Novella

narrazione breve e semplice / Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

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La novella è, come il racconto, un componimento letterario in prosa di carattere narrativo, più breve e meno complesso del romanzo e generalmente dedicato a una sola vicenda.[1][2][3][4] Come genere si diffuse in Italia a partire dal 1349 con il Decameron di Boccaccio[5] ma ha origini antiche difficilmente identificabili e si è evoluto nel corso dei secoli in funzione delle diverse culture e società; in tempi moderni è stato sostituito dal racconto.[6]

Tracce di novella sono presenti nelle letterature dell'antico Egitto e della Mesopotamia (Sumeri, Babilonesi). Il genere è presente nelle letterature orientali in particolare in quella indiana dove vi sono varie raccolte, tra cui la celebre Pañcatantra. In India nasce anche la struttura delle novelle precedute da una cornice narrativa, struttura che poi avrà diffusione anche in Occidente con il Decameron.[7] La novella ebbe scarsa autonomia nelle letterature greca e latina. Si ricordano gli arguti e burleschi Racconti sibaritici[8] e la Fabula Milesia.

Nella letteratura orientale è conosciutissima la raccolta Le mille e una notte.

Alla base della struttura che la novella assumerà poi nel Medioevo troviamo l'exemplum, un genere che si potrebbe definire una forma semplice di novella ma che possiamo descrivere anche come a metà strada tra la fiaba e la parabola. Anche l'exemplum è inglobato in altri generi, come la vita dei Santi perché era usato molto spesso dai predicatori con finalità educative e morali. I predicatori se ne servivano allora per ricondurre sulla giusta strada coloro che avevano commesso qualche peccato. Nel Medioevo il fabliau è un altro antecedente della novella.

La novella sorge più tardi, in età medievale, nell'ambito di culture molto diverse tra loro. Ancora assente in Francia e in Germania, la novella era un genere praticato in Spagna dove risentiva della novellistica arabo-orientale, come attestano Furberie e perfidie delle donne (1253), una versione del Libro de' sette savi scritta da Fadrique di Castiglia, fratello del re Alfonso X il Saggio; il Libro degli esempi del conte Lucanor e di Patronio (1335) di Juan Manuel e le novelle in versi del Libro del buon amor (1330-1343) di Juan Ruiz. In Inghilterra la novella si sviluppò a partire dai Racconti di Canterbury di Geoffrey Chaucer (secolo XIV).

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Copertina de Il Decameron edizione del 1573

La novella, il cui talento è la concisione, in Čechov diventa una miniatura. Nei suoi brevi racconti, senza principio né fine, «semplici frammenti della vita che si svolge», si passa dal realismo di costume al realismo simbolico. Goethe definì la novella come la «descrizione di un avvenimento inaudito e del tutto nuovo» e che ha a che fare «con caratteri già formati». «Questo concetto è quello di Boccaccio, di Cervantes, dei romantici tedeschi, di Merimée, di Puškin. E, più vicino a noi, Franz Kafka (...)»[9]