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Paderno Franciacorta
comune italiano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Paderno Franciacorta (Padérem in dialetto bresciano[5]) è un comune italiano di 3 664 abitanti[1] della provincia di Brescia, in Lombardia.
Il comune di Paderno Franciacorta fa parte del movimento Patto dei sindaci,[6] un'iniziativa della Commissione Europea lanciata nel 2008 per riunire in una rete permanente le città che intendono avviare un insieme coordinato di iniziative per la lotta ai cambiamenti climatici.
È il più piccolo comune della Franciacorta.[7]
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Geografia fisica
Riepilogo
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Territorio
Paderno Franciacorta sorge nell'alta Pianura Padana, ad una distanza di circa 13 km da Brescia,[4] e appartiene al territorio della Franciacorta. Il suo territorio è delimitato a nord dalle Prealpi Bresciane, è pianeggiante a sud ed in collina nella zona del centro storico.
Clima
Il clima a Paderno Franciacorta è mite e moderato, con piovosità significativa durante tutto l'anno.[8]
La temperatura media annuale è di 12,1 °C,[8] essendo luglio il mese con temperature più alte (22,1 °C)[8] e gennaio il mese con temperature più basse (2,0 °C).[8]
La piovosità media annuale è di 1077 mm.[8] In particolare le piogge sono più scarse nel mese di gennaio (54 mm)[8] e più abbondanti nel mese di novembre (122 mm).[8]
- Classificazione sismica: zona 3[6] (zona con pericolosità sismica bassa, che può essere soggetta a scuotimenti modesti), Ordinanza del PCM n. 3519/2006[9]
- Classificazione climatica: zona E, 2410 GR/G[10]
- Classificazione dei climi di Köppen: Cfa[8]
Con la D.G.R. 11 luglio 2014, n. X/2129, è stato pubblicato l’aggiornamento della classificazione sismica dei Comuni della regione Lombardia. La delibera, che avrebbe dovuto entrare in vigore il 14 ottobre 2014, contiene la nuova classificazione sismica e la nuova cartografia. È funzionale anche al riordino delle disposizioni regionali relative alla vigilanza delle costruzioni in zona sismica e dispone che i Comuni riclassificati aggiornino la componente sismica degli studi geologici di supporto agli strumenti urbanistici.
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Origini del nome
Gli antichi toponimi Paterno (XIII secolo), Patringo (XIII secolo) e Paternum (1509),[4] fanno pensare che il centro abitato fosse originariamente un fondo acquisito attraverso un'eredità paterna.[4]
Un'altra ipotesi associa il nome al tipo di terreno lievemente rialzato.[4]
L'attuale nome di "Paderno Franciacorta" fu stabilito attraverso il Regio Decreto del 4 dicembre 1862, n.1054, per distinguerlo da altri comuni e frazioni della Lombardia che erano anch'essi chiamati "Paderno".[4][7]
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Storia
Riepilogo
Prospettiva
Esistono prove che un centro abitato esisteva nell'attuale territorio di Paderno Franciacorta già in epoca romana. Tali prove includono un antico pavimento a mosaico con decorazioni fitoforme, appartenente probabilmente ad una villa romana,[4][7] e un'ara funeraria di epoca romana.[4][7]
Nel 1009 nel luogo denominato "Paterno"[4] si trovava un ricetto usato dalla popolazione per proteggersi dalle invasioni degli Ungari.[4] Tale ricetto verso la metà del X secolo era stato fortificato, costituendo così il castello di Paderno,[4] nominato anche in una bolla di papa Urbano III del 1187.[4] Durante la dominazione di Federico Barbarossa il territorio apparteneva alla quadra di Rovato.[4] Nel 1242 re Enzo di Gallura, figlio di Federico II, si fermò al castello di Paderno e ne fece il centro delle sue operazioni militari,[7] dopo avere conquistato Palazzolo.[4]
Tra il XV secolo (quando Paderno fu dominato dalla Repubblica di Venezia[4]) e il XVII secolo vi si stabilirono molte famiglie nobili.[4] Le famiglie di "Originari" includono: Artini, Bracchi, Facchi, Ferrari, Fraini, Mensi, Paderni, Patuzzi, Pitozzi, Rengini, Tanferli, Trainini, Vecchiolini, Zamberlini e Zanola.[4] Le famiglie di "Forestieri", presenti anche oggi, includono: Colosio (da Passirano), Franchi (da Monticelli Brusati), Guarneri (da Ospitaletto), Martinelli (da Provaglio d'Iseo), Peli (da Bornato), Ussoli (da Passirano), Venni (da Passirano), Verzelletti (da Calino).[4]
Nel XVI secolo fu colpita prima da una pestilenza assieme a Palazzolo e Coccaglio (1506)[4] e poi fu depredato dai francesi, che sterminarono la popolazione, uccidendo, oltre ai militari,[7] circa 150 donne e contadini e lasciando solo 52 superstiti.[4][7] Dopo l'invasione francese delle truppe di Enrico VII nel XV secolo si stima quindi che a Paderno la popolazione rimasta fosse di soli 52 abitanti contro i quasi 500 di prima dell'occupazione.[senza fonte]
Paderno partecipò nel 1570 alla Battaglia di Lepanto con 2 membri delle famiglie di "Originari", Dumenego di Vecchi/olivi e Hieronimo Patuso.[4] Alcuni anni dopo fu uno dei primi paesi colpiti dalla peste, nel 1577, assieme a Iseo e Passirano.[4]
Nel XVII secolo Paderno fu teatro di scontri sanguinosi tra le famiglie del luogo, che si conclusero con il perdono degli avversari da parte di Aurelio Coradelli, mentre si spegneva a Venezia sul letto di morte (1687).[4]
Durante l'età napoleonica Paderno era diviso nelle contrade denominate: del Borgo Nuovo, del Castello, delle Cantarane, della Ceresa, del Colombaro, di Gobbiano, dei Patuzzi, di San Gottardo e della Selva.[4] Il territorio di Paderno includeva inoltre le località di Alborello, Croce e Tre Cortili.[4]
Alla fine del XIX secolo risalgono importanti infrastrutture nella zona, tra cui la costruzione della ferrovia Brescia-Paderno-Monterotondo-Iseo (1884-1885)[4] e l'acquedotto con acqua proveniente da Ome (1891).[4]
Simboli

Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con D.P.R. del 24 maggio 1964.
«D'argento, alla corona d'oro all'antica di cinque fioroni visibili, gemmata di rubini e ametiste ed infilata da una fronda di tre rami, il centrale biforcuto.
Ornamenti esteriori da Comune.»
Il gonfalone è un drappo partito di bianco e di rosso.
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Monumenti e luoghi d'interesse
Riepilogo
Prospettiva
Architetture religiose
- Chiesa di San Pancrazio: l'attuale chiesa (XVIII secolo) sostituì la chiesa originaria, costruita nel XV secolo, consacrata nel 1503 e poi demolita nel 1766 per dare spazio alla nuova chiesa.[4]
- Santuario della Madonna del Castello o Santa Maria della Rosa (XVI secolo): custodisce al suo interno un'immagine della Madonna col Bambino, denominata Madonna del Latte,[11] che si racconta fosse conservata nel castello dai loro proprietari[4] e alla quale sono attribuiti diversi miracoli a partire dal XV secolo.[4]
- Santuario di San Gottardo: si ha testimonianza in un documento del XV secolo di una cappella campestre dedicata a San Gottardo;[4] tale cappella fu parzialmente distrutta nel XVIII-XIX secolo e successivamente restaurata.[4]
- Chiesetta degli Alpini (1975), situata all'interno del Parco degli Alpini.[7] Contiene al suo interno un affresco che raffigura la Madonna degli Alpini.[4]
- Oratorio San Luigi Gonzaga
- Chiesa Madonna del Castello
- Altare con la Madonna del Latte all'interno della chiesa Madonna del Castello
Architetture civili
- Palazzo Sandrinelli o Palazzo Coradelli: l'attuale palazzo comunale è situato nel palazzo Sandrinelli, acquisito dalla famiglia Sandrinelli nel 1959.[7]
- Palazzo Oldofredi (ex Palazzo Baitelli), ex municipio fino al 1963, ora sede delle scuole medie[7]
- Casa Albergo, ex Casa di Riposo, fondata dai fratelli Zini (1954)[4]
- Casa Guaineri (ex casa Ceruti Martinengo o casa Martinengo Villagana)[4]
- Palazzo Zini-Contessi (ex Palazzo Federici-Baitelli)[4]
- Palazzo Zini-Falconi (ex palazzo Stella-Averoldi)[4]
- Casa Moniga (ex casa Patuzzi)[4]
- Casa Guerini (ex casa Albrici-Ganassoni)[4]
- Fontana di Giona
- Facciata del Palazzo Baitelli Oldofredi, sede della scuola media di Paderno Franciacorta
- Palazzo Sandrinelli, sede del municipio di Paderno Franciacorta
Architetture militari
Il castello medievale di Paderno, anche chiamato Castello Oldofredi, fu costruito a partire da un preesistente ricetto intorno alla metà del X secolo, per difendere le persone e bestiame dagli attacchi degli ungari.[4][7] Subì pesanti modifiche nel XX secolo.
- Castello Oldofredi
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Società
Evoluzione demografica
Abitanti censiti[12]

Geografia antropica
Frazioni e località
Economia
Riepilogo
Prospettiva
Tradizionalmente, l'economia di Paderno Franciacorta si è basata sull'agricoltura, con l'allevamento del bestiame e la coltivazione della vite, dei cereali e dei foraggi.[4]
Anticamente nella zona meridionale del paese erano presenti cave di sabbia.[4] Molte di queste cave sono state successivamente riempite d'acqua.[4]
Nel XVII e XVIII secolo a Paderno si è sviluppata la pratica della coltivazione dei bachi da seta.[4] Il settore tessile continuò a svilupparsi anche nel XIX secolo con l'apertura di filande, tra cui la filanda Francesconi, la filanda Mensi e la filanda Delbono.[4] Quest'ultima fu venduta nel 1911 per essere trasformata in un calzificio.[4]
Nel 1973 il 70% degli abitanti di Paderno era occupato nelle industrie dello stesso comune,[4] che includevano un cotonificio, cinque calzifici e un'industria per la costruzione di macchine tessili.[4]
A partire dagli anni Cinquanta, durante i quali si manifestò una crisi del settore tessile nel bresciano, il numero di occupati del settore tessile a Paderno diminuì.[7] Nel 1979 una delle antiche filande viene convertita in azienda agricola, chiamata "Mirabella".[14]
Nel 1991 la maggior parte degli occupati a Paderno era impegnata nel settore metalmeccanico (311 occupati);[4] a seguire il settore tessile e delle confezioni (272 occupati), il settore del commercio (91 occupati) e quello dell'edilizia (87 occupati).[4]
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Infrastrutture e trasporti

Il territorio comunale è attraversato dalla strada provinciale 19 Ospitaletto-Concesio la quale è raccordata alla strada provinciale SPBS510 che transita nel vicino territorio di Rodengo Saiano.
Paderno Franciacorta è anche attraversata dalla ferrovia Brescia-Iseo-Edolo ed è servita dalla fermata di Paderno Franciacorta.
Amministrazione
Note
Bibliografia
Altri progetti
Collegamenti esterni
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