Ramses II
terzo faraone della XIX dinastia d'Egitto / Da Wikipedia, l'enciclopedia encyclopedia
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Ramses II (per intero in egizio: Usermaatra Setepenra Ramess(u) Meriamon[13]; 1303 a.C. – Pi-Ramses, luglio/agosto 1213 o 1212 a.C.[6][7]) è stato un faraone egizio, il terzo della XIX dinastia. Regnò dal 31 maggio 1279 a.C.[N 1][1] al luglio o agosto del 1213 (o 1212) a.C.[7].
Ramses II detto "il Grande" | |
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Frammento di un colosso di Ramses II, soprannominato Giovane Memnone. British Museum, Londra. | |
Signore dell'Alto e del Basso Egitto | |
In carica | 1279 a.C.–1213 a.C. o 1212 a.C. |
Incoronazione | 31 maggio 1279 a.C.[N 1][1] |
Predecessore | Seti I |
Erede | principe Amonherkhepshef (1º–25º anno di regno[2]) principe Ramses (25º–50º anno di regno[3]) principe Khaemuaset (50º–55º anno di regno[4]) principe Merenptah (55º–67º anno di regno[5]) |
Successore | Merenptah |
Nascita | 1303 a.C. circa |
Morte | Pi-Ramses, luglio/agosto 1212 a.C. o 1213 a.C.[6][7] |
Sepoltura | KV7[8], poi KV17[9], infine DB320[10] |
Luogo di sepoltura | Valle dei Re, poi Deir el-Bahri |
Dinastia | XIX dinastia egizia |
Padre | Seti I |
Madre | Tuia |
Coniugi | Nefertari Isinofret Maathorneferura Meritamon Bintanath Henutmira Nebettaui molte altre mogli secondarie, principesse straniere e concubine[11] (vedi sotto) |
Figli | Amonherkhepshef Ramses Pareheruenemef Khaemuaset Merenptah Bintanath Meritamon Nebettaui Isinofret II Henuttaui e molti altri (tra 48 e 50 figli maschi; tra 40 e 53 figlie. Vedi Figli di Ramses II) |
Religione | Religione egizia |
«Εἰ δέ τις εἰδέναι βούλεται πηλίκος εἰμὶ καὶ ποῦ κεῖμαι, νικάτω τι τῶν ἐμῶν ἔργων.»
«Se qualcuno vuole sapere quanto grande io sia e dove giaccio, superi qualcuna delle mie imprese.»
(Iscrizione su una statua di Ramses II, riportata da Diodoro Siculo, Biblioteca Storica, I, 47, 4[12])
Noto anche come Ramesse II, Ramsete II e Ramses il Grande[14] e in greco come Osimandia (in greco antico: Ὀσυμανδύας?, Ozymandias, Osymandias[15]), è spesso ricordato come il più grande, potente e celebrato faraone dell'impero egizio[16][17][18]. A causa della durata eccezionale del suo regno (quasi un settantennio: considerando però la sua associazione al trono quando il padre era ancora in vita[N 2], giunse a 75 anni di governo effettivo del Paese[19]), che l'egittologo britannico Kenneth Kitchen ha paragonato a quello della regina Vittoria del Regno Unito[20], nell'egittologia è invalsa la tradizione di assegnare il suo nome all'intero periodo della sua dinastia ("epoca/periodo/stile ramesside")[21][22]:
«[Il suo regno] contrassegnò un'epoca e fu caratterizzato nel suo corso sia da eventi politici eccezionali, sia da uno stile ben definito nelle arti e nei monumenti, venuto in auge dopo un'epoca più raffinata ed elegante. Lo stile "ramesside" e quello "vittoriano" si impressero entrambi per l'eterno nella storia delle rispettive nazioni[20].»
Mentre l'egittologo francese Pierre Montet ha così commentato la vita di Ramses II:
«Ha ben meritato d'essere chiamato grande. Avendo fatto prova nella battaglia di Qadeš d'un coraggio straordinario, è entrato ancora in vita nella leggenda. Tutta la sua vita ha esercitato coscienziosamente il mestiere di re. Il suo egoismo mostruoso era temperato dalla bontà di cui hanno beneficato i suoi soldati, i suoi artisti, i membri della sua famiglia e si può perfino dire l'insieme dei suoi sudditi.»
(P. Montet[23])
Ebbe modo di celebrare, nel corso del suo regno, ben 14 giubilei sed, il primo dei quali coincideva con il trentesimo anniversario di regno del sovrano e da lì in poi ogni tre anni: più di ogni altro re d'Egitto[24]. Fece costruire numerosissimi monumenti in tutto il Paese e incidere i propri nomi su altrettante opere dei suoi predecessori: una tale quantità di oggetti d'arte, colossi, iscrizioni ed elementi architettonici fa sì che Ramses II sia attestato in praticamente ogni collezione di antichità egizie nel mondo[25]: anche per questo, è probabilmente il più conosciuto dei faraoni[26][27]. Fondò una nuova capitale, Pi-Ramses ("Dimora di Ramses"), nel delta del Nilo. Combatté a nord contro gli Ittiti e quindi a sud contro i Nubiani, assicurando il predominio dell'Egitto sulla Nubia e i suoi giacimenti auriferi; in questa colonia dell'impero egizio fece inoltre costruire sei templi: celeberrimi quelli di Abu Simbel[28][29]. Dopo la battaglia di Qadeš, combattuta presso l'Oronte nel 5º anno del suo regno contro l'esercito del sovrano ittita Muwatalli II, la frontiera dell'Egitto venne ivi definitivamente stabilita[30]. La pace fra le due potenze (le quali si spartirono le colonie siro-palestinesi) venne sancita nel 21º anno di regno del faraone tramite un trattato di pace pervenutoci quasi interamente[31]: ebbe così inizio un periodo di forte stabilità per la regione, suggellato dal matrimonio di Ramses II con due principesse ittite[32]. Morì all'età, sorprendente per la sua epoca, di 90 o 91 anni[1][33] e fu sepolto in una grande tomba della Valle dei Re[34][35]. Il suo corpo fu poi traslato in un nascondiglio di mummie regali e ivi scoperto nel 1881[36]; si trova al Museo egizio del Cairo[37]. Alcuni considerarono Ramses II come il faraone che si sarebbe opposto a Mosè nei fatti narrati dal Libro dell'Esodo[38]; da altri invece è ritenuto il "Faraone dell'oppressione", ossia il padre di quel faraone con cui Mosè si sarebbe scontrato, e che quindi sarebbe il successore Merenptah[39]. D'altro canto, non esiste alcuna prova archeologica che Ramses II sia stato l'uno o l'altro faraone, né il suo nome viene menzionato nella Torah[40][41][42]. Nelle fonti greche compare invece con il nome di "Ozymandias"[15], corruzione di parte del suo praenomen "Usermaatra Setepenra", che significa "Potente è la giustizia (Maat) di Ra-Eletto di Ra".