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Finale della UEFA Champions League 2002-2003

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Finale della UEFA Champions League 2002-2003
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La finale della UEFA Champions League 2002-2003 fu disputata il 28 maggio 2003 all'Old Trafford di Manchester, che determinò il vincitore della 48ª edizione della massima competizione per club dell'UEFA. Fu la prima finale di Champions League tra club italiani e venne vinta dal Milan che sconfisse la Juventus per 3-2 ai tiri di rigore, dopo lo 0-0 dei supplementari; per la settima volta nella competizione la finale fu decisa dal dischetto. Il Milan ottenne la sesta vittoria nella manifestazione a nove anni dall'ultimo successo continentale, e in totale, per le squadre italiane si trattò della decima affermazione nella competizione.

«L'importante è esserne consapevoli, fino in fondo: stiamo per vivere un evento irripetibile. Chissà quando vedremo due italiane di nuovo nella finale di Champions: possibile, certo, ma non avrà comunque il fascino struggente di questa prima volta. Manchester diventerà un luogo del mito per il nostro sport, se ne parlerà per decenni.»
Fatti in breve Informazioni generali, Sport ...
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Le squadre

Ulteriori informazioni Squadre, Partecipazioni precedenti (il grassetto indica la vittoria) ...

Il cammino verso la finale

Riepilogo
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Milan

Il Milan, quarto classificato in campionato, aveva iniziato la propria Champions League dal terzo turno preliminare, faticando nella doppia sfida contro i cechi dello Slovan Liberec: i rossoneri vinsero infatti a San Siro per 1-0 all'andata, perdendo poi per 2-1 nella gara di ritorno. Quest'ultimo risultato, però, non eliminò la squadra di Ancelotti, che accedette ai gironi grazie alla regola dei gol fuori casa. Nella prima fase a gironi, il Milan primeggiò nel proprio raggruppamento davanti al Deportivo La Coruña, al Lens e al Bayern Monaco. I rossoneri superarono anche la seconda fase, vincendo un girone questa volta più probante, data la presenza di Real Madrid, Borussia Dortmund e Lokomotiv Mosca.

Ai quarti di finale il Milan eliminò l'Ajax, dopo l'andata ad Amsterdam chiusasi a reti bianche, grazie alla vittoria casalinga per 3-2 maturata allo scadere della sfida di ritorno, mentre in semifinale bastò un doppio pareggio (0-0, 1-1) nel derby contro l'Inter per guadagnarsi l'accesso alla finale di Manchester, per la regola dei gol in trasferta.[2][3]

Juventus

La Juventus, campione d'Italia in carica, superò molto agilmente la prima fase a gironi, classificandosi davanti a Newcastle Utd, Dinamo Kiev e Feyenoord, mentre faticò molto di più nella seconda dove si piazzò seconda dietro al Manchester Utd, a pari merito con il Deportivo La Coruña e il Basilea, e ottenendo il passaggio del turno solo grazie alla migliore differenza reti.

Nei successivi due turni a eliminazione diretta, la squadra di Lippi superò in sequenza le due principali compagini spagnole: dapprima il Barcellona nei quarti di finale, coi catalani che imposero l'1-1 a Torino ma poi caddero per 2-1 al Camp Nou dopo i tempi supplementari, e quindi il Real Madrid in semifinale, coi bianconeri che grazie al successo per 3-1 nel retour match al Delle Alpi annullarono la sconfitta per 2-1 patita all'andata al Santiago Bernabéu, qualificandosi per la finale all'Old Trafford.[2][4]

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Prima dell'incontro

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Lo juventino Pavel Nedvěd, grande assente della finale di Manchester.

La Juventus si presentò alla finale senza uno dei suoi giocatori di maggior talento, il ceco Pavel Nedvěd: il giocatore fu ammonito per un fallo al termine della semifinale di ritorno contro il Real Madrid e, essendo diffidato, fu costretto a saltare la finale.[5] Marcello Lippi, tecnico dei bianconeri, si vide costretto a schierare Camoranesi al posto del ceco, confermando però i titolari che avevano sconfitto i madrileni.[6]

Il tecnico dei rossoneri Carlo Ancelotti, invece, confermò l'undici titolare.[7]

La partita

Riepilogo
Prospettiva

Regolamentari

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Il milanista Gattuso contro lo juventino (ed ex rossonero) Edgar Davids nel corso della finale.

Arbitrata dal fischietto Merk, la finale fu una partita tattica con entrambe le squadre che giocarono all'italiana, senza sbilanciarsi e prediligendo una difesa solida. Al 9º minuto Ševčenko infilò un passaggio all'indietro di Inzaghi e realizzò il gol del momentaneo 0-1, ma l'arbitro lo annullò per un fuorigioco di Rui Costa che copriva la visuale a Buffon (le immagini riprese dalle spalle dell'attaccante ucraino testimoniano chiaramente che Buffon non aveva la piena visuale della palla).[8] Il Milan continuò a far gioco fino alla mezz'ora. Inzaghi si rese pericoloso con un colpo di testa che impegnò severamente Buffon.[7]

La Juventus iniziò a macinare gioco nella metà del primo e prima parte del secondo tempo con Del Piero e Zambrotta. Trezeguet e Camoranesi non risultarono decisivi e Lippi effettuò la prima sostituzione: fuori Tudor per infortunio e dentro Birindelli. Più tardi entrò Conte al posto di Camoranesi. L'ex capitano bianconero si rese pericoloso colpendo una traversa all'incrocio di destra della porta di Dida. Il finale del secondo tempo vide una Juventus avanti in attacco ma senza particolari occasioni clamorose. L'innesto di Zalayeta per i bianconeri e Ambrosini, Roque Júnior e Serginho per i rossoneri non cambiarono il risultato; la Juve rafforzò l'attacco, mentre il Milan le fasce e il centrocampo.[7]

Supplementari e rigori

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L'Old Trafford durante i preparativi per la cerimonia di premiazione

I regolamentari si conclusero sullo 0-0. Al 95' Roque Júnior si infortuna lasciando (nonostante non avesse stoicamente abbandonato il campo) giocare il Milan praticamente in inferiorità numerica per i restanti 25 minuti di gioco dei tempi supplementari in cui la Juventus manca di convinzione in attacco e non riuscì ad approfittarne. Si va così ai tiri di rigore. Dida neutralizza il rigore di Trezeguet, Serginho batte Buffon e porta in vantaggio momentaneamente i rossoneri. Birindelli riporta la partita in equilibrio e Buffon para il tiro di Seedorf. Successivamente sbagliano Zalayeta e Montero consecutivamente per i bianconeri (entrambi i tiri parati da Dida), mentre Buffon neutralizza il tiro di Kaladze, ma non quello di Nesta. Del Piero è impeccabile dal dischetto, così come l'ucraino Ševčenko, che, battendo Buffon, consegna al Milan la sua sesta Coppa dei Campioni a nove anni dall'ultimo successo continentale. Paolo Maldini, eletto uomo partita al termine della finale, alzò così la Coppa dei Campioni da capitano e in Inghilterra, così come fece suo padre Cesare esattamente quarant'anni prima.[7]

La Juventus rimase invece ferma ai suoi due successi, collezionando con quest'edizione la terza sconfitta nella manifestazione sotto la gestione Lippi. La sconfitta di Manchester dimostrò alla Juve di essere sin troppo Nedvěd-dipendente,[9] mentre altri accenti negativi vennero posti su alcune scelte tattiche di Lippi.[10] Con questa vittoria Ancelotti riscattò la sua passata esperienza negativa a Torino, dove non ebbe mai un grande rapporto soprattutto con la tifoseria.[11]

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Tabellino

Riepilogo
Prospettiva
Manchester
28 maggio 2003, ore 20:45 CEST
Finale
Juventus0  0
(d.t.s.)
referto
MilanOld Trafford (62 315 spett.)
Arbitro: Germania (bandiera) Merk

Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Juventus
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Milan
Juventus (4-4-2)
POR1Italia (bandiera) Gianluigi Buffon
TD21Francia (bandiera) Lilian Thuram
DC2Italia (bandiera) Ciro Ferrara
DC5Croazia (bandiera) Igor TudorUscita al 42’ 42’
TS4Uruguay (bandiera) Paolo Montero
ED16Italia (bandiera) Mauro Germán CamoranesiUscita al 46’ 46’
CC3Italia (bandiera) Alessio TacchinardiAmmonizione al 69’ 69’
CC26Paesi Bassi (bandiera) Edgar DavidsUscita al 65’ 65’
ES19Italia (bandiera) Gianluca Zambrotta
ATT17Francia (bandiera) David Trezeguet
ATT10Italia (bandiera) Alessandro Del Piero (C)Ammonizione al 111’ 111’
A disposizione:
POR12Italia (bandiera) Antonio Chimenti
DIF7Italia (bandiera) Gianluca Pessotto
DIF13Italia (bandiera) Mark Iuliano
CEN8Italia (bandiera) Antonio ConteIngresso al 46’ 46’
CEN15Italia (bandiera) Alessandro BirindelliIngresso al 42’ 42’
ATT20Italia (bandiera) Marco Di Vaio
ATT25Uruguay (bandiera) Marcelo ZalayetaIngresso al 65’ 65’
Allenatore:
Italia (bandiera) Marcello Lippi
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Milan (4-3-1-2)
POR12Brasile (bandiera) Dida
TD19Italia (bandiera) Alessandro CostacurtaAmmonizione al 18’ 18’Uscita al 66’ 66’
DC13Italia (bandiera) Alessandro Nesta
DC3Italia (bandiera) Paolo Maldini (C)
TS4Georgia (bandiera) K'akhaber K'aladze
CC8Italia (bandiera) Gennaro Gattuso
CC21Italia (bandiera) Andrea PirloUscita al 71’ 71’
CC20Paesi Bassi (bandiera) Clarence Seedorf
TRQ10Portogallo (bandiera) Rui CostaUscita al 87’ 87’
ATT7Ucraina (bandiera) Andrij Ševčenko
ATT9Italia (bandiera) Filippo Inzaghi
A disposizione:
POR18Italia (bandiera) Christian Abbiati
DIF24Danimarca (bandiera) Martin Laursen
DIF25Brasile (bandiera) Roque JúniorIngresso al 66’ 66’
CEN32Italia (bandiera) Cristian Brocchi
CEN23Italia (bandiera) Massimo AmbrosiniIngresso al 87’ 87’
CEN27Brasile (bandiera) SerginhoIngresso al 71’ 71’
ATT11Brasile (bandiera) Rivaldo
Allenatore:
Italia (bandiera) Carlo Ancelotti


Uomo partita:


Guardalinee:

  • Germania (bandiera) Christian Schräer
  • Germania (bandiera) Heiner Müller

Quarto uomo:

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Note

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