Geograficamente, il mondo ellenistico comprendeva una vasta area che andava dalla Sicilia e dall'Italia meridionale (Magna Grecia) all'India (Regno indo-greco) e dal Mar Nero (Regno del Bosforo Cimmerio) all'Egitto, zone in cui una versione della lingua greca antica, la koinè, divenne la lingua franca della politica, dell'economia e della cultura. La cultura ellenistica si fuse con la cultura romana e continuò ad esistere anche dopo la nascita dell'impero.
Tolomeo Teo Filopàtore Filadelfo Neo Diòniso, detto Aulète o Noto, (in greco antico: Πτολεμαῖος Θεὸς Φιλοπάτωρ καὶ Φιλάδελφος Νέος Διόνυσος, Αὐλητής, Νόθος?, Ptolemàios Theòs Philopàtōr kài Philàdelphos Nèos Diònysos, Aulētḕs, Nòthos; in egizio: ptwlmys, ptolemys; 120-103 a.C. – 51 a.C.), conosciuto dall'80 al 64 a.C. solamente come Tolomeo Teo Filopatore Filadelfo e chiamato nella storiografia moderna Tolomeo XII, è stato un faraoneegizio appartenente al periodo tolemaico, sovrano regnante dall'80 al 58 a.C. e nuovamente dal 55 a.C. alla sua morte.
Il suo regno fu caratterizzato da forti ingerenze da parte della Repubblica romana, ormai espansa in tutto il bacino del Mediterraneo, che portarono, insieme alla sempre più disastrata situazione finanziaria del regno, anche a rivolte interne. Alla sua morte il regno d'Egitto era l'unico dei regni ellenistici a essere ancora indipendente, ma l'operato dei suoi successori, i figli Cleopatra, Tolomeo XIII, Tolomeo XIV e il nipote Tolomeo XV, portarono alla conquista romana dell'Egitto.
Dopo essere succeduto al padre sul trono d'Egitto e aver sposato la sorella Arsinoe II, Tolomeo fu parte attiva in molte guerre, cercando di espandere il suo dominio in Anatolia, Siria, Cirenaica e Grecia: combatté la prima guerra siriaca (274-271 a.C.), la guerra cremonidea (268-261 a.C.) e la seconda guerra siriaca (260-253 a.C.), oltre che altri scontri minori, riuscendo a conquistare territori in Anatolia e a ottenere varie alleanze con le città-stato e le leghe greche, opponendosi all'impero seleucide e al regno di Macedonia. Negli ultimi anni cercò di riappacificarsi con il fratellastro Magas, re di Cirene, e di risollevare l'economia e la movimentazione culturale del suo regno, dopo lunghi periodi bellici.
Per terza guerra mitridatica si intende l'ultima fase delle ostilità combattute dai generali romani Lucio Licinio Lucullo e Gneo Pompeo Magno, della Repubblica romana contro il regno del Ponto tra il 74 e il 63 a.C. e videro la definitiva sconfitta e morte di Mitridate VI. Per l'importanza del sovrano che la condusse contro Roma e la loro difficoltà, presero il loro nome da Mitridate VI, come in passato era capitato soltanto ad Annibale con la guerra omonima.
L'arte ellenistica riguarda il periodo dell'ellenismo, che viene convenzionalmente datato dalla morte di Alessandro Magno (323 a.C.) alla conquista romana dell'Egitto (ultimo regno ellenistico indipendente) nel 31 a.C. Tuttavia, grazie alla profonda influenza che l'arte ellenistica ebbe sull'arte romana essa andò ben oltre la convenzionale data della battaglia di Azio, raggiunse con i propri motivi stilistici e iconografici le varie rinascenze europee e, a più riprese, continuò ad influenzare tutta l'arte occidentale e soprattutto quella dell'Asia centromeridionale dove aveva posto direttamente radici tre secoli prima.
La scultura ellenistica è la produzione nell'ambito dell'arte plastica del mondo ellenico che convenzionalmente si data dal 323 a.C. (morte di Alessandro Magno), al 31 a.C. (battaglia di Azio e caduta dell'ultimo regno ellenistico). Essa si distingue dal periodo precedente nelle sue manifestazioni più creative con un deciso rinnovamento formale, tematico e contenutistico. Dal punto di vista formale tutte le premesse poste da Lisippo vengono sfruttate e sviluppate, sia per quanto riguarda i rapporti dell'opera con lo spazio e con il fruitore, sia negli aspetti di superficie con l'accentuarsi del chiaroscuro e con le ricerche sul modellato dei corpi e dei panneggi e infine con l'ulteriore elaborazione del "gruppo scultoreo", caro al maestro di Sicione, che acquisisce in epoca ellenistica struttura particolarmente complessa. Le innovazioni tematiche riguardano da una parte l'elaborazione del ritratto fisionomico anche nei suoi aspetti psicologici, sociali ed etnici, dall'altra l'evasione nell'idillio pastorale.
I cinici sono i seguaci della scuola filosofica fondata da Antistene e Diogene di Sinope nel IV secolo a.C. Il nome potrebbe derivare o dal Cinosarge, l'edificio ateniese che fu la prima sede della scuola, o dalla parola greca κύων (kyon - "cane") – soprannome di Diogene, che ne fu l'esponente più importante – o forse appellativo che gli fu dato in senso dispregiativo dalle correnti filosofiche avversarie. I cinici professavano una vita randagia e autonoma, indifferente ai bisogni e alle passioni, fedeli solo al rigore morale. Dopo un periodo di declino, la scuola cinica ebbe una ripresa in concomitanza alla corruzione del potere imperiale di Roma: si fece appello allora alla libertà interiore e all'austerità dei costumi.
Con connotazione spesso negativa, il termine "cinico" viene però usato in epoca contemporanea soprattutto, per estensione, volendo indicare chi ostenta sprezzo e beffarda indifferenza verso ideali o convenzioni della società in cui vive (caratteristica spesso ostentata anche dai filosofi cinici), spesso con sarcasmo sfacciato, nichilismo e disincanto, o con sfiducia.
L'interesse della scuola fu prevalentemente etico, e il concetto di "virtù" assunse un nuovo significato in una vita vissuta secondo natura; l'ideale era l'autosufficienza (l'autosufficienza del saggio, condotta fino all'assoluta indipendenza dal mondo esterno, secondo il termine greco autàrkeia, ovvero autarchia, capacità di detenere il totale controllo su se stesso).
La storia dinastica dell'Egitto tolemaico è molto intricata, dato che tutti i sovrani della famiglia presero il nome di Tolomeo e che molti di loro sposarono le rispettive sorelle, che spesso ebbero il nome di Cleopatra.
Nell'ambito della culturaellenistica la scienza rappresentò probabilmente il punto più alto raggiunto dal sapere nel mondo antico. Anche la figura dello scienziato risentì del clima spirituale dell'epoca, caratterizzato dall'allontanamento dalla politica e dai temi sociali, e si immedesimò nel ruolo del ricercatore di professione (concetto per noi moderno), dedito allo studio e alla ricerca.
Il centro di questo sviluppo scientifico fu ad Alessandria, che con le strutture culturali della Biblioteca e del Museo divenne un centro di attrazione per tutti gli intellettuali dell'epoca.
Rispetto al sapere scientifico del passato la scienza ellenistica presentò uno sviluppo considerevole della tecnologia tale da essere paragonabile a quello europeo del XVII secolo, della prima rivoluzione industriale.