Potenza (Italia)
comune italiano, capoluogo dell'omonima provincia e della regione Basilicata Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
comune italiano, capoluogo dell'omonima provincia e della regione Basilicata Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Potenza (AFI: /poˈtɛnʦa/[5], Puténz in dialetto potentino[6]) è un comune italiano di 64 117 abitanti,[2] capoluogo della regione Basilicata e della provincia omonima. È il primo comune della regione per popolazione.[7]
,Potenza comune | |
---|---|
Piazza Mario Pagano | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Basilicata |
Provincia | Potenza |
Amministrazione | |
Sindaco | Vincenzo Telesca (PD) dal 10-7-2024 |
Territorio | |
Coordinate | 40°38′N 15°48′E |
Altitudine | 819 m s.l.m. |
Superficie | 175,43[1] km² |
Abitanti | 64 117[2] (30-6-2024) |
Densità | 365,48 ab./km² |
Frazioni | Vedi elenco |
Comuni confinanti | Anzi, Avigliano, Brindisi Montagna, Picerno, Pietragalla, Pignola, Ruoti, Tito, Vaglio Basilicata |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 85100 |
Prefisso | 0971 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 076063 |
Cod. catastale | G942 |
Targa | PZ |
Cl. sismica | zona 1 (sismicità alta)[3] |
Cl. climatica | zona E, 2 472 GG[4] |
Nome abitanti | potentini |
Patrono | san Gerardo di Potenza |
Giorno festivo | 30 maggio |
Soprannome | città verticale città delle cento scale città delle scale |
Cartografia | |
Posizione del comune di Potenza all'interno dell'omonima provincia | |
Sito istituzionale | |
È nota come "città verticale" per la sua particolare struttura urbanistica,[8] che presenta il centro storico posto sull'altura più elevata e i restanti quartieri posti ad altitudini gradualmente inferiori; con i suoi 819 metri di altitudine s.l.m. Potenza è il capoluogo di regione situato alla quota più elevata in Italia[9] ed è il secondo per altitudine tra i capoluoghi di provincia dopo Enna.[10] È nota anche come "città delle cento scale"[11] o "città delle scale",[12] per via del suo sistema di scale, antiche e moderne, che collega le varie parti del centro urbano: la città possiede, infatti, il sistema di scale mobili per il trasporto pubblico di maggior estensione in Europa[13] ed il secondo al mondo dopo quello di Tokyo.[14][15]
Capoluogo della Basilicata dal 1806,[16][17] sede dell'Università della Basilicata dal 1982, Potenza è una delle poche città italiane ad essere stata insignita di due medaglie d'oro: la prima come città benemerita del Risorgimento nazionale, nel 1898, la seconda come medaglia d'oro al merito civile, nel 2005.
La città sorge nell'alta valle del Basento, lungo una dorsale appenninica racchiusa da vari monti più alti, tra i quali i Monti Li Foj, pertanto Potenza sorge in una zona ad alta sismicità.[18] Da un punto di vista geologico il bacino di Potenza è il risultato di due distinti cicli sedimentari: l'unità di Altavilla (Pliocene inferiore-medio) e l'unità di Ariano (Pliocene medio-superiore).[19]
Il nucleo medievale dell'abitato è posto su un rilievo a 819 metri s.l.m., cosicché per altitudine ufficiale Potenza è seconda solo a Enna tra i capoluoghi di provincia italiani. I quartieri più moderni sorgono invece più in basso, sino a lambire il corso del fiume Basento, il cui alveo a partire dalla seconda metà del XX secolo è stato fortemente antropizzato.
Per superficie il comune di Potenza è l'undicesimo più grande della regione.[20]
Il clima è mediterraneo e montano, quindi relativamente freddo e nevoso d'inverno, tiepido e secco d'estate. Gennaio è statisticamente il mese più freddo e la temperatura media è di +3,5 °C, mentre luglio e agosto sono i mesi più caldi e registrano una temperatura media di poco superiore a +20 °C.
Potenza | Mesi | Stagioni | Anno | ||||||||||||||
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Gen | Feb | Mar | Apr | Mag | Giu | Lug | Ago | Set | Ott | Nov | Dic | Inv | Pri | Est | Aut | ||
T. max. media (°C) | 5,5 | 6,1 | 8,7 | 12,3 | 18,1 | 22,2 | 25,5 | 25,8 | 21,9 | 16,6 | 11,5 | 8,1 | 6,6 | 13,0 | 24,5 | 16,7 | 15,2 |
T. min. media (°C) | 0,1 | 1,0 | 2,3 | 4,1 | 8,2 | 12,7 | 15,2 | 15,6 | 12,8 | 9,0 | 5,2 | 2,4 | 1,2 | 4,9 | 14,5 | 9,0 | 7,4 |
Vento (direzione-m/s) | W 5,7 | W 6,0 | W 5,6 | W 5,5 | W 5,0 | W 4,9 | W 5,1 | W 4,9 | W 4,8 | W 4,7 | W 5,3 | W. 5,5 | 5,7 | 5,4 | 5,0 | 4,9 | 5,2 |
La prima teoria sull'origine del nome della città venne riportata dallo storico Emmanuele Viggiano, il quale nelle sue Memorie della Città di Potenza cita un'ipotesi secondo cui il toponimo deriverebbe dagli antichi Greci che, vedendo la città posta originariamente sulle sponde del Basento e colpiti dall'uso che gli abitanti facevano delle sue acque, le avrebbero attribuito lo stesso nome dato al fiume, che corrispondeva alla parola greca Ποτὶζω (Potizo); tale termine in lingua latina sarebbe poi divenuto Potentia, da cui deriverebbe il nome attuale. Secondo Viggiano, quindi, il nome della città avrebbe un carattere prettamente greco, che non sarebbe potuto derivare dalla lingua del popolo dei Lucani.[21]
L'ipotesi degli storici contemporanei è invece che la città abbia assunto tale denominazione in occasione della fondazione della colonia romana di Potentia, in quanto simile al nome di altre colonie quali Florentia, Valentia o Faventia il nome di Potentia, in particolare, sarebbe una formazione latina di tipo augurale, traducibile con “la potente”.[22]
Un'altra ipotesi presa in esame dagli storici contemporanei è che il popolo Lucano e quello dei Sanniti furono grandi sostenitori del popolo Cartaginese, il quale esercito nel 207 a.C., sotto il comando del Generale Asdrubale, era collocato alle rive del fiume Metauro, pronto a ingaggiare una sanguinosa battaglia contro le forze romane.
Con la netta vittoria dell’esercito romano presso il fiume Metauro, le truppe cartaginesi iniziarono una lenta ritirata. Le popolazioni dei Lucani e dei Sanniti si ritrovarono così ad affrontare da sole la feroce vendetta di Roma, la quale era decisa a lanciare un forte segnale ai popoli che un tempo avevano fiancheggiato con l’ostile Cartagine e così, dopo una dilaniante guerra, i romani ebbero la meglio sulle popolazioni locali e vollero incidere il proprio dominio anche nel nome del nuovo insediamento, chiamato “Potentia Romanorum”, “la Potenza dei Romani”, con il quale nome i romani vollero dimostrare la propria forza e il proprio trionfo militare, oltre a lasciare un monito ben visibile ai nemici dell’Urbe
L’inviato del quotidiano “La Repubblica”, Filippo Ceccarelli, in un reportage da Potenza del 23 ottobre 2007, riprende in esame un’antica epigrafe sulla quale vi è inciso “Potentia Romanorum hic nos relegavit”. Tale epigrafe, a seguito dell’indagine, dimostrò l’uso e la conoscenza da parte dei Potentini del nome della città “Potentia Romanorum” come quando nei tempi antichi erano soliti i latini chiamare tale insediamento.
La descrizione più completa dello stemma cittadino risale allo storico Giuseppe Gattini, operante ad inizio Novecento e autore di una pubblicazione sulle armi comunali lucane[23]:
«Arma d'azzurro ad un leone coronato d'oro, sostenuto da una banda abbassata e cucita di rosso, e sormontato nel capo da tre stelle d'argento.»
Secondo una tradizione non autentica inoltre il leone dello stemma della città di Potenza sarebbe gradiente su una scala,[24] il che deriva verosimilmente dall'uso dei maestri scalpellini di riprodurre convenzionalmente sul marmo il colore rosso incidendo dei solchi paralleli e verticali (altri colori, come ad esempio l'azzurro, venivano resi tracciando striature oblique), cosa che ha fatto pensare in seguito che la banda rossa fosse appunto una scala.[23] Il gonfalone invece è costituito da un drappo di colore giallo, caricato dello stemma con l'iscrizione centrata in oro della città di Potenza.
La parte di metallo e i cordoni sono dorati, mentre l'asta verticale è ricoperta di velluto giallo con bullette dorate poste a spirale e nella freccia è rappresentato lo stemma della città e sul gambo inciso il nome. Il gonfalone si completa con cravatta e nastri tricolorati dai colori nazionali frangiati d'oro.
Potenza è una delle 27 città decorate con medaglia d'oro come "benemerite del Risorgimento nazionale" con regio decreto dell'11 dicembre 1898 firmato dal re Umberto I di Savoia, per le azioni compiute dalla città nel periodo del Risorgimento, in particolar modo durante la celebre insurrezione lucana. Tale medaglia fu conferita come ricompensa per essere stata, il 18 agosto 1860, la prima città meridionale a ribellarsi contro i Borbone.[25]
Il 9 novembre 2005 la città è stata insignita della medaglia d'oro al merito civile in occasione del sisma del 23 novembre 1980.[26]
Il centro storico di Potenza è ricco di edifici di culto risalenti principalmente all'epoca medievale, alcuni di essi sorti verosimilmente su preesistenti chiese paleocristiane.[27] Di seguito la lista delle principali costruzioni religiose di interesse storico, artistico e architettonico presenti nella parte antica della città.
In minor numero, sono presenti chiese di rilevanza storica e artistica anche al di fuori del centro cittadino, elencate di seguito.
Gli edifici civili più importanti della città sono situati prevalentemente nel centro storico; alcuni di essi sono di costruzione ottocentesca o novecentesca, ma non mancano palazzi nobiliari risalenti al seicento o di epoca medievale. Di seguito la lista degli edifici più rilevanti.
Nel centro cittadino sono presenti diversi palazzi storici appartenuti ad importanti famiglie nobiliari e successivamente a famiglie borghesi della città, oltre al palazzo vescovile.
A Potenza ci sono alcuni esempi di palazzi bancari storici di particolare pregio architettonico.
Il centro storico della città, a partire dal medioevo, fu protetto da una cinta muraria, che comprendeva sei porte di accesso, e dalla presenza di un castello, che fungeva anche da punto di osservazione sulla sottostante valle del Basento. I resti di queste fortificazioni sono le rimanenti porte della città e la Torre Guevara.[47][48] La caserma Lucania è invece una struttura militare risalente all'Ottocento.[49]
A Potenza sono stati realizzati diversi ponti per consentire l'attraversamento del fiume Basento, alcuni dei quali sono di notevole interesse storico o architettonico.
In città sono state rinvenute numerose epigrafi romane, attualmente visibili su numerosi edifici del centro storico o nei musei e nelle chiese cittadine,[70][71] che sono state oggetto di studio del grande storico Theodor Mommsen.[72] Oltre a questi reperti ed al ponte romano di San Vito, a Potenza sono presenti due importanti siti archeologici risalenti uno all'epoca romana, l'altro all'insediamento degli antichi Lucani.
La città si caratterizza per la massiccia presenza di parchi: Potenza è infatti una delle città italiane con la maggiore superficie di verde urbano per abitante.[80][81][82] Di seguito l'elenco delle principali aree verdi presenti nel suo territorio.
Abitanti stimati[105]
Anno | Abitanti |
---|---|
1277 | 2 600 |
1648 | 7 038 |
1757 | 5 484 |
1830 | 9 000 |
Abitanti censiti[106]
Al 31 dicembre 2023 la popolazione straniera era di 1 726 persone, pari al 2,84% della popolazione.[107]
Insieme ai dialetti di alcuni comuni limitrofi (Tito, Vaglio Basilicata, Pignola e Picerno) quello potentino appartiene ai cosiddetti dialetti gallo-italici di Basilicata.[108]
La parata dei turchi di Potenza è una parata in costume che si tiene annualmente la sera del 29 maggio, in cui si rappresenta il leggendario intervento di San Gerardo per salvare la città dall'invasione dei Turchi, evento privo di veridicità storica ma che fa parte del folclore locale.[109] Nella parata generalmente, oltre ad essere rappresentati San Gerardo, gli invasori Turchi ed i soldati medievali difensori della città, sfilano anche dei figuranti che rappresentano il popolo potentino dei secoli XII, XVI e XIX, indossando i vestiti e i costumi tradizionali di quei periodi storici.[110][111] Il 30 maggio i festeggiamenti in onore del santo si concludono con una processione religiosa che percorre le strade del centro storico.[109]
La parata dei turchi di Potenza è stata riconosciuta Patrimonio d'Italia per la tradizione dal Ministero del Turismo nel 2011,[112] Patrimonio immateriale d’Italia dall'Istituto centrale per la demoetnoantropologia[113], "Meraviglia Italiana" dal Forum nazionale dei Giovani.[114]
Potenza, in quanto capoluogo di regione, è sede del governo della regione Basilicata e del governo della provincia di Potenza.
Tra le istituzioni pubbliche con sede a Potenza si ricorda anche l'Autorità interregionale di bacino della Basilicata, ente che gestisce il bacino idrografico dei principali fiumi che attraversano la Basilicata, il cui territorio di competenza si estende anche ad alcuni comuni limitrofi appartenenti alla Puglia ed alla Calabria.[115]
A Potenza ha sede l'ospedale San Carlo, azienda ospedaliera pubblica tra le più grandi del Mezzogiorno per estensione e numero di posti letto,[116][117] che nel 2013 è stata classificata dal quotidiano Il Sole 24 ore come miglior ospedale del Sud Italia, dodicesimo a livello nazionale, per la qualità del servizio offerto.[118] Fu fondato ufficialmente il 2 ottobre 1810 sotto il governo di Gioacchino Murat, anche se le sue origini risalgono al 1626 con l'istituzione di un'opera pia da parte dei frati cappuccini nei locali del castello cittadino, che ricevettero in donazione della contessa della città, Beatrice Guevara.[117][119]
A Potenza si trova anche una delle tre sedi dell'Opera Don Uva, ovvero il Centro di riabilitazione Don Uva, istituto privato aperto nel 1954 che si occupa della cura, della riabilitazione e dell'accoglienza di pazienti affetti da Alzheimer e da altre malattie mentali degenerative o causanti disabilità.[120] Sia l'ospedale San Carlo che il Centro di riabilitazione Don Uva si trovano nella zona ospedaliera di Potenza.
Un altro istituto storico per la sanità cittadina è stato l'Istituto Clinico Lucano "Clinica Luccioni", struttura privata che era situata nei pressi del centro storico che si occupava della diagnosi e della cura di patologie acute pertinenti alla chirurgia generale ed all'ortopedia traumatologica.[121] Fondata nel 1947 come "Clinica Luccioni", garantì molti servizi sanitari essenziali alla popolazione della provincia di Potenza, ed anche a parte di quella della provincia di Matera, nel periodo in cui le strutture dell'ospedale San Carlo erano in attesa di ricostruzione dopo essere state distrutte dai bombardamenti durante il secondo conflitto mondiale.[122] L'istituto ha attraversato una forte crisi a partire dal 2017, anno in cui sono stati licenziati tutti i suoi dipendenti ed è stata revocata la convenzione con la regione Basilicata a causa di una riduzione del fatturato, della mancata assegnazione di nuovi posti letto e di contenziosi con l'amministrazione.[123] Nel 2019 alcuni imprenditori potentini hanno dichiarato di voler avviare un progetto imprenditoriale per riaprire lo storico istituto ed assumere tutti gli ex dipendenti.[124]
Potenza è anche sede del Circolo Culturale "Silvio Spaventa Filippi", che rappresenta una delle principali associazioni culturali della Basilicata: fondato nel 1969,[125] è promotore dal 1972 del Premio Letterario Basilicata,[126][127] annovera tra i suoi collaboratori e membri esponenti di spicco della cultura lucana ed italiana[128] e pubblica dal 2001 la rivista culturale Leukanikà,[125] accreditata come rivista scientifica dall’Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca.[129]
L'Archivio di Stato di Potenza conserva documenti ed atti prodotti da uffici pubblici, studi notarili ed istituzioni religiose soppresse relativi all'intera Basilicata fino al 1955, anno in cui venne istituito l'Archivio di Stato di Matera; a partire da quella data in poi l'Archivio di Potenza custodisce solo gli atti relativi alla rispettiva provincia.[130]
L'Archivio storico del comune di Potenza fu istituito con delibera di Consiglio n. 1501 del 31 ottobre 1994 come sezione separata di archivio, in attuazione di quanto previsto dall’art. 30 del DPR 1409 del 30 settembre 1963. Conserva circa 6000 documenti, in gran parte atti prodotti dall’amministrazione comunale e da alcuni enti presenti sul territorio, che coprono un arco temporale che va dall’inizio dell’Ottocento fino agli anni Settanta del Novecento, pur se con diverse lacune.[131]
La Biblioteca nazionale di Potenza, nata come sede distaccata della Biblioteca nazionale di Napoli nel 1974 e divenuta autonoma nel 1984,[132] ospita una collezione di oltre 200 000 unità bibliografiche, alcune di notevole pregio risalenti ai secoli XVI, XVII e XVIII, oltre alla collezione di opere d'arte dell'artista italoamericano Albert Friscia.[133]
La Biblioteca provinciale di Potenza[134], istituita nel 1893 e inaugurata nel 1901, è la prima biblioteca pubblica della Basilicata.[135] È una delle biblioteche italiane cui spetta di diritto il deposito di una copia di tutto quanto viene pubblicato in Basilicata. Ospita una collezione di circa 140 000 unità bibliografiche, tra cui una notevole raccolta di opere locali che annovera monografie a partire già dal 1600 e un patrimonio emerografico del XIX e del XX secolo, in gran parte digitalizzato.[136]
Il 14 ottobre 2017 è stato sottoscritto un protocollo d’intesa tra il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, la regione Basilicata e la provincia di Potenza, che ha decretato la nascita del Polo culturale integrato del territorio, che ha riunito la Biblioteca provinciale e la Biblioteca nazionale di Potenza, cui è stata affidata la gestione del Polo. Il protocollo d’intesa che ha portato all’integrazione funzionale e gestionale delle due biblioteche, è stato sottoscritto nell’immobile denominato Bibliomediateca provinciale, appartenente al patrimonio edilizio della provincia di Potenza. La direzione del Polo è stata affidata alla Biblioteca nazionale di Potenza.[137]
A Potenza ha sede anche la Biblioteca della Deputazione di Storia Patria per la Lucania, che contiene principalmente testi di carattere storico riguardanti tematiche relative al Mezzogiorno d'Italia e alla Basilicata, nonché pubblicazioni periodiche e non di altri istituti culturali e storici con i quali la Deputazione ha rapporti.[138]
La Biblioteca per l'infanzia comunale di Potenza venne istituita nel 1983 ed è rivolta interamente ad un’utenza di età infantile ed adolescenziale; ha un patrimonio librario costituito da oltre 14 000 volumi ed ha spazi ed ambienti idonei per l'accoglienza di bambini ed adolescenti, dove periodicamente si organizzano attività ad essi dedicate.[139]
Le istituzioni che si occupano di attività di ricerca presenti in città sono l'Università degli Studi della Basilicata[140], negli ambiti dei rispettivi dipartimenti e scuole, e l'Ospedale San Carlo, che affianca l'attività scientifica in ambito medico all'erogazione dei servizi tipici di una struttura ospedaliera.[141]
Nella città di Potenza, oltre ad istituti scolastici prescolari, scolastici di primo e di secondo grado inferiore, sono presenti la maggior parte degli istituti scolastici superiori, tra cui il liceo classico Quinto Orazio Flacco e il liceo scientifico Galileo Galilei.[142]
La città ospita anche un conservatorio statale, il Conservatorio Carlo Gesualdo Da Venosa, dal 1971.[143]
Potenza è la sede legale dell'Università degli Studi della Basilicata, unica università statale lucana, a partire dal 1982, anno della fondazione dell'ateneo.[144] A Potenza sono operativi due poli dell'Università della Basilicata: il più antico ospita tradizionalmente facoltà e dipartimenti afferenti a discipline umanistiche, mentre il secondo, ospitato nella struttura appositamente progettata dall'architetto Lucio Barbera, più moderno, è strutturato come cittadella universitaria e costituisce il polo delle discipline tecniche e scientifiche.[145]
Potenza ospita anche una sede distaccata della facoltà di medicina e chirurgia dell'Università Cattolica del Sacro Cuore a partire dal 1997, a seguito della stipula del protocollo di intesa sottoscritto tra l'ateneo e la regione Basilicata.[146][147]
A Potenza si trova anche la Scuola Superiore per Mediatori Linguistici della Basilicata, istituzione universitaria pubblica a gestione privata creata nel 2017 dal MIUR.[148][149] I corsi della Scuola includono lo studio di numerose lingue europee ed extraeuropee, rendendola una tra le prime in Italia come offerta didattica linguistica.[148][149]
In passato la città ha ospitato anche una sede distaccata della facoltà di scienze motorie dell'Università degli Studi di Napoli "Parthenope". La sede nacque nel 1980, quando l'ISEF di Napoli stipulò una convenzione con l'amministrazione comunale potentina. Fu in seguito soppressa nel 2011 per effetto della riforma Gelmini.[150]
Di seguito la lista delle principali istituzioni museali presenti in città.
A Potenza ha sede la redazione regionale per la Basilicata dell'ANSA.[157]
Hanno inoltre sede a Potenza le redazioni locali de La Gazzetta del Mezzogiorno, che pubblica l'edizione locale Gazzetta di Potenza[158], e de Il Quotidiano del Sud, che pubblica l'edizione locale, Il Quotidiano della Basilicata.[159]
La città ospita anche la sede di diverse testate giornalistiche di importanza regionale quali il Giornale Lucano, primo quotidiano lucano ad essere pubblicato anche online,[160] Controsenso Basilicata,[161] Il Lucano Magazine,[162] La Nuova del Sud[163] e Cronache Lucane, quest'ultimo facente parte del gruppo editoriale AGI.[164][165]
La sede Rai di Potenza si occupa della produzione radiofonica regionale della Rai in Basilicata.[166]
A Potenza nacque una delle prime radio locali della regione Basilicata, ovvero Radio Potenza Centrale[167], che iniziò le sue trasmissioni sin dal 1973[167] e che oggi rappresenta il mezzo editoriale lucano col maggior numero di contatti quotidiani[168]; è l’emittente lucana che possiede più impianti di trasmissione nel meridione d'Italia, le cui trasmissioni sono diffuse, oltre che in tutta la Basilicata, anche in Campania, Puglia, e Calabria.[169]
Radio Potenza Centrale fa parte del gruppo editoriale AGI, sempre con sede a Potenza[170], di cui fanno parte anche le radio locali Radio Globo e Radio Eva.[165][171]
Hanno inoltre sede a Potenza altre radio locali, quali Radio Tour[172], Radio Carina[173], anch'esse a diffusione interregionale nel Sud Italia,[174][175] Radio Idea[176], e la web radio RadioStudioWeb.[177]
Potenza ospita la sede regionale della Rai per la Basilicata, che cura la programmazione regionale lucana delle trasmissioni televisive dell'azienda.[166]
Oltre alla sede regionale della Rai, a Potenza ha sede anche la redazione di Telenorba per la Basilicata.[178]
Il gruppo editoriale potentino AGI è proprietario di cinque emittenti televisive locali: Mojito Tv, Tele Studio, Basilicata 1, Cronache Lucane Tv, Potenza Centrale Tv.[165][179] Sempre per quanto riguarda le emittenti locali, a Potenza hanno sede La Nuova Tv, che fa parte dello stesso gruppo editoriale del quotidiano La Nuova del Sud[180], CarinaTV, facente parte del gruppo editoriale di Radio Carina[181] ed infine Lucania.tv.[182]
A Potenza operò, dal 1608 al 1612, Giovanni De Gregorio, detto il Pietrafesa, uno dei maggiori pittori lucani del Seicento, appartenente alla scuola napoletana;[183][184] Potenza in particolare è la località che ospita il maggior numero di tele del Pietrafesa, ben cinque, ed è inoltre la città in cui si trovano tutte le opere della fase giovanile dell'artista.[185]
Potenza diede i natali ai tre fratelli Antonio, Michele e Vincenzo Busciolano, scultori del XIX secolo formati presso il Reale Istituto di belle arti di Napoli, attivi tra il capoluogo partenopeo e quello lucano; furono in particolare allievi del maestro Tito Angelini.[57][186]
Potenza ospitò anche il noto pittore veneziano Mario Prayer, che operò in città negli anni trenta e quaranta del 1900.[187] Dal 1933 al 1935 egli realizzò assieme al fratello Guido, su commissione dell'allora vescovo Augusto Bertazzoni, il ciclo di affreschi della Cattedrale San Gerardo, oltre ad altri dipinti nella Chiesa di San Michele e nella Chiesa della Trinità; il Prayer tornò ad operare a Potenza dal 1945 al 1954 per restaurare alcuni dipinti ed opere d'arte delle chiese del centro storico danneggiati durante il secondo conflitto mondiale e per affrescare la Cappella del Beato Bonaventura.[187][188][189]
Nel campo delle arti visive e della pittura contemporanea in particolare, Potenza è stata nel novecento una notevole fucina di artisti di rilevanza nazionale ed internazionale[190], tra cui si ricordano Italo Squitieri, pittore impressionista e futurista[191][192]; Mauro Masi, artista influenzato dall'impressionismo francese[193]; Antonio Masini, pittore, incisore e scultore di fama internazionale nativo di Calvello ma attivo nel capoluogo lucano soprattutto nell'ultima fase della sua vita[194]; Nino Tricarico e Rocco Falciano, anch'essi pittori e scultori[195][196][197]; Michele Giocoli, riconosciuto tra i caposcuola della pittura lucana[198][199]; Francesco Ranaldi, archeologo oltre che pittore di stile espressionista.[200][201]
Nel campo del design grafico si sono infine distinti i potentini Michele Spera, noto designer della comunicazione[202] e Riccardo Dalisi, artista, architetto e designer di fama internazionale[203] vincitore del Premio Compasso d'oro nel 2014.[204]
Il Teatro Francesco Stabile di Potenza costituisce uno dei punti di riferimento culturali della città e della regione: è l'unico teatro lirico della Basilicata, edificato alla fine dell'Ottocento e dichiarato nel 2014 teatro storico lucano.[205]
Il Cineteatro Don Bosco, edificato nei primi anni ottanta all'interno dell'Opera salesiana di Potenza, con i suoi 604 posti a sedere è la struttura teatrale più capiente della provincia di Potenza.[206]
In città hanno sede numerose compagnie teatrali di antica tradizione e di diverso genere: vi sono compagnie di prosa, di teatro dialettale, di cabaret e teatro comico, oltre a varie compagnie teatrali amatoriali e laboratori di teatro.[207]
A Potenza visse ed operò, nella prima metà dell'Ottocento, il maestro Francesco Stabile, uno dei principali compositori lucani, a cui è dedicato il teatro cittadino[208][209]; Potenza ospitò anche, tra il 1876 ed il 1879, il compositore lirico Ruggero Leoncavallo, che nella città lucana tenne lezioni di pianoforte e conobbe verosimilmente le prime ispirazioni delle sue opere Pagliacci e Chatterton.[210][211][212]
Nell'ambito della musica sinfonica, a Potenza ha sede l'Orchestra sinfonica lucana, nata nel 1985 come Orchestra da camera lucana[213], che si è esibita anche in eventi internazionali riscuotendo un buon successo di critica e pubblico[214]; la città ospita anche l'Orchestra del conservatorio di musica Carlo Gesualdo da Venosa.[215]
Potenza può vantare anche una buona tradizione nella musica jazz; il genere musicale venne introdotto in città dalle truppe alleate durante il secondo conflitto mondiale e riscosse un buon successo in termini di praticanti ed appassionati.[216] Negli anni sessanta il maggior esponente della tradizione jazzistica della città è Vittorio Camardese, che inventò da autodidatta ed in maniera autonoma una variante della tecnica musicale del tapping.[216] Negli anni settanta si afferma il musicista potentino Giancarlo Cracas e nascono il Centro Jazz ‘Bill Evans’, su iniziativa di Nicola Latronico, e la rassegna musicale annuale Potenza Jazz, che si tenne durante tutto il decennio.[216] Nei primi anni 2000 emerge a livello nazionale e poi internazionale l’estro di un altro potentino: Emanuele Basentini, premio Urbani per la chitarra jazz.[216][217] Nel 2013 si tiene la prima edizione del Potenza International Jazz Festival con la supervisione artistica dello stesso Basentini.[216] Nel 2016 nasce il Jazz Club Potenza, attualmente in attività.[216]
Potenza è stata luogo di ripresa di film e serie televisive come:
La cucina potentina ha origine dalla tradizione contadina e si distingue per i suoi primi piatti a base di pasta, tra cui si ricordano gli strascinati, i ferretti, le orecchiette, i maccheroni ed i ravioli alla potentina,[222][223] oltre alle lagane, tipica pasta simile alle tagliatelle ma di lunghezza minore, solitamente accompagnate da fagioli o altri legumi[223]; è rinomato anche il tipico ragù alla potentina, altrimenti detto 'ndruppeche nel dialetto locale, utilizzato per condire i primi.[224][225] Altra specialità locale è la pizza ripiena, composta da due sfoglie che racchiudono un ripieno di alici, cipolla e uva passa.[226]
Per quanto riguarda i prodotti da forno salati, la focaccia tipica è detta u’ rucc’l’, ed esiste in varie versioni a seconda del condimento: alla cipolla, ai peperoni, alle melanzane, all'origano.[227] La ciambotta è invece un piatto a base di verdure, così come la minestra maritata, che nella versione tradizionale prevede l'aggiunta di carne di maiale ed è per questo detta minestra maritata ricca.[222][228] Il baccalà alla potentina è l'unico piatto della cucina tipica a base di pesce, che esiste anche nella versione a ciauredda, ovvero a mo' di zuppa; generalmente condito con pomodoro, cipolla, olive e, talvolta, uva passa.[229][230] il pollo alla potentina è invece una delle preparazioni tipiche a base di carne, con l'aggiunta di pomodoro, cipolla, patate, strutto e peperoncino fresco.[231]
Tra i dolci tipici vi è la paparotta, preparata con mosto cotto, farina, zucchero e con l'aggiunta di spezie come cannella e/o chiodi di garofano.[232]
Di antica tradizione è anche la produzione di gassosa, che permane ancora oggi con la presenza di un importante stabilimento.[233]
L'area metropolitana di Potenza comprende i comuni di Pignola, Tito, Picerno, Vaglio Basilicata, Avigliano, Ruoti, Brindisi di Montagna e Pietragalla (comuni contigui); e i comuni di Abriola, Albano di Lucania, Anzi, Baragiano, Bella, Campomaggiore, Cancellara, Castelmezzano, Filiano, Laurenzana, Oppido Lucano, Pietrapertosa, San Chirico Nuovo, Satriano di Lucania, Savoia di Lucania, Tolve, Tricarico, Trivigno e Vietri di Potenza.[243] In questo elenco Tricarico risulta l'unico comune della provincia di Matera facente parte dell'area, mentre il comune più vicino alla città è quello di Pignola, ormai contiguo, distante solo 6 chilometri dal capoluogo.
Le principali zone di espansione della città sono oggi l'area che costeggia il torrente Gallitello e i quartieri di Poggio Tre Galli, Macchia Romana e Macchia Giocoli, che sono attualmente i più popolosi. L'area del Gallitello ha visto negli ultimi decenni una forte espansione urbanistica, dovuta per lo più all'apertura di nuove attività commerciali e allo spostamento in loco di attività originatesi in altri quartieri della città, il che l'ha resa una zona altamente trafficata, sebbene fino ai primi anni 2000 fosse ancora priva di una completa urbanizzazione. Per migliorare il traffico veicolare nell'area e all'ingresso della città nel 2007 sono stati avviati i lavori di costruzione del nodo complesso del Gallitello, un sistema viario pensato per agevolare il flusso di automobili in entrata e in uscita dallo svincolo di Potenza ovest, scavalcando la tratta ferroviaria Napoli-Taranto ed eliminando la presenza del passaggio a livello. L'infrastruttura è stata completata nel 2016.[244]
A partire dal 2008 nuove costruzioni stanno ancora interessando anche la zona a sud del parco del Rossellino, scelta come area di espansione per nuovi poli commerciali e direzionali e nuove attività industriali, mentre dal 2013 in poi nuovi insediamenti abitativi hanno visto la luce nell'area nord ovest della città, nelle vicinanze del quartiere Macchia Giocoli.[245] Altre espansioni riguardano Bucaletto, via Cavour, via Ligure e l'area Ponte Nove Luci.[246]
L'area urbana si sviluppa anche nei rioni Montereale, Murate, Castello, Libertà, Francioso, Lucania, Santa Croce, San Rocco, Santa Maria, Parco Aurora, Risorgimento, Mancusi, Cocuzzo-Serpentone, CEP, Malvaccaro, Macchia Marconi, Botte, Betlemme, Costa della Gaveta e Zona Industriale.[247]
La città di Potenza è raggruppata in dodici comitati, aventi ciascuno un presidente eletto direttamente dalla popolazione dei quartieri ricadenti all'interno dello stesso.[248][249]
Di seguito la lista dei comitati.
Comitato | Siti d'interesse |
---|---|
I Centro | Centro, piazza Mario Pagano, via Pretoria, Teatro Stabile, Duomo |
II Murate | parco di Montereale, piscina comunale |
III Lucania | parco di via Racioppi e via Nitti, parco Tre Fontane, cimitero monumentale |
IV Cerreta | Cerreta, Dragonara, seminario nuovo, Teatro nuovo del Seminario |
V Malvaccaro | Macchia Giocoli, centro sociale, chiesa del beato Bonaventura, campo sportivo Macchia Giocoli, cimitero Giovanni Paolo II |
VI Cocuzzo - Gallitello | via del Gallitello, poliambulatorio Madre Teresa |
VII Europa Unita | Villa Romana, centro direzionale regionale, distretto scolastico, parco Europa Unita |
VIII Macchia Romana | distretto ospedaliero, ospedale San Carlo, istituto psichiatrico Don Uva, parco di Sant'Antonio la Macchia, chiesa di Sant'Antonio la Macchia |
IX Betlemme | Bucaletto, Istituto Penitenziario, tribunale e penitenziario per i minori. |
X Rossellino | parco di Rossellino, palazzetto dello sport, via della Tecnica |
XI Botte | Botte, Piani del Mattino |
XII Lavangone | Avigliano di Lucania, Palabasento |
Avigliano di Lucania, Giuliano, Trinità Sicilia, Bosco Grande, Dragonara, Poggio San Michele, Giarrossa, San Nicola, Tiera, Varco d'Izzo.
Nel settore dell'artigianato erano storicamente rinomate le lavorazioni del rame e del ferro[250], che riguardavano soprattutto la produzione di utensili da cucina, cancelli, ringhiere ed oggetti ad uso ornamentale.[251] Un settore artigianale tradizionale ma ancora in espansione è quello dei pastifici e delle pasticcerie che producono prodotti alimentari tipici.[252]
Diversificata è la tipologia di industrie presenti sul territorio, sia per quanto riguarda il settore di appartenenza sia per la provenienza dei capitali: si registra infatti la presenza di aziende meccaniche, elettriche, chimiche, del cemento, alimentari, che nacquero inizialmente grazie ad iniziative dei gruppi industriali Fiat, Montecatini o parastatali, ma con il prosieguo dello sviluppo industriale della città se ne sono poi aggiunte altre legate a capitali locali.[253]
Come capoluogo regionale Potenza ha accentuato il suo carattere di centro amministrativo e impiegatizio; grande importanza ha infatti per la città il settore terziario: la presenza di uffici di enti pubblici, ospedali, scuole, università ed esercizi commerciali fanno di Potenza la città dei servizi a livello regionale.[253][254]
Sempre nel settore terziario, sono nate in città molte start-up innovative che operano in svariati ambiti tra cui quelli della mobilità sostenibile, della telemedicina, dei sistemi di pagamento innovativi, coadiuvate dai diversi incubatori di impresa presenti sul territorio.[255]
Sebbene tradizionalmente il settore del turismo non sia quello preponderante della città, nella seconda metà degli anni 2010 si assiste ad un numero crescente di iniziative per promuoverne e valorizzarne il potenziale turistico[256][257][258] nonché ad un incremento delle presenze turistiche sia a Potenza che nei comuni circostanti[259], dovute anche alla posizione di snodo viario regionale della città.[260]
L'area urbana di Potenza è servita da tre principali arterie: il raccordo autostradale Potenza-Sicignano, che collega la città con l'autostrada del Mediterraneo, la SS 658 che collega Potenza e Melfi e dalla strada statale 407 Basentana che collega il capoluogo di regione con la costa jonica della Basilicata e con la SS 106 Jonica per Taranto e Reggio Calabria. Gli ultimi chilometri del raccordo autostradale fungono anche da tangenziale per la città nella zona Sud, con le uscite Potenza Ovest, Laurenzana, Potenza Centro, Bucaletto e Potenza Est prima di connettersi sempre sotto gestione ANAS alla SS 7 Via Appia. La tangenziale nord collega invece la zona ospedaliera di Macchia Romana (Ospedale S. Carlo) alla zona di Tiera (Quartiere Tiera), con innesto sulla Potenza-Melfi.
Potenza è servita dalle linee Battipaglia-Potenza-Metaponto e Foggia-Potenza gestite da RFI. La città è inoltre servita dalle ferrovie Appulo Lucane, tramite la linea Altamura-Avigliano-Potenza, utilizzata per il servizio metropolitano di Potenza, nel tratto tra Avigliano e Potenza per un'estensione di circa 20 km.
Le stazioni gestite da RFI presenti in città sono:
Le stazioni delle FAL sono:
Potenza è trafficata giornalmente da più di 100.000 utenti ed è la seconda città in Italia per indice di motorizzazione, con 75,1 auto ogni 100 abitanti.[261]
Il trasporto pubblico urbano, gestito da ottobre 2022 dalla pugliese Miccolis (subentrata a Trotta Bus Services), serve tramite linee di autobus sia il centro che i quartieri periferici, oltre a fungere da collegamento con le campagne e le contrade situate all'esterno del nucleo urbano principale, attraverso le linee rurali[262], inoltre gestisce anche il sistema di scale mobili.
Oltre che dal servizio di autolinee e dal servizio ferroviario metropolitano, la città è servita da quattro impianti di scale mobili, costruiti in più fasi a partire dagli anni novanta, che collegano i quartieri a valle con il centro storico. Il sistema di scale mobili per il trasporto pubblico di Potenza risulta essere quello più esteso in Europa[13] ed il secondo al mondo per estensione dopo quello di Tokyo[14][15]. Il tratto maggiore, lungo 1,3 km, è quello delle scale mobili Santa Lucia.
Frequentata nel comune è l'attività di kickboxing.[267][268]
Ha sede nel comune la società di calcio Potenza Calcio, fondata nel 1920 con il nome di Sport Club Lucano che milita nel girone C della Serie C.[269] Il club fu attivo nei primi anni di vita anche nell'atletica leggera e nel ciclismo[270] ed ebbe il suo momento migliore negli anni sessanta, quando disputò cinque stagioni consecutive nel campionato di Serie B.
La città fu l'arrivo di tappa del Giro d'Italia nel 1961, 1963, 1965, 1967, 1969, 1971, 1975, 1979, 1981, 1986, 1989, 2001 e 2022.
Nel 1932 l'associazione sportiva potentina Sport Club Lucano organizzò uno dei primi giri ciclistici della Basilicata, riservato agli affiliati all'Unione velocipedistica italiana nati o residenti in regione.[271]
Le società Polisportiva Invicta Nuoto, nata nel 1973 seguita nel 1974 dalla As Tourist Hotel Nuoto Potenza, che diverrà Basilicata Nuoto 2000[272] costituiscono le società natatorie di Potenza. La squadra di pallanuoto della società Basilicata Nuoto 2000 raggiunse il suo culmine con il campionato di serie A2 nel 2012.
L'attività agonistica del nuoto e della pallanuoto è stata negli anni fortemente limitata dall'assenza in tutto il territorio regionale di una piscina olimpionica, ed in generale dallo scarso numero di strutture sportive idonee.[272] il che ha costretto le società di pallanuoto a disputare i propri incontri casalinghi negli impianti presenti nelle vicine città campane.[272]
La società di pallacanestro maschile di Potenza fu fondata nel 1966 col nome di Libertas Invicta[273], divenuta poi Potenza 84 nel 1984 che ottenne come massimo risultato la partecipazione al campionato di Serie B1, poi divenuto Serie A Dilettanti.[273]
Per quanto riguarda il basket femminile, ha sede nel comune società BCC Basilia Potenza[274] che ha disputato il campionato di Serie B 2018-2019.[275]
La prima scuola di scherma e ginnastica potentina venne aperta nel marzo del 1902[276][277] Ha sede in città la Società Schermistica Lucana di Potenza, attiva dal 1979 nelle discipline del fioretto e della spada, che ha conseguito successi a livello nazionale ed internazionale.[278][279][280]
Ha sede a Potenza una squadra femminile di pallavolo, il Centro KOS Polizia Municipale Volley che milita in serie B2, mentre nella pallavolo maschile la città è rappresentata dalla Virtus Potenza che disputa il campionato di serie B.
L'Accademia Scacchi Potenza ha militato nel massimo campionato scacchistico nazionale.
Per quanto riguarda il calcio a 5, la città è rappresentata da quattro squadre che militano in serie C ma con passati in serie B ed in serie A2, che sono lo Shaolin Soccer, il Fustal Potenza, il Real Potenza e il San Gerardo Pz.
Operano in città anche due società di softair: la A.S.D CyberLions Softair Potenza, che disputa attività agonistica a livello interregionale, e l'A.S.D. Ghost Soldiers Potenza.[281]
Potenza, insieme alle città di Rieti, Siena e Terni è stata nominata Città europea dello Sport per l'anno 2021, riconoscimento assegnato annualmente da ACES Europe.[282][283]
L'assegnazione del titolo di European City of Sport è stata comunicata il 30 settembre 2019, dopo un iter di selezione che si era aperto l'11 luglio 2018 con la candidatura ufficiale della città.[283][284] La consegna ufficiale del titolo è avvenuta il 4 novembre 2019 presso il Salone d'Onore del CONI a Roma.[285]
Nel maggio del 2020 ACES Europe autorizza l'estensione al 2022 della nomina di Potenza a Città europea dello Sport, viste le criticità economiche ed organizzative generatesi come conseguenza della diffusione della pandemia di COVID-19 in Italia.[286]
Lo Stadio Alfredo Viviani è il principale stadio di calcio della città; è intitolato ad Alfredo Viviani, fondatore del primo sodalizio calcistico lucano.[287] La facciata e la tribuna centrale dell'impianto, realizzate entrambe negli anni 30, rendono l'Alfredo Viviani un bene architettonico tutelato e sottoposto a vincolo storico/monumentale.[288]
Un'altra struttura storica è il complesso sportivo situato nel parco di Montereale; edificato nel 1960 in occasione delle olimpiadi di Roma, fino al 2017 venne gestito direttamente dal CONI, per divenire poi di proprietà dell'amministrazione comunale.[289][290] La struttura comprende una palestra polivalente, che ha ospitato eventi di varie discipline tra cui basket, karate, pugilato e volley, oltre che una piscina comunale.[290]
La città di Potenza è dotata di due impianti sportivi omologati per l’attività nazionale di pallacanestro[273], ovvero il Palazzetto dello sport "Antonello Pergola", sito nel parco Rossellino, ed il Pala Basento, inaugurato nel 2012[291], che è il palazzetto dello sport più moderno della città ed il più capiente presente in Basilicata[292], con 3200 posti a sedere, ed è utilizzato anche per ospitare eventi e concerti.[293][294] La città è dotata anche di 3 impianti sportivi omologati per l’attività regionale della stessa disciplina, che sono il complesso sportivo "Rocco Mazzola" dedicato all'omonimo pugile[295], situato nel quartiere Risorgimento, ed i complessi sportivi "Vito Lepore" ed "Emilio Caizzo".[273] Tutte queste strutture possono ospitare anche incontri di pallavolo ed altre attività agonistiche indoor.[296][297]
Il Campo Scuola di Atletica leggera, situato nel quartiere Macchia Romana, è la principale struttura per la pratica dell'omonima disciplina.[298]
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