Mario Bava

regista italiano (1914-1980) / Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

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Mario Bava (Sanremo, 31 luglio 1914Roma, 27 aprile 1980[1][2][3]) è stato un regista, direttore della fotografia, effettista e sceneggiatore italiano.

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Mario Bava

È considerato un maestro del cinema horror italiano e del thriller-giallo all'italiana.[4] Nonostante avesse a disposizione budget molto spesso scarsi, tempi di riprese limitati e attori non sempre all'altezza, riuscì a realizzare film divenuti dei cult movie, che diedero vita a generi cinematografici fino ad allora inediti[4].

La maschera del demonio (1960) fu capostipite dell'horror gotico italiano, con La ragazza che sapeva troppo (1963) inventò il genere del giallo all'italiana, Roy Colt & Winchester Jack (1970) fu tra i primi spaghetti western comici, Cani arrabbiati è stato l'antesignano del cinema pulp, mentre Reazione a catena (1971) e Sei donne per l'assassino (1964) ispirò il filone degli slasher[4]. Bava divenne celebre anche per la creazione di effetti speciali e trucchi cinematografici semplici e ingegnosi in un'epoca in cui gli effetti digitali ancora non esistevano[4].

Il figlio Lamberto è divenuto un noto regista di film horror e fantasy.

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