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diocesi della Chiesa cattolica in Italia Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
La diocesi di Verona (in latino Dioecesis Veronensis) è una sede della Chiesa cattolica in Italia suffraganea del patriarcato di Venezia appartenente alla regione ecclesiastica Triveneto. Nel 2022 contava 845.906 battezzati su 947.053 abitanti. È retta dal vescovo Domenico Pompili.
Diocesi di Verona Dioecesis Veronensis Chiesa latina | |||
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Suffraganea del | patriarcato di Venezia | ||
Regione ecclesiastica | Triveneto | ||
| |||
Vescovo | Domenico Pompili | ||
Vicario generale | Osvaldo Checchini | ||
Vescovi emeriti | Giuseppe Zenti | ||
Presbiteri | 902, di cui 596 secolari e 306 regolari 937 battezzati per presbitero | ||
Religiosi | 421 uomini, 1.564 donne | ||
Diaconi | 51 permanenti | ||
Abitanti | 947.053 | ||
Battezzati | 845.906 (89,3% del totale) | ||
Stato | Italia | ||
Superficie | 3.053 km² | ||
Parrocchie | 380 (14 vicariati) | ||
Erezione | III secolo | ||
Rito | romano | ||
Cattedrale | Santa Maria Matricolare | ||
Santi patroni | San Zeno San Pietro martire Santi Fermo e Rustico | ||
Indirizzo | Piazza Vescovado 7, 37121 Verona, Italia | ||
Sito web | www.chiesadiverona.it | ||
Dati dall'Annuario pontificio 2023 (ch · gc) | |||
Chiesa cattolica in Italia | |||
Più volte modificato, pare iniziato già nel X secolo. Precedente al vescovo Ognibene, nel 1172, è la grande torre tufacea (la parte più antica attuale), mentre il porticato interno risale al XV secolo con colonne di spoglio del 1120 - 1130. Una scultura della Vergine, già sulla facciata interna del palazzo, è di ignoto autore veneziano del XIII secolo e si ammira ora al museo canonicale. Teobaldo III ai tempi di Cangrande fece l'ala meridionale con bifore ove furono collocati gli alloggi del vescovo. Nel 1453 fu rimodernata l'ala meridionale, mentre Ermolao Barbaro fece costruire la Sala dei Sinodi.
Vi lavorarono anche Domenico Brusasorzi nel 1566, Agostino Ugolini, Leonardo Manzati.
Un'altra loggia nel XVII secolo venne edificata sul lato orientale del cortile di accesso dell'edificio, in forme ancora sammicheliane.[1]
La diocesi comprende la grande maggioranza della provincia di Verona e una piccola porzione della provincia di Brescia (zona sud e sud-ovest del Lago di Garda); inoltre una parrocchia si trova in provincia di Rovigo (Villa d'Adige). Confina a nord con l'arcidiocesi di Trento, ad est con la diocesi di Vicenza, a sud con le diocesi di Padova e di Adria-Rovigo, e a ovest con quelle di Mantova e di Brescia.
Sede vescovile è la città di Verona, dove si trova la cattedrale di Santa Maria Matricolare.
Il territorio è suddiviso in 380 parrocchie, raggruppate in 14 vicariati: Verona centro, Verona nord-ovest, Verona nord-est, Verona sud, Lago veronese-Caprino, Lago bresciano, Valpolicella, Valpantena-Lessinia, Est veronese, Bussolengo, Villafranca, Bovolone-Cerea, Isola della Scala-Nogara, Legnago.[2]
Le origini della Chiesa a Verona sono conosciute grazie al Carmen Pipinianum del IX secolo, che comprende un elenco dei primi otto vescovi, da sant'Euprepio di Verona a san Zeno, morto tra il 372 e il 380, il quale, secondo la tradizione, «reduxit Veronam ad baptismum».[3] Degna di nota è anche la famosa Pianeta di Ravenna (chiamato Velo di Classe), in cui sono segnalati non solo i vescovi di Verona, ma anche santi e vescovi di altre diocesi, venerati a Verona nel IX secolo. Secondo Lanzoni, questi due documenti trasmettono un catalogo di vescovi «da ritenersi, attesa l'alta antichità del medesimo, derivante dai dittici, integro e genuino».[4] Primo vescovo storicamente documentato è Lucillo, il sesto del catalogo, che prese parte al concilio di Sardica nel 342/343.
L'episcopato di Euprepio viene collocato non prima del temporaneo periodo di pace dato alla Chiesa sotto l'imperatore Gallieno (260). Nello stesso Carmen sono menzionati i santi Fermo e Rustico, martirizzati a Verona secondo una tradizione di dubbio valore storico. L'esistenza di san Zeno, che fu un contemporaneo di sant'Ambrogio di Milano e autore di una serie di scritti religiosi, è storicamente attestata da antichi documenti. Si sa inoltre che, al tempo di san Zeno, il paganesimo era ancora profondamente radicato a Verona, in particolare nel contado. Dopo il vescovo Siagrio, la diocesi veronese passò dalla metropoli di Milano a quella di Aquileia. A metà del VI secolo condivise, come tutte le diocesi suffraganee, le posizioni assunte nei riguardi dei Tre Capitoli dalla Chiesa di Aquileia.
Ratoldo, vescovo all'inizio del IX secolo, impose vita comunitaria ai canonici (806) e riorganizzò il clero. Tra i maestri della sua scuola ci fu il diacono Pacifico, grande conoscitore del greco e dell'ebraico. Raterio (metà del X secolo) fu invece un illustre autore, che favorì l'apprendimento e la fondazione della scuola della cattedrale.
Nel 1145 il vescovo Tebaldo II (o Teobaldo) pose la diocesi sotto la protezione della Santa Sede. Il 17 maggio di quell'anno papa Eugenio III emanò la bolla Piae postulatio voluntatis, importante documento che ricostruisce la situazione della Chiesa veronese di quel tempo.
Papa Lucio III morì a Verona nel 1183 dopo avere incontrato in città Federico Barbarossa e avervi celebrato un sinodo, durante l'episcopato di Ognibene, noto canonista. Sempre a Verona si tenne il conclave che elesse papa Urbano III, che passò quasi tutto il suo breve pontificato a Verona.
In questo stesso periodo, durante l'episcopato del cardinale Adelardo, la città di Verona venne divisa in parrocchie. Nel 1336 il numero delle parrocchie cittadine era di 52.
Nel XIII secolo i vescovi Iacopo di Braganze e Gerardo Cossadoca furono entrambi esiliati da Ezzelino da Romano. Anche il vescovo Manfredo Roberti subì insulti e persecuzioni da parte dei ghibellini. Nel 1276 si svolse un sinodo contro i catari, che erano numerosi anche fra il clero. Poco più di vent'anni prima era stato assassinato (1252) e canonizzato (1253) Pietro da Verona, un inquisitore domenicano veronese che aveva condotto con energia una repressione dell'eresia.
Nel 1338 il vescovo Bartolomeo della Scala fu assassinato dal nipote Mastino, signore di Verona. Ciò condusse papa Benedetto XII a revocare ai signori scaligeri il privilegio di nominare i vescovi. Nello stesso secolo il vescovo Pietro della Scala cercò invano di riportare i canonici che obbedivano al patriarca di Aquileia sotto il controllo del loro vescovo. Quando però i Visconti conquistarono Verona, il vescovo Pietro fu bandito.
Nel XV secolo il vescovo Francesco Condulmer istituì una scuola degli accoliti per dare lustro al culto e per dare una formazione al clero. La nuova scuola sostituiva l'antica scuola della cattedrale, che era stata soppressa con l'istituzione dell'università. Verso la fine del secolo il cardinale Giovanni Michiel restaurò la cattedrale e il palazzo episcopale.
Nel 1751 la soppressione del patriarcato di Aquileia, da cui Verona aveva sempre dipeso, pose fine alle contese fra il vescovo e i canonici, che fino ad allora erano stati soggetti al patriarca. Contestualmente Verona divenne suffraganea dell'arcidiocesi di Udine.
Il 1º maggio 1818, in forza della bolla De salute Dominici gregis di papa Pio VII, Udine divenne semplice vescovato e Verona divenne suffraganea della sede metropolitana di Venezia.
Nel XIX secolo fu fondata a Verona la Congregazione degli Stimmatini. Nello stesso secolo molto importante fu anche l'attività di san Daniele Comboni, che fondò a Verona un istituto missionario e poi una congregazione religiosa dedicate alle missioni africane. L'istituto comboniano trasse origine da un preesistente istituto fondato da don Nicola Mazza.
Nel 2006 Verona ospitò il IV convegno ecclesiale nazionale e ricevette la visita di papa Benedetto XVI.
L'8 agosto 2014, in forza del decreto Quo aptius della Congregazione per i vescovi, cedette la parrocchia di Caselle di Pressana alla diocesi di Vicenza.
Si omettono i periodi di sede vacante non superiori ai 2 anni o non storicamente accertati.
La diocesi nel 2022 su una popolazione di 947.053 persone contava 845.906 battezzati, corrispondenti all'89,3% del totale.
anno | popolazione | presbiteri | diaconi | religiosi | parrocchie | ||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
battezzati | totale | % | numero | secolari | regolari | battezzati per presbitero | uomini | donne | |||
1950 | 645.159 | 645.402 | 100,0 | 915 | 679 | 236 | 705 | 422 | 3.280 | 319 | |
1970 | 713.513 | 717.613 | 99,4 | 1.195 | 714 | 481 | 597 | 681 | 3.439 | 368 | |
1980 | 757.337 | 778.330 | 97,3 | 1.155 | 695 | 460 | 655 | 3 | 778 | 3.940 | 379 |
1990 | 771.500 | 799.829 | 96,5 | 1.190 | 720 | 470 | 648 | 13 | 685 | 3.635 | 379 |
1999 | 758.000 | 787.668 | 96,2 | 1.173 | 735 | 438 | 646 | 18 | 625 | 2.650 | 381 |
2000 | 750.000 | 828.279 | 90,5 | 1.115 | 715 | 400 | 672 | 18 | 611 | 2.570 | 381 |
2001 | 750.000 | 829.000 | 90,5 | 1.091 | 691 | 400 | 687 | 18 | 694 | 2.490 | 381 |
2002 | 785.000 | 845.926 | 92,8 | 1.095 | 695 | 400 | 716 | 18 | 590 | 2.534 | 381 |
2003 | 778.000 | 837.948 | 92,8 | 1.080 | 700 | 380 | 720 | 18 | 601 | 2.300 | 381 |
2004 | 775.000 | 845.021 | 91,7 | 1.059 | 689 | 370 | 731 | 18 | 574 | 1.953 | 380 |
2010 | 843.229 | 923.830 | 91,3 | 996 | 649 | 347 | 846 | 31 | 522 | 2.240 | 381 |
2014 | 847.171 | 933.782 | 90,7 | 952 | 622 | 330 | 889 | 37 | 525 | 2.052 | 379 |
2017 | 869.384 | 940.289 | 92,5 | 958 | 606 | 352 | 907 | 44 | 480 | 1.862 | 380 |
2020 | 866.523 | 947.353 | 91,5 | 908 | 580 | 328 | 954 | 42 | 436 | 1.746 | 380 |
2022 | 845.906 | 947.053 | 89,3 | 902 | 596 | 306 | 937 | 51 | 421 | 1.564 | 380 |
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