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Prospettiva
Gais (Svizzera)
comune del cantone Appenzello Esterno in Svizzera Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Gais (toponimo tedesco) è un comune svizzero di 3 098 abitanti del Canton Appenzello Esterno.[1][2]
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Geografia fisica
Riepilogo
Prospettiva
Il comune confina a nord con i comuni di Bühler e Trogen, a est con Altstätten nel Canton San Gallo, a sud con Schwende-Rüte nel Canton Appenzello Interno, e a ovest sempre in Appenzello Interno con i comuni di Schlatt-Haslen e Appenzello.[3]
Idrografia e orografia

Il comune è quasi interamente attraversato dal Rotbach, affluente del Sitter che si forma nella parte settentrionale.[3] A nord, sulla linea del confine comunale, scorrono lo Wissbach e il Bruederbach, mentre a sud si trova lo Zwislenbach.[3] A est si formano vari corsi d'acqua di varie dimensioni che scorrono verso il Canton San Gallo, fra cui il Fluebach, il Trübbach, il Luterbach e lo Schachenbach.[3] A nord il comune include anche un piccolo lago, il Gäbrisseeli.[3]
Ai confini settentrionali e meridionali sono situati due gruppi montuosi, tra le cui cime vi sono a nord il Gäbris (1250 m s.l.m., punto più elevato del comune) e il Kellersegg (1194 m s.l.m.), e a sud il Golterberg (1175 m s.l.m.), il Brandegg (1140 m s.l.m.) e l'Hörchelkopf (877 m s.l.m.).[3]
Clima
Utilizzo del suolo
Il suolo comunale è prevalentemente occupato da superfici boschive, campi e prati.[5] Dal 1983 al 2017 si è assistito ad un aumento dell'area edificata (da 78 a 100 ettari) a scapito di campi e prati (da 1060 a 1028 ettari), mentre gli altri utilizzi risultano stabili.[5] Il tasso di impermeabilizzazione, pari al 5,4% della superficie del comune, è più alto della media svizzera ed è in leggera crescita negli ultimi decenni.[6]
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Tasso di superfici impermeabilizzate[6]
██ Svizzera
██ Gais
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Storia
Riepilogo
Prospettiva
Sotto l'abbazia di San Gallo Gais costituì un baliaggio distinto con un proprio Ammann e un proprio tribunale, e già dal XIV secolo sussisteva una certa autonomia comunale.[2] Sotto l'egida di Konrad Geppensteiner, Ammann ze Geiss, gli abitanti di Gais aderirono alla Lega delle città sveve nel 1377 e nel 1401 a quella dei sudditi dell'abate di San Gallo, la cosiddetta Lega popolare dei servi ecclesiastici.[2] La battaglia dello Stoss, un episodio rilevante nel quadro delle guerre di Appenzello, si svolse sul territorio di Gais.[2]
Nel nuovo Paese di Appenzello Gais passò alla Rhode di Rinkenbach-Wies. Gli sviluppi successivi vennero determinati dall'appartenenza ecclesiastica.[2] La popolazione di Gais, che in precedenza faceva capo alla chiesa di San Lorenzo, a San Gallo, e ad Appenzello, tra il 1275 e il 1333 (forse nel 1315) ottenne una propria chiesa, elevata a parrocchiale dedicata alla Madonna prima del 1370.[2] Progressivamente ad essa fecero riferimento anche i fedeli della semi-Rhode di Rotenwies appartenente a Trogen, che facevano capo a Marbach e ad Altstätten, e quelli della curtis di Rietli, compresa nella giurisdizione (Meieramt) di Altstätten.[2] Nonostante una tradizione amministrativa eterogenea - appartenenza a una Rhode per Rotenwies, diritto curtense del Rheintal per Rietli, baliaggio con statuto particolare per Gais - e le strutture comunitarie di cui al più tardi dal XV secolo ognuna di queste regioni disponeva per lo sfruttamento dei beni comuni - specialmente boschi - sotto l'egida comune della chiesa di Gais gradualmente venne a crearsi il comune attuale.[2]

La costruzione della nuova chiesa attorno al 1460 e la conversione alla fede riformata nel 1525 favorirono il processo di formazione del comune e fecero sì che la parrocchia di Gais si presentasse in seguito come unità politica.[2] Dal 1527 al 1597 anche i riformati di Appenzello si recarono a Gais per seguire le funzioni religiose.[2] Con l'atto di separazione del 1597, Gais entrò a far parte di Appenzello Esterno, conservando comunque i diritti sugli alpeggi e sull'opera comune Mendle nell'Appenzello Interno rispettivamente fino al 1674 e al 1815.[2] Le comunità delle opere collettive sul territorio di Gais risultano tuttora esistenti come corporazioni autonome: Hackbüel, Rotenwies e Rietli-Schachen.[2] Soprattutto nel XIX secolo esse accrebbero le loro proprietà terriere.[2]
L'insediamento menzionato nel 1467 come ville Gais, nato nei pressi della chiesa, si sviluppò attorno a un'ampia piazza, seguendo un piano prestabilito.[2] Dopo l'incendio del 1780, il villaggio venne ricostruito rispettando la struttura precedente.[2] Il nuovo stile architettonico, pur alterandone il carattere, allo stesso tempo conferì alla piazza un aspetto uniforme: gli sforzi per mantenere intatta l'immagine di questi luoghi di importanza nazionale nel 1977 valsero al comune il premio Wakker.[2] Nel XIX secolo la località si espanse gradualmente e divenne un villaggio agglomerato, e dopo il 1960 quartieri di nuova costruzione modificarono profondamente il paesaggio.[2]
L'economia lattiera e l'allevamento costituirono le tradizionali basi di sostentamento, a cui dal XVI secolo si aggiunsero il servizio mercenario e la produzione tessile.[2] Nel XIX secolo soprattutto lungo il Rotbach nacquero diverse industrie tessili, come un impianto per la filatura, lo stampaggio e l'apprettatura in località Strahlholz nel periodo 1802-1929, uno stabilimento per il candeggio, la tintura e l'apprettatura nella medesima località a partire dal 1805, diverse fabbriche di ricamo e ditte per la commercializzazione di prodotti tessili dal 1872 e sei impianti per la ritorcitura dal 1875.[2] La fabbrica di laterizi fu in funzione dal 1846 al 1917.[2] La crisi economica del periodo tra le due guerre mondiali colpì soprattutto l'industria a domicilio, mentre la maggior parte delle fabbriche sopravvisse.[2] Fra il 1749 e il 1860 Gais acquisì fama mondiale come centro per la cura del siero.[2] Tuttavia Gais non riuscì a trasformarsi in una moderna stazione climatica, per cui dopo il 1860 l'afflusso di turisti calò in misura massiccia nonostante l'apertura di parecchie pensioni.[2]

Le strade per Altstätten e Bühler vennero ampliate a partire dal 1836, e le linee ferroviarie per San Gallo, Appenzello e Altstätten vennero inaugurate rispettivamente nel 1889, nel 1904 e nel 1911.[2] L'istituto magistrale cantonale situato in località Rieseren rimase aperto dal 1833 al 1866.[2] Il comune parrocchiale cattolico, fondato nel 1884, eresse una cappella nel 1885.[2] L'ospedale comunale del 1904 fu trasformato in clinica nel 1982, e nel 1958 a Gais fu inaugurata la prima clinica di riabilitazione della Svizzera.[2] Nel 1980 tra i 731 edifici a uso abitativo figuravano 120 case di vacanza, mentre 50 appartamenti affittati a scopi turistici si trovavano all'interno di altre abitazioni.[2] Dalla fine della seconda guerra mondiale, l'agricoltura, l'industria tessile, l'artigianato e il commercio costituiscono le principali fonti di reddito.[2] Dal 1980 è in atto una progressiva trasformazione di Gais in comunità residenziale.[2] Dal 1960 al 2000 i pendolari in uscita sono aumentati in misura significativa, corrispondenti a quasi la metà della popolazione attiva nel 2000.[2]
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Monumenti e luoghi d'interesse
Riepilogo
Prospettiva
Gais comprende nel suo territorio 6 edifici classificati come beni culturali di importanza nazionale, e 12 beni culturali di importanza regionale[7].
Architetture religiose
Fra i beni culturali di importanza nazionale vi è la Chiesa riformata (già di Santa Maria), attestata dal 1370 e ricostruita nel 1460[8].
Edifici
Fra gli edifici di importanza nazionale, oltre alla chiesa riformata già menzionata, vi sono:
- Haus zum Neuen Ochsen ("Casa del bue nuovo")
- Gasthof Krone ("Locanda Corona")
- Ehemaliges Kaufmannshaus Gruber ("Ex casa del mercante Gruber")
- Gasthaus zum Falken ("Locanda al falco")
- Bauernhaus Ballmoos ("Casa rurale Ballmoos")
Musei
Dal 1972 Gais ospita un museo cittadino (Museum Gais), classificato come bene culturale di interesse regionale.[7][9] Il museo contiene vari dipinti, fotografie e acquerelli della cittadina e una serie di opere del disegnatore e incisore appenzellese Johann Ulrich Fitzi.[9]
Altro
A Gais si trova una cappella (Schlachtkapelle) e una statua (Schlacht-Denkmal) che commemorano la vittoria degli Appenzellesi nella Battaglia dello Stoss. Entrambe le strutture sono considerate beni culturali di interesse regionale.
Società
Evoluzione demografica
L'evoluzione demografica è riportata nella seguente tabella[1][2]:
Abitanti censiti[10]

Famiglie
Nel 2021 a Gais abitavano 1 327 nuclei famigliari (economie domestiche).[11] Nel comune le famiglie tendono a essere di dimensioni leggermente maggiori rispetto alla media nazionale.[11]
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Distribuzione delle famiglie per numero di componenti, 2021[11]
Nazionalità
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Energia
Produzione
Tra il 2010 e il 2020 il comune ha aumentato la sua produzione di elettricità tramite fonti rinnovabili, specialmente energia solare.[13][14] La produzione di elettricità da solare è infatti passata da 54 MWh/anno nel 2011 a 1312 MWh/anno nel 2019.[13][14] Di conseguenza, anche la percentuale di consumo di elettricità prodotta autonomamente è aumentata dal 0,5% nel 2011 al 7,0% nel 2019.[13][14]
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Infrastrutture e trasporti

Gais è servito dall'omonima stazione sulla ferrovia San Gallo-Gais-Appenzello (linee S20, S21 e S22 della rete celere di San Gallo), capolinea della ferrovia Altstätten-Gais (linea S24 della rete celere di San Gallo). Inoltre, è servito dalla stazione di Zweibrücken e dalla stazione di Strahlholz, fermate a richiesta della ferrovia San Gallo-Gais-Appenzello, e dalle fermate a richiesta di Hebrig, di Schachen, di Rietli e di Stoss AR (situata nei pressi del passo Stoss) sulla ferrovia Altstätten-Gais.
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Amministrazione
Ogni famiglia originaria del luogo fa parte del cosiddetto comune patriziale e ha la responsabilità della manutenzione di ogni bene ricadente all'interno dei confini del comune.
Note
Bibliografia
Altri progetti
Collegamenti esterni
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