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Artemisiinae

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Artemisiinae
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Artemisiinae Less., 1830 è una sottotribù di piante angiosperme dicotiledoni della famiglia delle Asteraceae (sottofamiglia Asteroideae e tribù Anthemideae/clade Asian-southern African grade).[1][2][3]

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Etimologia

Il nome di questo gruppo deriva dal suo genere più importante Artemisia L., 1753, la cui etimologia non è sicura e sembra che derivi da Artemisia, consorte di Mausolo, re di Caria; ma anche, secondo altre etimologie, potrebbe derivare dalla dea della caccia (Artemide), oppure da una parola greca ”artemes” (= sano) alludendo alle proprietà medicamentose delle piante del genere Artemisa[4]
l nome scientifico attualmente accettato per questo gruppo (Artemisiinae) è stato proposto dal botanico tedesco Christian Friedrich Lessing (1809 - 1862) nella pubblicazione "Linnaea; Ein Journal für die Botanik in ihrem ganzen Umfange. Berlin - 5: 163. Jan 1830" del 1830.[5]

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Descrizione

Riepilogo
Prospettiva
Thumb
Il portamento
Ajania pacifica
Thumb
Le foglie
Artemisia abrotanum
Thumb
Infiorescenza
Chrysanthemum japonense
Thumb
I fiori
Nipponanthemum nipponicum

Portamento. Le specie di questa sottotribù sono sia erbe annuali (poche come Elachanthemum ed eventualmente legnose alla base come in altre) che perenni, oppure subarbusti e arbusti. L'indumento consiste in brevi peli ghiandolari (medifissi o basifissi - secondo il tipo di attaccatura) o anche di altro tipo (stellato o tomentoso), oppure le specie sono glabre (Chrysanthemum). In Picrothamnus i vecchi rami formano delle lunghe spine.[3][6][7][8][9][10]

Fusto. La parte aerea in genere è eretta, semplice o ramosa.

Foglie. Le foglie lungo il caule sono disposte in modo alterno (a volte sono opposte in Stilpnolepis) con lamina intera o lobata o 1-3-pennatosette e bordi dentati; la forma della lamina può essere anche spatolata e la consistenza succulenta. In alcune specie sono presenti delle rosette basali. Sono presenti specie con fusti quasi prive di foglie (Lepidolopha).

Infiorescenza. Le sinflorescenze sono formate da capolini o solitari o raccolti in modo corimboso lasso. In alcuni casi le configurazioni sono racemose (o pannocchie non molto dense) e raramente in forma di glomeruli. Le infiorescenze vere e proprie sono composte da un capolino terminale peduncolato di tipo radiato o disciforme, normalmente con fiori eterogami (raramente omogami). Alcune specie hanno solamente capolini discoidi (come in Elachanthemum: è presente solo il disco centrale). I capolini sono formati da un involucro, con forme emisferiche, talvolta obconiche, cilindriche o urceolate, composto da diverse brattee, al cui interno un ricettacolo fa da base ai fiori di due tipi: fiori del raggio e fiori del disco. Le brattee, piatte e a consistenza erbacea, con bordi scariosi oppure ialini, sono disposte in modo più o meno embricato su più serie (da 1 a 7). Il ricettacolo può essere piatto oppure convesso, a forma conica o emisferica e privo di pagliette a protezione della base dei fiori; in altri casi è densamente irsuto.

Fiori. I fiori sono tetra-ciclici (formati cioè da 4 verticilli: calicecorollaandroceogineceo) e pentameri (calice e corolla formati da 5 elementi). Si distinguono in:

  • fiori del raggio (esterni): sono femminili e sono disposti su una serie; la forma è ligulata (zigomorfa); a volte possono mancare o essere sterili;
  • fiori del disco (centrali): sono più numerosi con forme brevemente tubulose (attinomorfe); sono ermafroditi (o funzionalmente maschili - raramente sono sterili). In alcuni casi (Neopallasia) quelli centrali sono di due tipi: quelli più esterni sono ermafroditi e fertili, quelli interni sono completamente sterili con ovario ridotto.
*/x K , [C (5), A (5)], G 2 (infero), achenio[11]
  • fiori del raggio: la forma della corolla alla base è più o meno tubulosa-imbutiforme, mentre all'apice è ligulata; la ligula può terminare con alcuni denti; i denti delle corolle dei fiori periferici generalmente sono 5, ma in alcune specie con piccoli capolini questo numero può essere ridotto a 2 o 3; il colore è bianco;
  • fiori del disco: la forma è tubulare bruscamente divaricata in 4 - 5 lobi; i lobi, patenti o eretti, hanno una forma deltata o più o meno lanceolata; il colore può essere giallo, violetto, blu o purpureo.
  • Androceo: l'androceo è formato da 5 stami (alternati ai lobi della corolla) sorretti da filamenti generalmente liberi e sottili; gli stami sono connati e formano un manicotto circondante lo stilo. Le antere possono essere sia di tipo basifissa che medifissa (ossia attaccate al filamento per la base – nel primo caso; oppure in un punto intermedio – nel secondo caso).[12] Questa caratteristica ha valore tassonomico in quanto distingue i generi gli uni dagli altri. Normalmente le antere variano da ottuse (arrotondate) a leggermente appuntite alla base (o anche caudate); in alcune specie le appendici sono triangolari, lineari o ellittiche. Il tessuto endoteciale (rivestimento interno dell'antera) non è polarizzato. Il polline è sferico con un diametro medio di circa 25 micron; è tricolporato (con tre aperture sia di tipo a fessura che tipo isodiametrica o poro) ed è più o meno echinato (con punte sporgenti).
  • Gineceo: l'ovario è infero uniloculare formato da 2 carpelli. Lo stilo (il recettore del polline) è profondamente bifido (con due stigmi divergenti) e con le linee stigmatiche marginali separate o contigue. I due bracci dello stilo hanno una forma troncata e possono essere papillosi o ricoperti da ciuffi di peli.

Frutti. I frutti sono degli acheni con pappo. Gli acheni hanno una forma cilindrica (a volte sono compressi) o obovoide; possono essere privi di coste o oppure con 3 - 12 coste; l'apice in genere è arrotondato oppure ha una corona lacerata con piccole scaglie. Il pericarpo può possedere delle cellule mucillaginifere, mentre le sacche di resina sono assenti.

Struttura dell'involucro, della corolla e dell'achenio di alcuni generi.[10]

Ulteriori informazioni Genere, Numero serie brattee dell'involucro ...
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Biologia

Impollinazione: l'impollinazione avviene tramite insetti (impollinazione entomogama tramite farfalle diurne e notturne).[7][8]
Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra).
Dispersione: i semi (gli acheni) cadendo a terra sono successivamente dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria). In questo tipo di piante avviene anche un altro tipo di dispersione: zoocoria. Infatti gli uncini delle brattee dell'involucro (se presenti) si agganciano ai peli degli animali di passaggio disperdendo così anche su lunghe distanze i semi della pianta. Inoltre per merito del pappo (se presente) il vento può trasportare i semi anche a distanza di alcuni chilometri (disseminazione anemocora).

Distribuzione, habitat e ecologia

Questa sottotribù è caratterizzata dalla presenza del genere Artemisia, il suo genere più grande e uno dei più grandi dell'intera famiglia delle Asteraceae. Le specie di questo gruppo sono distribuite soprattutto nelle medie-alte latitudini dell'emisfero settentrionale. Dominano le specie arbustive specialmente nelle zone più fredde e nei deserti caldi. Il polline delle Artemisiinae a causa dei forti venti presenti nelle zone in cui si trovano viene disperso su lunghe distanze e spesso viene usato in geologia come indicatore del clima della steppa. In parte sono considerate piante infestanti in quanto le specie legnose aumentano considerevolmente la loro diffusione sotto la pressione del pascolo (non sono mangiate dagli animali e quindi rimangono sui prati) con conseguente esclusione sempre maggiore di zone a foraggio buono. Molte specie di Artemnisia producono sostanze aromatiche, allucinogeni, vermifughi e prodotti farmaceutici.[13]
Le specie di questo gruppo sono distribuite in quasi tutti i continenti con un centro della diversità posizionato in Asia centrale.

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Sistematica

Riepilogo
Prospettiva

La famiglia di appartenenza di questa voce (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) probabilmente originaria del Sud America, è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23.000 specie distribuite su 1.535 generi[14], oppure 22.750 specie e 1.530 generi secondo altre fonti[15] (una delle checklist più aggiornata elenca fino a 1.679 generi)[16]. La famiglia attualmente (2021) è divisa in 16 sottofamiglie; la sottofamiglia Asteroideae è una di queste e rappresenta l'evoluzione più recente di tutta la famiglia.[1][9][10]

Filogenesi

Il gruppo di questa voce è descritto nella tribù Anthemideae, una delle 21 tribù della sottofamiglia Asteroideae). Da un punto di vista filogenetico, la tribù Anthemideae fa parte del supergruppo (o sottofamiglia) "Asteroideae grade"; l'altro è il supergruppo "Non-Asteroideae" contenente il resto delle sottofamiglie delle Asteraceae. All'interno del supergruppo è vicina alle tribù Senecioneae, Calenduleae, Gnaphalieae e Astereae.[17][18]

In base alle ultime ricerche nella tribù sono stati individuati (provvisoriamente) 4 principali lignaggi (o cladi): "Southern hemisphere grade", "Asian-southern African grade", "Eurasian grade" e "Mediterranean clade". La sottotribù di questa voce è compresa nel clade Asian-southern African grade.[3]

Solamente in questi ultimi tempi la sottotribù di questa voce ha ricevuto una adeguata sistemazione filogenetica con l'aggiunta di diversi generi sia nuovi che trasferiti da altri raggruppamenti come i generi Artemisiella, Hippolytia e i generi Leucanthemella e Nipponanthemum trasferiti dalla sottotribù Leucantheminae. All'interno della sottotribù la filogenesi del ”Gruppo Artemisia” risulta problematica. Senz'altro il genere Artemsia è parafiletico. Un passo avanti verso una sua possibile monofilia è stato fatto nell'includere in questo taxon i generi Crossostephium, Filifolium, Mausolea, Neopallasia, Picrothamnus, Seriphidium (ora incluso in Artemisia), Sphaeromeria e Turaniphytum. Mentre un gruppo sicuramente monofiletico è formato dai generi Ajania, Arctanthemum e Chrysanthemum insieme al “gruppo fratello” Elachanthemum. Un altro gruppo da esaminare più a fondo (e forse monofiletico) è quello formato da Brachanthemum, Hippolytia, Nipponanthemum e Leucanthemella.[19]
Da un punto di vista morfologico la monofilia della sottotribù è supportata dal possesso di peli mediofissi o stellati (piuttosto che peli basefissi), da antere a forma triangolare e appendici lineare-lanceolate e con cellule apicali piuttosto spesse, oltre che ad acheni marginalmente arrotondati (quest'ultima caratteristica non sempre presente in tutti i generi della sottotribù).[19]

In base alle ultime analisi filogenetiche la sottotribù risulta suddivisa più o meno in 5 gruppi: un clade politomico formato dai 4 seguenti sottocladi:

  • (1) Gruppo Artemisia (Artemisia, Crossostephium, Filifolium, Neopallasia, Picrothamnus, Sphaeromeria, Stilpnolepis );
  • (2) Gruppo Ajania (Ajania, Ajaniopsis, Arctanthemum, Chrysanthemum, Elachanthemum, Opisthopappus );
  • (3) Mausolea, Turaniphytum, Phaeostigma ;
  • (4) Kaschgaria, Tridactylina;

e il resto dei generi (5) in "posizione basale" con Atemisiella che con il clade politomico forma un "gruppo fratello".[3] Può essere interessante notare come la distribuzione nel Nord America sia relativa ai cladi più recenti.[20]

Il cladogramma seguente, tratto dallo studio citato e semplificato, mostra una possibile configurazione filogenetica della sottotribù.[3]

Tridactylina

Kaschgaria

Mausolea

Turaniphytum

Phaeostigma

Ajania Group

Ajania

Arctanthemum

Elachanthemum

Opisthopappus

Chrysanthemum

Artemisia Group

Artemisia

Neopallasia

Picrothamnus

Sphaeromeria

Crossostephium

Filifolium

Stilpnolepis

Artemisiella

Hippolytia

Brachanthemum

Leucanthemella

Nipponanthemum

Hulteniella

Lepidolopha

I caratteri distintivi delle specie di questa sottotribù sono:[3]

  • i ricettacoli sono privi di pagliette (con tendenza a pseudopagliette);
  • il tessuto endoteciale non è polarizzato;
  • l'indumento è fatto di peli medifissi e stellati;
  • il polline è debolmente echinato.

Il numero cromosomico di base per questa sottotribù è x = 9. Con varianti a 2n = 12, 14, 16, 18, 20, 22 e 34. Alcuni generi sono poliploidi (Ajania, Arctanthemum e Artemisia).[3]

La sottotribù ha incominciato a divergere circa 5 milioni di anni fa. In particolare i tempi di divergenza in base all'"orologio molecolare" per i vari generi sono:[3]

  • tra 5 e 4 milioni di anni fa: Hippolytia , Nipponanthemum e Artemisiella ;
  • tra 4 e 3 milioni di anni fa: Leucanthemella , Stilpnolepis, Phaeostigma e Filifolium ;
  • tra 3 e 2 milioni di anni fa: Brachanthemum, Kaschgaria e Sphaeromeria ;
  • tra 2 e 1 milioni di anni fa: Mausolea , Turaniphytum , Elachanthemum, Crossostephium , Neopallasia, Artemisia e Picrothamnus;
  • circa 0,5 milione di anni fa: Arctanthemum , Ajania e Chrysanthemum .

Composizione della sottotribù

La sottotribù comprende 25 generi e 625 specie.[3][10]

Ulteriori informazioni Genere, N. specie ...

NOTA: i generi Poljakanthema e Poljakovia (qui sotto brevemente descritti) compresi da alcuni studi in questo gruppo, rimangono tuttavia in posizione "Incertae sedis" (incerta sede).[10]

  • Poljakovia Grubov & Filatova, 2001[21]
Distribuzione: Cina e Mongolia
Specie:
  • Poljakovia alashanensis (Y.Ling) Grubov & Filatova
  • Poljakovia kaschgarica (Krasch.) Grubov & Filatova
  • Poljakanthema Kamelin, 1993[22]
Distribuzione: Kirgizistan, Tagikistan e Uzbekistan.
Specie:
  • Poljakanthema aphanassievii (Krasch.) Kamelin
  • Poljakanthema kokanica (Krasch.) Kamelin

Generi della flora spontanea italiana

Nella flora spontanea italiana sono presenti i seguenti generi di questo gruppo:[23]

Chrysanthemum

Artemisia

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Note

Bibliografia

Voci correlate

Altri progetti

Collegamenti esterni

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