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persona a capo del governo di uno Stato Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Il capo del governo è la persona che, in uno Stato sovrano, ha normalmente il compito di presiedere il gabinetto di governo, l'organo collegiale che riunisce i ministri. A seconda della forma di governo adottata può coincidere o non coincidere con la carica di capo dello Stato.
Nelle repubbliche presidenziali e nelle monarchie assolute non esiste un capo del governo distinto dal capo dello Stato, mentre nei sistemi parlamentari, dove il capo dello Stato riveste principalmente una funzione cerimoniale e di garanzia, le due figure sono separate e il capo del governo è responsabile di fronte al Parlamento. Così anche nella repubblica semipresidenziale dove, però, il capo del governo è responsabile anche di fronte al capo dello Stato.[1]
I vari paesi hanno adottato titoli formali differenti per indicare il capo del governo nelle rispettive costituzioni. Tra i titoli più comuni vi sono quelli di "primo ministro", "presidente del Consiglio dei ministri", "cancelliere", "presidente del Governo", "ministro presidente" e "ministro di Stato". Le funzioni e le prerogative del capo del governo, a prescindere dal titolo formale con cui viene chiamato, variano ampiamente nei diversi ordinamenti costituzionali.
La denominazione più diffusa per un capo del governo è quella di "primo ministro", utilizzata ad esempio nel Regno Unito, in Francia e nei reami del Commonwealth. Talvolta il titolo di primo ministro, insieme alla sua forma abbreviata premier, viene usato impropriamente o informalmente (per esempio in Italia o in Polonia) per indicare il capo del governo anche laddove il titolo formale è un altro.
Nel sistema parlamentare, il governo opera secondo il seguente modo:
Tutti questi requisiti investono direttamente il ruolo del capo del governo. Di conseguenza, esso si muove spesso "alla giornata" nei confronti del parlamento, rispondendo alle interrogazioni parlamentari e difendendo l'operato del governo di fronte all'assemblea legislativa. In un sistema semi-presidenziale invece, questo ruolo del capo del governo non è necessario nel funzionamento del parlamento.
In molti paesi, il capo del governo riceve dal capo dello Stato il compito di formare un governo sulla base dei rapporti di forza tra i partiti che siedono in parlamento. In altri stati il capo del governo è direttamente eletto dal parlamento. Molti sistemi parlamentari richiedono che i ministri siano membri del parlamento, mentre altri impediscono ai membri del parlamento di far parte del governo, a meno che essi non lascino l'incarico parlamentare.
In un sistema parlamentare, il capo del governo può essere rimosso dalla carica nei seguenti casi:
Le costituzioni differiscono nella gamma e negli scopi dei poteri gestiti dal capo del governo. Alcune costituzioni più vecchie (ad esempio quella australiana del 1900 e quella del Belgio del 1830) non fanno menzione del ruolo del primo ministro, carica che si è affermata successivamente de facto senza un riconoscimento costituzionale formale. Alcune costituzioni descrivono il primo ministro come primus inter pares (primo tra pari): esempi di ciò sono la costituzione della Finlandia e quella attuale del Belgio. Altri stati, indicano il primo ministro come la figura centrale e predominante all'interno del governo; il Taoiseach dell'Irlanda, ad esempio, può decidere da solo se e quando sciogliere il parlamento, in contrasto con altri paesi dove una decisione del genere è presa collettivamente dall'intero governo.
In molti paesi, uno degli effetti del processo di personalizzazione della politica[4] è stato quello di rendere il primo ministro sempre più una figura "semi-presidenziale"; ciò è dovuto in parte all'attenzione particolare dei mass media verso i leader politici piuttosto che sulla cronaca parlamentare e in parte alla crescente centralizzazione del potere nelle mani del primo ministro. Accuse di questo tipo sono state mosse verso due recenti primi ministri britannici, Margaret Thatcher e Tony Blair; verso il primo ministro del Canada Pierre Trudeau, e verso il Cancelliere della Germania Ovest (e successivamente della Germania unita) Helmut Kohl.
Al capo del governo viene spesso assegnata una residenza ufficiale, in maniera simile a quanto accade per il capo dello Stato.
Alcuni esempi di residenze ufficiali dei capi del governo sono:
Vedi anche residenza ufficiale per una lista più completa.
Il nome della residenza è spesso usato come metonimia o titolo alternativo per indicare "il governo": ad esempio una frase del tipo "Palazzo Chigi ha deciso" è da interpretarsi come "Il Governo italiano ha deciso".
Allo stesso modo, i capi del governo di entità federali di livello subnazionali possono avere a disposizione una residenza ufficiale. Ciò rappresenta spesso le aspirazioni indipendentiste, o quantomeno autonomiste, di governi regionali o provinciali. Un esempio è, in Belgio, la residenza ufficiale del presidente-ministro della Comunità Fiamminga di lingua olandese ossia l'Hotel Herrera a Bruxelles e quella del presidente-ministro della Regione Vallone di lingua francese ossia l'Élysette (un diminutivo in francese dell'Eliseo, il palazzo presidenziale francese) a Namur.
In ogni modo, le residenze dei capi di governo sono solitamente più piccole di quelle dei capi di Stato, anche nel caso in cui quest'ultima sia una carica prettamente cerimoniale, a meno che le due figure siano combinate come accade per:
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