Albanella (Italia)
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Albanella (Arvanèdda in campano[4]) è un comune italiano di 6 266 abitanti della provincia di Salerno in Campania.
Albanella comune | |
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Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Campania |
Provincia | Salerno |
Amministrazione | |
Sindaco | Renato Iosca (lista civica "Vince Albanella") dal 13-6-2022 |
Territorio | |
Coordinate | 40°29′N 15°07′E |
Altitudine | 205 m s.l.m. |
Superficie | 40,23 km² |
Abitanti | 6 266[1] (31-5-2024) |
Densità | 155,75 ab./km² |
Frazioni | Borgo San Cesareo, Bosco, Cerrina, Forestelle, Matinella, San Chirico, San Nicola, Tempa delle Guardie |
Comuni confinanti | Altavilla Silentina, Capaccio Paestum, Castelcivita, Eboli, Roccadaspide, Serre |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 84044 |
Prefisso | 0828 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 065003 |
Cod. catastale | A128 |
Targa | SA |
Cl. sismica | zona 2 (sismicità media)[2] |
Cl. climatica | zona C, 1 301 GG[3] |
Nome abitanti | albanellesi |
Patrono | santa Sofia - san Matteo |
Giorno festivo | 15 maggio - 21 settembre |
Cartografia | |
Posizione del comune di Albanella all'interno della provincia di Salerno | |
Sito istituzionale | |
Il centro abitato è posizionato a metà strada tra i Monti Alburni e il Golfo di Salerno su una collina che domina tutta la Piana del Sele. Il resto del territorio comunale si sviluppa in pianura o su altre piccole collinette comprese tra i fiumi Sele e Calore lucano a nord ed il Monte Soprano (1.082 m s.l.m.) a sud.
La stazione meteorologica più vicina è quella di Capaccio-Paestum.
Il nome di Albanella deriva dal termine dialettale alvanello, in uso per indicare la betulla, arbusto molto diffuso sulle colline circostanti.
Adagiata su colline ricche di ulivi fu fondata nell'XI secolo da profughi, provenienti da Paestum, da popolazioni greche, lucane e romane, alla ricerca di un sito al di fuori della portata delle incursioni dei saraceni. Per questo motivo l'insediamento più antico si trova sul versante della collina più nascosto agli sguardi di eventuali invasori provenienti dal mare. Diversi ritrovamenti archeologici sono visibili presso il Museo archeologico nazionale di Paestum ed il Museo Archeologico Nazionale di Napoli (tomba della fanciulla offerente). Gli storici Alessandro ed Antonio Ferrara individuano, come anno esatto della fondazione, il 1003.[5] Nel tardo Medioevo, detta proprietà feudale, non distante da Capaccio e Roccadaspide, fu asservita alla baronia di Fasanella con i suoi signori, fino all'epoca della dominazione Angioina. Sotto gli Aragonesi, il feudo passò ai Sanseverino (nel 1465 con Roberto, conte di Caiazzo, su consenso di re Ferrante d'Aragona) con loro discendenza che mantenne la proprietà, salvo alcune compravendite con patto di riacquisto, fino alla seconda metà del XVI secolo. La terra passò ai Comes fino al 1592 e poi ai Minadois (E.Di Pietro, Chiesa, Baroni e Popolo nel Cilento, Vol. I, Rm 1982, pp. 486-488). La baronia deve essere stata acquisita a fine cinquecento da D. Francesco d'Alessandro, prima del subentro della famiglia Cannicchio. Dagli atti notarili del notaio Giuseppe Tommasuolo (dal 1728 al 1738), circa le successioni ereditarie e testamentarie di D. Liberato e D. Francesco Giacomo d'Alessandro, discendenti dal barone D. Francesco Senior d'Alessandro di Albanella, (Atti notaio G. Tommasuolo, Archivio di Stato di Napoli, Notai del Settecento, Sch. 1150 Prot. 32) si evince la suddetta acquisizione del feudo in questione, ove tra l'altro esisteva convento carmelitano e chiesa dedicata alla SS. Annunziata. Non è riportata data di acquisizione e nome del venditore della proprietà, ma si riferisce che la terra di Albanella fu venduta dal citato D. Francesco Sr. ai d'Urso/Orso (Fabrizio in Quinternioni, 128 f.242) con le sue fruttuose rendite (sopra i terreni coltivati a grano, legumi, vite, olivo nonché sull'attività pastorale.G. Cirillo, Il Vello d'Oro, Lacaita 2003) per 12.000 ducati. Circa il barone Francesco Sr. d'Alessandro si rinviene essersi sposato con Ortenzia Maiorino (i cui fratelli Matteo, Orazio, Giuseppe rivendicarono crediti, donati a D. Francesco Sr., verso cittadini di Montecorvino in Puglia tra il 1580 ed il 1588. Atti notaio Ranucci, ASN, Notai del Settecento, Sch. 94 Prot. 17, f. 158) e di aver come familiare D. Vespasiano d'Alessandro (fratello), sposato con Lucrezia Del Giudice (1600), con probabile provenienza del ceppo familiare dalla vicina città di Sorrento, ove era fiorente un ramo nobilitato della famiglia con sua appartenenza ad un seggio cittadino. Il barone Francesco Sr. mantenne il feudo per circa una ventina d'anni, lasciando una discendenza che rimase comunque collegata ad alcuni successivi signori di Albanella. Risultarono, poi, crediti pendenti tra Francesco Sr. d'Alessandro, cessionario del feudo, ed il nuovo proprietario Matteo Francesco Cannicchio alla data del 1630, tanto da ricorrere al Sacro Regio Consiglio per trovare un accordo con speciali obbligazioni ed ipoteche emesse su detti crediti (Atti notaio Francesco dell'Aversana,1672, ASN, Notai del Settecento, Sch.482 Prot.12, ff.361 v. e ss.). I suddetti documenti notarili indicano l'anno 1655, quale data di morte del citato barone Francesco, che lasciò quali eredi D. Claudia e D. Liberato Senior d'Alessandro. Quest'ultimo, come dagli atti notarili, prese in moglie (1630) Laura Cannicchio, sorella di Matteo Francesco Cannicchio, il quale era subentrato al possesso della baronia di Albanella (1646, Istrumento notaio Giuseppe Vassallo di Eboli) per il tramite del padre Scipione Cannicchio. Detta moglie Cannicchio garantì alla famiglia d'Alessandro di godere di rendita dotale, proveniente dalla baronia di Albanella, fino alla seconda metà del XVII secolo, allorquando detto feudo, già posto sotto sequestro per un'istanza di creditori (1660), fu venduto dalla moglie Porzia Capano del citato Cannicchio, morto senza eredi. Negli atti del notaio Tommasuolo si menziona, tra l'altro, l'interessamento da parte dei d'Alessandro sulla questione successoria della terra di Albanella, dopo la morte dell'ultimo Cannicchio, per i diritti di legittima della coerede Laura (godente di dote che passò con interessi di capitale ai figli, come da copia polizza del 30 agosto 1647 di Matteo Francesco Cannizzo.F. Nicolini, Notizie tratte dai giornali copia polizze degli antichi banchi napoletani, Vol.II, Na 1959, p. 203) e per taluni crediti insoluti di D. Francesco Sr. Nel 1672 detto feudo fu rivenduto ai d'Urso/ Orso (Aniello) per ducati 18.778 passando poi, per matrimonio, ai Moscato, marchesi di Poppano a metà del XVIII sec.per rimanere in loro possesso fino all'eversione della feudalità.
Dal 1811 al 1860 ha fatto parte del circondario di Capaccio, appartenente al Distretto di Campagna del Regno delle Due Sicilie.
Dal 1860 al 1927, durante il Regno d'Italia ha fatto parte del mandamento di Capaccio, appartenente al Circondario di Campagna.
Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 22 aprile 1998.[6]
«D'azzurro, ai due cipressi di verde, fustati al naturale, nodriti nella pianura di verde, ognuno sormontato dalla stella di sei raggi, d'oro. Ornamenti esteriori da Comune.»
Il gonfalone è un drappo di giallo con la bordura di verde. In precedenza il comune utilizzava un gonfalone completamente giallo, concesso con D.P.R. del 1º ottobre 1974.[7][8]
Lo stemma riprende un bassorilievo presente sul portale dell'ex convento dei Carmelitani, recante la data del 1725 e che probabilmente era un antico simbolo vescovile ma che con il tempo è diventato lo stemma civico del comune di Albanella.[9]
Albanella è tra le poche località italiane che utilizzano l'antico acronimo romano nella versione S.P.Q.AL. (Senatus PopulusQue Albanellensis). Tale acronimo è utilizzato nella targa commemorativa apposta sulla "Fontana dei Ciucci", che si trova nella frazione Tempa delle Guardie, in occasione del restauro del 2002.
Abitanti censiti[16]
Al 31 dicembre 2019 ad Albanella risultano residenti 514 cittadini stranieri, pari all'8,01% della popolazione totale.[17] Nel 2015 erano 465, nel 2011 erano 408.
Nazionalità | Abitanti al 31 dicembre 2019[18] | Abitanti al 31 dicembre 2015[19] | Abitanti al 31 dicembre 2011[20] |
---|---|---|---|
Marocco | 179 | 145 | 117 |
India | 113 | 94 | 83 |
Romania | 89 | 112 | 81 |
Bangladesh | 30 | 0 | 0 |
Ucraina | 25 | 37 | 37 |
Algeria | 9 | 15 | 20 |
Tunisia | 9 | 14 | 16 |
Russia | 6 | 7 | 6 |
Bulgaria | 6 | 6 | 7 |
Moldavia | 4 | 3 | 5 |
Polonia | 4 | 11 | 17 |
Mali | 4 | 0 | 0 |
Nigeria | 4 | 1 | 1 |
Senegal | 4 | 0 | 0 |
Brasile | 4 | 3 | 5 |
Repubblica Dominicana | 3 | 4 | 5 |
Togo | 3 | 0 | 0 |
Indonesia | 2 | 1 | 1 |
Ecuador | 1 | 0 | 0 |
Francia | 1 | 1 | 1 |
Germania | 1 | 1 | 0 |
Spagna | 1 | 1 | 0 |
Svizzera | 1 | 1 | 1 |
Bielorussia | 1 | 1 | 1 |
Filippine | 1 | 1 | 0 |
Pakistan | 1 | 0 | 0 |
Costa d'Avorio | 1 | 0 | 0 |
Burkina Faso | 1 | 0 | 0 |
Egitto | 1 | 0 | 0 |
Ghana | 1 | 0 | 0 |
Guinea | 1 | 0 | 0 |
Kenya | 1 | 0 | 0 |
Cuba | 1 | 0 | 0 |
Argentina | 1 | 0 | 0 |
Albania | 0 | 1 | 1 |
Lituania | 0 | 1 | 1 |
Slovenia | 0 | 1 | 1 |
Georgia | 0 | 1 | 0 |
Madagascar | 0 | 1 | 0 |
Repubblica Ceca | 0 | 0 | 1 |
Apolidi | 0 | 1 | 0 |
TOTALE | 514 | 465 | 408 |
La maggioranza della popolazione è di religione cristiana appartenenti principalmente alla Chiesa cattolica[21]; il comune appartiene alla diocesi di Vallo della Lucania ed è suddiviso in tre parrocchie.
L'altra confessione cristiana presente è quella cristiana evangelica con due comunità:
Albanella è citata nelle memorie militari di Norman Lewis intitolate "Napoli '44". All'inizio del libro lo scrittore britannico, al tempo soldato nell'esercito inglese, descrive i suoi primi giorni dopo lo sbarco del 9 settembre 1943, giorni trascorsi proprio nel comune di Albanella.
In base allo statuto comunale di Albanella le frazioni sono otto:
Frazioni e Località | Abitanti[41] | Altitudine s.l.m. | Distanza dal Capoluogo |
---|---|---|---|
Albanella (Capoluogo) | 1.585 | 205 m | -------- |
Matinella | 1.780 | 43 m | 6 km |
Borgo San Cesareo | 265 | 26 m | 9 km |
San Nicola | 188 | 55 m | 3 km |
Tempa delle Guardie | 122 | 151 m | 1,5 km |
Piano del Carpine | 82 | 100 m | 3 km |
Bosco | 80 | 100 m | 3 km |
Vuccolo Cappasanta | 73 | 29 m | 4 km |
Fravita | 70 | 39 m | 7 km |
San Cesareo | 55 | 27 m | 9 km |
Perelle | 53 | 86 m | 2,5 km |
Bosco Camerine | 46 | 157 m | 3,5 km |
Cerrina | 39 | 63 m | 3 km |
Vallecentanni | 36 | 75 m | 5,5 km |
Santa Croce | 28 | 180 m | 4 km |
Forestelle | 25 | 85 m | 2 km |
San Chirico | 22 | 51 m | 5 km |
Raccoli | 14 | 36 m | 3,5 km |
Case Sparse | 1754 | Varie | Varie |
Le principali attività economiche, sia come aziende agricole, che come attività industriali, sono concentrate prevalentemente nelle frazioni delle aree pianeggianti come Matinella e Borgo San Cesareo.
Gran parte del territorio comunale, non edificato, è destinato alla coltivazione di prodotti tipici della piana del Sele (olive, cereali, vite, fichi, carciofi), agli allevamenti (bufali, ovini, suini), ed alle attività di trasformazione che vengono svolte nel territorio comunale in diverse industrie operanti nell'agro-alimentare.
Circa la metà della popolazione attiva residente è impiegata direttamente o attraverso l'indotto nel settore agricolo.
Per il settore industriale è degno di nota il Centro di Ricerca per motori elettrici ad alta prestazione, inaugurato nel luglio del 2012, dalla Umbra Cuscinetti[42], presso lo stabilimento della Diavit situato nel capoluogo.
Il comune è interessato dalle seguenti direttrici stradali:
Albanella non possiede una propria stazione ferroviaria da quando, negli anni ottanta, è stata chiusa la "Stazione di Albanella" in località Ponte Barizzo (frazione di Capaccio).
I trasporti interurbani sono gestiti dalla società Sita Sud.
Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
---|---|---|---|---|---|
23 aprile 1995 | 12 giugno 2004 | Renato Iosca | centro | Sindaco | |
13 giugno 2004 | 1º dicembre 2008 | Giuseppe Capezzuto | lista civica | Sindaco | |
1º dicembre 2008 | 6 giugno 2009 | Marisa Di Vito | - | commissario straordinario | Sindaco |
7 giugno 2009 | 25 maggio 2014 | Giuseppe Capezzuto | lista civica | Sindaco | |
25 maggio 2014 | 26 maggio 2019 | Renato Iosca | lista civica Vince Albanella | Sindaco | |
26 maggio 2019 | 7 ottobre 2021 | Rosolino Bagini | lista civica Un Paese per Tutti | Sindaco | |
7 ottobre 2021 | in carica | Clelia Ardone | - | commissario straordinario |
Nel 1996 a suggello del gemellaggio con il paese greco Thrakomakedones, in occasione della visita della delegazione greca ad Albanella, nella centrale Piazza Cavalieri di Vittorio Veneto, accanto ad una fontana in pietra finemente lavorata, è stata posta una targa scolpita su pietra e di fianco piantato un albero di ulivo che a tutt'oggi cresce rigoglioso.[43].
Il comune di Thrakomakedones, dal gennaio 2011, in seguito alla nuova riforma amministrativa della Grecia, è stato accorpato al comune di Acharnes.
L'11 gennaio del 2014 a suggello con il paese francese Bailly-Romainvilliers, in occasione della visita istituzionale della delegazione albanellese a Bailly-Romainvilliers nella Maire d'Ecole di Bailly è stata firmata la Carta del Gemellaggio. Accanto al comune di Bailly è stata posta una targa e di fianco piantato un albero d'ulivo.[44]
Il 9 dicembre 2018, in occasione della XXV Giornata promozionale dell'olio d'oliva[45], il sindaco di Cerchiara di Calabria, Antonio Carlomagno, assieme ad una delegazione di panificatori, è stato ricevuto nella sala di rappresentanza del comune di Albanella, dal sindaco Renato Josca e dalla senatrice Felicia Gaudiano, per stringere il gemellaggio basato sui due prodotti tipici, l'olio d'oliva di Albanella ed il pane di Cerchiara[46].
Lo stemma di Albanella rappresenta una coppia di cipressi con due stelle a rappresentare il doloroso ricordo delle due antiche città, Paestum e Capaccio, distrutte dalle incursioni dei saraceni ed abbandonate dai futuri fondatori del nuovo centro abitato. Al di sotto dei cipressi vi sono raffigurate alcune onde che rappresentano i fiumi Sele e Calore lucano.
La A. S. Nuova Alba ha rappresentato la massima espressione calcistica del comune di Albanella militando nel campionato di Promozione dal 1992 al 1997.
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