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Philippe Leroy

attore francese (1930-2024) Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

Philippe Leroy
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Philippe Leroy-Beaulieu (Parigi, 15 ottobre 1930Roma, 1º giugno 2024[1]) è stato un attore francese.

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Philippe Leroy in La nuora giovane (1975)

Lavorò prevalentemente in Italia dove legò il suo nome all'interpretazione che diede di Yanez de Gomera nello sceneggiato Sandokan (1976), e a quella di Leonardo da Vinci in La vita di Leonardo da Vinci (1971), ma dal pubblico venne già apprezzato come coprotagonista accanto a Rossana Podestà nei film Sette uomini d'oro (1965) e Il grande colpo dei 7 uomini d'oro (1966).[2]

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Biografia

Riepilogo
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Philippe Leroy alla manifestazione anti-fast food a piazza di Spagna, Roma, 20 aprile 1986

Nacque a Parigi il 15 ottobre 1930, da una famiglia aristocratica composta da militari e uomini di legge, in particolare avvocati e giudici. Il padre, Paul Leroy-Beaulieu (1902-1999), fu ispettore generale delle finanze e consigliere finanziario dell'alto comando alleato a Berlino e poi dell'ambasciata francese a Bonn, ma anche presidente dell'ufficio economico e finanziario della NATO; suo fratello maggiore, Pierre Leroy-Beaulieu, fu un politico, deputato dell'Unione dei Democratici per la Repubblica e sindaco di Agde; Leroy fu inoltre un discendente diretto dell'economista e saggista Paul Leroy-Beaulieu. La madre era anch'ella aristocratica e si chiamava Marie-Thérèse Delphine Yvonne Cécile de Gailhard-Bancel (1908-1987).[3]

Nel 1947 Leroy si arruolò come mozzo su un transatlantico in rotta per New York e, una volta sbarcato, rimase per un anno negli Stati Uniti.

Carriera militare

Rientrato in Europa, nel 1953 fu chiamato a svolgere il servizio militare nell'esercito francese e "forte del mio diploma di maturità" scelse di farlo come allievo ufficiale di complemento nei paracadutisti. Frequentò a Pau l'E T.A.P., la scuola delle aviotruppe, e combatté in Indocina come sottotenente nell'8º Raggruppamento Commando Paracadutisti impiegato nelle operazioni della Piana dei Giunchi (Gáo Giồng), Lang Son, Annam, Cambogia e Huế. Fu decorato al merito dal generale Raoul Salan, capo delle forze francesi in Indocina e nel 1954, terminato il contratto di ingaggio, fu rimpatriato in Francia.[4][5]. Nel 1958 chiese di essere reintegrato per sei mesi come tenente paracadutista di complemento in Algeria, partecipando alla guerra d'Algeria nel 18 Régiment chasseur de parachutistes stanziato a El Ma El Abiod, vicino a Tébessa, nell'estremo sud algerino. Qui ebbe il compito di vigilare la recinzione elettrica segnante per chilometri il confine tra la Tunisia e l'Algeria e attraverso cui s'infiltravano i Fellagha, i combattenti algerini per l'indipendenza, che avevano delle basi in Tunisia.[6] Venne insignito di due Legion d'onore e di una croce al valor militare per il suo comportamento nelle campagne d'Indocina e di Algeria. Si congedò con il grado di capitano. Nell'aprile del 1961 quando i generali Challe, Jouhaud, Salan e Zeller organizzarono un complotto per un'Algeria francese contro il governo e il generale De Gaulle, detto il Putsch dei generali, aderì alle idee golpiste e a capo di una compagnia di rivoltosi si pose a Vincennes e a Toussus-le-Noble in attesa dell'ordine per rovesciare il governo. Fallito il colpo di stato, nel timore di essere arrestato riparò prima in Belgio e poi in Italia.[7]

Carriera artistica

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Philippe Leroy nel film Milano rovente (1973)

Nel 1960 esordì come attore nel capolavoro drammatico-minimalista Il buco di Jacques Becker, al fianco di Jean Keraudy e Michel Constantin. Si trasferì in Italia nel 1962 per motivi politici ed ebbe un grande successo nelle pellicole Leoni al sole (1961), Caccia all'uomo (1961), Il terrorista (1963), Frenesia dell'estate (1964), Le voci bianche (1964), Una storia di notte (1964), Sette uomini d'oro (1965), il suo seguito Il grande colpo dei 7 uomini d'oro (1966) e Che notte, ragazzi! (1966).

Interpretò numerosi lungometraggi, fotoromanzi e serie televisive, e divise la sua carriera tra Francia e Italia; la sua più celebre interpretazione televisiva italiana fu quella nello sceneggiato La vita di Leonardo da Vinci (1971) di Renato Castellani; un'altra sua celebre interpretazione fu quella di Yanez de Gomera, il compagno di Sandokan, nell'omonimo sceneggiato del 1976, ripreso in un cameo comico anche nel film Teste di cocco ; tra le altre interpretazioni, State buoni se potete (1983) di Luigi Magni, dove interpretò sant'Ignazio di Loyola, al fianco di Johnny Dorelli (san Filippo Neri) e Renzo Montagnani (mastro Iacomo/Satana), il poliziesco Milano calibro 9 (1972) di Fernando Di Leo, al fianco di Gastone Moschin e Mario Adorf e il comico Teste di quoio (1981); apparve inoltre nella miniserie Il corsaro (1985) e nel film Nikita (1990) di Luc Besson.

Nel 1997 interpretò un cameo nella serie Noi siamo angeli, con Bud Spencer e Philip Michael Thomas, mentre nel 2008-2009 partecipò alla sesta e alla settima stagione di Don Matteo, con Terence Hill, nel ruolo del vescovo.[8]

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Leroy intervistato da Manuela Guarnieri per il premio Galileo nel 2004 a Firenze

Appassionato di paracadutismo, scoperto a 56 anni benché a 23 anni fosse già tenente paracadutista nella Legione straniera,[9] collezionò al suo attivo più di 2000 lanci.[10]

Philippe Leroy morì a Roma il 1º giugno 2024,[11] all'età di 93 anni.[12][13] Il funerale fu celebrato dopo quattro giorni nella basilica di Santa Maria in Montesanto, nota come la Chiesa degli artisti in piazza del Popolo a Roma.[14][15][16]

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Vita privata

Dal suo legame con la modella Françoise Laurent nacque la prima figlia, l'attrice Philippine Leroy-Beaulieu.[17]

Il 1º settembre 1990 sposò la giornalista Silvia Tortora (figlia del conduttore televisivo e uomo politico Enzo), di oltre 30 anni più giovane, che lo lasciò vedovo il 10 gennaio 2022. Da lei ebbe due figli, Philippe e Michelle.

Leroy continuò a praticare il paracadutismo come hobby[18] di cui fu anche un tesserato del reparto paracadutismo della società sportiva S.S. Lazio essendone un tifoso. Nel 2010, durante il Parashow di Roma, festeggiò con un salto i suoi ottant'anni. Nell'aprile 2011 trascorse dodici giorni in Afghanistan coi paracadutisti italiani come inviato speciale.[19]

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Filmografia

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Philippe Leroy in Femina ridens (1969)

Cinema

Televisione

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Doppiatori italiani

Riepilogo
Prospettiva

Nelle versioni in italiano dei suoi film, Philippe Leroy è stato doppiato da:

  • Sergio Graziani in La donna del lago, La mandragola, Yankee, Non faccio la guerra, faccio l'amore, La matriarca, Buonasera, signora Campbell, Milano rovente, Una vita lunga un giorno, La svergognata, Libera, amore mio!, Sono stato un agente C.I.A., Noi siamo angeli
  • Pino Locchi in Il buco, Le ore nude, Femina ridens, Roma bene, ...e alla fine lo chiamarono Jerusalem l'implacabile (Padella calibro 38), La mano spietata della legge, Il portiere di notte, Tranquille donne di campagna, Interno berlinese, Un uomo, una donna oggi, Due vite, un destino
  • Giuseppe Rinaldi in Senilità, Amore in 4 dimensioni, Una donna sposata, Sette uomini d'oro, Il grande colpo dei 7 uomini d'oro, L'occhio selvaggio, Ettore lo fusto, Il soldato di ventura, Sandokan, La tigre è ancora viva: Sandokan alla riscossa!
  • Giorgio Piazza in Ecce Homo - I sopravvissuti, Come, quando, perché, Senza via d'uscita, Mannaja
  • Luciano De Ambrosis in La mano nera, Vajont, Piazza delle Cinque Lune, San Pietro
  • Luciano Melani in Frenesia dell'estate, Un omicidio perfetto a termine di legge, Ragazza tutta nuda assassinata nel parco
  • Giacomo Piperno in Senza sapere niente di lei, La vita di Leonardo Da Vinci (Leonardo adulto), Milano calibro 9
  • Renato Izzo in Una vergine per il principe, Che notte, ragazzi!
  • Riccardo Cucciolla in Delitto quasi perfetto, La sua giornata di gloria
  • Antonio Guidi in La vita di Leonardo Da Vinci (Leonardo anziano), Il gatto
  • Carlo Sabatini in ...e la vita continua, Il corsaro
  • Michele Kalamera in Nikita, Alibi perfetto
  • Aldo Giuffré in Leoni al sole
  • Alberto Lupo in Caccia all'uomo
  • Nino Dal Fabbro in Il terrorista
  • Riccardo Garrone in Le voci bianche
  • Sergio Rossi ne Il castello dei morti vivi
  • Paolo Ferrari in Una storia di notte
  • Ferruccio Amendola in Stanza 17-17 palazzo delle tasse, ufficio imposte
  • Luigi Pistilli in Teste di quoio
  • Nando Gazzolo in Il generale
  • Michele Gammino in Don Bosco
  • Rino Bolognesi ne Il volo di Teo
  • Diego Reggente in Il ritorno di Casanova
  • Sergio Tedesco in Berlino '39
  • Sergio Di Stefano in Mosè
  • Sergio Fiorentini in Elisa di Rivombrosa
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Onorificenze

Croix de la Valeur Militaire - nastrino per uniforme ordinaria
Croix de la Valeur Militaire
Medaille commemorative de la Campagne d'Indochine - nastrino per uniforme ordinaria
Medaille commemorative de la Campagne d'Indochine

Note

Altri progetti

Collegamenti esterni

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