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Gnaphosidae
famiglia di ragni Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Gnaphosidae Pocock, 1898 è una famiglia di ragni appartenente all'infraordine Araneomorphae.
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Etimologia
Il nome deriva probabilmente da radici greche, e avrebbe il significato: che vivono nel buio, a causa di presunte abitudini notturne e sotterranee di questi ragni, non sempre avvalorate dagli studiosi sul campo, ed il suffisso -idae, che designa l'appartenenza ad una famiglia.
Caratteristiche
Sono ragni che vivono per buona parte nel terreno (in inglese vengono detti ground-spiders) pur non avendo, a detta di molti esperti, effettive abitudini fossorie. Il cefalotorace è piriforme, l'opistosoma è più slanciato e sottile e ricoperto di peli fini di colore biancastro che conferiscono una lucentezza sericea.[1]
Le filiere hanno anteriormente una forma simile a quella di un barilotto, e inoltre una rientranza degli enditi, cioè delle appendici boccali anteriori e laterali del labbro. Hanno piccole dimensioni, non più di alcuni millimetri.

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Comportamento
Sono cacciatori a prevalenza notturna, non costruiscono ragnatele se non per le uova e per i piccoli, e sono a forma di sacco e ben riposte in crepe o nel terreno; si affidano molto alla velocità nel catturare le prede. Non si conoscono conseguenze per l'uomo derivanti dal morso di questi aracnidi.
Distribuzione
La famiglia ha distribuzione pressoché cosmopolita.[2] In Italia è la seconda famiglia più rappresentata dopo quella dei Linyphiidae con 154 specie e 6 sottospecie raggruppate in 27 generi.[3]
Tassonomia
Riepilogo
Prospettiva
A seguito di un lavoro dell'aracnologo Platnick (1990a), questa famiglia ha subito varie modifiche; in particolare, diversi generi inizialmente attribuiti da Brignoli alla sottofamiglia Micariinae sono stati spostati ai Phrurolithinae, sottofamiglia delle Corinnidae.[2]
Un lavoro più recente di Ramírez del 2014, sulla base di considerazioni filogenetiche accurate ed approfondite, ha portato a precise caratterizzazioni nell'ambito dei Dionycha; in particolare ha elevato al rango di famiglia i generi attribuiti ai Phrurolithinae, divenuti quindi appartenenti alla famiglia Phrurolithidae.[2]
La famiglia Prodidomidae è stata assorbita nelle Gnaphosidae a seguito di un lavoro degli aracnologi Azevedo, Griswold & Santos, 2018b nel rango di sottofamiglia (Prodidominae), sinonimizzando sia le Molycriinae Platnick, 1990, che le Theuminae Platnick & Baehr, 2006.[2]
Nello stesso lavoro appena citato vengono distinti cladi ben precisi: Gnaphosinae Pocock, 1898, Zelotinae Platnick, 1990, Herpyllinae Platnick, 1990, Drassodinae Simon, 1893, Prodidominae Simon, 1884 and Leptodrassinae Azevedo, Griswold & Santos, 2018. Vengono anche statuite 3 sottofamiglie monogenere: Anagraphidinae Simon, 1893 (genere tipo Anagraphis),Echeminae Simon, 1893 (genere tipo Echemus) e Micariinae Simon, 1897 (genere tipo Micaria). Gli altri generi che appartenevano alle Micariinae vengono posti fra le incertae sedis.[2]
La sottofamiglia Molycriinae Platnick, 1990 viene ristabilita come valida a seguito di uno studio degli aracnologi Rodrigues & Rheims, 2020b, e include i generi: Cryptotoerithus, Molycria, Myandra, Nomindra, Wesmaldra e Wydundra. Nello stesso studio viene ridefinita la sottofamiglia Prodidominae che include i generi: Austrodomus, Brasilomma, Caudalia, Chileomma, Chileuma, Chilongius, Eleleis, Indiani, Katumbea, Lygromma, Lygrommatoides, Moreno, Namundra, Neozimiris, Nopyllus, Paracymbiomma, Plutonodomus, Prodidomus, Purcelliana, Theurma, Theumella, Tivodrassus, Tricongius, Zimirina e Zimiris.[2]
Infine in un recente lavoro di Lin & Li, 2020e, è descritta una nuova famiglia monogenere: Solitudinae, con l'unico genere Solitudes Lin & Li, 2020.[2]
Attualmente, a novembre 2020, si compone di 162 generi e 2 547 specie;[2] la classificazione in sottofamiglie, sono 12 al 2020, segue inizialmente quella dell'entomologo Joel Hallan[4], con ulteriori inserimenti a partire dal 2017 (per circa il 10% dei generi è ancora incerta l'attribuzione ad una sottofamiglia):
- Drassodinae[5]
- Anagraphis[6]
- Anzacia[7][8]
- Apodrassodes
- Apodrassus
- Apopyllus
- Aracus[9]
- Benoitodes[10]
- Berinda[11]
- Cabanadrassus
- Coreodrassus
- Drassodes[12]
- Drassodex[13]
- Haplodrassus
- Homoeothele[8]
- Hypodrassodes[8]
- Leptodrassex[14]
- Leptodrassus
- Matua[8]
- Nauhea[8]
- Neodrassex[15]
- Notiodrassus[12]
- Orodrassus
- Parasyrisca
- Sidydrassus[12]
- Sosticus[16]
- Synaphosus
- Talanites
- Talanitoides
- Echeminae[17]
- Allomicythus[18]
- Amazoromus[19]
- Arauchemus
- Australoechemus[12]
- Coillina[20]
- Cubanopyllus[21]
- Diaphractus[22]
- Echemoides
- Echemus
- Hongkongia[22]
- Latonigena[23]
- Megamyrmaekion[22]
- Micythus[22]
- Nodocion[22]
- Odontodrassus[22]
- Sanitubius[22]
- Scopoides
- Scotophaeus[22]
- Trichothyse[22]
- Xerophaeus[22]
- Zelanda[22]
- Zimiromus[22]
- Encoptarthriinae
- Gnaphosinae Pocock, 1898[24]
- Hemicloeinae
- Herpyllinae[31]
- Laroniinae[34]
- Micariinae[35]
- Molycriinae
- Cryptotoerithus
- Molycria
- Myandra
- Nomindra
- Wesmaldra
- Wydundra
- Prodidominae
- Solitudinae
- Solitudes
- Zelotinae[39]
- incertae sedis
Generi fossili
A marzo 2016 sono noti sei generi fossili di Gnaphosidae[52]
- Captrix Petrunkevitch, 1942 - Paleogene
- Drassyllinus Wunderlich, 1988 - Neogene
- Eognaphosops Wunderlich, 2011 - Paleogene
- Eomactator Petrunkevitch, 1958 - Paleogene
- Palaeodrassus Petrunkevitch, 1922 - Paleogene
- Zelotetis Wunderlich, 2011 - Paleogene
Generi trasferiti
Sinonimi
- Sillemia - posto in sinonimia con Drassodes Westring, 1851, a seguito di un lavoro dell'aracnologo Murphy del 2007.
- Siruasus - posto in sinonimia con Drassodes Westring, 1851, a seguito di un lavoro dell'aracnologo Murphy del 2007.
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Note
Bibliografia
Altri progetti
Collegamenti esterni
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