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Sovrani di Toscana
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In questa pagina sono elencati i nomi dei vari reggenti che nei secoli (con vari titoli) ressero la Toscana ovvero ne tennero la "sovranità" de iure o de facto. In verità il territorio della Repubblica di Firenze, poi Ducato e Granducato di Toscana non avrebbe mai raggiunto l'estensione dei domini dei conti e margravi imperiali e non coincise mai con i confini storici del marchesato. Di conseguenza i sovrani qui elencati, dal basso medioevo in poi, non governarono mai un'entità territoriale sovrapponibile alla Toscana come la si intende oggi.

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Marchesi o Margravi ("duchi") di Tuscia o Toscana, 797-1197
Riepilogo
Prospettiva
Bonifaci (797-931)
I Bonifaci[1] , discendenti da Bonifacio il Bavaro, originariamente erano conti di Lucca, estesero il loro comando ai territori confinanti.
- 797-810 o 812 Wicheramo
- 810 o 812-823 Bonifacio I il Bavaro, citato come dux (812) e comes (813)
- 812 Echergo comes Palatii, con sede a Pistoia
- 823-833 Bonifacio II
- 833-838 Mainfridux (non dinastico)
- 838-843 Agano o Aganone (non dinastico)
- 843-884 Adalberto I
- 884-915 Adalberto II
- 915-929 Guido
- 929-931 Lamberto
Bosonidi (931-1001)
I Bosonidi erano parenti del re d'Italia Ugo di Arles, che diede ad essi l'incarico dopo aver rimosso i discendenti del casato precedente. In questo periodo fu attivo anche il conte palatino per la Toscana Tegrimo I, capostipite dei Guidi.
Hucpoldingi (1002-1012)
Supponidi (1014-1024)
- 1014-1024 Ranieri, discendente di Tegrimo, capostipite dei Conti Guidi
Da Canossa (1027-1115)
Guidi (1115-1124)

Matilde, essendo senza eredi, adottò Guido Guerra, dei conti Guidi. Dopo la morte di Matilde, nessun marchese o vicario riuscirà più ad esercitare una reale autorità sull'intera Toscana, che risulta divisa in numerosi comuni autonomi.
- 1115-1124 Guido Guerra I, figlio adottivo di Matilde.
- Tra il 1116 e il 1118 fu attivo in Toscana Rabodo, nominato vicario imperiale di San Miniato, seguito da Corrado di Scheiern, il quale diventò margravio alla morte di Guido.
Margravi di nomina imperiale

- 1124-1126 Corrado di Scheiern
- 1126-1152 Ulrico di Attems (vicario imperiale)
- 1129-1130 Corrado di Scheiern
- 1130-1131 Guido[2] ed Enrico[3]
- 1131-1132 Rampretto (vicario imperiale)
- 1135-1139 Enrico X di Baviera (vicario imperiale)
- 1135- 1137 Enghelberto III d'Istria
- 1152-1160 Guelfo I di Toscana dei Welfen di Baviera
- 1160-1167 Guelfo II di Toscana dei Welfen di Baviera
- 1167-1173 Guelfo I di Toscana dei Welfen di Baviera
- 1160-1163 arcivescovo Rainaldo di Dassel (vicario imperiale)
- 1163-1173 arcivescovo Cristiano di Magonza (vicario imperiale)
- 1193-1195 Corrado di Urslingen (già duca di Spoleto)
- 1195-1197 Filippo di Svevia
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Priori e capitani della Lega toscana
- 1197-? Ildebrando Pannocchieschi, vescovo di Volterra, "capitaneus" della Lega, e Acerbo, fiorentino, rettore de facto della Lega
- 1203-?, Amedeo, perugino
- ?-? Ildebrando Pannocchieschi, vescovo di Volterra, "capitaneus" della Lega (secondo mandato)
- 1220-1239 Pagano Pannocchieschi, vescovo di Volterra
Governanti di nomina imperiale

- pre 1228 Rainaldo di Urslingen, legato in Toscana dell'imperatore Federico II di Svevia
- pre 1245 Pandolfo Fasanella
- 1245-1250 Federico d'Antiochia, vicario imperiale di Federico II
- 1259-1261 conte Giordano Lancia d'Agliano, vicario di Manfredi
- 1261-1266 conte Guido Novello di Modigliana dei Conti Guidi
Comandanti delle forze armate di parte guelfa
- 1315-1347 conte Bertrando del Balzo, capitano generale degli angioini
- 1348-1378 Piero degli Albizi, capitano di parte guelfo
Signori di Firenze, 1434-1532
Medici (1434-1494)
Governo anti-mediceo (1494-1512)
Medici (1512-1527)
Governo anti-mediceo (1527-1530)
Medici (1530-1532)
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Duchi di Firenze, 1532-1569
Medici (1532-1569)
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Granduchi di Toscana, 1569-1801
Riepilogo
Prospettiva
Medici (1569-1737)
Diversi furono i progetti delle grandi potenze riguardo alla successione al trono di Toscana: inizialmente a Gian Gastone fu imposto come erede Don Carlo di Borbone, duca di Parma e figlio cadetto del re Filippo V di Spagna; successivamente si decise che Don Carlo sarebbe diventato re di Napoli e che la Toscana sarebbe andata a Francesco Stefano di Lorena, fidanzato di Maria Teresa d'Austria.
Lorena (1737-1765)
Durante il regno di Francesco Stefano, governarono in suo nome i Presidenti del Consiglio di Reggenza:
- Marc de Beauvau, principe di Craon 1737-1749
- Emmanuel de Nay, conte di Richecourt 1749-1757
- Antoniotto Botta Adorno 1757-1766
Asburgo-Lorena di Toscana (1765-1801)
Gli accordi internazionali prevedevano di tener separato il trono toscano da quello austriaco, facendo passare il primo al secondogenito. Quando Pietro Leopoldo diventò però inaspettatamente imperatore, replicò il principio sui suoi figli.
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Re dell'Etruria, 1801-1807
Borbone-Parma (1801-1807)
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Annessione della Toscana alla Francia, 1807-1814
Bonaparte (1809-1814)
Granduchi di Toscana, 1814-1860
Riepilogo
Prospettiva
Asburgo-Lorena di Toscana (1814-1860)
Nel periodo tra la fuga di Leopoldo II e l'invasione austriaca della Toscana, lo stato fu retto da un governo provvisorio, che in un primo tempo proclamò la Repubblica.
Il 27 aprile 1859, allo scoppio della Seconda guerra d'indipendenza italiana, con la popolazione che rumoreggiava e le truppe che davano segni di insubordinazione, Leopoldo II lasciò Firenze, trovando rifugio presso la corte di Vienna. Quello stesso giorno, il Municipio di Firenze, constatata l'assenza di disposizioni lasciate dal sovrano, nominò un governo provvisorio, che resse le sorti dello stato fino all'annessione al Regno di Sardegna l'anno seguente. Leopoldo abdicò ufficialmente solo il 21 luglio, e da quel momento suo figlio fu formalmente Granduca anche se non viveva a Firenze e non fu mai incoronato veramente. Il plebiscito, che si tenne l'11 marzo ed il 12 marzo 1860, pose fine al Granducato di Toscana. Ferdinando IV fu comunque ancora riconosciuto come legittimo Granduca dall'Impero austriaco, dalla Francia e da numerosi Stati europei. Forte di ciò, Ferdinando organizzò un partito filo-autonomista e antiunitario, che avrebbe dovuto permettergli di rientrare nel proprio Stato. Con la Terza Guerra d'Indipendenza (1866), l'Austria, la Francia e gli altri Stati europei riconobbero formalmente il Regno d'Italia e ciò tolse ogni possibilità a Ferdinando di riprendere possesso del granducato.
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Note
Bibliografia
Voci correlate
Altri progetti
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