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Teucrium botrys
specie di pianta Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Il camedrio secondo (Teucrium botrys L., 1753) è una piccola pianta erbacea annuale, appartenente alla famiglia delle Lamiacee.[2]
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Etimologia
Il nome del genere (Teucrium) deriva da Teucro, mitico re di Troia figlio di Scamandro (divinità fluviale) e della Ninfa Idea, che secondo Plinio (Gaio Plinio Secondo nato a Como nel 23, e morto a Stabiae il 25 agosto 79, scrittore, ammiraglio e naturalista romano) per primo sperimentò le proprietà medicinali di alcuni vegetali (tra cui alcune piante del genere di questa voce). Dioscoride denominò queste piante dal greco "Teukrion", ma è Linneo che riprese tale nome cambiandolo nel latino "Teucrium".[3][4][5] L'epiteto specifico deriva dal greco (botrys) e significa "simile ad un grappolo d'uva" o più specificatamente "racemo composto" e fa riferimento alla particolare infiorescenza di questa pianta.[6][7]
Il nome scientifico della specie è stato definito per la prima volta da Linneo (1707 – 1778) nella pubblicazione "Species Plantarum - 2: 562"[8] del 1753.[9]
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Descrizione
Riepilogo
Prospettiva


Queste piante raggiungono una altezza massima tra 1 e 3 dm. La forma biologica è terofita scaposa (T scap), ossia in generale sono piante erbacee che differiscono dalle altre forme biologiche poiché, essendo annuali, superano la stagione avversa sotto forma di seme e sono munite di asse fiorale eretto e spesso privo di foglie. Sono presenti anche altre forme biologiche con cicli biennali come emicriptofita scaposa (H scap). Tutta la pianta è densamente peloso-ghiandolosa e vischiosa, ma non spinosa; è inoltre amara e aromatica con un odore sgradevole (sono presenti delle ghiandole contenenti oli eterici).[3][10][11][12][13][14]
Radici
Le radici sono del tipo fascicolato.
Fusto
La parte aerea del fusto è eretta e generalmente ramosa con molti rami arcuati, ascendenti, densamente ghiandolosi e vischiosi e poco pubescenti; la sezione è quadrata.
Foglie

Le foglie lungo il caule sono disposte in modo opposto e sono prive di stipole. Hanno un contorno a forma triangolare e sono 2-pennatopartite (o 2-pennatosette) con segmenti ridotti a delle lacinie larghe 2 – 3 mm. Quelle superiori (dell'infiorescenza) sono progressivamente ridotte. La superficie adassiale presenta delle rilevanti nervature in corrispondenza alle quali sulla superficie abassiale si formano dei profondi solchi. Dimensione delle foglie: larghezza 2 cm; lunghezza 1,5 cm.
Infiorescenza
Le infiorescenze sono dei racemi composti formati da verticillastri sovrapposti e distanziati posizionati all'ascella di foglie normali. I fiori lungo l'infiorescenza sono disposti in modo opposto.
Fiore
I fiori sono ermafroditi, zigomorfi, tetrameri (4-ciclici), ossia con quattro verticilli (calice – corolla - androceo – gineceo) e pentameri (5-meri: la corolla e il calice sono a 5 parti).
- Il calice è più o meno attinomorfo, gamosepalo e gozzuto. La parte terminale presenta 5 irregolari, brevi denti non molto lunghi (quello superiore in genere è più largo). Il colore può essere bruno-violetto. Il calice è persistente. Dimensione del calice: 7 – 8 mm.
- La corolla è zigomorfa, gamopetala, pubescente e colorata di roseo con punteggiatura purpurea alla base. La forma è pseudobilabiata con il labbro superiore poco sviluppato o quasi nullo, mentre quello inferiore è pentalobo col lobo centrale molto più grande e più o meno concavo; in realtà i due lobi del labbro superiore sono coerenti con i due lobi laterali del labbro inferiore. Non è presente l'anello di peli all'interno della corolla. Dimensione della corolla: 15 – 20 mm.
- L'androceo possiede quattro stami didinami, due grandi e due piccoli tutti fertili. I filamenti, sono adnati alla corolla. Gli stami sono paralleli, diritti e incurvati all'innanzi e parzialmente sporgenti dal tubo corollino. Le antere sono biloculari, di colore giallastro, ed emergono completamente dalle fauci. Le teche sono del tipo divaricato e confluenti in una sola fessura di deiscenza). Il polline matura con proterandria (prima della ricettività dei rispettivi stigmi). I granuli pollinici sono del tipo tricolpato o esacolpato.
- Gineceo: l'ovario è supero (o semi-infero) formato da due carpelli saldati (ovario bicarpellare) ed è 4-loculare per la presenza di falsi setti. La placentazione è assile. Gli ovuli sono 4 (uno per ogni presunto loculo), hanno un tegumento e sono tenuinucellati (con la nocella, stadio primordiale dell'ovulo, ridotta a poche cellule).[15] Lo stilo inserito alla base dell'ovario (stilo ginobasico) è del tipo filiforme ed è molto sporgente; è inoltre caduco. Lo stigma è bifido a forma di lacinie divergenti. Il nettario è abbondante.
- Fioritura : da giugno a settembre (ottobre).
Frutti
Il frutto è uno schizocarpo ( tetrachenio reticolato) composto da 4 nucule arrotondate all'apice e dalla superficie glabra, liscia o rugosa. I semi sono minuti e provvisti di endosperma (a volte scarso).
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Biologia
Riproduzione
Questa specie si riproduce per impollinazione tramite ditteri, imenotteri e più raramente lepidotteri (impollinazione entomogama).
La dispersione dei semi avviene inizialmente a causa del vento (dispersione anemocora); una volta caduti a terra sono dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (mirmecoria).
Distribuzione e habitat
Riepilogo
Prospettiva
- Distribuzione: questa specie ha un areale Euri - Mediterraneo o anche Sud - Europeo.

Distribuzione della specie in Italia
(Distribuzione regionale[16] – Distribuzione alpina[17])
In Italia questa pianta è rara ed è presente al Nord (esclusa la Pianura Padana) e al Centro. Nelle Alpi ha una distribuzione discontinua. Fuori dall'Italia, sempre nelle Alpi, questa specie si trova in Francia (tutti i dipartimenti alpini), in Svizzera (cantoni Berna, Vallese e Ticino), in Austria (Länder del Tirolo Settentrionale, Carinzia, Stiria, Austria Superiore, Austria Inferiore) e in Slovenia. Sugli altri rilievi europei collegati alle Alpi si trova nella Foresta Nera, Vosgi, Massiccio del Giura, Massiccio Centrale, Pirenei e Carpazi.[17] Nel resto dell'Europa l'areale della specie si estende dalla Penisola Iberica sino alla Crimea. Questa specie è presente anche in Marocco. - Habitat: l'habitat tipico sono gli incolti e le zone ruderali, le aree laterali lungo le vie, le zone ghiaiose e le massicciate; ma anche le praterie rase, i prati e i pascoli dal piano collinare a quello montano. Il substrato preferito è calcareo ma anche calcareo/siliceo con pH basico, bassi valori nutrizionali del terreno che deve essere arido.[17]
- Distribuzione altitudinale: sui rilievi queste piante si possono trovare fino a 1500 m s.l.m.; frequentano quindi i seguenti piani vegetazionali: collinare, montano e in parte quello subalpino (oltre a quello planiziale – a livello del mare).
Fitosociologia
Dal punto di vista fitosociologico Teucrium botrys appartiene alla seguente comunità vegetale:[17]
- Formazione: comunità pioniere a terofite e succulente
- Classe: Koelerio-Corynephoretea
- Ordine: Alysso-Sedetalia
- Alleanza: Alysso-Sedion albi
- Ordine: Alysso-Sedetalia
- Classe: Koelerio-Corynephoretea
- Formazione: comunità pioniere a terofite e succulente
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Tassonomia
Riepilogo
Prospettiva
La famiglia delle Lamiacee comprende circa 220 generi e quasi 7000 specie[10][18].
Il genere Teucrium comprende circa 300 specie[19], una quindicina delle quali vivono in Italia. Il genere fa parte della sottofamiglia Ajugoideae, tribù Teucrieae[20].
Sinonimi
Questa entità ha avuto nel tempo diverse nomenclature. L'elenco seguente indica alcuni tra i sinonimi più frequenti:[21]
- Botrys chamaedryoides Fourr
- Chamaedrys botrys L.
- Chamaedrys laciniata Gray
- Monochilon bipinnatifidus Dulac
- Scorodonia botrys L.
- Teucrium alpinum L.
- Teucrium botrydium St.-Lag.
- Teucrium chamaedryoides Fourr.
- Teucrium collinum Salisb.
- Teucrium botrys f. albiflorum Socorro & Aroza
- Trixago botrys L.
Specie simili
Nell'areale alpino sono presenti diverse specie del genere Teucrium. L'elenco seguente mette a confronto quelle più simili a quella di questa voce:[12]
- Teucrium botrys L. - Camedrio botri: i verticilli fiorali sono più distanziati e le foglie sono pennatosette.
- Teucrium chamaedrys L. - Camedrio querciola: il fusto alla base è legnoso; le foglie sono simili a quelle della quercia; il calice è attinomorfo.
- Teucrium scordium L. - Camedrio scordio: il portamento è quasi cespuglioso, ma i fusti sono erbacei.
- Teucrium scorodonia L. - Camedrio scordonia: è una pianta più alta, la ramosità è più fitta e le foglie sono più grandi; il tubo della corolla è lungo il doppio del calice.
Nell'Italia meridionale può essere confuso con il Teucrium campanulatum: risulta simile ma quest'ultima specie ha fiori bianchi ed è perenne.
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Usi
Vengono utilizzate le parti aree della pianta. Sono simili a quelli del Teucrium chamaedrys solo che risulta più attivo.
Note
Bibliografia
Voci correlate
Altri progetti
Collegamenti esterni
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