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Prospettiva
Papilio alexanor
specie di farfalla Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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L'alessanore (Papilio alexanor Esper, 1799) è un lepidottero diurno appartenente alla famiglia Papilionidae.
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Descrizione
Riepilogo
Prospettiva
Adulto
L'apertura alare dell'adulto va da 62 a 70 mm. Può essere confusa con specie molto più comuni, come Papilio machaon e Iphiclides podalirius. Si distingue per le bande nere pressoché parallele che attraversano verticalmente le ali. Rispetto al macaone è più piccolo e presenta una tonalità giallo brillante più intensa; inoltre in entrambi i sessi lo spazio basale dell'ala anteriore è giallo, anziché cosparso di squame nere. La femmina è spesso più grande del maschio.
- Papilio alexanor-Liguria, prov. di Imperia.
- Papilio alexanor-Accoppiamento, Francia dipartimento Hautes Alpes
- Papilio alexanor-Piemonte, Valle Gesso (CN)
Uovo
Le uova sono sferiche con un colore che varia dal verde-azzurrato dal momento della deposizione, per poi virare al giallognolo. L'uovo schiude tra i cinque e gli otto giorni successivi alla deposizione.
- Papilio alexanor-deposizione uovo.
- Papilio alexanor-Uova Liguria, prov. di Imperia.
- Papilio alexanor uovo-Liguria, prov. di Imperia.
- Papilio alexanor-Uovo-Liguria, prov. di Imperia.
Larva
Il bruco è lungo fino a 65 mm. Presenta delle bande trasversali nere, interrotte da macchie arancioni; il capo è nero.
- Papilio alexanor bruco-Piemonte, Valle Gesso (CN)
- Papilio alexanor bruco Piemonte, Valle Gesso (CN)
Crisalide
Il bruco al quinto stadio larvale (L5) per l'incrisalidamento manifesta una preferenza per la parte sottostante le pietre. Papilio alexanor sverna allo stato di crisalide e non è raro che sverni per più anni.
- Papilio alexanor crisalide 1-Piemonte, Valle Gesso (CN)
- Papilio alexanor crisalide-Piemonte, Valle Gesso (CN)
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Biologia
Comportamento
Durante la riproduzione i maschi si esibiscono in voli di pattugliamento. Se disturbato, il bruco estroflette a scopo difensivo una ghiandola da dietro la testa in modo simile al macaone.
Periodo di volo
Ha una sola generazione annuale con sfarfallamenti in maggio-luglio (talvolta già in aprile). I bruchi si rinvengono in luglio. La specie sverna come crisalide.
Alimentazione
Il bruco vive su varie specie di ombrellifere: in Italia è stato trovato su Trinia glauca, Ferula communis, Opopanax chironium, Seseli montanum, un'altra pianta alimentare conosciuta è Ptychotis saxifraga.
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Distribuzione e habitat
È diffusa dal sud-est della Francia (Provenza), attraverso l'Italia, l'Istria e alcune località dei Balcani, fino ad Anatolia, Iran, Afghanistan e Pakistan. In Italia è conosciuta di poche località di Alpi Marittime (Valle Gesso), Liguria occidentale (al confine con la Francia), Sicilia (coste nordorientali) ed Aspromonte.
Predilige zone montagnose, fino a 1700 m di altitudine. Frequenta pendii assolati ed aridi caratterizzati dalla presenza di rocce calcaree. Il volo dell'adulto è rapido, si posa di preferenza su fiori di cardo, lavanda, Valeriana rubra e altri.
- Papilio alexanor habitat-Liguria prov. di Imperia
- Papilio alexanor habitat-Piemonte, Valle Gesso (CN)
Conservazione
La specie, a causa della sua bellezza e della rarità, è molto ricercata dai collezionisti e dai commercianti di farfalle. Da questo punto di vista appaiono minacciati soprattutto i siti piemontesi della Val Gesso, più accessibili. È protetta da norme nazionali e internazionali che ne vietano la raccolta e il commercio.
Altro possibile fattore di rischio che ne potrebbe mettere in pericolo la sopravvivenza è la naturale evoluzione della vegetazione da prateria arida a macchia o a bosco.
In Europa la densità di molte popolazioni è diminuita anche perché gli ambienti idonei vengono ridotti dalle attività umane ed in particolare dall'uso di pesticidi per le attività agricole.
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Note
Bibliografia
Voci correlate
Altri progetti
Collegamenti esterni
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