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Pianezza

comune italiano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

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Pianezza (Pianëssa in piemontese) è un comune italiano di 15 639 abitanti[1] della città metropolitana di Torino in Piemonte, conurbato nell'area metropolitana di Torino.

Disambiguazione – Se stai cercando altri significati, vedi Pianezza (disambigua).
Fatti in breve Pianezza comune, Localizzazione ...
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Geografia fisica

Territorio

Sorge alle porte occidentali di Torino, alla sinistra della Dora Riparia e il Rio Fellone, e all'imbocco della bassa Val di Susa (antica "Strada di Francia", ovvero l'attuale SP 24 del Monginevro) da dove si può ammirare la parete orientale del Monte Musinè.
Il comune abbraccia un vasto territorio, confinando a nord con San Gillio (rioni San Pancrazio, Lago Fontanej, cascine Muradora e Merli), a est-sud-est con Collegno (tangenziale ovest di Torino e frazione Bruere), a sud-ovest con Alpignano e Rivoli (zone Bonafus e Stresa). Come si evince dal nome, la zona presenta numerosi terreni pianeggianti, tuttavia intervallati da alcune piccole alture, che non superano mai i 325 metri sul livello del mare.

Clima

Il clima temperato sub-continentale è caratterizzato da inverni freddi, prevalentemente soleggiati, con nevicate abbastanza abbondanti, e rara presenza di nebbia. Estati calde, con brezze provenienti dalla Valle di Susa, poco distante.

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Storia

Riepilogo
Prospettiva

L'epoca pre-romana e romana

Non sono stati mai rinvenuti reperti che attestino la presenza di insediamenti celto-liguri anteriori al passaggio delle legioni Romane dirette verso la Gallia.
Durante gli scavi della nuova variante della S.S.24 sono riemersi, invece, proprio reperti d'origine romana.[4]. La posizione strategica lungo la strada di Francia, fece sì che la zona fosse costantemente attraversata da eserciti e da pellegrini. È ai piedi del Monte Musinè che, molto probabilmente, si combatté la battaglia del 312, fra l'imperatore Costantino ed il pagano Massenzio, pochi mesi prima della più nota Battaglia di Ponte Milvio a Roma.
Negli anni successivi, Pianezza fu occupata dai longobardi, che, a difesa delle vie verso le Alpi, posero, nella vicina Chiusa di San Michele, un 'blocco' all'accesso dei Franchi verso Torino, che resistette almeno fino intorno al 775.

Toponimo

Pianezza, e l'intera Val di Susa, furono quindi occupati dapprima dai Franchi, e, durante il X secolo, dagli Ungari. Nel 985, sarebbe attestata la donazione all'Abbazia di Novalesa di un territorio detto Loco Planicio, da parte di un certo Sismondo.
Pianezza passò sotto la Marca torinese agli inizi dell'XI secolo. I vescovi di Torino la fecero fortificare, grazie anche a Federico Barbarossa che, nel 1159, fece erigere anche un Castello a pochi passi dalla Dora Riparia.

Nel XII secolo, Pianezza divenne punto di forza del potere vescovile, con la popolazione raccolta attorno alla vicina Pieve di San Pietro, al Castello e al borgo fortificato. In seguito, non mancarono incendi e saccheggi, per via del passaggio di lanzichenecchi e mercenari diretti verso Milano, fino agli inizi del XV secolo, quando si afferma la supremazia del Ducato sabaudo.

XVI-XVII secolo

Occupata dai Savoia, il suo Castello fu abitato dalla contessa Beatrice Langosco, favorita di Emanuele Filiberto di Savoia. Poi, Vittorio Amedeo I infeudò tutto il borgo ai Conti Provana di Collegno. Questi trasformarono il castello in residenza nobiliare, e fecero conoscere a Pianezza un periodo di rinascita, privilegiando lo stile barocco.

XVII-XX secolo

Verso la fine del XVII secolo, venne fondata la prima manifattura, una filanda per la seta, che sfruttava le acque della Dora. In questo periodo furono costruite nuove case, ingrandendo l'antico borgo rurale, e dotandolo di pavimentazione in acciottolato. L'espansione territoriale di Pianezza continuò anche nel XIX° secolo, soprattutto grazie all'operato di Agostino Lascaris di Ventimiglia. Nel secondo dopoguerra, sorsero numerose industrie, e attività terziarie, con un consistente aumento della popolazione, che portò all'espansione dell'area centrale con nuove zone residenziali, e con l'asfaltatura delle maggiori strade della città.
L'industrializzazione interessò soprattutto il settore siderurgico, seguito da un incremento delle attività commerciali, in maniera più marcata a ridosso della tangenziale ovest di Torino. La popolazione aumentò soprattutto per lo spostamento di nuclei familiari torinesi dalla città verso la prima cintura, tanto che, negli anni sessanta, i residenti di fatto raddoppiarono.

Simboli

Lo stemma è stato riconosciuto con D.P.C.M. dell'8 novembre 1949.[5] Nello stemma d'azzurro sono raffigurati: un albero di pino al naturale, posto su un verde terrazzo, sormontato da un giglio d'argento e accostato da due torri d'oro, merlate alla ghibellina e sormontata ciascuna da due gigli d'argento, ordinati in palo.

Il gonfalone, concesso con D.P.R. del 22 dicembre 1949[5], è un drappo partito di giallo e di rosso.

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Monumenti e luoghi d'interesse

  • Santuario di San Pancrazio, in frazione omonima, del 1640, su precedente pilone votivo dedicato ad un miracolo ivi avvenuto il 12 maggio 1450; è un complesso religioso con Pronao e convento, riimaneggiato nel 1937, e di nuovo nel 1956.
Lo stesso argomento in dettaglio: Santuario di San Pancrazio (Pianezza).
Lo stesso argomento in dettaglio: Pieve di San Pietro (Pianezza).
Lo stesso argomento in dettaglio: Chiesa della Madonna della Stella (Pianezza).
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Targa del Masso Gastaldi.
  • Masso Gastaldi: Masso erratico, alto circa 14 metri, residuo della Glaciazione Mindel, avvenuta circa 400.000 anni fa, che portò materiale morenico nella zona. Fu anticamente chiamato la pèra mora (pietra scura), ma anche ël roch (la roccia). Vi fu costruita in cima una piccola cappella, dedicata a San Michele. Nel 1884, fu deciso di chiamarlo Gastaldi, in onore del noto geologo torinese, che lo studiò a fondo[6]. Durante la seconda guerra mondiale, poi, venne scavato un passaggio all'interno del Masso, utilizzato come rifugio antiaereo. Il monolite divenne instabile, nel dopoguerra, pare per la costruzione troppo ravvicinata di un palazzo, tanto che più volte, nel corso degli anni, è stato oggetto di interventi conservativi; è, nei fatti, considerato un vero 'monumento' della geologia piemontese: l'ultimo restauro è avvenuto dopo l'alluvione dell'agosto 1988.
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Statua dedicata ai caduti.
  • Statua dedicata ai caduti pianezzesi della Grande Guerra
  • Cappella di San Sebastiano
  • Cappella SS Bernardo e Grato
  • Torre del Ricetto
  • Villa Casalegno
  • Villa Rapelli, attuale Biblioteca Civica
  • Chiesa Parrocchiale dei SS.Pietro e Paolo
  • Chiesa di San Rocco, edificata tra gli anni 1730-1764 dall'omonima Confraternita, con facciata curvilinea in mattoni.
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Società

Evoluzione demografica

Negli ultimi cinquanta anni, a partire dall'anno 1971, la popolazione residente è raddoppiata.

Abitanti censiti[7]

Istituti scolastici

Sul territorio pianezzese sono presenti due scuole elementari Manzoni e Nino Costa, una scuola media intitolata a Papa Giovanni XXIII e un istituto tecnico agrario Dalmasso[8][9].

A Pianezza ha sede l'Istituto dei sordi di Torino, storica istituzione erede della Scuola normale per i sordomuti, che aveva sede nel centro di Torino

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Cultura

Biblioteca

La biblioteca civica "Teresa Fiore Rapelli" è stata inaugurata il 15 dicembre 2001. Il Cavaliere Orazio Rapelli, geometra ex podestà ed ex sindaco di Pianezza, lasciò nel suo testamento fin dagli anni settanta la villa, acquistata nel 1926 nonché ristrutturata secondo lo stile liberty, alla città, con la disposizione che diventasse la biblioteca cittadina e che fosse intitolata a sua moglie: tuttavia, i processi di ristrutturazione ne hanno ritardato l'apertura. Nel primo '900 l'edificio era invece usato dalle monache di Visitazione e dalle educande loro affidate[10].

Manifestazioni

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Infrastrutture e trasporti

Specialità gastronomiche

I Melicotti di Pianezza, tipico biscotto di meliga, della migliore tradizione pianezzese. Prodotto ed ideato dalla pro loco di Pianezza e dall’Agribiscotto.


Nel corso dell'edizione 2025 del Salone internazionale del libro di Torino è stata presentata al pubblico la Torta Matilde, realizzata da una storica pasticceria di Pianezza (col patrocinio del Comune) al fine di creare un dolce tipico pianezzese in grado di rappresentare l'identità e la tradizione del luogo; la torta è a base di ingredienti del territorio quali farina di mais, pezzi di cioccolato, nocciole Piemonte e burro.[12]

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Amministrazione

Di seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune.

Ulteriori informazioni Periodo, Primo cittadino ...

Gemellaggi

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Sport

La principale squadra di calcio è il Lascaris, militante nel campionato di Eccellenza girone A. In Promozione invece milita il Pianezza, seconda squadra cittadina. Per quanto riguarda la pallavolo femminile, nel territorio è presente la Carpe Diem Volley Pianezza, militante in Serie C

Note

Bibliografia

Voci correlate

Altri progetti

Collegamenti esterni

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