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Samario

Sm - Elemento chimico con numero atomico 62 Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

Samario
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Il samario è l'elemento chimico di numero atomico 62 e il suo simbolo è Sm.

Dati rapidi Aspetto, Generalità ...
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Caratteristiche

Il samario è un metallo dei lantanidi dall'aspetto argenteo, abbastanza stabile all'aria a temperature inferiori a 150 °C; sopra questo limite si incendia spontaneamente.

Esiste in tre forme cristalline differenti in funzione della temperatura; le temperature di conversione tra di esse sono 734 °C e 922 °C.

Applicazioni

Tra gli usi del samario rientrano:

  • la produzione di lampade ad arco per la cinematografia, insieme ad altri elementi delle terre rare
  • il drogaggio dei cristalli di CaF2 per la realizzazione di laser e maser
  • la realizzazione di assorbitori di neutroni nei reattori nucleari
  • alcune leghe speciali
  • la produzione di magneti permanenti a elevata resistenza alla smagnetizzazione, i magneti samario-cobalto SmCo5
  • produzione di vetri capaci di assorbire la luce infrarossa mediante l'addizione di ossido di samario
  • la disidratazione e la deidrogenazione dell'etanolo, reazioni per cui l'ossido di samario è un catalizzatore
  • la medicina nucleare: l'isotopo 153 è utilizzato in medicina per la terapia delle metastasi ossee. Il samario 153 è sintetizzato a partire da altri isotopi dello stesso elemento esistenti in natura[1], la cui stabilità come per il 152Sm è stata oggetto di studio fin dagli anni '60[2], unitamente ad alcune affinità con altri elementi[3][4].
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Storia

Il samario fu individuato per la prima volta nel 1853 per via spettroscopica dal chimico svizzero Jean Charles Galissard de Marignac, che ne ipotizzò la presenza nel didimio a partire da alcune righe spettrali. Fu poi il francese Paul Émile Lecoq de Boisbaudran a isolarlo nel 1879 dalla samarskite. Sia quest'ultimo minerale sia l'elemento prendono il nome dall'ingegnere russo Samarskij.

Ruolo biologico

Il samario non riveste alcun ruolo biologico noto.

Disponibilità

Il samario non si trova in natura allo stato nativo; come gli altri elementi delle terre rare è contenuto in diversi minerali, tra cui la monazite, la bastnasite e la samarskite. La monazite, che ne contiene fino a 2,8%, e la bastnasite sono le principali fonti industriali di questo elemento.

Solo in tempi relativamente recenti è stato possibile isolare il samario in forma abbastanza pura attraverso tecniche di scambio ionico, estrazione in solvente e galvanostegia.

Il samario metallico è spesso preparato per elettrolisi di una miscela di cloruro di samario e cloruro di sodio o cloruro di calcio fusi. Può essere preparato anche per riduzione dei suoi sali con il lantanio.

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Composti

Tra i composti del samario si annoverano:

Isotopi

Il samario in natura si compone dei 4 isotopi stabili 144Sm, 150Sm, 152Sm, 154Sm e dei 3 isotopi radioattivi 147Sm, 148Sm, 149Sm. Di questi 152Sm è l'isotopo più abbondante e rappresenta in 26,75% del totale.

Gli isotopi radioattivi del samario sono 32, i più stabili sono 148Sm con emivita di 7×1015 anni, 149Sm con emivita di 2×1015 anni e 147Sm con emivita di 1,06×1011 anni.

Gli altri hanno emivita inferiore a 1,04×108 anni e la maggior parte di essi inferiore a 48 secondi. Questo elemento possiede anche 5 stati metastabili di cui i più stabili sono 141mSm (emivita: 22,6 minuti), 143m1Sm (66 secondi) e 139mSm (10,7 secondi).

La principale modalità di decadimento degli isotopi più leggeri di 152Sm è la cattura elettronica con conseguente trasformazione in isotopi di promezio; quelli più pesanti subiscono invece solitamente il decadimento beta trasformandosi in isotopi dell'europio.

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Precauzioni

Come per gli altri lantanidi, anche i composti del samario posseggono una tossicità medio-bassa, benché non ancora studiata in dettaglio.

Note

Bibliografia

Voci correlate

Altri progetti

Collegamenti esterni

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