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Antiche province francesi
antiche suddivisioni territoriali del Regno di Francia Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Si definiscono antiche province francesi le suddivisioni territoriali in cui si articolava il Regno di Francia. Durante la Rivoluzione esse furono sostituite dai dipartimenti (1790), suddivisione territoriale tuttora esistente. I nomi delle antiche province sono ancora usati per indicare alcune porzioni del territorio del paese (regioni culturali, storiche, etnologiche, ecc.), e sono ripresi nelle denominazioni di alcune delle attuali regioni della Francia.
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Descrizione
Riepilogo
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Il termine nel senso attuale apparve nel XV secolo, e i geografi lo hanno da allora utilizzato con generosità per definire svariate entità territoriali; ecco perché le carte geografiche e le liste elencanti le province francesi non sono sempre sovrapponibili e comparabili le une alle altre.
In genere si intende per provincia un territorio di una certa estensione, i cui abitanti si riconoscono per caratteri propri: storia comune, cultura e usi ancestrali, tradizioni particolari, diritti e doveri (vale a dire una legislazione) differenti rispetto ai territori vicini, talvolta anche una lingua comune, o l'appartenenza a etnie specifiche; tutto ciò spesso ponendosi anteriormente e al di fuori dalle organizzazioni amministrative. La provincia è in generale formata dalla riunione di entità più piccole, i pays (paesi), e comunemente divisa in haute e basse.
Prima della Rivoluzione la Francia era costituita in suddivisioni territoriali nate dalla storia, dalla geografia e dalle popolazioni, differenti a seconda dei poteri che si sovrapponevano nella propria giurisdizione su un determinato territorio: metropoli, province, diocesi, ducati, baronie, governatorati, stati, elezioni, généralité, intendenze, parlamenti, pays, baliati, ecc. Cosicché ad esempio i confini del parlamento d'Artois non corrispondevano a quelli del governatorato d'Artois o dell'intendenza d'Artois; ed una provincia poteva contenere al suo interno altre province: la Borgogna conteneva la Bresse, provincia a sua volta.
La Convenzione Nazionale, dopo aver abolito nella notte del 4 agosto 1789 tutti i diritti ed usi particolari delle differenti regioni (definiti "privilegi", come quelli della nobiltà e del clero), decise di istituire una suddivisione uniforme del territorio nazionale, fondando i dipartimenti, univoci per tutte le differenti funzioni dello Stato: militare, religiosa, fiscale, amministrativa, universitaria, giudiziaria ecc. Nella città scelta come capoluogo di dipartimento si dovevano concentrare le sedi di ciascuna di tali funzioni, quali una prefettura, un tribunale, una università, un comando militare, una sede vescovile, una borsa valori, un ospedale, ecc. Le proteste delle città che sino ad allora avevano ospitato una di tali funzioni, e che non erano destinate a diventare capoluogo, impedirono un'attuazione completa di tale disegno.
I pays che formavano le province non coincidevano con gli antichi territori feudali poi assorbiti, anche se derivavano da essi (per esempio, nell'Orleanese dalla Contea di Blois nacque il Blésois). Oggi sono chiamati pays anche suddivisioni non storiche, ma semplici ripartizioni turistico-culturali, e prendono spesso il nome dal centro più importante.
In certi casi, alcuni pays sono stati assorbiti così tardi che talvolta oggi li si considera province a sé, anche per la loro estensione (come il Périgord, nella Guienna). In altri, alcune piccole province rimasero semi-autonome fino al 1789, ma erano parte di altre (come il Saumourois, parte dell'Angiò). Per questo, oggi è difficile stilare una lista ufficiale delle province; solitamente si riportano i nomi di quelle maggiormente indicate dalle carte storiche. Per ciascuna provincia si nominano anche le varie generalità, queste ufficiali, che coprivano il suo territorio.
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Epoca preromana
La Gallia era abitata da un centinaio di popoli diversi (300 secondo Flavio Giuseppe), spesso molto differenti fra loro. Giulio Cesare battezzò ciascuno di tali stati indipendenti col nome di civitas, di cui alcuni suddivisi in pagi. Svariate popolazioni poco numerose erano clientes di vicini più potenti, ossia a loro assoggettati; questo ha fatto parlare di province ante litteram:
«È degno di nota che gli antichi Stati gallici si sono conservati fino ad un'epoca molto vicina a noi, coi loro nomi, i loro confini, ed una sorta di esistenza morale nei ricordi e negli affetti degli uomini. Non i romani, non i germani, non la feudalità né la monarchia hanno distrutto tali vivide unità; le ritroviamo ancora nelle province e nei paesi della Francia attuale.»
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Province romane
L'etimologia latina del termine si rifà al concetto di "vincere", di conquista di un territorio. Ogni provincia romana di Gallia aveva un assetto giuridico (preciso, confini chiaramente definiti e strutture amministrative codificate. Il nome delle province, la loro organizzazione e i loro confini variarono largamente nel corso di cinque secoli; ognuna era diretta da un proconsole o un propretore. Cesare, oltre la Narbonense (Provenza), già romana, divise la Gallia in tre province: l'Aquitania, la Belgica e la Celtica. In quattro secoli di dominazione romana il loro numero passò da tre a undici, un aumento dovuto all'espandersi dell'Impero e alla diminuzione delle loro dimensioni, con lo smembramento delle entità iniziali; le province erano suddivise in civitas, il cui numero passò da 33 a 113.
Province ecclesiastiche
Le metropoli in senso ecclesiastico sono territori sotto la giurisdizione di un arcivescovo metropolita, definiti anche "province" in quanto derivati dalle province romane di cui i primi vescovi assunsero l'amministrazione alla caduta dell'Impero.
Sono costituite da diocesi le quali, secondo il medesimo processo, in Francia succedettero alle antiche civitas gallo-romane. Le diocesi sono composte di parrocchie, insiemi d'abitanti riuniti presso una medesima chiesa, di cui i confini e i nomi antichi si sono spesso conservati nei 36.000 comuni francesi odierni.
Le circoscrizioni ecclesiastiche, in ragione dell'istituto della manomorta, furono le più antiche circoscrizioni territoriali, e le più stabili, dall'antichità preistorica sino alla loro riforma generale del 1802.
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Province giudiziarie
In funzione dei diritti, dei costumi e delle lingue parlate, il territorio della Corona di Francia era diviso in paesi di diritto scritto (grossomodo quella che oggi chiamiamo Occitania), e in paesi di diritto non scritto (il Nord). Le due parti comprendevano numerosi parlamenti, originati dalle province giudiziarie, e da cui derivarono le giurisdizioni reali, ossia le circoscrizioni giudiziarie, baliaggi e siniscalcati.
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Province fiscali
Altri autori tentano di assimilare il concetto di provincia a quello di généralité. Senza dubbio talvolta i due concetti sono sovrapponibili, ossia quando il territorio di una généralité coincide più o meno con quello di un'entità territoriale più antica; ma non sono veramente sinonimi, in quanto nella maggioranza dei casi i territori non coincidono.
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Province militari
Riepilogo
Prospettiva
Erano i feudi dipendenti direttamente dalla Corona (ducati, conteae e marche), tenuti a prestare al monarca un sostegno militare.
I feudi maggiori e minori costituivano delle circoscrizioni territoriali nate per organizzare la difesa, il reclutamento delle truppe, la costruzione delle piazzeforti, degli arsenali e dei castelli.
Oltre al ducato di Francia i primi sei grandi feudi ebbero il titolo di Parìa:
- i tre ducati di Aquitania, Guascogna e Normandia
- le tre contee di Tolosa, Fiandre e Champagne (verso il 1212).
I titolari erano considerati come elettori del re di Francia, insieme agli altri sei Pari ecclesiastici:
- i tre vescovi-duca di Reims, Sens, Langres
- i tre vescovi-conte di Beauvais, de Noyon et de Châlons (d'origine merovingia).
Il numero dei feudi maggiori conobbe variazioni nel corso della storia (per eredità, conquiste, divisioni, trattati) ed aumentò con l'annessione definitiva della contea di Provenza, e dei ducati di Borgogna, Bretagna, Savoia e Lorena ed altri. Per alcune di tali province si trattò semplicemente il ritorno alla Corona di un antico feudo, come nel caso del ducato di Borgogna, di cui era titolare il fratello di Ugo Capeto. Per altri fu una vera e propria acquisizione, come per la Savoia, la Corsica, il Contado Venassino o la Contea di Nizza, facenti parte del Sacro Romano Impero o della Santa Sede. Contrariamente alle province ecclesiastiche la loro estensione conobbe delle variazioni nel corso della storia in funzione dei possedimenti dei loro titolari, o della situazione politica; così il ducato di Guascogna scomparve nel XII secolo, il ducato di Normandia fu suddiviso in due governatorati militari.
Alla fine dell'Ancien Régime, tralasciando le regioni d'oltremare come le Antille, Pondicherry e Île Maurice, esistevano trentasei regioni dotate di un governatore incaricato della difesa, e definite "gouvernements".
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Lista delle antiche province francesi
Riepilogo
Prospettiva
La lista ufficiale delle province francesi del XVIII secolo è contenuta nelle lettere patenti reali pubblicate il 4 marzo 1790, che facevano seguito ai decreti dell'Assemblea Nazionale del 15 gennaio, 16 e 26 febbraio, ordinanti la divisione della Francia in 83 dipartimenti. Il documento contiene il concetto di "provincia", considerando nel reame 89 di esse, ma la lista è stata sottoposta a evidenti critiche. Resta anche oggi illusorio voler integrare tutte le province in un insieme coerente, sistematico e soprattutto perfettamente giustapposto: «Anche oggi è sorprendente vedere con quale sicurezza gli storici e i geografi spiegano, dopo un secolo, che la Francia era suddivisa in un numero fisso di province metodicamente classificate e delimitate»[1] (Armand Brette, 1910).

Province francesi alla Rivoluzione
Territori esterni alla Francia nel 1789
Non facevano parte della Francia nel 1789 i territori seguenti:
- Contado Venassino
- Contea di Nizza
- Repubblica di Mulhouse, alleata ai cantoni svizzeri
- Savoia
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Armoriale
Seguono gli stemmi araldici delle 34 province dell'Ancien Régime, immediatamente precedenti alla Rivoluzione francese.
1. Île-de-France | 2. Berry | 3. Orleanese | 4. Normandia | 5. Linguadoca | 6. Lionese | 7. Delfinato | 8. Champagne | 9. Aunis | 10. Saintonge | 11. Poitou | 12. Aquitania, poi Guienna e Guascogna | 13. Borgogna | 14. Piccardia | 15. Angiò | 16. Provenza | 17. Angoumois |
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18. Borbonese | 19. Marche | 20. Bretagna | 21. Maine e Perche | 22. Turenna | 23. Limosino | 24. Foix | 25. Alvernia | 26. Béarn e Bassa Navarra | 27. Alsazia | 28. Artois | 29. Rossiglione | 30. Fiandre francesi | 31. Franca Contea | 32. Lorena | 33. Corsica | 34. Nivernese |
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Note
Bibliografia
Voci correlate
Altri progetti
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