del XIX secolo, al progresso dell'alfabetizzazione si accompagna un aumento della produzione di libri e una diversificazione della qualità: dai libri eruditi alle edizioni popolari in formato tascabile. I giornali, che cominciano ad avere tirature importanti, offrono ai propri lettori romanzi d'appendice a puntate; nelle case entrano i primi libri illustrati per ragazzi. Si assiste alla nascita di quelli che verranno chiamati best seller, con autori come Alessandro Manzoni in Italia, Alexandre Dumas in Francia e Walter Scott in Inghilterra. Vengono fondate in questo periodo alcune case editrici tuttora di primo piano: Bertelsmann in Germania (1837), Hachette in Francia (1826, oggi Hachette Livre), Pearson in Inghilterra (1844). In Italia appaiono Sonzogno ed Hoepli, mentre nella seconda metà del secolo nascono Treves e la Utet. Alla fine del secolo le grandi case editrici scoprono un nuovo mercato: quello dell'istruzione. Nascono nuove riviste illustrate, le enciclopedie per ragazzi, i vocabolari ad uso scolastico. Per quanto riguarda il mondo adulto, è il romanzo il genere più gradito.
Verso il 1910 appaiono le prime grandi case editrici americane (McGraw-Hill). Nel periodo tra le due guerre nascono in Italia due gruppi che sono ancora oggi ai vertici del mercato: Arnoldo Mondadori Editore e Rizzoli Editore. Nel 1929 Valentino Bompiani fonda l'omonima casa editrice, mentre nel 1933 nasce l'Einaudi.
Nel secondo dopoguerra, i popoli europei conoscono un periodo di sviluppo economico che li porta al benessere. Nuovi lettori si affacciano al mercato, subito contesi dalle case editrici a colpi di prodotti di largo consumo. Invece nella fascia alta appaiono collane come la Pléiade in Francia e i Meridiani in Italia.
A partire dagli anni settanta le case editrici cominciano a riorganizzarsi: si verificano molte fusioni, nascono i primi gruppi multimediali: McGraw-Hill negli Stati Uniti, Rizzoli e De Agostini in Italia, mentre in Francia la Hachette, acquisita dal gruppo Lagardère, diventa il marchio più presente in assoluto nelle librerie oltralpe.
Nel decennio 1990-2000 le case editrici non sono più acquistate da altre case editrici, ma dalle multinazionali. Succede alle grandi case statunitensi, così come a quelle europee. Numerosi marchi vengono rilevati da grandi società d'investimento, che non hanno nulla a che vedere con l'editoria: la casa editrice diventa un fiore all'occhiello, che pesa in molti casi meno del 10% del fatturato totale del gruppo; ad esempio, i francesi Flammarion sono rilevati da RCS Mediagroup, che poi li rivende nel 2012.
Un gruppo editoriale comprende diverse case editrici con le loro filiali. La nazionalità di un gruppo è quella del proprietario e/o di chi possiede la quota maggioritaria.
La tabella sottostante mostra il fatturato dei grandi gruppi mondiali nel 2009, paragonato a quello del 2008. I valori, espressi in euro, riguardano esclusivamente i rami d'attività relativi a libri ed affini.
Dal punto di vista geografico e finanziario, la tabella mostra che l'Europa domina il mercato mondiale del libro e dell'editoria in generale, con un volume globale aggregato di oltre 28 miliardi di euro (2009).
Casa editrice | Proprietario | Paese | Fatturato 2008 | Fatturato 2009 |
---|---|---|---|---|
Reed Elsevier | Azionariato diffuso | Regno Unito Paesi Bassi |
4 586 | 5 024 |
Pearson PLC | Azionariato diffuso | Regno Unito | 5 044 | 5 290 |
Thomson Reuters | The Woodbridge Company Ltd. | Canada | 3 485 | 3 812 |
Wolters Kluwer[1] | Azionariato diffuso | Paesi Bassi | 3 374 | 3 425 |
Houghton Mifflin | Consorzio bancario[2] | Stati Uniti | 1 393 | 1 116 |
Carl Bertelsmann Verlag[3] | Bertelsmann AG | Germania | 2 980 | 2 969 |
Hachette Livre | Gruppo Lagardère | Francia | 2 159 | 2 273 |
Grupo Planeta | Azionariato diffuso | Spagna | 1 760 | 1 804 |
McGraw-Hill Education | Azionariato diffuso | Stati Uniti | 1 794 | 1 619 |
Mondadori | Gruppo Fininvest | Italia | 1 819 | 1 540 |
John Wiley & Sons[4] | Azionariato diffuso | Stati Uniti | 1 128 | 1 123 |
De Agostini S.p.A. | B&D Holding/Gruppo De Agostini | Italia | 1 559 | 1 616 |
Verlagsgruppe Georg von Holtzbrinck[5] | Verlagsgruppe Georg von Holtzbrinck | Germania | 1 369 | 2 255 |
HarperCollins | News Corporation | Stati Uniti Australia |
944 | 796 |
Simon & Schuster[6] | CBS Corporation | Stati Uniti | 583 | 555 |
RCS Libri | RCS MediaGroup | Italia | 692 | 578 |
Cengage Learning | Apax Partners, OMERS | Stati Uniti | 1 172 | 1 366 |
Scholastic Corporation | Scholastic | Stati Uniti | 1 499 | 1 290 |
Shueisha | Gruppo Hitotsubashi | Giappone | 902 | 1 010 |
Shogakukan | Gruppo Hitotsubashi | Giappone | 927 | 966 |
Kodansha | Dai-Nippon Yūbenkai | Giappone | 886 | 943 |
Springer Science+Business Media | EQT Partners - GIC | Svezia Singapore |
880 | 857 |
Informa | Informa plc | Regno Unito | 803 | 733 |
Bonnier | The Bonnier Group | Svezia | 616 | 654 |
Oxford University Press | Oxford University | Regno Unito | 619 | 640 |
Grupo Santillana | PRISA | Spagna | 580 | 617 |
Gakken | Gakken Co. Ltd. | Giappone | 515 | 590 |
Egmont Group[7] | Egmont International Holding | Danimarca | 644 | 585 |
Reader's Digest | RDA Holding Co | Stati Uniti | 756 | 529 |
Klett Verlag | Klett Gruppe | Germania | 434 | 466 |
Cornelsen Verlag | Cornelsen | Germania | 354 | 431 |
La principale casa editrice nel Paese nordamericano è la "Houghton Mifflin" che opera nella pubblicazione di libri didattici. Pubblica manuali, testi di consultazione, libri di narrativa e saggi di vario tipo.
A Londra hanno sede due tra i più grandi gruppi editoriali: Pearson e Reed Elsevier. Altro dato significativo è la presenza delle due case editrici universitarie più importanti del mondo: Cambridge University Press (1583) e Oxford University Press (1586), che sono anche le più antiche in assoluto.
Com'è noto, a Parigi risiede la maggioranza delle industrie del paese. L'editoria non fa eccezione: nella capitale hanno sede il 70% delle case editrici francesi. Il mercato francese è stato dominato per lunghi anni da Hachette. Fino a circa l'anno 2000, quando lo storico marchio è stato surclassato dal Groupe de la Cité. Oggi quest'ultima casa figura tra i primi sei gruppi editoriali del mondo. Dietro ai due colossi, il vuoto: nessun'altra casa editrice francese appare tra le prime 30 del mondo nella classifica del 2010.
Tutte le case sono costrette ad una politica di acquisizione di marchi, per aumentare la propria visibilità. Nel giugno 2012 Gallimard ha acquisito il gruppo Flammarion da RCS Mediagroup, diventando la terza forza del mercato librario francese.
Il mercato tedesco è dominato da un unico grande gruppo, Bertelsmann, primo sia nel settore cartaceo che nel settore multimediale.
In Italia esistono più di 4 000 case editrici e questa vastità implica che nessuna casa editrice abbia un totale predominio sul mercato editoriale.
L'Istat suddivide gli editori in piccoli, medi e grandi a seconda del numero di titoli che pubblicano; per essere considerati grandi editori bisogna pubblicare almeno 50 titoli ogni anno.
In Italia i principali gruppi editoriali ed editori indipendenti sono (in ordine alfabetico):
In Italia vengono tolti e aggiunti dal catalogo editoriali (che comprende circa 400.000 titoli) una quantità di titoli letterari che varia da 3000 a 4000 titoli alla settimana.
Il colosso asiatico rappresenta un paese emergente nel settore. Si contano oltre 570 case editrici (2008), di cui la metà hanno sede a Pechino. Il volume d'affari totale raggiunge i 5 miliardi di euro (2008)
Nel Paese del Sol levante i primi quattro gruppi producono ricavi per 3,5 miliardi di euro. Tra essi, Kodansha mantiene tuttora la posizione di rilievo.
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