Classe Stromboli
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La classe Stromboli è costituita da tre navi da rifornimento in mare e trasporto, ordinate dalla marina italiana negli anni settanta come necessario passo per operazioni d'altura: Stromboli e Vesuvio contraddistinti rispettivamente dal distintivo ottico A 5327 e A 5329 e uno dalla marina irachena. Successivamente nella seconda metà degli anni novanta è stata costruita una quarta unità derivata dalla classe, l'Etna[1] ma ingrandita, notevolmente modificata e con maggiori capacità operative rispetto alle precedenti.
Classe Stromboli | |
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Descrizione generale | |
Tipo | Nave da rifornimento |
Proprietà | Marina Militare Italiana |
Costruttori | Fincantieri |
Entrata in servizio | 31 ottobre 1975 (Stromboli) 31 ottobre 1978 (Vesuvio) 28 novembre 1998 (Etna) |
Radiazione | Vesuvio 12 ottobre 2023
Stromboli (?) 2024 |
Destino finale | Incerto |
Caratteristiche generali | |
Dislocamento | a pieno carico 8 700 t |
Lunghezza | 129 m |
Larghezza | 18 m |
Pescaggio | 6,5 m |
Propulsione | 2 diesel GMT C428-SS 1 elica Potenza: 9.600 hp |
Velocità | 18 nodi (33,34 km/h) |
Autonomia | 4 000 nmi a 18 nodi |
Equipaggio | 9 ufficiali 106 sottufficiali e comuni |
Armamento | |
Artiglieria |
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Mezzi aerei | 1 elicottero |
Note | |
Motto |
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Per la Marina militare irachena venne costruita una nave simile alle prime due, denominata Agnadeen e con distintivo ottico A 102, dopo avere effettuato in acque italiane la formazione del personale di bordo tra il 1984 e il 1985, nel 1986 ha attraccato ad Alessandria d'Egitto, dove è rimasta bloccata a causa degli sviluppi del conflitto Iran-Iraq che avevano portato le truppe iraniane a minacciare il porto iracheno di Bassora, base della marina irachena, finendo così per restare internata nel porto egiziano a causa dell'embargo dovuto prima alla guerra Iran-Iraq e successivamente alla guerra del golfo. Il rifornitore iracheno differiva dalle unità similari italiane essenzialmente nell'armamento, essendo dotato di cannone da 76/62 Super Rapido al posto del pezzo da 76/62 allargato MMI.
Nel 1991, il comitato delle Nazioni Unite incaricato di fare eseguire le clausole dell'armistizio che pose fine all'Operazione Desert Storm assegnò la custodia della Agnadeen all'Italia che a sua volta per motivi non chiari non l'ha mai rivendicata e pertanto la nave è rimasta nel porto di Alessandria. Nel 2005 in seguito ad un accordo di cooperazione ed assistenza da parte della Marina Militare italiana alla nuova Marina Irachena sembrava che la situazione della Agnadeen avrebbe potuto sbloccarsi, ma dopo 20 anni di immobilità in cui la manutenzione era stata minima, la nave era in condizioni disastrose e non era in grado di navigare e un suo riallestimento sarebbe risultato eccessivamente costoso; inoltre la nuova Marina irachena non necessitava di una nave del genere, non avendo navi capaci di rifornimento laterale.
Assieme al rifornitore di squadra erano state ordinate dall'Iraq quattro fregate Classe Lupo, poi diventate classe Soldati nella Marina Militare, e sei corvette tipo al-Assad, quattro delle quali furono rivendute alla Malaysia, mentre due corvette che erano state già consegnate all'Iraq nel 1986, ma che non avevano potuto lasciare l'Italia a causa dell'embargo dovuto prima alla guerra Iran-Iraq e successivamente alla guerra del golfo, a causa dell'invasione iraqena del Kuwait del 1990 sono rimaste ormeggiate all'Arsenale di La Spezia. Gli accordi del 2005 di assistenza alla Iraqi Coastal Defense Force sono sfociati nella consegna all'Iraq e un successivo riallestimento delle due corvette delle corvette che restarono ormeggiate a La Spezia e alla costruzione per l'Iraq di quattro pattugliatori di tipo Saettia. Nel 2014 la Fincantieri e il governo iracheno firmarono un accordo che risolveva la disputa di lunga data sulle due corvette ordinate da Baghdad nel 1980. La successiva imposizione di un embargo sulle armi delle Nazioni Unite a Baghdad ha causato la lunga permanenza delle due corvette nella base di La Spezia. L'ambasciata italiana a Baghdad ha facilitato i negoziati, annunciando il 15 maggio 2014 che la Fincantieri e il governo iracheno avevano raggiunto un accordo che apriva la strada alla chiusura della disputa, con la Fincantieri avrebbe curato il riallestimento di queste due corvette che raggiunsero l'Iraq nel 2017.
Una nave simile all'Etna è stata invece costruita per la Marina Greca.
Alla loro entrata in servizio le unità navali della classe sono state inquadrate nelle Forze d'altura. Lo Stromboli è stato inquadrato nel 5ª Squadriglia fregate della 2ª Divisione navale presso la base di Taranto, il Vesuvio nella 7ª Squadriglia fregate della 1ª Divisione navale presso la base della Spezia.
In seguito alla riorganizzazione della Squadra Navale del 1999, le unità della classe erano inquadrate nel COMFORAL il Comando delle Forze d'altura a cui apparteneva anche l'Etna. Lo Stromboli veniva inquadrato nel COMSQUAFR1 dislocato presso la base di Taranto e il Vesuvio nel COMSQUAFR2 dislocato presso la base di La Spezia.
In seguito alle successive ristrutturazioni della flotta a partire dal giugno 2016 sono tornate le vecchie denominazione di COMDINAV UNO e COMDIVAV DUE, lo Stromboli è stato inquadrato nel COMDINAV DUE insieme all'Etna e il Vesuvio nel COMDINAV UNO.