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Passeggeri del Titanic
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I passeggeri del Titanic sono le persone che si trovavano a bordo del transatlantico inglese RMS Titanic durante la sua traversata inaugurale da Southampton a New York, con scali a Cherbourg e Queenstown; furono 2.223 equipaggio compreso.

Alle 23:40 del 14 aprile 1912 la nave urtò un iceberg e affondò completamente alle 02:20 del giorno successivo, il 15 aprile. Il naufragio causò la morte di circa 1500 persone. Il dato ufficiale dell'inchiesta effettuata dal senato degli Stati Uniti riporta un totale di 1517 vittime, di cui 832 passeggeri e 685 membri dell'equipaggio;[1] diverso il risultato dell'inchiesta britannica, che riporta 1490 vittime, di cui 817 passeggeri e 673 membri dell'equipaggio.[2] Non è pertanto possibile stabilire il numero esatto dei passeggeri, e quindi delle vittime, in quanto i dati delle due inchieste non corrispondono e non si conosce il numero dei passeggeri clandestini presenti sulla nave.
I passeggeri del Titanic erano divisi in tre classi, diverse per i servizi offerti e per il prezzo del biglietto: alla prima classe ebbero accesso imprenditori, aristocratici, banchieri, atleti professionisti, politici e militari d'alto rango; in seconda classe viaggiavano persone di ceto medio, cioè turisti, professori, medici, sacerdoti, scrittori e borghesi in generale; in terza classe invece viaggiavano lavoratori di ceto inferiore che emigravano da Paesi come Svezia, Finlandia, Inghilterra, Irlanda e Siria con lo scopo di trasferirsi negli Stati Uniti o in Canada in cerca di fortuna.[3]
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Passeggeri per classe
Riepilogo
Prospettiva
Prima classe


In prima classe viaggiavano alcune delle persone più in vista dell'epoca, la maggior parte provenienti dagli Stati Uniti; si trattava di membri di spicco dell'alta società, quali aristocratici e uomini d'affari o imprenditori dei massimi livelli, molti dei quali accompagnati da una grande quantità di servitù, che comprendeva cuochi, autisti, domestiche, valletti, bambinaie e cameriere personali. I prezzi variavano dalle 30 sterline dell'epoca (che equivalgono a 3000 euro), costo di una normale cabina di prima classe, alle 870 sterline (87 000 euro), costo di una suite di prima classe con salotto e ponte di passeggiata privato[4][5]. I passeggeri di prima classe avevano a disposizione numerose attrezzature riservate, come la piscina, il bagno turco, la palestra, il campo da squash, due ponti di passeggiata di cui uno aperto e uno chiuso, una propria biblioteca, un ristorante, una sala da pranzo, una sala fumatori e un bar.
Tra i passeggeri che facevano parte dell'alta aristocrazia britannica si ricordano Lady Noël Leslie, contessa di Rothes, moglie del 19º conte di Rothes, i genitori Thomas e Clementina Dyer-Edwards (scesi a Cherbourg) e la cugina acquisita Gladys Cherry, Sir Cosmo Duff-Gordon, proprietario terriero e schermidore scozzese, e la moglie Lady Duff-Gordon, famosa disegnatrice di moda, il colonnello Archibald Gracie IV, della ricca famiglia scozzese-statunitense dei Gracie, Tyrell e Julia Siegel Cavendish di Londra. Viaggiavano in prima classe anche l'amministratore delegato della White Star Line Joseph Bruce Ismay ed il progettista del transatlantico Thomas Andrews. Lo zio di questi, il neo-baronetto Lord William Pirrie, presidente della Harland and Wolff, il cantiere che aveva costruito la nave, dovette rinunciare al viaggio a causa di una malattia.


Tra gli statunitensi vi era la persona più facoltosa in assoluto a bordo della nave, il colonnello John Jacob Astor IV, proprietario di alcuni preziosi immobili tra cui il noto Waldorf-Astoria Hotel di New York e uno degli uomini più ricchi del mondo (il suo patrimonio era stimato intorno ai 150 milioni di dollari), con la giovane moglie Madeleine. Vi erano poi l'affarista Benjamin Guggenheim e la sua amante Léontine Aubert, il co-proprietario dei magazzini Macy's e membro della camera dei rappresentanti Isidor Straus e la moglie Ida, il fondatore e presidente della Youngstown Sheet and Tube George Dennick Wick, la moglie Mary e la figlia Mary Natalie, l'uomo d'affari George Dunton Widener (figlio del magnate dell'industria tranviaria statunitense Peter), la moglie Eleanor e il figlio Harry, il vice presidente della Pennsylvania Railroad John Borland Thayer con la moglie Marian e il figlio diciassettenne Jack, il presidente della Grand Trunk Railway Charles Melville Hays e la moglie Clara, l'aristocratico William Ernest Carter, la moglie Lucile e i figli Lucile Polk e William Thornton, la milionaria, filantropa e attivista di Denver Margaret "Molly" Brown, il tennista Karl Behr (in seguito banchiere), l'attrice Dorothy Winifred Gibson, l'architetto di Buffalo Edward Austin Kent, il consigliere presidenziale Archibald Butt, gli scrittori Jacques Futrelle e Helen Churchill Candee, i produttori di Broadway Harry e Irene Harris, il giornalista William Thomas Stead, il pittore Francis Davis Millet, il magnate americano dell'acciaio Arthur Larned Ryerson, la moglie Emily e i figli Susan, Emily Borie e Jack, e l'avvocato Charles Duane Williams e il figlio Richard Norris, tennista. Il finanziere della White Star Line John Pierpont Morgan e il fondatore dell'azienda dolciaria Hershey Company Milton S. Hershey rinunciarono al viaggio all'ultimo minuto, il primo a causa di alcuni contrattempi e il secondo per la malattia della moglie Kitty[6].
Seconda classe
Gli spazi riservati alle due classi inferiori si trovavano alle estremità dei ponti D, E, F e G.


I passeggeri di seconda classe erano prevalentemente turisti, studiosi, sacerdoti, borghesi e insegnanti. Viaggiavano in seconda classe anche Wallace Hartley e gli altri componenti dell'orchestra della nave.
La seconda classe del Titanic (e lo stesso valeva per la sua nave gemella, l'Olympic, entrata in servizio un anno prima) era considerata da molti della stessa qualità della prima classe di altre navi contemporanee. Il costo medio di una cabina di seconda classe era di 13,10 sterline dell'epoca, equivalenti a 1310 euro[4][5]. Le cabine di seconda classe avevano da 2 a 4 posti letto ed erano provviste di divani letto e stufe elettriche (alcune delle quali si rivelarono difettose). I passeggeri di seconda classe avevano a disposizione una propria biblioteca e una propria sala fumatori, come in prima classe. I bambini di seconda classe passavano le giornate a giocare a quoits o a shuffleboard, un gioco molto diffuso in America e in Inghilterra simile alle bocce e al curling.[7]
Con il permesso del capitano Edward Smith, i sacerdoti cattolici Thomas Byles e Joseph Peruschitz, della seconda classe, celebrarono la messa ogni giorno per i passeggeri di seconda e terza classe, Padre Byles in inglese, irlandese e francese e Padre Peruschitz in tedesco e ungherese.[8]


In seconda classe viaggiarono Lawrence Beesley, professore di scienze al Dulwich College, che trascorse molto tempo in biblioteca e che, due mesi dopo il naufragio, scrisse e pubblicò il libro The Loss of the SS Titanic, Joseph Philippe Lemercier Laroche, nipote del 21º presidente di Haiti e unico passeggero nero a bordo della nave, che viaggiò con la moglie francese Juliette e le figlie Simonne e Louise, Michel Navratil sr., un sarto polacco naturalizzato francese che aveva rapito e portato con sé i propri figli Edmond Roger e Michel Marcel dopo una burrascosa separazione dalla moglie e viaggiava sotto il falso nome di Louis M. Hoffman, Ruth Becker, una degli ultimi superstiti del naufragio, che viaggiò con la madre Nellie e i fratelli Marion e Richard, Edith Brown, in viaggio con il padre Thomas e la madre Elizabeth, e Eva Hart, in compagnia del padre Benjamin e della madre Esther.
Terza classe

I passeggeri di terza classe erano emigranti, contadini e operai che avevano lasciato i loro paesi di origine in cerca di fortuna negli Stati Uniti o in Canada. I prezzi variavano dalle 3 sterline (300 euro), costo di una cabina di terza classe di base, alle 7,15 sterline (715 euro), costo di una buona cabina di terza classe[4][5]. La maggior parte dei passeggeri di terza classe proveniva dall'Inghilterra e dalla Svezia, mentre gli altri provenivano principalmente dai paesi dell'Europa centrale e orientale (come Finlandia, Italia, Bulgaria, Belgio e Francia), da quelli del Medio Oriente (soprattutto Libano e Siria) e da Hong Kong. Alcuni passeggeri viaggiavano da soli, altri con la propria famiglia e altri ancora con degli amici o dei compaesani. C'erano, inoltre, diverse madri che viaggiavano da sole con i figli per raggiungere il capofamiglia, già emigrato in America.



La famiglia più numerosa a bordo del Titanic era quella dei Sage, formata dal capofamiglia John George Sage, dalla moglie Annie Elizabeth e dai loro nove figli: Stella Anne, George John, Douglas Bullen, Frederick, Dorothy Florence, Anthony William, Elizabeth Ada, Constance Gladys e Thomas Henry. I Sage, provenienti dall'Inghilterra, erano diretti in Florida. Un'altra famiglia molto numerosa, sempre di terza classe, era quella degli Andersson, provenienti dalla Svezia, composta dal padre Anders Johan, la madre Alfrida Konstantia Brogren e i loro cinque figli, ovvero Sigrid Elizabeth, Ingeborg Costanzia, Ebba Iris Alfrida, Sigvard Harald Elias ed Ellis Anna Maria. A loro vanno aggiunti Anna Brogren Danbom, sorella minore di Alfrida, il marito Ernst Gilbert e il figlio Gilbert Sigvard Emanuel, di soli 4 mesi. La famiglia Goodwin, proveniente dall'Inghilterra, era invece composta dal padre Frederick, dalla madre Augusta Tyler e dai figli Lillian, Charles, William, Jessie, Harold e Sidney Leslie, quest'ultimo divenuto famoso un secolo dopo come il "bambino sconosciuto". Tutti i membri delle famiglie Sage, Andersson, Danbom e Goodwin perirono nel naufragio.
Viaggiava in terza classe anche la famiglia Dean, composta dal padre Bertram Frank, dalla madre Georgette Eva, dal figlio di poco meno di 2 anni Bertram Vere e dalla figlia neonata di 2 mesi Elizabeth Gladys "Millvina", la più giovane passeggera a bordo della nave e l'ultima a scomparire tra i superstiti dell'affondamento del Titanic. La madre e i due bambini si salvarono sulla scialuppa di salvataggio numero 10, mentre il capofamiglia morì nell'affondamento.

La terza classe del Titanic e dell'Olympic era considerata del tutto equivalente alla seconda classe di altre navi, di lusso e non. Al fine di competere con la compagnia di navigazione rivale Cunard Line, la White Star Line offrì ai passeggeri di terza classe sistemazioni molto più accoglienti e confortevoli di quelle mediamente offerte sugli altri transatlantici, con la speranza che essi scrivessero ai loro parenti e/o amici e li incoraggiassero a viaggiare sulle navi della White Star.[9] Mentre nelle altre navi i passeggeri della terza classe si sistemavano in enormi dormitori collettivi e dovevano portare a bordo il cibo per i propri pasti in autonomia, sul Titanic c'era una sala da pranzo a loro riservata (al centro del ponte F) con sedie al posto delle panche e cibo preparato dal personale di cucina e le sistemazioni erano in cabine che avevano dai due ai dieci letti.[10] I bambini piccoli venivano accompagnati dai genitori e le coppie viaggiavano insieme, mentre i giovani e gli adulti che si imbarcavano da soli venivano separati e si ritrovavano spesso a condividere le proprie cabine con altri passeggeri sconosciuti: gli uomini venivano alloggiati nelle cabine di prua e le donne in quelle di poppa. Le cabine di terza classe erano dotate di pareti ricoperte da pannelli di pino e di pavimenti a disegni floreali. Alcune cabine doppie erano fornite di letti fissi e avevano un lavabo ed un ventilatore a soffitto. Altre cabine avevano letti ripiegabili, cosa che permetteva di aumentare lo spazio disponibile durante il giorno.[9]
I passeggeri di terza classe, durante il giorno, si riunivano nella sala comune, dove potevano giocare a scacchi o a carte, oppure passeggiavano lungo il ponte di poppa. Frank John William Goldsmith, di 9 anni, trascorreva le giornate giocando assieme ad altri bambini della sua età: William Johnston, Willie Coutts, Harold Goodwin, James e Walter van Billiard e Albert e George Rice. Di questo gruppetto di bambini, solo Golsdmith e Willie Coutts sopravvissero al naufragio.
In terza classe erano installati numerosi cancelli di ferro per impedire ai passeggeri di terza classe di mescolarsi con gli altri passeggeri, come era imposto dalle leggi dell'epoca, allo scopo di evitare il diffondersi di eventuali malattie. In caso di emergenza, gli steward avrebbero dovuto aprire tali cancellate per far salire sui ponti superiori i passeggeri. La notte del naufragio, tuttavia, solo una parte di queste cancellate venne aperta e molti passeggeri rimasero bloccati sottocoperta.[11]
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Passeggeri per nazionalità
Riepilogo
Prospettiva
Passeggeri arabi
Diversi passeggeri a bordo del Titanic erano di origine araba, tuttavia è difficile trovare informazioni sufficienti circa la loro nazionalità, anche perché all'epoca gli odierni Stati di Israele, Giordania, Libano, Palestina e Siria facevano tutti parte dell'Impero ottomano, precisamente della regione della Grande Siria. Un'altra difficoltà è il modo in cui i nomi, spesso non corretti, furono trascritti negli elenchi ufficiali. Per esempio, "Yusuf" diventava "Joseph", "Boutros" era trascritto come "Peter" e "Badr" diveniva "Badt".[12] L'unica cosa certa è che tutti i passeggeri arabi deceduti nel naufragio provenivano dal Libano, tredici dei quali dal villaggio di Kfar Meshki, nel distretto di Rashaya, e undici da quello di Hardine, nel distretto di Batrun. Secondo una leggenda tramandata di generazione in generazione, gli abitanti di Hardine, alle prime luci dell'alba del 15 aprile, avrebbero recitato i seguenti versi: "Hardine, piangi e compiangi la morte di undici dei tuoi giovani che non hanno superato i 25 anni. Cinque di loro non sono sposati, gli altri lo sono. Nessuno di loro è vecchio. Hanno tutti 25 anni".[13] Uno dei dettagli che più colpiscono nella ricerca di fatti sulle vittime arabe del Titanic è quello fornito dalla scrittrice Laila Salloum Elias, siriana-americana, nel suo libro dal titolo "Il Sogno e poi l'Incubo". La scrittrice si è basata sui giornali arabi stampati a New York all'epoca in cui la nave è affondata ed ha inoltre ascoltato la testimonianza delle famiglie delle vittime. Secondo la Elias, molti dei libanesi che hanno perso la vita sul Titanic sono stati in realtà colpiti a morte con armi da fuoco per aver cercato di salire sulle scialuppe di salvataggio[12].[13] Il numero degli arabi sul Titanic li rende la quinta nazionalità più presente sulla nave: primi furono i britannici (327 passeggeri), secondi gli americani (306), terzi gli irlandesi (120) e quarti gli svedesi (113). Tra gli arabi c’erano almeno 81 libanesi e 1 egiziano. Si è risaliti all’identificazione di 20 donne e 46 uomini. Il più giovane tra loro aveva 16 anni, il più anziano 45, e avevano con sé i loro figli che avevano dai tre mesi fino ai 15 anni. Solo 30 di loro sopravvissero alla tragedia.[14] Tra i superstiti furono la quattordicenne Adal Nasrallah (negli elenchi ufficiali Adele Nasser), che perse il marito Niqula Nasrallah (Nicholas Nasser): Adal fu indubbiamente la più giovane vedova a causa del naufragio del Titanic[15] Il passeggero arabo più conosciuto è sicuramente l'egiziano Hammad Hassab, 27 anni all'epoca del naufragio, unico arabo del Titanic di nazionalità non libanese, interprete del passeggero di prima classe Henry Sleeper Harper. Prima di venire assunto da Henry e Myra Harper, Hammad lavorava come "dragomanno" (traduttore dell'arabo) e guida turistica a Il Cairo. Hammad e gli Harper sopravvissero al naufragio a bordo della scialuppa di salvataggio numero 3. Dopo il naufragio, Hammad ritornò in Egitto e continuò a lavorare come interprete.[12]
Passeggeri belgi
A bordo del Titanic viaggiavano 23 belgi, alcuni dei quali avevano già la cittadinanza americana. Ad eccezione di alcuni belgi che s'imbarcarono a Cherbourg, tutti gli altri salirono sulla nave a Southampton. La maggioranza di loro erano agricoltori che provenivano dalle Fiandre e che si stavano recando negli Stati Uniti come lavoratori stagionali per la raccolta delle barbabietole.
In prima classe erano imbarcati Bertha Mayné, giovane cantante di Bruxelles, in viaggio con il fidanzato canadese Quigg Baxter, e il giovane ventiquattrenne Jakob Birnbaum, di origini polacche ma residente ad Anversa, dove lavorava come commerciante di diamanti. Bertha si mise in salvo sulla scialuppa numero 6, mentre Baxter e Birnbaum non ce la fecero. I resti di Birnbaum furono recuperati dal Mackay-Bennett e contrassegnati dal numero 148,[16] mentre quelli di Baxter, se recuperati, non furono identificati.[17]
Un altro passeggero di prima classe che riuscì a salvarsi, Paul Romaine Marie Léonce Chevré, era nato a Bruxelles da genitori francesi.
In seconda classe era Mathilde Weisz, in viaggio con il marito, lo scultore ungherese Léopold Weisz. Mathilde era belga di nascita ma, avendo sposato un ungherese, nei documenti figurava già come passeggera ungherese. Mathilde si salvò sulla scialuppa di salvataggio numero 10, mentre il marito perì.
Sopravvisse invece la coppia belga formata da Anna e Guillaume De Messemaeker, passeggeri di terza classe, che possedevano già la cittadinanza americana. Entrambi si misero in salvo sulla scialuppa di salvataggio numero 13.
In terza classe si trovava a bordo anche la famiglia Van Impe, composta dal capofamiglia Jean Baptiste, dalla moglie Rosalie Paula Govaertla e dalla loro figlia Catharina. Nessuno di loro si salvò; Catharina, di dieci anni, fu la più giovane vittima belga. Julius "Jules" Sap, Jean Scheerlinck e Theodoor De Mulder, invece, riuscirono a mettersi in salvo sulla scialuppa numero 11 ed ebbero poi nella vita alterne fortune.
Una sola persona veniva dalla Vallonia, ovvero Georges Alexander Krins, sicuramente il belga più conosciuto a perire nella tragedia del Titanic, essendo uno degli otto membri dell'orchestra della nave guidata da Wallace Hartley, tutti morti nel naufragio. Il suo corpo, se recuperato, non fu mai identificato.[18]
Passeggeri bulgari
Sul Titanic viaggiarono 33 bulgari, tutti passeggeri di terza classe e quasi tutti giovani provenienti dai villaggi del centro nord, quali Lukovit, Pleven, Teteven e Trojan, zone di montagna, dove la terra arabile era insufficiente a fornire a tutti un tenore di vita accettabile. Di questi 33 passeggeri bulgari, in cerca di un futuro migliore negli Stati Uniti o in Canada, non ci fu un solo superstite. Goumoshtnik, nella zona di Trojan, fu il villaggio bulgaro che ebbe la maggioranza di persone dipartite, ben otto giovani. I loro nomi sono: Lalyo Yonkov, Petko Kolev, Martin Markov, Lazar Minkov, Stoycho Minkov, Petrov Grisha, Penko Naidenov e Iliya Stoychev.[19]
Passeggeri danesi
Furono dieci i passeggeri danesi che s'imbarcarono sul Titanic, tre in seconda classe e sette in terza classe. L'unica tra loro a salvarsi fu Carla Christine Nielsine Andersen-Jensen. Carla, in questo viaggio accompagnata dal fidanzato Hans (che di cognome faceva Jensen anch'egli), dal fratello diciassettenne Svend e dallo zio Niels, si salvò sulla scialuppa di salvataggio numero 16. Il gruppo era diretto nell'Oregon. Quando morì nel 1980, l'ultimo desiderio di Carla Jensen fu quello di essere sepolta con la camicia da notte che indossava quella notte sul Titanic.[20]
Passeggeri portoghesi
A bordo del Titanic c'erano quattro passeggeri portoghesi, tre in terza classe ed uno in seconda. Quelli di terza classe erano tre amici agricoltori dell'isola di Madera: Domingos Coelho, 20 anni, José Jardim, 21 anni, già sposato e padre di una bambina, e Manuel Gonçalves Estanislau, 37 anni, sposato da 13 anni e padre di cinque figli. Come molti altri passeggeri del Titanic, anche loro erano partiti nella speranza di una vita migliore negli Stati Uniti. Il commerciante di 32 anni José de Brito, invece, viaggiava in seconda classe. La sua destinazione era San Paolo, in Brasile. Tutti i quattro portoghesi perirono nel naufragio del Titanic ed i loro corpi, se recuperati, non furono mai identificati.[21]
Passeggeri australiani
Sul Titanic erano presenti sei australiani, ma solo due di loro erano passeggeri: il passeggero di seconda classe Arthur Gordon McCrae, 32 anni, originario di Sydney, ed il passeggero di terza classe Charles Edward Dahl, 45 anni, nato in Norvegia ma residente in Australia sin dalla tenera età. Dei due sopravvisse solo Dahl, che si salvò sulla scialuppa di salvataggio numero 15. Tuttavia, è difficile stabilire il numero esatto degli australiani presenti a bordo. Nel 1912, infatti, l'Australia era sotto il dominio dell'Inghilterra e faceva parte dell'Impero britannico, ragion per cui gli australiani presenti a bordo furono tutti registrati come britannici.[22]
Passeggeri italiani
Viaggiarono sul Titanic 37 italiani. Undici di loro erano passeggeri, gli altri erano lavoratori sotto la direzione di Gaspare "Luigi" Gatti, il manager dei ristoranti della White Star, originario di Montalto Pavese. Nessuno dei lavoratori italiani in servizio sul Titanic riuscì a salvarsi. Solo cinque dei passeggeri si misero in salvo:
- Argene Genovesi, di seconda classe, che perse il marito Sebastiano Del Carlo nel naufragio, residente a Montecarlo, in Provincia di Lucca, venne imbarcata sulla scialuppa di salvataggio numero 11. Dopo il naufragio partorì la figlia della coppia, Maria Salvata, il 14 novembre 1912.
- Emilio Ilario Giuseppe Portaluppi, di seconda classe, nato ad Arcisate ma residente negli Stati Uniti, di professione intagliatore di marmo. Fu uno dei soli quattro naufraghi salvati dall'acqua dalla scialuppa numero 14.
- Alpina Bassani, di prima classe, nata ad Arsiè ma residente a Filadelfia, si imbarcò sul Titanic come domestica di Emma Eliza Bucknell. Riuscì a salvarsi imbarcandosi sulla scialuppa numero 8.
- Luigi Finoli, di terza classe, nato ad Atessa ma spesso in viaggio negli Stati Uniti. Si salvò sulla scialuppa di salvataggio numero 15.
- Raimondo Vitillo, di terza classe, nato ad Ariano di Puglia, imbarcatosi come clandestino in cerca di fortuna negli Stati Uniti, si salvò sulla scialuppa di salvataggio numero 7. Particolare fu la sua testimonianza secondo la quale il Titanic non affondò per via di una collisione con un iceberg, bensì speronato da un piroscafo che batteva bandiera olandese o svedese. Non esistono tuttavia documenti certi che dimostrino che era a bordo del transatlantico.[23]
Gli altri sei passeggeri italiani, invece, perirono nella tragedia:
- Francesco Celotti, 24 anni, passeggero di terza classe.
- Sebastiano Del Carlo, 29 anni, nato a Capannori, passeggero di seconda classe e marito di Argene Genovesi.
- Emilio Serafino Mangiavacchi, nativo di Firenze, passeggero di seconda classe.
- Sante Righini, 28 anni, nato a Pisignano ma residente a New York, viaggiava in prima classe come domestico di Ella White.
- Alfonso Martino Meo, 48 anni, originario di Potenza ma già da tempo residente nel Regno Unito, passeggero di terza classe.
- Giuseppe Peduzzi, 24 anni, nato a Schignano ma residente sin dall'età di 12 anni a Londra, passeggero di terza classe.[24][25]
Passeggeri cinesi
A bordo del Titanic vi erano anche otto cittadini di Hong Kong, allora colonia britannica e protettorato, oggi regione amministrativa speciale della Cina dal 1997. Essi erano tutti marinai ma si erano imbarcati sul Titanic come passeggeri di terza classe. I loro nomi sono: Lang Fang, 26 anni, Bing Lee, 32 anni, Chip Chang, 32 anni, Hee Ling, 24 anni, Ah Lam, 38 anni, Choong Foo, 32 anni, Len Lam, 23 anni, e Ling Lee, 28 anni. Tutti, tranne Len Lam e Ling Lee, riuscirono a salvarsi. Al loro ritorno a Hong Kong i sei superstiti vennero accolti come degli eroi.[26]
Passeggeri greci
Quattro erano invece i passeggeri greci che si'imbarcarono sul Titanic, tutti in terza classe: Vasilios G. Katavelos, 19 anni, contadino proveniente dal Peloponneso e diretto nel Wisconsin, Panagiotis K. Lymperopoulus, 30 anni, operaio diretto nel Connecticut, e Apostolos M. Chronopoulos, 26 anni, anch'egli operaio, in viaggio con il fratello minore Dimitrios, di 18 anni. Nessuno di loro sopravvisse. Solo i corpi di Katavelos e Lymperopoulus vennero recuperati e identificati con i numeri 58 e 196.
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Lista dei passeggeri
Riepilogo
Prospettiva

Quella che segue è la lista dei passeggeri che si trovavano a bordo del Titanic quando affondò il 15 aprile 1912. I nominativi segnati in celeste sono i passeggeri che si salvarono sulle scialuppe. Nella lista sono presenti anche i nove membri del "Gruppo di garanzia" e gli otto membri dell'orchestra.
Legenda
I codici che seguono, posizionati nella colonna "corpo", indicano da quale nave fu recuperato il corpo del passeggero.
- MB - CS Mackay-Bennett
- M - CS Minia
- MM - CGS Montmagny
- A - SS Algerine (corpo 330)
- O - RMS Oceanic
- I - SS Ilford
- OT - SS Ottowa
Prima classe
Seconda classe
Terza classe
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Passeggeri scesi a viaggio in corso
Riepilogo
Prospettiva
La lista seguente riporta i nomi dei passeggeri che scesero prima dell'inizio della traversata dell'Atlantico, a Cherbourg (Francia)[28] o a Queenstown (Irlanda).[29]
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Sopravvissuti e morti per nazionalità
Riepilogo
Prospettiva
Osservazioni
Il ricercatore Hermann Söldner, nel suo RMS Titanic: Passenger and Crew List 10 April 1912-15 April 1912 pubblicato nel 2000, su citato come fonte, presenta una lista di paesi di origine di passeggeri ed equipaggio del Titanic; in tale lista, la nazionalità non è equivalente all'etnia: ad esempio, tra i finlandesi sono contati solo i cittadini del Granducato di Finlandia (all'epoca parte dell'Impero russo), mentre i passeggeri di etnia finlandese che vivevano in Svezia sono stati contati tra gli svedesi. Peter Bjorkfors, nel suo articolo Finns on the Titanic, produsse infatti un totale diverso dall'elenco qui in tabella. Etnicamente la maggioranza dei passeggeri provenienti dall'Austria-Ungheria non era né tedesca né magiara (ungherese), ma di vari gruppi etnici slavi.
Haiti non è presente nella lista, ma il passeggero Joseph Philippe Lemercier Laroche, che era nato ad Haiti, probabilmente venne conteggiato come francese in quanto viveva in Francia da più di un decennio e sua moglie e due figli erano nati tutti in Francia. È stato definito l'unico passeggero a bordo del Titanic di origini africane conosciute (i cittadini sudafricani erano coloni britannici).
Inoltre, i Paesi e i confini nel 1912 erano abbastanza diversi da come sono oggi. L'Irlanda divenne indipendente dalla Gran Bretagna solamente dieci anni dopo, nel 1922: tuttavia, anziché considerare tutti i cittadini del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda, è stata fatta la distinzione tra britannici e irlandesi. Vi erano due passeggeri australiani e trentaquattro canadesi, ma entrambe le nazioni (ora parte del Commonwealth britannico) erano all'epoca dominion dell'Impero britannico, mentre il Sudafrica era una colonia inglese. La Turchia e la Siria facevano entrambe parte dell'Impero ottomano, ma i ricercatori hanno scoperto che la maggior parte dei mediorientali a bordo del Titantic erano in realtà cristiani libanesi.
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Primi morti tra i sopravvissuti
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Ultimi morti tra i sopravvissuti
- Millvina Dean (2 febbraio 1912 - 31 maggio 2009)
- Barbara Joyce Dainton (nata West) (24 maggio 1911 - 16 ottobre 2007)
- Lillian Gertrud Asplund (21 ottobre 1906 - 6 maggio 2006)
- Winnifred Vera van Tongerloo (nata Quick) (23 gennaio 1904 - 4 luglio 2002)
- Michel Marcel Navratil (12 giugno 1908 - 30 gennaio 2001)
- Eleanor Ileen Shuman (nata Johnson) (23 agosto 1910 - 7 marzo 1998)
- Louise Laroche (2 luglio 1910 - 28 gennaio 1998)
- Edith Eileen Haisman (nata Brown) (27 ottobre 1896 - 20 gennaio 1997)
- Eva Miriam Hart (31 gennaio 1905 - 14 febbraio 1996)
- Beatrice Irene Sandström (9 agosto 1910 - 3 settembre 1995)
- Louise Gretchen Pope (nata Kink) (8 aprile 1908 - 25 agosto 1992)
- Marjorie Newell Robb (12 febbraio 1889 - 11 giugno 1992)
- Bertram Dean (21 maggio 1910 - 14 aprile 1992)
- Ruth Elizabeth Blanchard (nata Becker) (28 ottobre 1899 - 6 luglio 1990)
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Note
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