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Gino Rossetti
calciatore e allenatore di calcio italiano (1904-1992) Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Gino Rosetti, comunemente noto come Rossetti[1] (La Spezia, 7 novembre 1904 – Torino, 15 maggio 1992[2]), è stato un calciatore e allenatore di calcio italiano, di ruolo attaccante. Con 144 gol totali con la maglia del Torino si trova al 3º posto della classifica dei marcatori del club torinese.
È ricordato come giocatore del Trio delle meraviglie[3], l'attacco del Torino degli anni venti del ventesimo secolo che portò i granata alla vittoria del loro primo scudetto.
Era conosciuto anche come Rossetti II per distinguerlo dal fratello Giuseppe.
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Biografia
Il suo vero nome era Gino Rosetti, ma per un errore dell'anagrafe del comune della Spezia fu aggiunta una "s" al suo cognome.[1] Nel 1931 il calciatore ottenne la rettifica del cognome, che tornò a essere quello paterno;[4] nonostante ciò, per tutta la carriera continuò a essere chiamato Rossetti.[5]
È morto nel maggio 1992 (venerdì 15 secondo l'annuncio funebre della famiglia e l'Ufficio Stato Civile di La Spezia, sabato 16 secondo la maggioranza delle fonti) all'età di 87 anni, a causa di un cancro all'intestino.[6][7] I necrologi pubblicati in suo onore sul quotidiano La Stampa lo citano come "Rosetti, detto Rossetti",[7] e "Rosetti" è appunto il cognome scritto nella targhetta della sua tomba al Cimitero Parco di Torino.
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Carriera
Riepilogo
Prospettiva
Giocatore
Club

Spezia
Centrocampista sinistro, esordì alla età di quindici anni nel campionato 1919-1920 con la maglia del Virtus Spezia, dopo una stagione passò a giocare con lo Spezia, squadra che militava in II Divisione; nel campionato 1923-1924 rimase coinvolto nella sfida casalinga, alla penultima giornata, contro il Torino decisa da un suo gol: la partita fu sospesa più volte dall'arbitro per problemi creati dal pubblico. Il Torino fece, allora, reclamo per ottenere il successo a tavolino nel match contro lo Spezia per le intemperanze della tifoseria avversaria, e conseguentemente il primo posto nel girone a spese del Bologna:la Presidenza Federale, comunque, respinse il 17 maggio la richiesta dei piemontesi, confermando i risultati del campo.[8][9]
Torino
Passato al Torino, contribuì alla conquista dello scudetto 1926-1927 (poi revocato) e 1927-1928, segnando 19 reti (17 nel girone B e 2 nel girone finale) nella prima stagione[10] e 23 (14 nel girone A e 9 nel girone finale) nella seconda[11]. Con Adolfo Baloncieri e Julio Libonatti formò il trio delle meraviglie, punto di forza del poderoso attacco del Torino di quegli anni[12]: nel campionato 1928-1929, perso contro il Bologna, la squadra segnò 117 reti in 33 partite (115 nelle 30 gare della prima fase e 2 nelle 3 gare di finale per l'assegnazione del titolo)[13]. Rossetti chiuse il campionato segnando 36 gol in 30 partite.
Restò a Torino fino al 1933, giocando 212 partite di campionato e segnando 134 gol.
Napoli e ritorno al Torino
Nel 1933 passò al Napoli e nel 1937-1938 tornò al Torino, disputando con i granata altre 7 partite e segnando 1 gol.
In tutti i tornei con la maglia del Torino collezionò 144 gol, grazie ai quali si trova al 3º posto della classifica dei marcatori del club torinese.
Fine carriera
Nel 1938-1939 passò allo Spezia, in Serie B, dove fu capitano ed allenatore in campo. A fine stagione passa al Macerata dove nel campionato di Serie C 1939-1940, trovò una seconda giovinezza (chiuse il campionato con 22 centri), e con il ruolo di allenatore-giocatore, portò i biancorossi in Serie B per la prima volta. Sempre nella stessa stagione guidò i marchigiani fino agli ottavi di Coppa Italia 1939-1940 dove vennero sconfitti dalla S.S.Lazio.
Nazionale
In Nazionale, con la quale aveva esordito a Ginevra il 30 gennaio 1927 in Svizzera-Italia (1-5), collezionò 13 presenze segnando 9 reti[3] e vincendo la medaglia di bronzo ai Giochi olimpici di Amsterdam, nel 1928[14].
Allenatore
Cominciò come allenatore-giocatore nello Spezia in Serie B nel 1938-1939 e poi guidò, sempre come allenatore-giocatore, la Macerata nel 1939-1940 (in Serie C) e 1940-1941 (in Serie B)[15].
Ebbe poi una parentesi in Serie C nella Ternana (chiamata all'epoca Polisportiva Mario Umberto Borzacchini) durante la stagione agonistica 1942-1943, squadra con la quale riuscì a raggiungere i play-off, poi persi a vantaggio della Varese e la Salernitana. Durante la stagione agonistica 1945-1946 allenò l'U.R.S. La Chivasso in Seconda Divisione vincendo il campionato e la Coppa Regionale Federale di Torino.[senza fonte]. Nel dopoguerra allenò il Casale per due stagioni non consecutive (1948-1949 e 1951-1952).
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Statistiche
Presenze e reti nei club
Cronologia presenze e reti in nazionale
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Palmarès
Giocatore
Club
Campionato italiano: 1 (revocato)
- Torino: 1927-1928
Nazionale
Individuale
- Torino: 1928-1929 (36 gol)
- Capocannoniere della Coppa Internazionale: 1
- 1927-1930 (6 gol)
Allenatore
- II Divisione: 1
- U.R.S. La Chivasso: 1945-1946
- Coppa Regionale Federale di Torino: 1
- U.R.S. La Chivasso: 1945-1946
- Serie C: 2
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Note
Bibliografia
Collegamenti esterni
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