Loading AI tools
cardinale, arcivescovo cattolico e biblista italiano (1942-) Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Gianfranco Ravasi (Merate, 18 ottobre 1942) è un cardinale, arcivescovo cattolico e biblista italiano, teologo ed ebraista.
Gianfranco Ravasi cardinale di Santa Romana Chiesa | |
---|---|
Il cardinale Ravasi nel 2018 | |
Praedica Verbum | |
Titolo | Cardinale presbitero di San Giorgio in Velabro |
Incarichi attuali |
|
Incarichi ricoperti |
|
Nato | 18 ottobre 1942 a Merate |
Ordinato presbitero | 28 giugno 1966 dal cardinale Giovanni Colombo |
Nominato arcivescovo | 3 settembre 2007 da papa Benedetto XVI |
Consacrato arcivescovo | 29 settembre 2007 da papa Benedetto XVI |
Creato cardinale | 20 novembre 2010 da papa Benedetto XVI |
Firma | |
Nato a Merate (LC), in Brianza, e cresciuto nel limitrofo paese di Osnago, Gianfranco è il primogenito di tre figli. Sua madre, originaria del piccolo centro di Santa Maria Hoè, era insegnante nella scuola del paese; suo padre era un ufficiale del fisco ed esponente antifascista che aveva prestato servizio in Sicilia durante la seconda guerra mondiale, ma successivamente aveva disertato l'esercito, impiegando 18 mesi per tornare dalla sua famiglia, risalendo a piedi la penisola.[1]
Intenzionato a seguire le orme della madre nell'insegnamento, intraprende un corso di formazione in seminario, ove ha l'occasione di studiare numerose lingue moderne e antiche, tra cui il greco e l'ebraico.
Ordinato presbitero per l'arcidiocesi di Milano il 28 giugno 1966 dal cardinale Giovanni Colombo, prosegue i suoi studi presso la Pontificia Università Gregoriana, dove ottiene la laurea in Teologia, e presso il Pontificio Istituto Biblico, dove ottiene la licenza in Sacra Scrittura; ottiene inoltre la laurea in Archeologia presso l'Università ebraica di Gerusalemme[2]. Diventa quindi docente di esegesi biblica al Seminario arcivescovile di Milano e alla Facoltà teologica dell'Italia settentrionale e membro della Pontificia commissione biblica.[3] Parallelamente alterna i propri impegni con la passione per l'archeologia, affiancando archeologi come Kathleen Kenyon e Roland de Vaux in Siria, Giordania, Iraq e Turchia. Nel 1985, a Milano, tiene un ciclo di conferenze bibliche, tra cui una decina sul Vangelo di Giovanni.[4]
Dal 1988 al 2017 ha condotto la parte biblica del programma religioso di Canale 5 Le frontiere dello spirito.
Nel 1989 è nominato prefetto della Biblioteca Ambrosiana, la grande biblioteca lombarda fondata dal cardinale Federico Borromeo, carica che mantiene fino al settembre 2007. Lavora anche a fianco dell'allora arcivescovo di Milano Carlo Maria Martini.
Continua ad occuparsi di divulgazione biblica: dal 1980 al 2002 tiene cicli di incontri di lectio divina presso il Centro Studi San Fedele di Milano, in particolare durante i periodi di Quaresima e Avvento di ogni anno, nel corso dei quali commenta di volta in volta libri dell'Antico e del Nuovo Testamento[3]; tra il 1994 ed il 1998 cura la lettura integrale della Bibbia su Rai Radio 2.[5]
Il 22 giugno 1995 è nominato da papa Giovanni Paolo II protonotario apostolico soprannumerario.
Nel 2005 è il principale candidato proposto per la diocesi di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino ma la Congregazione per i vescovi rigetta la sua nomina dopo che aveva pubblicato un articolo su Il Sole 24 Ore relativo alla Pasqua dal titolo Non è risorto, si è innalzato nel quale Ravasi espone una sua visione della risurrezione di Gesù che viene giudicata come eterodossa.[6]
Nel 2007 papa Benedetto XVI gli affida l'incarico di formulare le meditazioni della tradizionale Via Crucis del Venerdì Santo al Colosseo.
Il 3 settembre 2007 il Sommo Pontefice lo nomina presidente del Pontificio consiglio della cultura, in sostituzione del cardinale Paul Poupard. Diviene così presidente della Pontificia commissione per i beni culturali della Chiesa e presidente della Pontificia commissione di archeologia sacra ed è stato, pertanto anche presidente del Consiglio di coordinamento fra accademie pontificie, fino al 2022.
Contestualmente a tali nomine è stato elevato alla dignità di arcivescovo titolare di Villamagna di Proconsolare[7], scegliendo il motto Praedica Verbum (Annuncia la Parola; 2Tm 4,2), su suggerimento del filosofo Massimo Cacciari[2]. Riceve inoltre la consacrazione episcopale nella Basilica di San Pietro in Vaticano da papa Benedetto XVI il 29 settembre 2007, co-consacranti i cardinali Tarcisio Bertone e Marian Jaworski.[8]
Il 20 novembre 2007 papa Benedetto XVI lo nomina membro del Pontificio consiglio per il dialogo interreligioso[9].
Il 20 novembre 2010 è creato cardinale da papa Benedetto XVI che gli assegna la diaconia di San Giorgio in Velabro[10]. Prende possesso del titolo il 23 gennaio dell'anno successivo[11].
L'11 dicembre 2010 papa Benedetto XVI lo nomina membro della Congregazione per l'educazione cattolica[12] (incarico confermato da papa Francesco nel novembre 2013[13]) ed il 29 dello stesso mese membro del Pontificio consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione[14].
Dal 2011, in qualità di presidente del Pontificio consiglio per la cultura, collabora al Cortile del Gentili, la «struttura vaticana creata per favorire l'incontro e il dialogo tra credenti e non credenti»[15]. Partecipa a numerose tappe del Cortile: Bologna, Bucarest, Parigi (2011); Braga, Assisi, Stoccolma, Barcellona, Palermo (2012); Varsavia, Roma, Città del Messico, Catanzaro (2013); Washington, Roma, Bologna, Buenos Aires (2014)[16].
Nel 2013, su incarico di papa Benedetto XVI, tiene le meditazioni per gli esercizi spirituali della Curia romana durante la prima settimana di quaresima, sul tema "Ars orandi, ars credendi. Il volto di Dio e il volto dell'uomo nella preghiera salmica"[17], successivamente pubblicate nel volume L'incontro (Mondadori, 2013); diventa così il primo capo dicastero vaticano in funzione a tenere le meditazioni[18].
Il 28 febbraio 2013, in seguito alla rinuncia al ministero petrino di papa Benedetto XVI, decade dagli incarichi nei dicasteri di cui è presidente o membro, a norma della costituzione apostolica Pastor Bonus[19]. Nella prima metà di marzo partecipa in qualità di cardinale elettore al Conclave che porterà all'elezione di papa Francesco, nel quale figurava come uno dei probabili successori al soglio di Pietro; quest'ultimo il successivo 16 marzo rinnova gli incarichi curiali del cardinale Ravasi donec aliter provideatur ("finché non si provveda diversamente")[20].
Il 29 marzo 2014 lo stesso papa lo conferma presidente del Pontificio consiglio della cultura e lo nomina membro della Congregazione per gli istituti di vita consacrata e per le società di vita apostolica[21].
In vista dell'Expo 2015, è nominato commissario generale della Santa Sede per l'Expo di Milano 2015, alla quale la Santa Sede partecipa con un padiglione sul tema Not by bread alone - Non di solo pane[22].
In occasione della III Assemblea generale straordinaria del Sinodo dei vescovi (5-19 ottobre 2014) è nominato presidente della commissione per il messaggio finale del Sinodo[23].
Il 28 ottobre 2016 papa Francesco lo nomina membro della Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti.[24]
Il 5 giugno 2022, con l'entrata in vigore della costituzione apostolica Praedicate evangelium, dedicata alla riforma della Curia romana, viene soppresso il Pontificio consiglio della cultura e diviene pertanto presidente emerito dello stesso.
È stato membro, presso la Curia romana, delle seguenti Congregazioni: per l'educazione cattolica, per gli istituti di vita consacrata e le società di vita apostolica, per il culto divino e la disciplina dei sacramenti, e dei Pontifici consigli per il dialogo interreligioso e per la promozione della nuova evangelizzazione[25].
Il 18 ottobre 2022 compie ottant'anni e, in base a quanto disposto dal motu proprio Ingravescentem Aetatem di papa Paolo VI del 1970, esce dal novero dei cardinali elettori e decade da tutti gli incarichi ricoperti in Curia romana.
Il 25 novembre 2022 rassegna anche le dimissioni da presidente della Pontificia commissione di archeologia sacra.
Dal 1º marzo 2012 al 13 ottobre 2016 è stato presidente della Casa di Dante in Roma[26].
Nel 2016 gli è stato conferito il premio Penna d'Oro della Presidenza del Consiglio dei Ministri nell'ambito del Premio Ischia Internazionale di Giornalismo.[27]
Nel 2007, nel presentare il libro Gesù di Nazaret di Benedetto XVI ha sostenuto la necessità di non separare le ricerche sul Gesù storico da quelle sul Gesù della fede:[28]
«Il libro di Benedetto XVI ha voluto rimettere al centro proprio questa unità fondante del Cristianesimo, riproponendone la compattezza contro ogni tentazione di dissociazione. Sì, perché – se stiamo solo alla ricerca moderna – si è assistito a un processo di divaricazione o anche di separazione e persino di negazione di uno dei due poli di quell’unità [umana e divina in Gesù]. [...] Oggetto e fondamento della fede non è di per sé il solo Gesù storico; eppure il Gesù storico è componente fondamentale della fede cristiana perché essa ha al centro la persona di Gesù Cristo che è quell’unità di umanità e divinità da cui siamo partiti. E allora anche la ricerca storica su Gesù dev’essere integrata nella stessa teologia in un incrocio delicato ma necessario»
Nel 2008 ha spiegato che la teoria dell'evoluzione e la fede cristiana non sono fra loro incompatibili:[29]
«Io vorrei ribadire la non incompatibilità a priori tra le teorie dell'evoluzione con il messaggio della Bibbia e della teologia. Darwin, sapete, non è mai stato condannato, 'l'Origine della specie' non è all'indice, ma soprattutto ci sono pronunciamenti molto significativi nei confronti dell'evoluzione da parte dello stesso Magistero ecclesiale»
È ritenuto per questo fra i principali autori dell'evoluzionismo teista. In coerenza, suggerì un'interpretazione non materialistica dell'ascensione di Gesù, inteso come sostanza spirituale degli angeli fedeli a Dio, "separabile" dal Corpo Mistico di Gesù Cristo, quanto lo spirito – e l'anima – dal Suo corpo nell'Ascensione.
In merito all'Extra Ecclesiam nulla salus, secondo il quale è possibile la salvezza eterna soltanto a chi crede in Gesù Cristo vero Dio e vero Uomo (diofisismo), ha dichiarato che non vi è contraddizione apparente fra le due affermazioni di Gesù:
La seconda frase viene pronunciata quando Giovanni segnala Gesù l'opera di un uomo, sconosciuto agli apostoli e ai discepoli, che pratica con successo esorcismi nel Suo Nome. Mons. Ravasi commenta il contesto nel modo seguente:
Il 14 febbraio 2016 ha pubblicato su Il Sole 24 ore un articolo sui rapporti tra Chiesa e Massoneria, nel quale conclude che bisogna andare oltre "ostilità, oltraggi, pregiudizi reciproci" perché "rispetto ai secoli passati sono migliorati e mutati il tono, il livello e il modo di manifestare le differenze"[34][35].
La genealogia episcopale è:
La successione apostolica è:
È autore di una sterminata produzione: libri di divulgazione biblica e di esegesi. Da decenni collabora ai quotidiani L'Osservatore Romano, Il Sole 24 Ore (dal 18 febbraio 1990) ed Avvenire, il settimanale Famiglia Cristiana e il mensile Jesus; dal 2008 anche con il settimanale polacco Przewodnik Katolicki[36]. Dal 2011 cura inoltre alcuni blog ed un profilo su Twitter[37].
A partire dal 1993, Ravasi ha pubblicato, per buona parte, le collezioni della rubrica Mattutino, uscita giornalmente sul quotidiano Avvenire dal gennaio 1992 al dicembre 2007, e poi dal gennaio al dicembre 2011. Dal giugno 2011, egli pubblica la rubrica Breviario sull'inserto settimanale Domenica de Il Sole 24 Ore. Si tratta - per entrambe le rubriche - di riflessioni sapienziali originate da citazioni tratte da autori e testi della più varia provenienza, dall'antichità ai giorni nostri.
Stemma | Blasonatura |
---|---|
Gianfranco Ravasi Protonotario apostolico soprannumerario |
inquartato, al 1° d'azzurro al sole d'oro raggiante, al 2° d'oro al libro aperto di rosso con le lettere A e Ω in argento, al 3° d'argento a tre onde d'azzurro, al 4° di rosso alla spada in trinciato affiancata da due api d'oro. Lo scudo è timbrato da un cappello violaceo con cordoni e nappe di rosso. Le nappe, in numero di dodici, sono disposte sei per parte, in tre ordini di 1, 2, 3. Sotto lo scudo, nella lista svolazzante d'oro, il motto in lettere maiuscole di nero: PRAEDICA VERBUM. |
Gianfranco Ravasi Arcivescovo titolare di Villamagna di Proconsolare |
inquartato, al 1° d'azzurro al sole d'oro raggiante, al 2° d'oro al libro aperto di rosso con le lettere A e Ω in argento, al 3° d'argento a tre onde d'azzurro, al 4° di rosso alla spada in trinciato affiancata da due api d'oro. Lo scudo, accollato a una croce astile d'oro (arcivescovo come titolo personale), posta in palo, è timbrato da un cappello con cordoni e nappe di verde. Le nappe, in numero di venti, sono disposte dieci per parte, in quattro ordini di 1, 2, 3, 4. Sotto lo scudo, nella lista svolazzante d'oro, il motto in lettere maiuscole di nero: PRAEDICA VERBUM. |
Gianfranco Ravasi Cardinale presbitero di San Giorgio in Velabro |
inquartato, al 1° d'azzurro al sole d'oro raggiante, al 2° d'oro al libro aperto di rosso con le lettere A e Ω in argento, al 3° d'argento a tre onde d'azzurro, al 4° di rosso alla spada in trinciato affiancata da due api d'oro. Lo scudo, accollato a una croce astile patriarcale d'oro, posta in palo, è timbrato da un cappello con cordoni e nappe di rosso. Le nappe, in numero di trenta, sono disposte quindici per parte, in cinque ordini di 1, 2, 3, 4, 5. Sotto lo scudo, nella lista svolazzante d'oro, il motto in lettere maiuscole di nero: PRAEDICA VERBUM.' |
Seamless Wikipedia browsing. On steroids.
Every time you click a link to Wikipedia, Wiktionary or Wikiquote in your browser's search results, it will show the modern Wikiwand interface.
Wikiwand extension is a five stars, simple, with minimum permission required to keep your browsing private, safe and transparent.