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Olda

frazione del comune italiano di Taleggio, provincia di Bergamo Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

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Olda (in italiano /ˈɔlda/; in dialetto bergamasco Ölda /ˈølda/) è una frazione del comune di Taleggio che si trova nella omonima valle. Situata in una posizione favorevole sul versante meridionale della Val Taleggio, la località costituisce un punto di riferimento significativo per il territorio circostante in relazione ai servizi e alle funzioni di carattere amministrativo, religioso e sociale che nel tempo vi si sono concentrati.

Dati rapidi Olda frazione, Localizzazione ...

La frazione ospita la chiesa parrocchiale dedicata ai Santi Pietro e Paolo, che costituisce da secoli il principale punto di riferimento religioso, sociale e identitario della comunità locale. L’edificio ottenne l’autonomia ecclesiastica dalla chiesa madre di Pizzino nel 1494. L’attuale configurazione architettonica della chiesa è il risultato di una completa ricostruzione realizzata sul finire del XIX secolo. L’intervento, affidato all’architetto Antonio Piccinelli, portò alla riedificazione dell’edificio secondo i canoni dello stile neoclassico.

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Geografia fisica

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Territorio

Il territorio di Olda si estende lungo il versante meridionale, caratterizzato da una favorevole esposizione solare, della Val Taleggio. Dal punto di vista geografico, l’area è delimitata a ovest dal Monte Zucco, a nord dalla Corna del Bruco e a est dai rilievi del Monte Cancervo e del Sonardello, oltre la valle Asinina.

Sotto il profilo amministrativo, Olda confina a nord e a ovest con il territorio comunale di Vedeseta, a sud con la frazione di Lavina, anch’essa appartenente al comune di Vedeseta, e a est con le frazioni di Sottochiesa e Pizzino, entrambe parte del comune di Taleggio.

La località è collegata alla Strada Provinciale 25, principale asse viario della valle, che risale dagli Orridi di Taleggio, attraversa l’abitato di Sottochiesa e consente il collegamento con il resto del territorio vallivo.

Dal punto di vista delle distanze, Olda si trova a circa 42 chilometri a nord di Bergamo e a circa 87 chilometri a nord-est di Milano.

Clima

Il clima è variabile e cambia in base al variare delle stagioni. Gli inverni sono generalmente freddi e umidi mentre le estati miti e soleggiate. Il mese più caldo è quello di luglio dove si possono raggiungere picchi di 25 gradi. Maggio risulta essere il mese più piovoso dell'anno caratterizzato da fenomeni temporaleschi di media intensità per brevi periodi di tempo.

Ulteriori informazioni Mese, Mesi ...
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Origini del nome

Il toponimo Olda è generalmente ricondotto a un’origine di matrice teutonica. Secondo alcuni studi di carattere linguistico e toponomastico, esso deriverebbe dal nome personale germanico Aldo, successivamente adattato e volgarizzato nella forma Oldo, da cui si sarebbe evoluto l’attuale nome della località. [1]

Un’interpretazione alternativa, di tradizione più popolare, attribuisce invece l’origine del toponimo a una presunta abitante del luogo soprannominata in dialetto «la Pecia», il cui appellativo, noto all’intera comunità, sarebbe stato Olda. Tale ipotesi, priva di riscontri documentari certi, si colloca tuttavia nell’ambito della memoria orale locale e testimonia la persistenza di narrazioni identitarie legate alla storia dell’abitato. [2]

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Storia

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Durante l'età carolingia il territorio era sotto il possesso dell'arcivescovo di Milano e più tardi l'arcivescovo Roberto Visconti cedette in feudo Olda e tutta la Val Taleggio a Bernabò e Galeazzo Visoconti.[3]

Nel 1010 venne fondata la prima comunità cattolica in Valle Taleggio a Pizzino sotto la giurisdizione del prevosto plebano della chiesa battesimale di San Pietro in Primaluna. Fino al 1494 rimase l'unica parrocchia presente in Valle. In seguito si scisse nelle odierne quattro comunità parrocchiali, tra cui quella di Olda, Sottochiesa e Peghera.

Agli inizi del 1400 la Repubblica di Venezia ingloba Olda secondo le divisioni tra le famiglie locali. Assieme alla Serenissima vengono accorpate Pizzino, Peghera e Sottochiesa. Numerosi furono gli accordi siglati tra i Visconti e la Repubblica di San Marco, tuttavia nel 1438, l'antico castello di Pizzino venne assediato dai ducali. Con la pace di Lodi del 1454 vengono confermati i confini fino all'arrivo dei Napoleonici nel nord Italia.[3]

A partire dal 1600 ed accentuatosi nella meta del XVIII secolo è il fenomeno dell'emigrazione a Roma. Molti abitanti di Olda divennero osti e commercianti di vino, tanto da integrarsi nel tessuto sociale romano. Molti di loro, facevano ritorno in Valle portando con sé le famiglie una volta raggiunta la vecchiaia. Numerose furono le donazioni effettuate in favore delle istituzioni ecclesiastiche del territorio, tra cui la parrocchiale dedicata ai Santi Pietro e Paolo.

Nel breve periodo all'inizio dell'era napoleonica, in ottemperanza al Decreto sull'amministrazione pubblica e sul comparto territoriale del Regno promulgato l'8 giugno 1805, la Val Taleggio venne unificata sotto un'unica guida amministrativa. Tuttavia questa unione non durò a lungo, infatti dal 1816 vengono riacquistate le rispettive autonomie territoriali.[4] Durante questo periodo nasce il fenomeno dei Bergamini: allevatori di bovini originari della bassa milanese che, durante i mesi estivi portavano le loro mandrie nei pascoli più privilegiati. Durante lo stesso periodo il comune costruì appositamente abitazioni e Casere per la realizzazione dei formaggi ancora oggi visibili negli alpeggi in alta quota. Durante i mesi estivi erano 800 i capi di bestiame e scendevano a 40 durante i mesi invernali.[5]

Nel 1897 la chiesa Parrocchiale, ritenuta troppo angusta venne completamente demolita e ricostruita in stile neoclassico su progetto dell'architetto Antonio Piccinelli.

Durante questo periodo a Olda sorse la prima centrale idroelettrica della valle ad opera della famiglia Mangili. Il capostipite Giovanni Mangili, parallelamente all'attività di falegname e di oste, per aumentare il confort del suo alloggio intraprese l'attività, che si protrasse fino al 1952.

All'inizio del XX secolo, a Olda come in tutta la valle si assistette nuovamente ad un'altra ondata migratoria che decimò il numero di abitanti. Numerosi furono gli oldesi, che emigrando negli Stati Uniti a New York trovarono fortuna costituendo famiglia. Anche la Gran Bretagna divenne una meta privilegiata. Molti si reimpiegarono nell'attività di ristoratori o altri nelle imprese boschive facendo fortuna in Francia non tornando più in Valle.

Contestualmente allo scoppio del primo conflitto mondiale, nel 1916 tutto il territorio della Val Brembana venne dichiarato zona di polizia militare. A Olda non fecero più ritorno 11 caduti, oggi ricordati presso il monumento nei pressi della chiesa parrocchiale.

Durante il ventennio fascista a Olda fiorirono diverse attività ricettive, tra cui l'albergo Miravalle, aperto nel 1938, l'Albergo della Salute nel 1925. Anche le attività commerciali erano numerose. Erano presenti la Trattoria Locatelli dotata di alloggi e pompa di benzina utilizzata per il servizio pullman, l'albergo Bel Paese e la casa Rinaldi.

In seguito all'invasione dell'Italia da parte dell'esercito tedesco, la Val Taleggio diventa terreno di transito per i prigionieri evasi dal carcere di Bergamo in transito verso la Svizzera. Tra il 16 e il 18 ottobre 1943, il parroco Don Ferdinando Locatelli, venne sequestrato per 48 ore all'interno del palazzo comunale. Il 14 ottobre 1944 la frazione fu oggetto dell'ennesimo rastrellamento nazifascista. L'intera popolazione fu costretta ad incolonnarsi in direzione di Sottochiesa.

Nel dopoguerra si assistette al fenomeno dello spopolamento, causato dalle difficili condizioni economiche lasciate dalla guerra. Privilegiate furono la bassa lodigiana e cremonese, dove numerosi mandriani poterono continuare l'attività agricola precedentemente esercitata nelle malghe. Il fenomeno si accentuò dopo il 1954 quando, piogge intense devastarono completamente la strada che percorre gli orridi, interrompendo le comunicazioni con la Valle Brembana.

Nel 1966 fu costruita la strada che collega la Costa d'Olda alla località di San Bartolomeo. Durante gli anni del boom economico nacque un turismo di villeggiatura, e numerose furono le abitazioni recuperate e costruite per soddisfare la crescente richiesta di immobili da parte dei turisti.

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Monumenti e luoghi di interesse

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Chiesa parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo

Architetture religiose

Chiesa parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo

Lo stesso argomento in dettaglio: Chiesa dei Santi Pietro e Paolo (Taleggio).

La chiesa dedicata ai santi Pietro e Paolo, risulta presenta fin dal XV secolo sul territorio di Olda, edificata tra il 1477 e il 1497, dipendente dalla parrocchiale di Sant'Ambrogio di Pizzino da cui fu dismembrata con decreto del 22 aprile 1494, anche se la piena autonomia fu raggiunta solo nel XVI secolo.

La chiesa primitiva fu completamente ricostruita una prima volta nel 1770.

La chiesa apparteneva all'arcidiocesi di Milano fino al 1784, anno in cui furono ridefiniti i confini tra le due diocesi, milanese e di Bergamo. Il passaggio durò il triennio 1784-1787. Il primo passaggio fu l'autorizzazione delle autorità civili, fu poi la Sacra congregazione concistoriale e la bolla pontificia di Pio VI del 13 novembre 1786 e il passaggio definitivo nel 1787, fu l'ufficialità delle autorità vescovili, venendo da subito inserita nella vicariato di Sottochiesa. La parrocchiale fu inserita nello stato del clero diocesano del 1861. Dal documento risulta che vi era un parroco coadiuvato da un cappellano e sussidiario era l'oratorio dedicato a Santa Maria Elisabetta.

Negli ultimi anni del XIX secolo, la chiesa non rispondeva più alle necessità dei parrocchiani, fu quindi ricostruita su progetto di Antonio Piccinelli, e il 15 agosto 1897 il nuovo edificio fu consacrato dal vescovo di Bergamo Gaetano Camillo Guindani che fece dono delle reliquie dei santi Alessandro di Bergamo, Prospero e Valentino che furono sigillate nella nuova mensa dell'altare maggiore. L'aula fu ultimata con i decori interni nel 1912 e nel 1926 fu edificato il porticato esterno. Nel 1935 la facciata fu ultimata con l'affresco posto sopra l'ingresso maggiore.

Con il decreto vescovile del 27 maggio 1979 del vescovo Giulio Oggioni, la parrocchiale fu inserita nel vicariato locale di San Giovanni Bianco-Sottochiesa.

Chiesa della Beata Vergine di Lourdes

Lo stesso argomento in dettaglio: Chiesa della Beata Vergine di Lourdes (Taleggio).

Il piccolo edificio sacro situato ai margini dell’abitato di Olda fu costruito e consacrato nel 1757 per iniziativa di don Giuliano Locatelli Pasinetti, parroco della comunità dal 1738 al 1767 e membro di una famiglia di rilievo nel contesto sociale locale. In origine la chiesa era dedicata alla Visitazione di Maria e svolgeva una funzione devozionale strettamente legata al giuspatronato della famiglia Pasinetti.

Nel 1906, a seguito della cessazione di tale giuspatronato, l’edificio fu oggetto di un profondo intervento di trasformazione promosso dal parroco don Tommaso Lessi. In questa occasione il presbiterio originario venne smantellato e riconfigurato come grotta artificiale, secondo una sensibilità devozionale allora diffusa, con la conseguente ridedicazione della chiesa alla Beata Vergine di Lourdes, in seguito alle apparizioni avvenute nel 1858 nell'omonima località nel sud della Francia.

Un ulteriore intervento ebbe luogo nel 1991, nell’ambito del più generale processo di adeguamento liturgico delle chiese successive al Concilio Vaticano II. In tale contesto venne rimaneggiata la mensa del presbiterio e fu collocato un nuovo altare in legno di noce intagliato, opera dell’artigiano locale Mangili Tacito Rino. Contestualmente furono restaurate anche le balaustre in marmo nero, particolari grazie agli elementi decorativi a tema floreale intagliati nel marmo, raffiguranti lo stemma della famiglia Pasinetti.

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Economia

L'economia di Olda è strettamente legata all'allevamento di bovini per la produzione di latte e carne. Questa attività agropecuaria è stata una componente fondamentale della vita economica e culturale della comunità locale per molti decenni. Dal 1700 fino alla seconda metà del '900 era presente il fenomeno dei bergamini, abitanti della pianura milanese e lodigiana che d'estate migravano negli alpeggi della valle con il bestiame. A causa delle difficili condizioni economiche, dello spopolamento e dell'avvento tecnologico con la modernizzazione delle tecniche di allevamento, questo fenomeno scomparì lentamente ed inesorabilmente nel secondo dopoguerra.

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Infrastrutture e trasporti

Olda è attraversata dalla strada provinciale 25 San Giovanni Bianco-Val Bordesigli.

Note

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