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Prospettiva
Citharexyleae
tribú di piante Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Citharexyleae Briq., 1895 è una tribù di piante angiosperme appartenenti alla famiglia delle Verbenaceae.[1][2][3]
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Etimologia
Il nome della tribù deriva dal suo genere tipo Citharexylum L., 1753 il cui nome fa riferimento al duro legno di alcune alberi di questo genere adatto alla costruzione di arpe o strumenti simili nell'antica Grecia.[4] Il nome scientifico della tribù è stato definito dal botanico svizzero, e direttore del "Conservatoire Botanique" a Ginevra John Isaac Briquet (Ginevra, 13 marzo 1870 – Ginevra, 26 ottobre 1931) nella pubblicazione "Naturlichen Pflanzenfamilien. Leipzig - IV, 3a: 144, 158. 26 Feb 1895" del 1895.[5][6]
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Descrizione
Riepilogo
Prospettiva
Portamento
Il portamento delle specie di questa tribù è arboreo o arbustivo. Sono presenti delle specie spinose, con spine in posizione prlopiù ascellare. Il fusto nelle maggioranza delle specie ha una sezione quadrangolare a causa della presenza di fasci di collenchima posti nei quattro vertici, mentre le quattro facce sono concave. Non sono presenti piante aromatiche; mentre possono essere presenti composti iridoidi (glicosidi fenolici).[3][7][8][9][10]
Foglie
Citharexylum berlandieri
Le foglie lungo il cauline hanno una disposizione opposta oppure talvolta subopposta, verticillata o ternata (raramente sono alternate). Le lamine sono lineari intere o con bordi dentati. Le stipole sono assenti.
Infiorescenze

Citharexylum subflavescens
Le infiorescenze indefinite di tipo spicato o a racemo sono ascellari o terminali (distintamente peduncolate in Rehdera). Sono formate da molti (o pochi) fiori e sono allungate, erette o pendenti. Sono presenti delle piccole brattee poco appariscenti. I fiori sono sessili o brevemente pedicellati.
Fiori

Citharexylum spinosum
I fiori, ermafroditi, sono tetraciclici (ossia formati da 4 verticilli: calice– corolla – androceo – gineceo) e pentameri (i verticilli del perianzio hanno più o meno 5 elementi ognuno).
- Il calice gamosepalo ha una forma tubolare-campanulata troncata e termina con 5 lobi (calice attinomorfo). Il calice può essere persistente e alla fruttificazione assume una forma a coppa (in Rehdera alla fruttificazione si divide in due). In alcune specie la parte interna dei lobi è densamente tomentosa.
- La corolla gamopetala e attinomorfa ha una struttura ipocrateriforme (talvolta è anche debolmente zigomorfa). Il tubo è corto, diritto e termina con 5 lobi patenti (raramente 4 o 6). Tutta la corolla può essere pubescente come pure all'interno della gola sono presenti dei peli ghiandolari (caratteristica comune anche alle "labiate" che ha lo scopo di impedire l'accesso ad insetti più piccoli e non adatti all'impollinazione[12]). Il colore della corolla è bianco o giallo.
- L'androceo è composto da quattro stami subdidinami fertili, inclusi e adnati a metà tubo della corolla (sono epipetali). Spesso è presente uno staminoide o un quinto stame fertile. Il tessuto connettivo delle antere è dilatato. Le teche sono introrse e parallele (o subparallele). La deiscenza è longitudinale. Un disco nettarifero è presente attorno all'ovario. La struttura del polline varia notevolmente:[13]
- Citharexylum: i granuli pollinici sono generalmente tricolpoporati (raramente 4-colpoporati);
- Rhedera: i granuli pollinici sono 3-colpoporati con forme da suboblate a oblate (l'asse polare è più corto di quello equatoriale[14]) sferoidali.
- Il gineceo è formato da un ovario supero bicarpellare (a due carpelli connati - ovario sincarpico). In Baillonia l'ovario può essere monocarpellare per aborto dell'altro. I carpelli sono biloculari per la presenza di un falso setto mediano con 2 - 4 ovuli. Normalmente l'ovario è glabro, raramente è peloso all'apice. Gli ovuli, a placentazione assile, sono subanatropi, fissati nella parte superiore del loculo (il falso setto) in modo pendente; inoltre hanno un tegumento e sono tenuinucellati (con la nocella, stadio primordiale dell'ovulo, ridotta a poche cellule).[15] Lo stilo è indiviso e terminale. Lo stigma è appena bilobato oppure subcapitato. Lo stilo può essere deciduo o persistente.
Frutti

Citharexylum caudatum
I frutti sono delle drupe con mesocarpo carnoso con 2 o 4 pireni (o di meno per aborto) biloculari con 2 semi oppure i frutti sono degli schizocarpi subcarnosi (quasi secchi) con un sottile mesocarpo separati in due loculi con 2 semi mericarpi.
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Biologia
Le specie di questo raggruppamento si riproducono per impollinazione tramite insetti (impollinazione entomogama)[16] ma ai tropici anche tramite uccelli quali colibrì (impollinazione ornitogama).[10]
La dispersione dei semi avviene inizialmente a causa del vento (dispersione anemocora); una volta caduti a terra sono dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (mirmecoria).Sono possibili anche dispersioni tramite altri animali (dispersione zoocora).[3]
Distribuzione e habitat
La distribuzione delle specie di questa tribù è americana (centro-meridionale) con habitat per lo più tropicali.
Tassonomia
La famiglia Verbenaceae è suddivisa in 8 tribù, 33 generi e circa 900 specie[3][2][17]
Il numero cromosomico delle specie di questa tribù è: 2n = 38.[2]
Generi
La tribù comprende 2 generi e 80 specie:[2][1][17]
- Citharexylum L., 1753 (78 spp.)
- Rehdera Moldenke, 1935 (2 spp.)
Filogenesi
Nell'ambito della famiglia la tribù Citharexyleae, da un punto di vista filogenetico, occupa una posizione centrale insieme alla tribù Casselieae (formano "gruppo fratello"). Insieme formano un clade ben sostenuto composto di piante caratterizzate da un ovario bicarpellare che generalmente si sviluppa in una drupa con quattro pireni o generalmente due mericarpi a due semi, da infiorescenze con brattee minute e spesso decidue e fiori brevemente pedicellati. Questi due gruppi sono superati "basalmente", ossia si sono evoluti più tardi, delle tribù Duranteae e Petreeae (quest'ultimo gruppo è il più basale e quindi risulta "gruppo fratello" a tutto il resto della famiglia). Le Citharexyleae differiscono dalle Casselieae per la presenza di un quinto staminoide e per il portamento prevalentemente arboreo.[18]
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Note
Bibliografia
Altri progetti
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