Timeline
Chat
Prospettiva
Rodengo-Saiano
comune italiano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Remove ads
Rodengo Saiano (Rudènch Saià in dialetto bresciano[4][5]) è un comune italiano di 9 866 abitanti[1] della provincia di Brescia in Lombardia.
Remove ads
Geografia fisica
Territorio
Il paese è ubicato in Franciacorta. Rodengo-Saiano dal punto di vista della geografia fisica è collinare, ma presenta comunque un rilievo montano, il Monte Pianello (678 m s.l.m.), situato tra Rodengo e Ome. Altri rilievi collinari sono il Monte Delma (340 m s.l.m.) e il colle della Rocca (299 m s.l.m.).
Clima
Il clima a Rodengo-Saiano è caldo e temperato, con piovosità significativa durante tutto l'anno.[6]
La temperatura media annuale è di 12,1 °C,[6] essendo luglio il mese con temperature più alte (26,4 °C)[6] e gennaio il mese con temperature più basse (-1,6 °C).[6]
La piovosità media annuale è di 1077 mm.[6] In particolare le piogge sono più scarse nel mese di gennaio (54 mm)[6] e più abbondanti nel mese di novembre (122 mm).[6]
Remove ads
Storia
Riepilogo
Prospettiva
Epoca romana
Rodengo, in epoca romana, era attraversato da un'importante strada romana consolare che metteva in comunicazione Brescia (lat. Brixia) con la Val Camonica (lat. Vallis Camunnorum) costeggiando il lago d'Iseo (lat. Sebinus lacus: da cui il nome della strada) e terminando a Rogno (lat. Rognum).
Saiano nasce in epoca romana, come provato dal rinvenimento di un cippo funerario conservato al Museo di Santa Giulia di Brescia; Rodengo, invece, ha un’origine longobarda, come attestato da una carta topografica del 910 d.C.[7]
Epoca medievale
Probabilmente, intorno al VI secolo, a Saiano sorse un castello o un piccolo borgo rettangolare, in parte recuperato successivamente da una villa e il quale fossato era visibile sino ad alcuni decenni fa. Nel castello di Saiano era presente anche una cappella, ufficiata da un sacerdote. Il castello venne coinvolto anche nelle battaglie tra guelfi e ghibellini; inoltre, nel 1439 fu distrutto dalle truppe viscontee di Niccolò Piccinino,[5] durante il loro secondo tentativo di conquistare Brescia.
Il castello di Saiano venne posseduto dalla famiglia Turriceni e successivamente dai Bettoni Cazzago, che trasformarono il vecchio castello nella Villa Paolina, ora Villa Maria.[8] La villa fu in possesso dei Bettoni Cazzago fino alla prima metà del Novecento, quando passò di proprietà alla famiglia Giro, poi alla famiglia Maifredi e poi di nuovo ai Bettoni Cazzago.[9]
Intorno alla fine dell'XI secolo, venne fondata a Rodengo l'abbazia di San Nicola. L'abbazia venne nominata per la prima volta in un documento del 1085, un atto di donazione di un terreno, destinato a un monastero dedicato a San Pietro.[10] L'abbazia aveva un ruolo importante nella comunità, in quanto serviva per dare alloggio e ristoro a coloro che erano in pellegrinaggio verso Roma.[11] Intorno al Trecento il cenobio stava subendo una lenta decadenza, che fu oggetto di contesa tra i monaci e il priore Corradino Caprioli. Appena ottenuto il pieno controllo dell'abbazia, i monaci riempirono l'abbazia di magnifiche opere d'arte, realizzate anche da pittori celebri come il Foppa, il Romanino, il Gambara, il Moretto e altri.[12][13]
Secondo dei documenti databili dall'XI al XIII secolo, l'abbazia di San Nicola era in possesso di cinque mulini situati sulla Seriola Molinaria, che scorre nelle frazioni Corneto e Cantarane, costruiti per fini economici. La Seriola Molinaria non era sfruttata solo dai monaci per i loro mulini; anche le famiglie nobili del paese fecero costruire dei propri mulini. Il periodo di massima diffusione dei mulini nel paese coincide con la fine del XVII secolo.[14]
Si narra anche che nel 776 Carlo Magno avrebbe fatto costruire a Rodengo una chiesa dedicata a San Dionigi Areopagita,[15] e avrebbe battezzato la zona "piccola Francia", da qui il nome Franciacorta.[16]
Epoca moderna
Nel 1589, il piccolo convento di Saiano, situato sulle pendici del colle Delma, venne affidato ad una comunità di Terziari francescani. Accanto al convento, si trovava la chiesa, all'epoca dedicata a Santa Maria in Colle. Con l'arrivo nel 1671 dei Frati minori osservanti, che diedero al convento la denominazione di Convento del Calvario, il convento venne ampliato ancora. In quel periodo la chiesa del convento diventò la Chiesa di Santa Maria degli Angeli, ed ancora oggi è così. Dopo la soppressione del convento, venne acquistato dal beato Lodovico Pavoni, che lo rese sede della sua congregazione, lo trasformò in una scuola di artigianato per sordomuti e fece costruire, sulla strada per arrivare al convento, le quattordici stazioni della Via Crucis, presenti ancora oggi.[17] Oggi il convento è diventato l'Accademia Symposium, un istituto di formazione agroalimentare.
Del patrimonio storico di Rodengo-Saiano è parte anche la Villa Fenaroli, costruita all'inizio del XVIII secolo[12] per la famiglia Fenaroli e ristrutturata nel XIX secolo dall'architetto Antonio Tagliaferri.[8]
Dopo l'unità d'Italia
Nel 1898, fu fondato da Madre Teresa Gabrieli l'asilo di Saiano, affidato alle Suore delle poverelle. Le Suore delle poverelle diventarono punto di riferimento per la comunità, e, fin dal loro arrivo, fecero opera di catechesi, aprirono una scuola di lavoro per le giovani donne e si offrirono di assistere ammalati e bisognosi.[18]
Nel 1909, il prete di Saiano don Giambattista Salvi fece aprire una Scuola di cucito alle suore di Santa Maria di Chiavari. La scuola era situata in località Muraga, all'interno di un'ex villa di campagna appartenuta alla famiglia Borgondio, ovvero la Casa San Giuseppe.[19] Ad oggi, la scuola è ancora aperta, ed è una scuola primaria paritaria dove ancora insegnano le suore.
Nel 1920, i fascisti entrarono nel paese; a seguito del loro arrivo presero il controllo della cooperativa fondata da don Salvi, fondarono la sede cittadina dei Fasci italiani di combattimento, ampliarono il cimitero comunale, imposero la chiusura delle attività degli oratori e del teatro della parrocchia e unirono i due comuni di Rodengo e Saiano.[8]
Durante la Seconda guerra mondiale, il paese si riempì di sfollati e successero fatti terribili. Uno dei più famosi eventi accaduti durante la guerra avvenne tra il 26 ed il 27 aprile 1945, quando, a guerra ormai conclusa, un gruppo di dieci partigiani vennero torturati e uccisi da un reparto di SS stanziato in paese, nella Villa Fenaroli di Corneto.[20]
Nella metà del 1945, dopo la fine della guerra, venne inaugurata la Chiesa di Cristo Re, che venne consacrata nell'ottobre 1946 dal vescovo Giacinto Tredici.[8] Attualmente, il parroco è Don Fulvio Ghilardi.[21]
Simboli
Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 6 aprile 1987.[22]
«Troncato: nel primo, d'argento, alla croce d'azzurro; nel secondo, d'azzurro, alle lettere maiuscole R e S, poste in fascia, d'argento. Ornamenti esteriori da Comune.»
Il gonfalone è un drappo troncato d'azzurro e di bianco.
Remove ads
Economia
A Rodengo-Saiano, fino agli anni '70, l'economia era basata principalmente sull'agricoltura e l'allevamento, soprattutto sulla coltivazione di viti, cereali, e la produzione di formaggi. Inoltre, anche la bachicoltura era diffusa sul territorio.[23] Ancora oggi, numerosi alberi di gelso sono presenti sul territorio, soprattutto nella zona vicino alla Cascina Benedetta di Rodengo.[24] Nel paese sono presenti numerose coltivazioni di viti, che vengono utilizzate per la produzione del vino, soprattutto del Franciacorta. Una delle cantine più famose del paese è la Cantina Mirabella, aperta nel 1979, con sede in località Cantarane.[23]
Le prime industrie di Rodengo-Saiano sono state aperte tra gli anni '50 e '70. Nel 1962 apre la Metallurgica Trafilati Alluminio (METRA),[23] una fabbrica attiva ancora oggi nel settore metallurgico, con diverse sedi in Italia e due in Canada. La METRA è anche nota anche per aver fornito rivestimenti per il Bosco Verticale, la Piramide del Louvre e il One Vanderbilt.[25]
Monumenti e luoghi d'interesse
- Parco delle colline, istituito assieme ai comuni di Collebeato, Brescia, Botticino, Cellatica, Bovezzo e Rezzato.
- Abbazia Olivetana di San Nicola, risalente al 1085-1090.
- Accademia Symposium, istituto di istruzione superiore agroalimentare, già convento francescano risalente al 1534 voluto dal politico e cavaliere della Repubblica di Venezia, Scipione Provaglio[26].
- Chiesa di Cristo Re, chiesa parrocchiale di Saiano.
- Chiesa di San Salvatore, ex chiesa parrocchiale di Saiano.
- Chiesa di Cristo Risorto, una delle due chiese parrocchiali di Padergnone.
- Chiesa di San Rocco, a Padergnone.
- Il chiostro grande (o chiostro del Cinquecento) nell'Abbazia Olivetana di San Nicola
- Chiesa di San Nicola, all'interno dell'Abbazia Olivetana di San Nicola
- L'Accademia Symposium, ex convento francescano
- Chiesa di San Rocco a Padergnone
Remove ads
Società
Evoluzione demografica
Abitanti censiti[27]

Etnie e minoranze straniere
Al 31 dicembre 2024, a Rodengo-Saiano i residenti con la cittadinanza straniera erano 486, circa il 4,9% della popolazione. Di seguito sono riportati i gruppi più consistenti:[28]
Religione
Sul territorio di Rodengo-Saiano la religione principale è quella cattolica. Però, come in tutta Italia, visti i fenomeni di immigrazione e gli altri cambiamenti demografici in atto negli ultimi anni, si stanno diffondendo religioni come l'Islam e la religione ortodossa. Inoltre, sono sempre più diffusi l'ateismo e l'agnosticismo.
Lingue e dialetti
Nel territorio di Rodengo-Saiano è parlato l'italiano. Il dialetto locale è il dialetto bresciano.
Remove ads
Amministrazione

Podestà (1927-1945)
Sindaci (1946-)
Sindaci eletti dal consiglio comunale
Sindaci eletti direttamente dai cittadini
Gemellaggi
Remove ads
Sport
Calcio
Dal 1983 al 2011 aveva sede nel Comune la società di calcio Associazione Calcio Rodengo Saiano. La squadra C.S. Saiano, nata nel 1999, ha militato nel campionato di Promozione[38] fino allo scioglimento avvenuto intorno al 2020. Attualmente la squadra cittadina è la Virtus Rodengo Saiano, che attualmente milita in Terza Categoria, fondata nel 2023.[39]
Atletica
La società di atletica del paese è l'Atletica Rodengo-Saiano Mico, affiliata alla FIDAL, fondata nel 1986 da Gino Parzani e Piergiuliano Botti.[40][41]
Impianti sportivi
Lo Stadio Polisportivo Comunale "Gino Parzani" è una struttura dotata di un campo da calcio in erba, dalle dimensioni di 105 × 65 m e dotato di una tribuna laterale da 2 500 posti a sedere.
Remove ads
Bibliografia
- Piera Orlotti e Rosangela Pancheri, Rodengo Saiano Primo Novecento: la gente e le sue opere, Provaglio d'Iseo, La Cartotecnica, maggio 2002.
- Luciano Prospero, Il patrimonio architettonico "minore" del comune di Rodengo-Saiano, Brescia, Gruppo Editoriale Delfo, 1999.
Note
Voci correlate
Altri progetti
Collegamenti esterni
Wikiwand - on
Seamless Wikipedia browsing. On steroids.
Remove ads
